giovedì 30 dicembre 2010

Traduzione da Inglese verso Italiano

Renee E. Rothbard Mackey 30 ore dicembre Alle 17,46 Segnala
Ciao Mr. Bufardeci,

Vi prego di perdonarmi per la scrittura in inglese come io sono un americano e non conoscono l'italiano. Spero che sarete in grado di capire me o il mio messaggio tradotto. Ho trovato il vostro blog online per caso, mentre cerca di parenti. La famiglia di mia madre è siciliana di Pachino. Il nome di mio nonno era Luigi Di Pietro. I suoi genitori hanno lasciato Pachino nel tardo 19 ° secolo con i loro figli. Era una famiglia molto grande con molti bambini. La maggior parte di loro sono nati a Pachino, ma mio nonno era nato a Tunisi perché la famiglia trascorse alcuni anni ci prima di venire a Stati Uniti e Canada. Ho fatto un sacco di ricerca su Ancestry.com e grazie ad un contatto con un amico nel governo a Pachino, sono stato in grado di tracciare la mia genealogia Di Pietro torna al 1700 a Pachino.

Ho visto il tuo blog sul poeta Pachinese, Salvatore Di Pietro e mi chiedo se io possa essere in relazione con lui. Quando ho visto la sua foto sul vostro sito sono stato stupito dalla sua somiglianza con gli uomini della mia famiglia. Spero che si può essere in grado di aiutarmi a trovare una possibile relazione con la famiglia di lui. Posso fornire il mio albero genealogico Di Pietro a te o chiunque possa essere in grado di aiutarmi.

Il nome di mio nonno era Luigi. Il nome di suo padre era Antonio. Il nome di suo padre era Salvatore, il nome di suo padre era Antonio, nome di suo padre era di Simone, e il nome di suo padre era Gaspare Di Pietro. Tutti sono nati a Pachino, tranne mio nonno che era nato a Tunisi. Altri nomi che compaiono sul mio albero genealogico sono Stornello, Fronterre, Santacroce, Chiaramida, Zuppardi, Raudino, Grech e Petrolito - Tutti da Pachino risalente al 1700. Ho un dettagliato albero della famiglia per Ancestry.com che avrei potuto fornire a qualcuno che potrebbe essere in grado di trovare una connessione con il poeta Salvatore.

Mi rendo conto che questo può essere un sacco di chiedere a te, e che potrebbe non essere in grado di aiutare me, ma devo chiedervi aiuto perchè mi daranno fastidio fino al giorno della mia morte, se io non lo faccio! Quando ero adolescente ero un poeta e amo ancora da scrivere. La mia famiglia siciliana è stata sempre molto artistiche e compiuto in lettura e scrittura. La maggior parte dei miei parenti stretti sono morti di cui mia madre, scomparso quasi 10 anni fa. Era una donna brillante e un eccellente scrittore, e sarebbe stato molto orgoglioso di sapere che lei era legato a un famoso poeta siciliano. Come ho parenti stretti così pochi a sinistra (la maggior parte della famiglia è in Canada e sono negli Stati Uniti) vorrebbe dire molto per me. Sono in contatto con uno dei miei cugini di secondo grado in Canada sul lato Di Pietro e significherebbe molto per lui.

Grazie, signor Bufardeci, per valorizzare la scrittura di un uomo che ha scritto in dialetto siciliano. Ho ascoltato la lettura della sua poesia su Youtube che è tenuto lo scorso ottobre e che mi ha ricordato di quando ero bambino e mia madre e mia nonna parlava in dialetto, che di fronte a me. Non ho mai capito più di qualche parola di essa, ma non mi ricordano la mia infanzia ad ascoltare.

E vi ringrazio per tutto l'aiuto che può essere in grado di darmi, anche se è solo per darmi il nome di una persona da contattare. Vorrei solo che ho avuto i soldi a destra ora a venire a Pachino di incontrarvi di persona e fare qualche ricerca più sulla mia famiglia. Forse un giorno, in futuro sarò in grado di farlo. A causa della cattiva economia qui negli Stati Uniti sono attualmente disoccupato, quindi sarà necessario attendere un tempo migliore. Sono 52 anni e vivo a Hartford, nel Connecticut. Io sono originario di New York City.

La ringrazio molto e avere un felice anno Nuovo!

Cordiali saluti,

Renée E. Mackey
Google Traduttore per miei elementi quali:RicercheVideoEmailTelefonoChatAttività



Parecchi amici mi hanno chiesto di inserire la traduzione visto che non tutti, me compreso, conosciamo l'inglese. L'ho fatto con Google per cui non è certamente perfetta, ma la lascio così come è venuta.

FIGLIA DI VECCHI EMIGRATI PACHINESI IN AMERICA VUOLE RISCOPRIRE LE SUE RADICI GRAZIE AL MIO BLOG


Renee E. Rothbard Mackey 30 dicembre alle ore 17.46 Segnala
Hello Mr. Bufardeci,

Please forgive me for writing to you in English as I am an American and do not know Italian. I hope that you will be able to understand me or have my message translated. I found your blog online by accident while looking for relatives. My mother's family is Sicilian from Pachino. My grandfather's name was Luigi Di Pietro. His parents left Pachino in the late 19th century with their children. It was a very large family with many children. Most of them were born in Pachino but my grandfather was born in Tunis because the family spent a few years there before coming to the U.S. and Canada. I have done a lot of research on Ancestry.com and thanks to a contact with a friend in the government in Pachino, I was able to trace my Di Pietro genealogy back to the 1700s in Pachino.

I saw your blog entries on the Pachinese poet, Salvatore Di Pietro and I am wondering if I might be related to him. When I saw his photo on your website I was amazed at his resemblance to the men in my family. I am hoping that you might be able to help me find a possible family relationship to him. I can provide my Di Pietro family tree to you or anyone who may be able to help me.

My grandfather's name was Luigi. His father's name was Antonio. His father's name was Salvatore, his father's name was Antonio, his father's name was Simone, and his father's name was Gaspare Di Pietro. All were born in Pachino except my grandfather who was born in Tunis. Other names that appear on my family tree are Stornello, Fronterre, Santacroce, Chiaramida, Zuppardi, Raudino, Grech and Petrolito - All from Pachino going back to the 1700s. I have a detailed family tree on Ancestry.com that I could provide to someone who might be able to find a connection to the poet Salvatore.

I realize that this may be a lot to ask of you, and that you may not be able to help me, but I have to ask you for help because it will bother me until the day I die if I don't do it! When I was a teenager I was a poet and I still love to write. My Sicilian family was always very artistic and accomplished in reading and writing. Most of my close relatives have died including my mother, who passed away almost 10 years ago. She was a brilliant woman and an excellent writer, and would have been very proud to know that she was related to a famous Sicilian poet. As I have so few close relatives left (most of the family is in Canada and I am in the U.S.) it would mean a lot to me as well. I am in touch with one of my second cousins in Canada on the Di Pietro side and it would mean a lot to him as well.

Thank you, Mr. Bufardeci, for valuing the writing of a man who wrote in the Sicilian dialect. I listened to the reading of his poetry on Youtube that you held last October and it reminded me of when I was a child and my mother and grandmother would talk in that dialect in front of me. I never understood more than a few words of it, but it does remind me of my childhood to hear it.

And thank you for any help you may be able to give me, even if it is only to give me the name of a person to contact. I only wish I had the money right now to come to Pachino to meet you in person and do some more research on my family. Perhaps one day in the future I will be able to do that. Because of the bad economy here in the U.S. I am presently unemployed, so it will have to wait for a better time. I am 52 years old and live in Hartford, Connecticut. I am originally from New York City.

Thank you very much and have a very happy New Year's!

Yours sincerely,

Renée E. Mackey

Questa lettera mi è stata inviata da New Jork da parte di una discendente emigranti pachinesi che,grazie al mio Blog, ha saputo della nostra iniziativa che ha fatto conoscere il poeta pachinese Salvatore di Pietro che potrebbe essere un parente dei suoi antenati.
Se le nostre iniziative servono anche a questo ci fa veramente molto piacere e ne siamo gratificati.

mercoledì 29 dicembre 2010

COMUNE DI PACHINO, APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2011


Con 14 voti favorevoli, quattro contrari e due consiglieri assenti, il Consiglio comuanle di Pachino ha approvato il bilancio di previsione per il prossimo anno 2011.
Contemporaneamente è stato approvato il piano triennale delle opere pubbliche essendo documento fondamentale e propedeutico all'approvazione del bilancio stesso.
Con il piano triennale l'Amministrazione decide quali opere pubbliche intende realizzare e secondo quali priorità nei vari settori dove è necessario intervenire.
Naturalmente il tutto è subordinato alla possibilità di reperire i necessari finanziamenti perchè altrimenti tutto rimane un libro dei sogni che non si realizza mai.
L'approvazione del bilancio di previsione è un atto molto importante per tutte le amministrazioni comunali perchè si decide, in base alla disponibilità economica prevista in bilancio e sulla scorta del rendiconto finanziario dell'anno precedente, quali capitoli e settori finanziare e quale impostazione si vuole dare nella gestione del comune stesso per rispondere alle esigenze dei cittadini.
Con gli anni l'approvazione dello strumento finanziario dei comuni ha assunto sempre maggiore importanza perchè, la scarsezza dei fondi disponibili e la necessità di raggiungere l'equilibrio di bilancio con introiti e spese reali, rende importante una seria pianificazione economica delle entrate e delle uscite per permettere al comune di essere strumento di sviluppo e non di sperpero di denaro pubblico.
Speriamo che l'indirizzo politico-amministrativo dato al bilancio di previsione 2001 non sia solo di tipo ragionieristico, ma abbia saputo coniugare la scarsezza delle risorse con le necessità più urgenti dei cittadini.
In aula vi è stata bagarre politica perchè non sono stati approvati gli emendamenti proposti dalla minoranza sia sul bilancio che sul piano triennale delle opere pubbliche.
Siamo comunque sempre nel dilemma di sapere e capire se non sono stati approvati perchè la maggioranza si è chiusa a difesa della sua proposta o la minoranza abbia cavalcato la tigre della demagogia proponendo soluzioni che fanno piacere all'ascolto, ma che non possono essere attuate sia dal punto di vista tecnico che finanziario.

lunedì 27 dicembre 2010

Prestigiacomo: «Nel Pdl clima da caccia
all'untore. Per me “trattamento Boffo”»

«Solo fango dalla Santanchè, non ho ancora deciso se lasciare
il partito ma sono a disagio». Poi attacca i tre coordinatori

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ROMA (27 dicembre) - Stefania Prestigiacomo all'attacco. Dopo il voto in dissenso dal governo, la fuga in lacrime dall'aula della Camera e l'annuncio dell'addio al Pdl della settimana scorsa, il ministro
dell'Ambiente rompe il silenzio e spara contro il partito di Silvio Berlusconi.

«Quell'episodio grave - racconta Prestigiacomo in un'intervista al Corriere della Sera - è stato in parte chiarito. Con Cicchitto ci siamo spiegati ma certo non mi aspettavo di leggere, sul Giornale una ricostruzione dei fatti alterata e un editoriale offensivo, palesemente ispirato da qualcuno che fa il direttore occulto».

Si riferisce a Daniela Santanchè? «Sì. Un attacco personale, basato su fango. È stato un piccolo replay del trattamento Boffo. Pieno di falsità (...) è grave che un problema serissimo come quello dei rifiuti, della salute, delle ecomafie, sia trasformato in un problema di donne. E giù analisi psico-sociologiche: l'isteria, il ciclo».

«Qui siamo molto oltre il maschilismo, e molto peggio. Le donne in politica non sono una categoria. Ognuna ha la sua storia e le sue competenze. Se Tremonti, Alfano, La Russa hanno un problema, si parla di quello. Se ce l'hanno la Prestigiacomo, la Gelmini, la Carfagna, si parla delle donne, delle loro lacrime, dei loro nervi».

Tornando all'aspetto politico della vicenda, Prestigiacomo sottolinea che Berlusconi «è attento al merito dei problemi. Ed è consapevole sia dell'importanza della questione rifiuti, sia della mia assoluta lealtà nei suoi confronti. Non sono una yes-woman: non dico sempre di sì, dico quel che penso. Ma l'idea che io, dopo sedici anni, possa essere accusata di infedeltà sarebbe ridicola se non fosse mortificante. Non prendo lezioni di fedeltà da nessuno. Sono nata politicamente con Berlusconi, morirò politicamente con Berlusconi».

Prestigiacomo non ha ancora lasciato il Pdl e sta riflettendo se iscriversi o meno al gruppo Misto. «Non ho ancora deciso. Non sono un'irresponsabile. Certo in questo Pdl mi sento sempre più a disagio. Si è creata un'atmosfera da caccia all'untore, quando ormai lo scenario è chiaro: Fini e il suo partito stanno all'opposizione, noi dobbiamo cercare di aprire al centro». «Invece la caccia alle streghe continua. Si fa politica con la bava alla bocca. E una parla con Bocchino, e l'altra parla con quell'altro... Davvero crediamo sia il modo giusto per allargare la maggioranza?».

Cosa chiede a Berlusconi? «Di intervenire nel merito dei problemi. Nel partito, dove i giovani non possono essere sacrificati per sempre, dove non possono essere tre persone a fare e disfare. E nel ministero, che nel 2011 non può lavorare con un taglio al bilancio del 60%». «Sono riuscita a salvare i parchi, che rischiavano la chiusura. Ma per bonificare 53 siti, grandi come una regione italiana, non ho un euro. Come faccio? La logica dei tagli orizzontali è deleteria, soprattutto per un ministero disastrato come quello che ho ereditato da Pecoraro Scanio. Che aveva un viceministro e due sottosegretari. Io - conclude Prestigiacomo - sono rimasta senza il mio unico sottosegretario, Menia. Lavoro 12 ore al giorno. Non merito di essere trattata così».

( Tratto dal giornale " IL MATTINO " di Napoli

sabato 25 dicembre 2010

BUON NATALE A VOI TUTTI



venerdì 24 dicembre 2010

RINASCE L'UDC IN PROVINCIA, MA NON CONVINCE


Finalmente l'UDC provinciale, che fino ad alcuni giorni fa sembrava un partito fantasma per la sua assenza, è uscito allo scoperto ed ha svelato il suo nuovo gruppo dirigente.
Ad essere sincero non mi è sembrato, fatto salvo il rispetto per le persone, che politicamente sia un gruppo dirigente capace di suscitare entusiasmi e di portare il partito di Casini verso ambiziosi traguardi politici nella nostra provincia.
Ciò dispiace moltissimo perchè, a parte la mia personale affezione verso il partito che ha il simbolo dello scudo crociato ed al suo leader nazionale, ci sarebbe bisogno di un UDC credibile e impegnato sui problemi veri della nostra provincia.
Ci sembra invece un'operazione di piccolo cabotaggio portata avanti sia da prestanomi che da elementi politicamente spompati.
Mi auguro che questa sia una mia personale impressione che potrà essere smentita dai fatti, ma se il buon giorno si vede dal mattino...

mercoledì 22 dicembre 2010

PRESTIGIACOMO LASCIA IL PDL E VA AL GRUPPO MISTO


Sembra che la nostra Ministra, Stefania Prestigiacomo, si sia veramente incazzata ed abbia abbandonato la casa madre del PDL per passare al gruppo misto e lasciare Berlusconi.
Poichè, almeno per quello che si dice, il preludio non porta a Miccichè, ma al gruppo misto, vuol dire che si è rotta veramente ed abbia intrapreso una strada senza ritorno.
Certo il gesto ed il personaggio non sono di quelli che passano inosservati per cui ci dobbiamo aspettare un fine anno di quelli tosti ed un inizio del nuovo ancora più bollente.
Stefania Prestigiacomo non è la Carfagna che fa subito marcia indietro e si rimangia tutto.
Dobbiamo allora aspettarci ripercursioni anche a Siracusa?.
Per adesso gli unici auguri che possiamo farci sono quelli del Natale e solo in seguito si penserà ai fatti politici.

venerdì 17 dicembre 2010

VECCHIO MACELLO DI PACHINO , UN MUSEO PER LO SVILUPPO



E' stato finalmente pulito e liberato dalla sporcizia che lo aveva invaso il vecchio macello comunale di Pachino che corre però sempre il rischio di diventare un rudere inutilizzabile.
Ciò se ancora si continua a tenerlo nello stato pietoso in cui si trovava ed ancora si trova, prima che l'assessorato all'ecologia intervenisse per un primo lavoro di pulizia e di smaltimento dell'amianto che in esso si trovava e che era motivo di apprensione soprattutto per i bambini che si trovano nella zona.
Questo intervento, sollecitato dalla presidente del consiglio scolastico che si affaccia proprio sul macello, potrebbe rappresentare una goccia nel deserto se l'amministrazione comunale non decide subito cosa voglia fare sollecitando nel frattempo il finanziamento per la sua messa in sicurezza e recupero che l'assessorato ai lavori pubblici ha già inserito nel piano triennale delle opere pubbliche recentemente approvato dal consiglio comunale.

Il finanziamento iscritto nel documento è di circa trecento mila euro, ma questa iscrizione non vuol dire che ci sono i soldi disponibili.

Anzi, secondo la previsione del bilancio comunale che sarà presto approvato dal consiglio, non esiste nemmeno un euro disponibile.

Si tratta comunque di un atto formale di previsione di intervento necessario per potere poi chiedere i contributi per l’attuazione del progetto.

Anche qui non esiste nemmeno il progetto che dovrebbe essere redatto dall’ufficio tecnico comunale il quale, a sua volta, deve ricevere l’input da parte dell’amministrazione per sapere che tipo di progetto elaborare sulla base dell’utilizzo che si vuole fare.

A questo punto è necessario avere le idee chiare ed evitare che si facciano tutte le elucubrazioni possibili e tutte le fantasie si mettano in moto con il risultato finale di non fare niente.

Ne sono esempio l’ex cinema Diana che partì con idee faraoniche e si ritrova ancora, dopo alcuni decenni, in uno stato di abbandono così come tutti i fantastici voli sulla ristrutturazione della piazza principale con il risultato che è solamente sconnessa, strutturalmente vecchia e non degna di essere il salotto di un paese di oltre venti mila abitanti.

Noi siamo convinti, così come molti esperti del settore culturale, che questo rudere di importanza storica per Pachino possa essere utilizzato per la creazione di un museo e per attività culturali.
Potrebbe rappresentare un ulteriore importante contenitore culturale per il comune di Pachino ed un volano di occupazione e di introiti finanziari non di poco conto.

Nella situazione difficile in cui ci troviamo dal punto di vista economico e soprattutto dal punto di vista occupazionale bisogna creare le condizioni per realizzare un flusso turistico capace, sia pure in modo indotto, di creare possibilità di lavoro.

Oltre alle spiagge ed al sole che sono tesori naturali per la zona, ma con un utilizzo limitato a pochi mesi nel corso dell’anno, bisogna avere dei supporti capaci di attirare presenze anche in periodi diversi aumentando così i mesi di attività lavorativa.

Il ristrutturato Palmento Di Rudinì, che è gia di per se un’importante presenza architettonico – culturale degna di essere visitata e conosciuta e l’utilizzo del vecchio macello come area museale, potrebbero rappresentare due importanti punti di riferimento per il turismo culturale.

Esiste un progetto che è già stato preparato da un noto esponente della cultura locale che, con un modesto investimento, potrebbe ristrutturare quest’ area malsana ed abbandonata in un museo.

Esiste anche la disponibilità di privati a mettere a disposizione importante materiale storico per l’attività del nuovo museo.

Bisogna perciò che ci si metta a discutere ed elaborare progetti ed atti operativi che abbiano una strategia di sviluppo e non siano solo fine a se stessi.

Pippo Bufardeci ( questo articolo è pubblicato sul numero in edicola gratuito del quindicinale: IL GAZZETTINO DEL SUD - EST )

PACHINO ED IL GIUOCO DELLE PARTI


Sembra che l'opposizione in seno al comune di Pachino voglia fare sentire la propria voce con più forza e determinazione. Almeno questa è l'impressione dopo la presenza in piazza Vittorio Emanuele dei massimi esponenti del PD che hanno esposto quelle che, secondo loro, sono le malefatte dell'attuale anministrazione.
Se l'opposizione, in qualsiasi contesto istituzionale, è viva vuol dire che lo è anche la maggioranza e chi governa per cui penso che queste iniziative siano positive soprattutto adesso che l' opposizione si è ingrossata di molto in seno al consiglio comunale.
Ma nella Repubblica di Pachino le cose, soprattutto politiche, sono sempre mutevoli. Ne è prova che molti che erano in maggioranza adesso sono all'opposizione e molti altri che prima erano all'opposizione siedono sugli scranni della maggioranza. Confusione a confusione che genera immobilismo e precarietà nell'azione dell'amministrazione comunale che dovrebbe essere diretta verso la ricerca del bene comune.
Eppure vi è molto bisogno di stabilità in un paese che ha grossi problemi di sopravvivenza sia per la gestione istituzionale che di molte famiglie bisognose di lavoro e di entrate certe.
Speriamo quindi che si possa aprire un periodo politico in cui l'opposizione faccia il suo lavoro in modo chiaro e duro e la maggioranza svolga il suo compito di amministrare nella chiarezza e nella trasparenza perchè la pazienza dei cittadini ha sempre un limite invalicabile.

mercoledì 15 dicembre 2010

A PACHINO CONSULENTI A PESO D'ORO ?


Tremila euro in più, con l'aggiunta di una voce ad personam nella retribuzione mensile, per l'esperta esterna Olga Arangio, da un anno responsabile dell'Ufficio marketing sociale e soddisfazione del cittadino al comune di Pachino. Questa la decisione presa dal sindaco, con la determina numero 75, recante la data del 7 dicembre scorso. Ad Olga Arangio, esattamente dodici mesi fa, era stato conferito dal sindaco Bonaiuto un incarico, ai sensi dell'art.10 del regolamento organico degli uffici e dei servizi del comune pachinese. In quella circostanza si stabilì un compenso mensile lordo di euro 1.764 a cui andavano aggiunti i contributi previdenziali ed Irap. La corresponsione lorda totale per l'esperta di marketing sociale sale, pertanto, ad euro 4.764 lordi mensili, con un aumento, in un anno, pari al 170%. La nuova determina richiama un articolo del decreto legislativo 267/2000 nella parte in cui prevede, per i contratti di durata non superiore al mandato elettivo del sindaco, che il trattamento economico equivalente a quello previsto dai vigenti contratti collettivi nazionali e decentrati per il personale degli enti locali possa essere integrato, con provvedimento motivato, da un'indennità ad personam, commisurata alla specifica qualificazione professionale e culturale. Il trattamento economico e l'ad personam per la responsabile comunale di marketing sociale sono definiti in stretta correlazione con il bilancio municipale e non imputati al costo contrattuale e del personale. La modifica al nuovo accordo dell'esperta, basato su tredici mensilità ed inquadrato nella categoria D1, decorre dal dicembre 2010, diventando un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di diritto pubblico, con riconoscimento di tutte le indennità previste dalla contrattazione decentrata per i dipendenti di analoga qualifica professionale e categoria giuridica. Inoltre, non ci sarà più bisogno di rinnovo: l'esperta in marketing sociale rimarrà in questo incarico fino alla scadenza del mandato di Bonaiuto. Oltretutto, non sarebbero passati in secondo piano dei collegamenti parentali o di affinità, tra alcuni esperti nominati dal sindaco ed impiegati comunali o, in alcuni casi, persino con componenti del civico consesso, rigorosamente di maggioranza. Il sindaco conferma non soltanto l'attitudine ad allargare il numero di esperti esterni ma anche di dilatare, e non di poco, la retribuzione mensile. SERGIO TACCONE. Fonte e testi: lasicilia.it

martedì 14 dicembre 2010

A PACHINO NUOVO CAMBIO IN GIUNTA FRA ASPIRAZIONI E PARADOSSI


Rischia di diventare una specie di stazione in cui si entra e si esce con facilità l'amministrazione comunale di Pachino.
Così sembra almeno stante ai continui cambiamenti che si verificano anche in questi giorni e che hanno visto l'assessore Sebastiano Mandalà svolgere il ruolo di una specie di segnaposto in giunta in attesa di essere sostituito da qualcun altro. Difatti, in pochi mesi, gli è già successo due volte di svolgere il ruolo di agnello sacrificale, ma questa volta ha voluto fare il lupo rivoltandosi contro il sindaco e la sua maggioranza e proprio da un Lupo, nel senso del consigliere comunale Santo Lupo, è stato seguito nella sua nuova posizione di oppositore del sindaco Bonaiuto.
Sembra che possa seguirlo anche l'altro consigliere comunale a lui vicino, Salvatore Spataro, che però ci sta pensando e che potrebbe rimanere in maggioranza visto che ha sempre assaporato quest'aria.
Il nuovo assessore è Andrea Ferrara che tutti vogliono vicino al consigliere provinciale Nino Iacono e che ha già fatto parte della giunta dell'ex sindaco Giuseppe Campisi.
Si potrebbe dire che vi è una specie di rivincita di Peppuccio Campisi che tutti sperano non si trasformi in maledizione, secondo la quale il bistrattato ex sindaco che aveva visto gli altri vincere perchè erano contro la sua amministrazione, adesso vede quasi tutti gli ex suoi uomini facenti parte di questa maggioranza e di questa giunta comunale.
Un paradosso tutto pachinese.
Allo stesso modo potrebbe verificarsi un altro paradosso, anche se di quasi nulla possibilità di concretizzazione, che il sig. Peppe Ciavola diventasse, come spera, coordinatore del nuovo gruppo Forza del sud che vede ben quattro consiglieri comunali che ne fanno parte sicuramente non in chiave di amore verso l'aspirante coordinatore.
Ma a Pachino i paradossi sono sempre dietro l'angolo ed i problemi dei cittadini mai risolti.
Noi ci auguriamo che non si accrediti il teatrino degli assessori che entrano ed escono con disinvoltura così come successo con l'amministrazione Barone che ha avuto un record di quasi sessanta assessori.
Ci auguriamo altresì che si stabilizzi un periodo di tranquillità politica che possa permettere di lavorare nell'esclusivo interesse del paese che ha solo bisogno di essere amministrato con serietà ed onestà.


sabato 11 dicembre 2010

BIG IN GIUNTA? SBAGLIATO


L’odissea della composizione delle nuove giunte alla provincia regionale ed al comune di Siracusa ha raggiunto la sua meta, ma non ha certamente risolto i problemi.

Anzi, a mio avviso, li ha ulteriormente aggravati sia dal punto di vista politico che della funzionalità e credibilità delle istituzioni.

Dal punto di vista politico si è messo in atto un meccanismo per cui gli interessi della collettività passano in secondo piano rispetto a quelli politici e degli interessi dei gruppi e dei sottogruppi dei partiti.

Si è altresì concretizzata l’idea che le decisioni in merito alla governabilità politica delle amministrazioni locali siano la conseguenza dei giuochi di potere e delle alleanze che si fanno o si disfanno a livello regionale o nazionale.

Ciò indipendentemente dalle esigenze dei vari comuni le cui amministrazioni sono state elette in funzione di una maggioranza politica che ha espresso i sindaci od i presidenti delle province ed anche in barba alle difficoltà obiettive di dare risposte alle richieste dei cittadini.

Soprattutto in un momento di grave crisi economica che genera forti ricadute negative sull’occupazione con perdita di posti di lavoro e con nessuna prospettiva di crearne degli altri per le giovani generazioni che pagano il prezzo più alto dell’inefficienza della pubblica amministrazione e delle beghe di partito.

Senza considerare che, se è vero il principio secondo il quale i cittadini hanno il diritto di essere governati dalle forze politiche cui hanno assegnato la relativa maggioranza, è altrettanto vero che questo principio è stato calpestato sia a livello regionale che locale.

Viene quindi meno la motivazione principe per cui si è scatenata la guerriglia a tutti i livelli e cioè la conseguente risposta ad una azione regionale che, a parere di una delle due parti combattenti, ha alterato il responso elettorale.

Quindi si è aperta una fase di grande instabilità in moltissime amministrazioni comunali e provinciali con conseguente paralisi di quel poco che si cercava di portare avanti in consigli già resi inefficienti dai continui mutamenti delle posizioni politiche dei singoli consiglieri che scompongono e ricompongono continuamente gruppi e gruppetti nel solo interesse di acquisire posizioni assessoriali o di sottogoverno per se o per i propri amici.

In questa logica assume un significato di poca ortodossia politica ed istituzionale la presenza dei deputati regionali e nazionali nelle varie giunte locali come se l’esclusiva di rappresentanza elettorale fosse solo appannaggio di un ristretto gruppo di rappresentanti politici e non degli eletti ai vari livelli che devono svolgere, possibilmente bene, il compito per cui sono stati scelti e nell’istituzione assegnata.

Se accettassimo per un momento la logica sostitutiva dei rappresentanti di una istituzione con altri anche di livello istituzionale superiore dovremmo anche accettare quella dell’assenza di una classe dirigente capace di autonomia decisionale, ma solamente a livello di vassallaggio rispetto ai capi partito.

Tutto questo mina la funzionalità e la credibilità delle istituzioni locali e le rende sempre meno incisive e sempre meno rappresentative degli interessi dei cittadini e del territorio che rappresentano.

Difatti ne esce fortemente intaccata, nonostante flebili tentativi di resistenza, la personalità politica ed il loro carisma istituzionale sul territorio del sindaco e del presidente della provincia che hanno accettato di essere i concretizzatori di queste decisioni attraverso l’accettazione di rimescolamento di maggioranze e di rappresentanti in giunta.

Anche in questo caso diminuisce la stima dei cittadini rispetto ai rappresentanti delle varie giunte dal momento che la necessità di costituire una maggioranza numerica determina la scelta di soggetti di scarsa capacità e rappresentatività fra coloro che andranno ad amministrare la cosa pubblica senza alcuna cognizione né conoscenza della complessa problematica.

Difatti i gruppetti all’interno dei partiti o fuori dagli stessi che sentono aumentare politicamente il loro peso sfruttano il loro potere marginale con richieste sempre più esose di presenze assessoriali o di favori vari.

In questa logica anche il personale scelto per la rappresentanza in giunta rischia di essere scelto fra gruppetti ristretti di supporter personali e di non rispondere ai requisiti minimi di rappresentanti di interessi generali della collettività.

Non mi sembra che i tempi siano propensi ad accettare un periodo di basso profilo politico ed istituzionale a fronte della gravità dei problemi che stiamo attraversando che richiederebbero sforzi comuni e comunione di intenti fra i migliori soggetti che possano individuare e realizzare le giuste soluzioni.

( Questo articolo è pubblicato sul numero di questa settiamana in edicola de " I FATTI " )

giovedì 9 dicembre 2010

IL MACELLO DI PACHINO DIVENTI MUSEO




E' stato finalmente pulito e liberato dalla sporcizia che lo donimava il vecchio macello comunale di Pachino che rischia di diventare un rudere inutilizzabile.
Ciò se ancora si continua a tenerlo nello stato pietoso documentato dalle immagini scattate prima che intervenisse l'assessorato all'ecologia con un intervento di pulizia e di smaltimento dell'amianto che in esso si trovava.
Questo intevento, sollecitato dalla presidente del consiglio scolastico che si affaccia proprio sul macello, potrebbe rappresentare una goccia nel deserto se l'amministrazione comunale non decide subito cosa voglia fare sollecitando nel frattempo il finanziamento per la sua messa in sicurezza e recupero che l'assessorato ai lavori pubblici ha chiesto alla regione con un progetto già presentato.
Noi siamo convinti, così come esperti del settore culturale, che questo rudere di importanza storica per Pachino possa essere utilizzato per la creazione di un museo e per attività culturali.
Potrebbe rappresentare un ulteriore importante contenitore culturale per il comune di Pachino ed un volano di occupazione e di introiti finanziari non di poco conto.
Esiste un progetto che è già stato preparato da un noto esponente della cultura locale che, con un modesto investimento, potrebbe realizzare il museo.
Nelle prossime settimane ci faremo carico di incontrare l'amministrazioen comunale e la cittadinanza per illustrare il progetto e sensibilizzare tutti verso la realizzazione di un'opera che potrebbe essere importante per tutta la comunità.

L'ON GENNUSO LASCIA L'MPA PER IL GRUPPO MISTO

Fra qualche giorno sarà ufficilizzato l'abbandono del partito dell'MPA del Presidente Lombardo da parte del deputato regionale Pippo Gennuso.
La notizia era già trapelata anche nei giorni scorsi, ma adesso sembra avere il crisma dell'ufficialità in quanto ne hanno scritto tutti i quotidiani dell'isola.
Anche ieri lo stesso Gennuso, come riporta il " Quotidiano di Sicilia ", ha dichiarato che lascerà il gruppo dell'MPA e si iscriverà a quello del Gruppo Misto, ma che non ha ancora deciso dove andrà a finire.
Pippo Gennuso è al suo secondo mandato elettorale nelle file dell'MPA e la sua elezione ha sempre dato a malumori e contestazioni da parte dei non eletti come quella ultima che lo ha visto superare, di poche decine di voti, l'agguerrito candidato Franco Zappalà che chiedeva un riesame delle schede.
La nuova scelta che potrebbe fare il deputato rosolinese non è ancora prevedibile o forse la sua adesione al gruppo misto serve per avere il tempo di riflettere e valutare tutte le varie opportunità, ma nella provincia di Siracusa entrerà sicuramente in competitività con altri deputati già posizionati nei vari partiti che non gli renderebbero facile la rielezione.
Difatti, se corrispondono a verità le sue dichiarazioni di non condivisione dell'azione di questo Governo regionale, potrebbe finire solo in qualche gruppo di opposizione
Questi gruppi, Popolo della Libertà, Forza del Sud e Popolari per domani, hanno già i deputati Vinciullo, Bufardeci e Gianni molto più forti sia politicamente che elettoralmente.
Potrebbe approdare nelle file dei Finiani o dell'UDC, ma questi partiti sono all'opposizione per cui non avrebbe senso a dichiarare di non condividere l'azione di Governo dal momento in cui questi partiti appoggiano convintamente Lombardo.
Quindi o siamo in presenza di un'alzata di prezzo per essere preso in considerazione all'interno dei lombardiani o tratta politicamente con altri gruppi e prima di decidere vuole essere sicuro di quello che otterrà.


mercoledì 8 dicembre 2010

COMUNE DI SIRACUSA E PROVINCIA VERSO LA PARALISI

Sembra che non siano nate sotto buona stella le nuove amministrazioni al comune di Siracusa ed alla provincia regionale.
Sia il sindaco Visentin che il presidente Bono si trovano già in grande difficoltà con malumori in seno alla stessa maggioranza che ha risicati i numeri consiliari e soccombe sotto i colpi dei gruppi di opposizione.
E' la conseguenza del sistema di ripicche messo in atto per estromettere consistenti gruppi consiliari dalla gestione attiva degli enti locali che ha creato sia la reazione legittima degli esclusi e sia quella di molti consiglieri della stessa maggioranza.
Molti di questi lamentano il loro mancato coinvolgimento nelle decisioni e nella scelta degli assessori che di fatto punisce i gruppi consiliari a vantaggio dei capi partito e di piccoli gruppetti di consiglieri che sfruttano il loro potere numerico per chiedere favori e assessori.
Questa situazione, al di la delle motivazioni politiche, non fa altro che nuocere all'attività istituzionale dei vari enti ed al lavoro necessario per portare a soluzione almeno qualche problema dei numerosi che affliggono la nostra provincia.
Nè una soluzione può essere quella escogitata della presenza in giunta dei parlamentari perchè è semplicemente ridicola e nociva sotto ogni punto di vista.

martedì 7 dicembre 2010

FORZA DEL SUD A PACHINO PASSA A QUATTRO CONSIGLIERI COMUNALI


Il gruppo ex Democrazia Cristiana per le autonomie che alle elezioni comunali aveva ottenuto due consiglieri comunali cui si era poi aggiunto il consigliere Patrizia Tossani ed avevano aderito successivamente a Forza del Sud, amplia ancora la sua presenza con Salvatore Giannone.
Quindi quattro consiglieri comunali che oltre a raddoppiare la loro consistenza rendono indiscutibile la permanenza in giunta dell'assessore Corrado Bufardeci.
Sembra comunque che il gruppo sia ulteriormente destinato ad aumentare la propria presenza nell'aula consiliare di via Rubera.
La nostra speranza è che non si tratti solo di un aumento numerico, ma possa determinare un cambiamento di rotta in seno all' amministrazione comunale contribuendo a risolvere alcuni problemi che assillano il comune di Pachino.
E' altresì importante che la vocazione naturale all'aumento dei propri consensi non determini l'adesione anche di soggetti che non sarebbero in linea con la logica di correttezza politica e di lineare comportamento che ha sempre caratterizzato questo gruppo politico.

mercoledì 1 dicembre 2010

Il commento del tecnico biancoverde

Ortigia, Bufardeci cerca continuità
"Sfruttiamo il doppio turno in casa"

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di Giuseppe Basile
Martedì 30 Novembre 2010 - 18:58

Siracusa – “Posso ritenermi abbastanza soddisfatto per il carattere mostrato ma non posso dire lo stesso sotto il profilo del gioco”. Così il tecnico dell’Handball Ortigia Angelo Bufardeci commenta la vittoria esterna di sabato scorso ai danni della Pallamano Mascalucia, nell’incontro valido per la prima giornata di ritorno del campionato di serie A2 maschile, girone F.

Una gara più ostica del previsto per i bianco verdi che dopo una partenza arrembante subivano il ritorno dei padroni di casa che non si davano vinti fino al 31-33 finale. Ennesima prova superlativa di Giovanni Giannone (14 reti e 70 totali).

“Abbiamo concesso troppo in difesa, siamo stati superficiali – continua Bufardeci – Abbiamo giocato spaventati; forse colpa del cambio che ho fatto in difesa. Nel giro di due giorni ho optato per una difesa piatta. Nella ripresa invece il modulo 3/2/1 offriva maggiori garanzie. Però 17 gol al primo tempo e 31 nel finale sono eccessivi. Non avevamo mai subito tutti questi gol fino ad oggi”.

Nonostante tutto una vittoria importantissima, la prima dopo il giro di boa, pregiudicata dalle solite assenze in squadra, per un’Ortigia orfana degli Attardo, Melluzzo, Minarda, Ferla e Moscuzza. Handicap che nel girone di andata ha pesato nel bilancio di classifica.

“Si le tre sconfitte fuori casa sono troppe – continua Bufardeci in linea con quanto precedentemente dichiarato dal presidente dell’Ortigia Sandro Di Vincenzo – Quella con palermo ci può stare, anche perché con la migliore squadra del girone abbiamo fatto la pessima partita della stagione. Ma le altre due sconfitte sono arrivate entrambe ai rigori e con una formazione completamente rimaneggiata. Nel girone di ritorno faremo di meglio; a cominciare dai prossimi due impegni. Alcamo e Pallamano Girgenti entrambe in casa. Dovremo sfruttare questa occasione”.

( DA IL GIORNALE DI SIRACUSA )