sabato 26 aprile 2008




Nuovi Vigili Urbani:
nè formazione,
nè straordinari!



-Lettera inviata al Commissario Comunale Mirabella ed al Comandante Correnti-

Già subito dopo l’insediamento dei lavoratori LSU, con compiti di Vigili Urbani, ho avuto modo di evidenziare le difficoltà degli stessi a svolgere la nuova mansione affidategli senza la dovuta preparazione tecnico-pratica.
Mi fu risposto che motivi di funzionalità non permettevano lo svolgimento di un adeguato corso di qualificazione in quanto già altro personale era impegnato in corsi precedenti con conseguente penuria di personale per lo svolgimento del servizio d’Istituto.
Comunque, considerata l’imprescindibile necessità del corso stesso, si sarebbe provveduto nel mese di febbraio u.s.
A tutt’oggi non mi risulta che si sia svolto alcun corso di preparazione specifica per lo svolgimento del compito difficile di Vigile Urbano sopratutto nel lavoro di controllo del territorio e nel rapporto quotidiano con le variegate esigenze dell’utenza.
Chiedo pertanto di conoscere le motivazioni di detta inadempienza o, se esiste, il periodo di programmazione dello stesso in considerazione sopratutto del fatto che la imminente stagione turistica espone i vigili urbani, impegnati sul territorio, alle numerose e maggiori esigenze dell’utenza straniera senza alcuna preparazione e con il rischio di sottoporre l’Agente e la città a giudizi non edificanti quali conseguenza dell’impreparazione degli addetti.
Chiedo altresì di conoscere i motivi per cui non viene, così come promesso, utilizzato detto personale anche nei turni di straordinario a vantaggio, per quel che è dato sapere, di colleghi che normalmente stazionano negli uffici.
Infine desidero altresì conoscere quali sono le motivazioni che spingono l’Amministrazione comunale, nonostante che la limitatezza del numero dei Vigili Urbani sia additata a motivo di disfunzioni operativa,a non dare corso al passaggio in servizio di altri lavoratori, sia LSU che dipendenti di ruolo, che hanno presentato regolare domanda di disponibilità al passaggio nell’organico dei Vigili Urbani.
PIPPO BUFARDECI

mercoledì 23 aprile 2008


Per Comune e Provincia nessun candidato " infedele "


Terminate le elezioni per il Parlamento nazionale e regionale adesso iniziano le fasi della tessitura della tela che dovrà determinare le alleanze e le liste per le elezioni comunali e provinciali.
Non vi è dubbio che i recenti risultati elettorali hanno evidenziato, nella nostra provincia, una netta affermazione dei partiti dello schieramento di centro destra che porta a pensare che anche al comune di Siracusa ed all’Amministrazione provinciale si potrebbe ripetere.
Ciò anche se ogni campagna elettorale fa storia a sè, ma il dato da cui si partirà non potrà non essere quello della recente consultazione.
Lo stesso risultato elettorale ha evidenziato che, nel popolo delle libertà, si è costituito un gruppo parlamentare siracusano che cercherà di consolidare il risultato ottenuto indicando e gestendo sia il vertice del comune che quello della Provincia.
Quindi non dobbiamo aspettarci una forte posizione di autonomia politica e gestionale dal nuovo sindaco o dal nuovo Presidente dal momento che sarà scelto sopratutto sulla base della fedeltà che delle effettive capacità.
A questa scelta non potranno opporsi nè l’UDC nè l’MPA perchè, pur avendo avuto un buon risultato elettorale, non sono nelle condizioni di dettare le regole del gioco se non nel caso in cui riuscissero a rompere la solidarietà fra i nuovi padroni del PDL che ci sembra, allo stato delle cose e delle ferree regole interne, non percorribile.Si potrebbe solo fare una battaglia sull’immagine e sulle capacità di qualche candidato forte e capace di fare presa sugli elettori.
Francamente non ne vediamo all’orizzonte anche perchè la politica degli anni del ferreo bipolarismo ha chiuso tutti gli spazi ai possibili emergenti fuori dalla logica del gruppo dirigente per cui dietro i detentori delle prime posizioni non vi sono uomini capaci di imporsi elettoralmente.
Questo è il risultato della terra bruciata che si è fatta in tutti i partiti con la eliminazione della vera concorrenza fra gli uomini e le donne della politica attraverso la chiusura di ogni possibilità di partecipazione e di evidenziazione della proposta e della capacità dei singoli.
La candidatura che avrebbe potuto avere l’impronta di un proprio apporto personale di capacità politica e di aggregazione di consensi anche fuori dalla cerchia ristretta dei vari generali sarebbe potuta essere quella di Enzo Vinciullo, ma la recente elezione a deputato regionale l’ha allontanata.
Nè, come pare di capire che qualcuno sia tentato di fare, possa avverarsi il tentativo di una riproposizione di candidatura dopo i recenti risultati sopratutto se intesa come rottura o distinguo rispetto alle gerarchie codificate dai risultati elettorali.
Dobbiamo rassegnarci quindi ad una candidatura che, nella migliore qualificazione ,potremmo definire di servizio.
Ad UDC ed MPA non resterà altro da chiedere, in caso di alleanza, la sola presentabilità elettorale del candidato e l’impegno di tutti a farsi carico dei problemi comunali che sono difficilissimi sopratutto sul piano finanziario e dell’occupazione.
Qualsiasi altro discorso sarebbe velleitario perchè nessuno dei due partiti è in condizione di dettare l’agenda elettorale comunale e provinciale da una posizione di contrasto.
Alla luce di tutto questo ci è sembrata velleitaria e strategicamente di vecchia fattura la posizione del segretario provinciale dell’UDC che ha annunciato di andare da solo alla Provincia ed al comune di Siracusa.Fra l’altro senza avere interpellato gli organismi statutari del partito.
Ma questi sono discorsi che i centristi dovrebbero approfondire se vorranno consolidare ed ampliare il consenso elettorale ottenuto che non risponde più a vecchie logiche di potere ed a uomini buoni per tutte le stagioni.
Tutti i partiti, sopratutto chi aspira a gestire i due maggiori enti elettivi provinciali dovrebbero concentrarsi nella proposizione di un serio programma di cose da fare per la città di Siracusa e la Provincia regionale perchè la gravità dei problemi sul tappeto è tale che necessità di forte impegno comune e di nessun scarica barile.
PIPPO BUFARDECI


LETTERA AL COMMISSARIO DEL COMUNE DI SIRACUSA SULLE “DISFUNZIONI DEL SERVIZIO DI RACCOLTA DELLA NETTEZZA URBANA”


Desidero richiamare la sua attenzione sulla necessità di un maggiore e più adeguato controllo del servizio di nettezza urbana della nostra città.
I cassonetti della raccolta ordinaria sono spesso sporchi e maleodoranti a causa della loro scarsa pulizia dovuta alla non effettuazione del lavaggio degli stessi di cui, a memoria d’utente, si è persa traccia.
Se si considera che l’avvicinarsi della stagione estiva porta, oltre ai turisti, l’afosità ed il caldo delle giornate, se ne deduce che non siamo destinati a rappresentare ai visitatori una immagine vivibile della nostra città mentre ai nostri concittadini assicuriamo solo la possibilità di una convivenza con la sporcizia che può essere foriera di malattie sopratutto per i più piccoli e gli anziani.
Per quanto attiene il servizio della raccolta differenziata, in certe zone della città, rasenta una gravità ancora maggiore.
Difatti, oltre alla cronica sporcizia dei cassonetti ed al loro logoro stato di conservazione strutturale, emerge una disfunzione dovuta anche alla loro collocazione irrazionale e disarticolata.
In molte zone della città troviamo una presenza dei cassonetti della raccolta differenziata superiore alle esigenze dell’utenza viciniore mentre, in altre zone, i cittadini sono costretti a girovagare per centinaia di metri prima di trovare i relativi cassonetti.
In particolare questi ultimi sono spesso allocati in modo disarticolato anche nel blocco del loro utilizzo per cui, a turno, manca uno dei tre tipi di contenitore che obbliga i cittadini ad ulteriori disagi nel cercare la zona ove trovasi il cassonetto adatto per depositare la carta o il vetro o la plastica.
Ci si rende conto che, anche a fronte dei crescenti costi del servizio di raccolta della spazzatura che si fa sentire sulle tasche dei cittadini, non sono più tollerabili disfunzioni che contribuiscono ad una maggiore esasperazione.
Si chiede pertanto di conoscere le iniziative che si intendono mettere in atto per far cessare tutti i disguidi evidenziati.
PIPPO BUFARDECI

lunedì 14 aprile 2008

All'inaugurazione della mostra del pittore Artan Shabani


Lavori in via Minerva


RICHIESTA AL COMMISSARIO COMUNALE DI SOLLECITA RIAPERTURA DI VIA MINERVA


Da qualche mese è stata transennata e chiusa al traffico la via Minerva per lavori di ripavimentazione della stessa e per renderla più armonica con l’importante contesto storico ed architettonico in cui si trova.
Certamente trattasi di un’opera importante e lodevole per l’amministrazione comunale, ma essa rischia di vanificare i più motivati intendimenti se si continua ancora ad operare con una lentezza sicuramente superiore alle obiettive necessità dei lavori.
Siamo all’inizio della stagione turistica con prevedibile grande affluenza di visitatori e non possiamo permetterci il lusso di mantenere chiusa via Minerva e di creare serie difficoltà ai flussi turistici ed agli operatori commerciali della zona.
Sarebbe la presentazione di una immagine poco gradevole per la città e vanificherebbe il lavoro di tanti esercizi commerciali ed alberghieri che sarebbero economicamente penalizzati.
Chiedo pertanto un intervento immediato del Commissario comunale affinchè l’ufficio tecnico comunale, di concerto con la ditta appaltatrice, trovi tutte le possibilità tecniche e giuridiche capaci di accelerare lo svolgimento dei lavori e di ridare la via Minerva alla fruizione dei turisti e dei cittadini nel più breve tempo possibile.
PIPPO BUFARDECI

sabato 12 aprile 2008

REVISORE E DIFENSORE USCIAMO DALLA FARSA

Come prevede la legge e lo Statuto comunale, il Comune di Siracusa ha avviato le procedure per la partecipazione, da parte di chi ne ha titolo, alla elezione dei nuovi revisori dei conti.
Trattasi di un organismo importantissimo che presiede al controllo degli atti finanziari del comune ed esprime in particolare il proprio parere sul bilancio dell’Ente, sugli emendamenti proposti dal Consiglio comunale, sugli equilibri di bilancio e sul rendiconto finanziario.
Sul piano strettamente teorico e regolamentare è il Consiglio comunale che elegge i componenti del Collegio dei revisori dei conti.
Sul piano pratico la loro nomina rientra, di fatto, fra la spartizione degli incarichi patteggiati all’atto di formazione delle liste o delle coalizioni per la elezione del Sindaco quasi si trattasse di un sottogoverno qualsiasi.
Questa è la ragione per cui spesso, al di là della capacità professionale dei prescelti, si arriva all’assurdo che i controllati scelgono i loro controllori con indubbio imbarazzo rispetto ad una posizione che dovrebbe essere neutra e di garanzia amministrativa.
Sarebbe perciò, a mio avviso, utile che le forze politiche ed i raggruppamenti che scenderanno in campo per le prossime elezioni comunali prendessero l’impegno affinchè i componenti di questo importante organismo venissero scelti sulla base dei loro curriculum e della loro esperienza e capacità nello svolgere il compito che gli verrà affidato.
Se così non fosse tutto il percorso che la legge indica per la loro scelta e gli adempimenti messi in atto per specificarla sarebbero una semplice presa in giro.
Capisco che non sarà facile apportare elementi di novità ad una prassi consolidata in quasi tutte le amministrazioni, siano esse di sinistra o di destra, ma bisogna pur iniziare a dare un valore importante al merito ed alla professionalità di soggetti rilevanti per una sana e trasparente amministrazione dell’Ente pubblico.
Allo stesso modo dovremmo superare l’altra prassi consolidata che riguarda l’elezione del difensore civico la cui competenza ricade sul Consiglio comunale, ma che di fatto, viene esautorato in quanto anche questo importante incarico comunale finisce per assestarsi nel grande calderone degli accordi pre- elettorali.
Assistiamo così, a fronte di curriculum presentati da dignitosi e capaci professionisti che potrebbero dare un valido contributo alla funzione istituzionale di questa importante figura di collegamento fra amministrazione e cittadini, vengono scelti o ragazzini alle prime armi o attempati pensionati del diritto perchè più o meno vicini alle posizioni politiche o personali del politico o del partito designante.
Il risultato è quello che spesso, a fronte di appannaggi cospicui ed onerosi per la pubblica amministrazione che versa a questi soggetti, si ha un riscontro limitato o quasi nullo dell’attività istituzionale.
Anche quì sarebbe cosa seria e trasparente scegliere questi professionisti sulla base delle loro capacità e della loro esperienza professionale piuttosto che sull’appartenenza partitica o personale.
Mi rendo conto di dire delle cose che dovrebbero essere assolutamente normali, ma spesso, sopratutto nella pubblica amministrazione, la normalità è la vera grande assente.
PIPPO BUFARDECI

mercoledì 9 aprile 2008

Elezioni Comunali Siracusa


Si vota il 15 e 16 Giugno .
Sarò candidato nella lista dell'Unione di Centro

lunedì 7 aprile 2008


L’IRA FUNESTA

Forse i dirigenti regionali di Alleanza Nazionale, scioltasi adesso nel PDL, avranno pensato ad una anticipazione del pesce d’Aprile quando sono stati invitati a dimettersi dagli incarichi dal loro capo Giancarlo Fini.
Purtroppo per loro era tutto vero perchè l’infuriato capo-padrone Fini aveva veramente chiesto le dimissioni del segretario regionale e provinciale di Palermo del suo partito in quanto rei di avergli fatto trovare pochi elettori interessati al suo discorso politico nel teatro scelto come luogo di raduno per la campagna elettorale.
In subordine e dopo essersi calmato un pò, il capo-padrone Fini ha deciso di accettare le spontanee (sic!) dimissioni dei due malcapitati.
Sarebbe, per chi ritiene importanti i contenuti democratici del nostro sistema politico, una barzelletta mal raccontata su cui si potrebbe ugualmente riderci su, ma purtroppo non è così dal momento che siamo in presenza del disprezzo delle più elementari norme della democrazia partecipata e dell’espressione della volontà dei cittadini.
I partiti politici sono la forma organizzata della partecipazione dei cittadini attraverso cui partecipano alla vita della nazione determinando, in assoluta libertà di scelta, le sorti della comunità.
I loro rappresentanti eletti, ai vari livelli, ne rappresentano l’espressione massima e rispondono direttamente a coloro che li hanno eletti e solo da questi possono avere revocato o riconfermato il mandato.
Nell’attuale concezione della democrazia berlusconiana in salsa finiana qualsiasi volontà espressa da coloro che si rifanno al raggruppamento di appartenenza di questi due leaders sono credibili e rappresentativi solo se ripetono pedissequamente il pensiero dei capi ed esercitano la funzione di rappresentarli.
E’ la democrazia che toglie dalla propria base il concetto della rappresentanza popolare ed immette quello della subalternità al capo – padrone cui bisogna rispondere di tutto ed a cui bisogna, a richiesta, restituire quello che ha ricevuto.
Difatti è la concezione della elargizione che ha il sopravvento su quella della conquista di una determinata posizione quale conseguenza di un mandato popolare.
Ecco quindi i deputati defenestrati o scelti dal favore del capo od i segretari dei partiti indicati o dimessi in base alla volontà del capo.
E’ chiaro che anche altri partiti scimmiottano gli stessi metodi.
Basti ricordare l’esproprio di rappresentanza operato da partito Democratico ai danni del territorio siracusano e ragusano dei propri rappresentanti nelle liste per la Camera dei deputati e per il Senato della Repubblica.
Ma il bello più bello sta nel fatto che continuiamo ancora a chiamarla Democrazia.

PIPPO BUFARDECI