Ho avuto modo di verificare che circola ancora sul Web un articolo del sito ufficiale del comune di Pachino datato 28 agosto 2002 con il quale si tenta, goffamente, di dare una risposta critica ad una mia presa di posizione sulla stampa in merito allo sviluppo turistico del territorio di Pachino.
L’articolo, a firma dell’allora sindaco Barone, non contesta le mie analisi, ma cerca goffamente di chiedersi cosa avessi fatto io da assessore uscente al turismo ed allo sviluppo economico.
Quindi non una risposta propositiva, ma una serie di insinuazioni da parte di chi dovrebbe conoscere il lavoro svolto in seno all’amministrazione dai suoi predecessori ed invece dimostra, nella risposta, di non sapere niente e di crogiolarsi nella gioia di essere diventato sindaco con la prosopopea di avere la capacità di risolvere tutti i problemi esclusivamente con le proprie capacità ancora tutte da dimostrare.
Non ho seguito l’attività dell’amministrazione Barone per cui mi esimo dall’esprimere un giudizio. Prendo però atto che i cittadini hanno dimostrato un infimo gradimento verso una gestione della cosa pubblica che in pochi anni ha visto la presenza in giunta di circa sessanta assessori comunali assegnati con lo scopo di accontentare i consiglieri comunali che, di volta in volta, erano utili e disponibili ad appoggiare l’amministrazione comunale in una sorta di anarchia politica.
Non mi risulta, ma gradirei essere smentito, che si ricordi qualcosa di buono tramandato dall’amministrazione Barone.
Ho però il sospetto che detta risposta sia stata solo firmata dal sindaco Barone, ma scritta da qualche zelante funzionario cui, nel periodo della mia permanenza nella Giunta di Mauro Adamo, non avevo permesso di spadroneggiare ed avevo mantenuto alto il primato delle scelte politiche rispetto agli interessi consolidati.
Sono convinto che questo atteggiamento chiaro, onesto e fattivo nell’esclusivo interesse della città sia stato motivo scatenante per le lettere anonime, le denunce, gli articoli sulla stampa ed i veleni sparsi in telefonate oggetto di intercettazioni che, sia sul piano personale che come amministrazione Adamo, abbiamo dovuto subire durante la nostra gestione anche con lunghi processi.
La sentenza dei giudici ha dimostrato l’assoluta inesistenza di tutto il lordume che si è cercato di scatenare contro di noi con l’assoluzione piena perchè “ il fatto non sussiste “.
Ciò nonostante un alto funzionario del comune, l’arch. Angela Guastelluccia, abbia testimoniato contro di noi su presunte ipotesi di malefatte (vedasi verbale di udienza n° 23 del 23- 01 – 2006 ) ed una dipendente comunale, la sorella del funzionario, Rosa Guastelluccia, si sia costituita parte civile chiedendo un risarcimento di 50 milioni di lire.
E nonostante che l’ex assessore arch. Tommaso Malandrino, interrogato oresso la Procura della repubblica di Siracusa ( 27 ottobre 2000 alle ore 16,45 ), abbia cercato di alludere ad irregolarità commesse dal sottoscritto e dal sindaco Adamo dimostrando di covare un forte livore per la sua sostituzione da assessore e di scarsa conoscenza delle normative amministrative quando ha tentato di ipotizzare presunte irregolarità ,da parte del sindaco Adamo, attraverso una fantasiosa ipotesi di utilizzo del Peg dei lavori pubblici per sopperire alle spese per l’organizzazione della Fiera mercato.
I giudici, nella loro serenità di giudizio, hanno messo a tacere definitivamente tutti i corvi, le cornacchie e gli sciacalli.
Detto questo e ricordando che la storia vera ha confermato l’onestà collettiva e la laboriosità disinteressata dell’amministrazione Adamo al comune di Pachino, desidero ricordare le cose più salienti di cui ci siamo occupati, nella funzione istituzionale che abbiamo svolto, sia pure in un lasso di tempo purtroppo molto limitato per la sopraggiunta prematura scomparsa del sindaco Adamo.
Lo faccio adesso perchè il tempo trascorso rende più obiettivi i giudizi e perchè l’avvenuta sentenza assolutoria non fa più apparire la risposta alla presa di posizione del sindaco Barone come un tentativo di difesa rispetto anche alle indagini prima ed al processo dopo.
Innanzitutto, quale assessore al Turismo ho ritenuto strategico utilizzare i pochissimi fondi disponibili per fare conoscere il territorio e per creare le condizioni per ampliare l’offerta turistica anche nei mesi diversi dai tradizionali luglio ed agosto.
Abbiamo fatto stampare direttamente del materiale illustrativo del territorio di Pachino ed abbiamo comprato, ( dall’Osservatorio Ambientale Onlus, Organizzazione sociale non lucrativa coordianta dal geologo Antonello Capodicasa ed impegnata nella salvaguardia e nella valorizzazione dei beni ambientali e culturali) molte copie di un depliant che illustrava la storia, il paesaggio e le emergenze storiche ed architettoniche del territorio di Pachino.
Abbiamo partecipato alla BIT ( Borsa Italiana Turismo ) di Milano promuovendo, assieme al comune di Noto, un’idea strategica diversa rispetto al passato.
Tutti i comuni della zona sud ci siamo uniti per proporre un itinerario turistico comune ed un’offerta globale dell’intero territorio della zona sud con una sinergia turistica integrata ed utile per tutti.
Per permettere un flusso turistico più dilazionato nei mesi estivi abbiamo dato il nostro patrocinio per la realizzazione di una fiera mercato che si è svolta nel territorio di Marzamemi com grande afflusso di gente proveniente da tutta la Sicilia e grande soddisfazione per gli operatori economici locali e degli espositori del nostro comune.
E’ stata l’iniziativa che non è piaciuta a chi, con le proprie dichiarazioni, intercettazioni o lettere anonime ha innescato un processo durato otto anni contro l’amministrazione comunale, ed in particolare contro di me, che si è risolto con sentenza ampiamente liberatoria.
Per avere un’idea della validità dell’iniziativa e del riscontro altamente positivo basti leggere le dichiarazioni a verbale che gli operatori commerciali e dell’agricoltura di Pachino hanno rilasciato sia in fase di interrogatorio presso la Polizia di Stato di Pachino che presso la corte penale del Tribunale di Siracusa.
Siamo stati, su mia iniziativa, il primo comune della provincia di Siracusa ed uno dei primi a livello regionale, ad organizzare alcune riunioni, affollatissime, con i cittadini di Pachino interessati all’utilizzo della nuova legge sui Bed&Breakfast alla presenza dei funzionari dell’Ente provinciale per il turismo. Nel corso delle quali è stato spiegato tutto quanto si doveva sapere per aprire e gestire questo nuovo tipo di attività turistica capace di incrementare il reddito familiare.
Nell’ambito della valorizzazione delle spiagge del territorio comunale ed in particolare quelle della fascia mediterranea abbiamo partecipato, presso la capitaneria di porto di Siracusa, a numerose riunioni per mettere in atto tutti gli strumenti per la redazione del piano regolatore delle spiagge quale presupposto per ordinati insediamenti di fruizione delle stesse uscendo dalla logica delle concessioni senza alcuna programmazione.
Dopo di noi non mi risulta che si sia concretizzata qualcosa.
Ciò oltre a interventi stagionali quali la realizzazione di spettacoli ed intrattenimento nei mesi di maggiore presenza abitativa in quelle zone.
Sul piano dello sviluppo economico, altra delega a me assegnata anche se senza uffici nè dipendenti diretti, abbiamo agito verso lo studio, la programmazione e la realizzazione di due importanti strumenti di sviluppo i cui effetti si vedono ancora in questi giorni a distanza di anni.
Molte amministrazioni comunali che si sono succedute alla nostra hanno lucrato politicamente sul lavoro da noi impostato ed iniziato.
Mi riferisco, in particolare, ai Patti territoriali per lo sviluppo dell’agricoltura ed al PIT per lo sviluppo turistico denominato “ Ecomuseo del Mediterraneo”.
Il primo, iniziato sulla spinta del comune di Rosolini ha visto quello di Pachino svolgere un’azione di protagonista con il coinvolgimento delle aziende agricole locali in numerosi incontri nei vari comuni della zona sud fino alla definizione di tutti gli atti per la richiesta dei relativi finanziamenti che si sono ottenuti dopo la fine della nostra esperienza amministrativa.
Molti altri hanno cercato di accaparrarsi il merito di un lavoro che aveva svolto l’amministrazione di Mauro Adamo.
Il secondo è stato realizzato all’inizio dai soli comuni della zona sud ed il comune di Pachino ha svolto un ruolo di protagonista con il sottoscritto che, di fatto, ha svolto un lavoro di coordinamento politico di tutte le iniziative.
Solo successivamente, dopo l’approvazione del nostro PIT da parte della Regione hanno aderito sia la Provincia regionale che il comune di Siracusa che, inizialmente, avevano optato per un altro PIT.
IL nostro PIT si è classificato ai primi posti in tutta la Regione ed ha ottenuto, non solo il finanziamento, ma anche un premio consistente in un finanziamento aggiuntivo per la qualità della proposta.
Purtroppo il comune di Pachino non aveva dei progetti esecutivi e cantierabili e, nell’indifferenza e nella resistenza passiva della burocrazia comunale, mi sono dovuto inventare una proposta che prevedeva due interventi qualificanti.
Il primo riguardava il recupero e l’utilizzo del bene di archeologia industriale rappresentato dal vecchio ed abbandonato Palmento Rudinì per ristrutturarlo ed adibirlo a museo delle tradizioni vinicole e contadine.
Il secondo progetto riguardava il recupero della fascia costiera lungo viale Lido di Marzamemi con la creazione di oasi ambientali e percorsi a verde.
Il primo progetto, sia pure con un notevole inspiegabile ritardo sta per concludersi, mentre il secondo è stato oggetto di contenzioso con la Regione che, in un primo momento aveva ritirato il finanziamento perchè il comune non era stato sollecito nel completare l’iter burocratico.
Per le notizie in mio possesso sembra che il finanziamento sia stato ripristinato.
Queste sono le cose che abbiamo portato avanti nei pochi mesi in cui abbiamo fatto parte dell’amministrazione comunale di Pachino e non sono certamente poca cosa.
Non sono abituato a chiedere il rendiconto delle cose fatte dagli altri perchè preferisco rispondere del mio lavoro, ma non mi risulta che il comune di Pachino, da parte di amministrazioni che sono durate molti anni più della nostra, abbia avuto la spinta necessaria per il proprio sviluppo visto che, purtroppo è un paese che arretra sempre di più.