POLITICA E PARTITI A SIRACUSA
DALL’ANNO SCORSO AD OGGI
politica che si stanno proiettando sull’iniziato del 2019.
Sul piano nazionale il più dirompente è stato il concretizzarsi di un asse populista che ha portato
alla nascita di un Governo che ha rotto tutti gli schemi della logica politica con effetti prorompenti
nel quadro politico che si dimostrano sia di natura potenzialmente positiva che negativa.
La velocità del cambio degli scenari politici e di posizionamento istituzionale delle varie forze che
si contendono il supporto elettorale è così ampia e amplificata che fa scordare l’oggi per proiettarci
subito in dinamiche del divenire per cui ne potremmo parlare nel seguito delle pubblicazioni del
giornale.
Vorrei pertanto trattare per primo ciò che è successo nella nostra città nelle ultime elezioni per la
elezione del nuovo sindaco e della nuova amministrazione comunale.
Tutto lasciava prevedere che i risultati elettorali sarebbero stati una grande onoranza funebre per il
centrosinistra ed in particolare, del PD che esprimeva il sindaco uscente Garozzo diventato il
terminale di tutti gli attacchi negativi delle forze politiche e delle civiche che non facevano parte
della sua alleanza elettorale.
Di contro si aveva l’impressione che lo schieramento rappresentativo delle forze del centrodestra
avrebbe corso per pura formalità in quanto era molto corposo l’accredito di una tranquilla vittoria.
Questo accredito era maggiormente avvalorato dal fatto che si prospettava una candidatura a
Sindaco della città dell’ex deputato regionale ed assessore comunale Enzo Vinciullo le cui doti
politiche ed amministrative sono ampiamente riconosciute da una fascia maggioritaria di elettori
siracusani e non solo.
Che cosa succede invece.
Il centro destra non accetta la candidatura di Vinciullo perché vuole puntare sulla ripresentazione
dell’avvocato Ezechia Paolo Reale già battuto nel precedente ballottaggio con l’uscente Garozzo.
Di contro il centrosinistra fa una mossa strategica importante che vede la rinuncia di Garozzo a
candidarsi cedendo al suo vice Italia il testimone.
I risultati li conosciamo.
Il centro destra non candida Vinciullo e punta su Reale di cui è conosciuta la sua scarsa sintonia con
l’elettorato siracusano, vista la precedente sconfitta elettorale e visto l’atteggiamento politico che
escludeva Vinciullo che gode dei favori elettorali di moltissimi cittadini siracusani e che avrebbe
potuto rappresentare un sicuro candidato vincente e accettato dall’elettorato.
L’unica possibilità di vittoria del candidato sindaco Reale era perciò affidata alle liste di supporto
che, con i loro candidati, avrebbero potuto permettere una vittoria al primo turno ed evitata
l’incognita del ballottaggio.
Questa vittoria, se pur sfiorata, non avviene al primo turno perché il candidato Sindaco Reale
prende addirittura meno voti del totale delle liste che lo appoggiavano.
Era comunque tale il divario numerico fra il candidato del centro destra ed il candidato del centro
sinistra che il ballottaggio viene affrontato con la convinzione che il centrodestra aveva solo
rinviato, di due settimane, i festeggiamenti della vittoria.
Eppure il centrosinistra riesce a vincere il ballottaggio ed eleggere, da posizione minoritaria qual
era, il proprio sindaco alla guida della città di Siracusa.
Perché è successo?
Non certamente per l’appoggio delle liste civiche che erano state contrapposte al centro sinistra e
che sono andati ad occupare alcuni seggi assessoriali.
Il centro sinistra vince per autoeliminazione del centro destra.
Questa autoeliminazione viaggia sui due binari molto noti dei lati deboli dello schieramento.
Il primo lato debole è da ricercarsi nella consolidata diserzione, da parte degli elettori del centro
desta, delle urne del ballottaggio che spesso ha giocato brutti scherzi ai candidati dell’aria politica di
riferimento.
Il secondo lato debole è da ricercarsi nella poca empatia del candidato Reale nel rapporto diretto
con l’elettorato, così come è emerso, nelle due fasi, e che i candidati per il consiglio comunale
hanno cercato i voti solo per loro facendo raccogliere al candidato sindaco solo quelli che gli
arrivavano come sponda alla preferenza individuale.
Con questa situazione non sarà possibile, per quello che resterà nel centro destra siracusano, alcuna
vittoria senza un chiarimento complessivo dei ruoli dei vari schieramenti ed una candidatura che
deve risultare valore aggiunto per lo schieramento stesso.
Il centro sinistra, nel riassumersi la responsabilità della continuità della conduzione della cosa
pubblica, deve stare molto attento e gestire l’amministrazione comunale con grande efficacia
coinvolgendo anche le forze disponibili in Consiglio comunale fuori da ogni logica di compenso
politico, ma nell’interesse della città.
Naturalmente, in questo esame, non ci siamo dimenticati dei cinque stelle che, nelle elezioni
comunali, sono stati l’unica forza capace di competere con gli altri due schieramenti, ma
soccombente perché vittima del proprio principio di non alleanza.
Si sa però che alle comunali, o si è in grado di avere il vento in poppa localmente con un valido
candidato credibile, oppure a nulla servono gli input esterni tipo elezioni politiche.
I cinque stelle, alla mancanza di un candidato di per se forte elettoralmente ed alla loro decisione
politica di non allearsi con altri, anche la loro poca dimestichezza con le tecniche elettorali.
L’unico modo che hanno le opposizioni di sgonfiare localmente i voti dei cinque stelle è quello
messo in atto dai partiti di centro destra e centrosinistra e cioè mettere in campo il maggior numero
possibile di liste.
Ciò perché la ricerca del voto da parte dei candidati, che avviene soprattutto anche con il rapporto di
parentela e di amicizia fra candidato ed elettori, porta questi ultimi a votare fuori dal contesto di
appartenenza politica togliendo consensi al proprio partito di riferimento a vantaggio dell’amico o
del parente locale.
Con questo sistema un movimento cinque stelle non apparentato ha poche possibilità di vincere a
livello locale.
Occorre quindi, da parte di tutti gli attori politici, una riflessione su ciò che è successo e, da parte di
tutti a lavorare per l’interesse della città e dei cittadini che è ancora un impegno che non può essere
ritenuto desueto.
Infine le cronache degli ultimi mesi relative ai presunti brogli elettorali, dovuti a errori nei seggi, ha
riacceso il dibattito politico locale come se ci potesse essere una sostituzione automatica fra il
sindaco eletto e il primo non eletto.
I presunti brogli non sono automaticamente il frutto di comportamenti illeciti dei vincitori.
Fino a quando i componenti dei seggi vengono scelti in base al sorteggio, senza alcuna verifica
delle conoscenze giuridiche ed operative relative ai seggi ed alla responsabilità dei vari attori e
senza alcun corso preventivo di formazione, ci saranno sempre e saranno dovuti, non tanto alla
malafede, ma all’incompetenza, all’ignoranza ed alla incapacità dei prescelti.
Se saranno appurati errori incidenti sul risultato elettorale si andrà a votare o in modo parziale o
complessivo ricominciando dal principio.
Solo che anche in pochi mesi le situazioni sono molto cambiate sia sul piano politico che della
proposta di gestione della città per cui consigliamo tutte le forze politiche locali a non inseguire
chimere, ma a prepararsi adeguatamente con uomini e proposte che siano valide e credibili per la
gestione della città.
Siracusa 23/01/2018 Pippo Bufardeci