mercoledì 28 settembre 2011

Mozione di sfiducia a Bonaiuto. La soglia fatidica di tredici consiglieri, non è poi così lontana.

PACHINO - La parola sfiducia nei confronti del sindaco Paolo Bonaiuto comincia a circolare con insistenza nell'ambiente politico locale. L'attuale equilibrio consiliare (dieci a dieci) potrebbe saltare da un momento all'altro. La soglia fatidica di tredici consiglieri, per arrivare alla sfiducia, non è poi così lontana. Le crepe recenti, comparse nella coalizione che sostiene il primo cittadino, preannunciano tempi molto difficili per Bonaiuto. Le ultime mosse del sindaco sono ancora all'insegna di nuovi incarichi consulenziali, definiti o in corso di definizione. E' già certo quello inerente la realizzazione di una scala esterna che collegherà il parcheggio alla struttura del palmento di Rudinì. A tal proposito, per lo studio geologico, il Comune sborserà 12.753 euro. L'incarico a corredo del progetto, già determinato dal dirigente di settore Corrado Malandrino, è andato a Vincenzo Basilico, vicino al consigliere comunale Giannone, attualmente esponente d'opposizione. Si vocifera, ma qui siamo ancora alle ipotesi, di un altro incarico che andrebbe a finire ad un professionista molto vicino al consigliere provinciale Nino Iacono. Scelte che avrebbero creato più di un mal di pancia nell'ambito della coalizione che sostiene l'azione del sindaco. Rinascita potrebbe chiedere, a breve scadenza, un rimpasto. In caso contrario, i due esponenti della civica in consiglio comunale potrebbero anche valutare l'ipotesi di votare la mozione di sfiducia al sindaco.

A quel punto, sarebbero decisivi i due di Pachino Libera, vicinissimi a trasmigrare nel Mpa. Anzi, basterebbe, con la defezione di Rinascita, che almeno uno tra il vicepresidente del civico consesso, Corrado Giannì, e Giampaolo Giliberto votasse la mozione di sfiducia per sancire il ritorno alle urne. In tutto questo bailamme, un grande lavoro di ricucitura lo starebbe effettuando il deputato regionale del Mpa Pippo Gennuso, deciso a traghettare Bonaiuto in acque più tranquille. La cooptazione nel Mpa di Pachino libera avrebbe proprio il significato di evitare altri smottamenti in maggioranza. In questa operazione, Gennuso potrebbe fare rientrare la scelta del nuovo presidente del Consorzio universitario di Noto, spettante al comune di Pachino. Qualora andasse in porto il trasloco dei «gilibertiani», gli autonomisti potrebbero avere la priorità nell'indicazione del nuovo presidente del Cumo. In mezzo a questi giri di valzer, resta la faccia triste dei dipendenti comunali che dovranno aspettare fino al 10 ottobre per avere gli stipendi di settembre.

SERGIO TACCONE

venerdì 23 settembre 2011

SI PROSPETTANO NUOVE ADESIONI NELL'UDC DI PACHINO


L'UDC di Pachino potrebbe, in tempi brevi, raddoppiare la propria rappresentanza in consiglio comunale passando da uno a due consiglieri.
La notizia ufficiale potrebbe essere data già nei prossimi giorni.
I consiglieri comunali che attualmente si contano contro l'amministrazione comunale potrebbero così perdere un componente anche se l'UDC di Pachino non è ufficialmente fra coloro che condividono, come partito, l'operato dell'attuale Sindaco.
Difatti questa maggioranza è composta da consiglieri comunali che hanno votato, nel corso della sua elezione, a favore di Paolo Bonaiuto e non da partiti ufficiali.
Comunque si potrebbe verificare il caso che la maggioranza della maggioranza che sostiene Bonaiuto sarebbe composta da consiglieri che hanno aderito ufficialmente all'UDC e da simpatizzanti del partito di Casini.

lunedì 19 settembre 2011

LE TRAME DI RINASCITA E LA SUPPONENZA DEL SINDACO BONAIUTO


Sotto gli alberi della piazza di Pachino maturano le strategie politiche dei vari personaggi e schieramenti che si occupano della cosa pubblica.
E' sempre la politica di Penelope del fare e disfare e mai realizzare.
Gli ultini, ma non ultimissimi conoscendo la velocità dei cambiamenti politici pachinesi, vocii parlano di una Rinascita insofferente che vorrebbe rimescolare le carte o, come avviene ogni metà sindacatura di tutti i sindaci pachinesi, vorrebbe mandare tutti a casa per ricominciare daccapo.
A tale proposito ha avuto incontri con un altro gruppo politico i cui rappresentanti sono stati storicamente degli specializzati nel disfare le cose e nel mandare a casa sindaci ed amministrazioni.
Si tratta della nuova Forza del Sud pachinese che ha messo sul piatto della bilancia la testa del presidente del consiglio comunale Rabbito di cui ne aveva osannato l'alleanza fino a qualche giorno prima.
Sinceramente questa mossa di Rinascita, che ha proposto e votato l'attuale Sindaco e fa parte della Giunta con un proprio assessore, non l'abbiamo capita.
Se vuole mandare a casa Bonaiuto lo dica chiaramente all'interno della maggioranza argomentando la proposta e cercando sostegno che forse potrebbe anche trovare.
Difatti non ci sembra che i comportamenti di Bonaiuto sindaco siano molto ortodossi nei rapporti con gli alleati che ritiene sempre intercambiabili e nella gestione della cosa pubblica che intende solo a sua immagine e somiglianza.
Però una seria proposta di interruzione del mandato del sindaco e del Consiglio comunale, soprattutto in questo momento economicamente difficile, deve trovare motivazioni valide e proposte serie e percorribili per la gestione futura del comune di Pachino.
Non si può tramare dando l'impressione alla gente che lo si faccia solo perchè si sono esaurite le richieste o non ne sono state sodisfatte altre.
Bisogna quindi che ci sia chiarezza e proposte serie.
Perchè non si chiede al Sindaco di cambiare atteggiamento ricercando collegialità nella gestione della cosa pubblica nella logica esclusiva dell'interesse della comunità, con una più oculata spesa dei pochi soldi disponibili e con un programma da condividere e realizzare nei prossimi mesi o fino alla fine del mandato?
Personalmente non ho mai ritenuto questo Sindaco capace di mantenere gli impegni che assume o di capire che la gravità dei problemi richiederebbe il coinvolgimento di tutte le forze politiche della maggioranza e non solo la cavalcata solitaria di un uomo solo al comando.
Però chi governa assieme a lui ha il dovere di aiutarlo o contrastarlo sulla base di un programma politico - programmatico e far si che la rottura avvenga esclusivamente sulle inadempienze che abbiano riflessi negativi sui cittadini.
In questo caso, che con il Sindaco Bonaiuto non è solo utopia, si hanno le carte in regola per dargli il benservito.

TURI MAGRO E L'ETERNO GIROVAGARE POLITICO


Ancora una volta i giornali riportano la notizia di un nuovo cambio di casacca di Turi Magro ex di molti partiti, gruppi e posti di sottogoverno.
La notizia non sarebbe quindi allettante e non susciterebbe alcun interesse, ma Turi Magro è sempre stato una cartina di tornasole, nella nostra provincia, in merito allo spostarsi degli interessi concreti della politica siracusana.
Apprendiamo quindi che la politica magriana farà da pari con quella della PDL assieme a Bellucci, Pippo Gianni, alla Prestigiacomo ed al centro destra provinciale.
Mentre ci auguriamo che possa essere il suo ultimo approdo in un gruppo politico provinciale non possiamo non aspettare la notizia del suo prossimo cambio di casacca.
In questo senso assomiglia molto al presidente del Palermo calcio Zamparini che, mentre tesse le lodi del nuovo allenatore, ne ha già in mente il sostituto.
Speriamo però che, nelle varie elaborazioni del suo pensiero per dare credibilità politica ai suoi spostamenti, non si confonda come quando sostiene di avere abbandonato l'UDC provinciale mentre è stato semplicememte escluso dal gruppo dirigente.

venerdì 16 settembre 2011




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martedì 13 settembre 2011

COMUNE: INDIETRO TUTTA

La crisi al comune di Siracusa si è aperta nel peggiore dei modi perché, lungi dal mettere in atto almeno un restyling su programmi ed obiettivi della boccheggiante amministrazione così come sperato dallo stesso sindaco Visentin, si è subito passati alla spartizione numerica e nominativa degli assessori.

Il problema, come sempre, è stato quello di conoscere il numero degli assessori ed i nominativi che sarebbero toccati ad ogni componente politica della variegata maggioranza che tiene fittiziamente in vita un’amministrazione molto debole e contestata anche da alcune componenti interne quali forza del Sud e Rinascita PDL.

Forse mai come in questo momento difficile sotto tutti i punti di vista che vedono sempre più declassata l’immagine della città ed il tenore di vita dei suoi cittadini, invece di parlare di assessori, si sarebbe dovuto parlare di assessorati.

Nel senso di ciò che ogni assessorato deve essere chiamato a fare nell’ambito delle competenze istituzionali, dell’incisività della propria azione e della corrispondenza della propria struttura alle esigenze di una città come Siracusa ormai al collasso economico e senza la individuazione di una minima strategia di lavoro e di obiettivi a breve e lungo periodo.

Invece il PID di Pippo Gianni che, con sette consiglieri detiene le chiavi di cinque assessorati, li difende a spada tratta e guai a chi li tocca.

Forza del Sud che ha l’esigenza di accontentare gli appetiti dei suoi adepti ne chiede di più così come Rinascita PDL ed il nuovo gruppo di Progresso siracusano premono per essere rappresentati in giunta per concretizzare la motivazione stessa per cui sono nati.

Nessuno che fa un bilancio dell’attività svolta, del programma realizzato e di ciò che, realisticamente, si potrebbe fare per evitare ulteriori ricadute negative sull’intera città.

Non danno nemmeno un segnale di serietà politica e di riconoscimento dello stato grave di crisi che attraversa il paese ridimensionando gli assessorati da dodici ad otto con ciò che ne comporta in termini di spesa, ma anche i nomi che circolano per sostituire alcuni degli assessori uscenti non sono certamente di una spanna superiori agli altri..

Nei giorni precedenti l’apertura ufficiale della crisi sia il PID che Forza del sud avevano cercato di dare una valenza anche politica alla crisi stessa.

Il PID di Pippo Gianni, reinventandosi la convergenza dei cattolici in politica ed invitando l’UDC a fare praticamente da stampella alla traballante amministrazione alle condizioni naturalmente dettate dal PID stesso. Anche Titti Bufardeci si è affrettato a dire che vi era la disponibilità della maggioranza ad aprire ad altre forze politiche e soprattutto al Terzo polo.

Entrambi erano e sono consapevoli che né l’UDC né il Terzo polo sono disponibili a prestare soccorso ad una amministrazione e ad una maggioranza che ritengono asfittica ed insufficiente e che i messaggi politici in realtà erano rivolti al loro interno per aumentare il proprio peso in vista della spartizione dei posti di assessore.

Come cittadini dovremmo augurarci che l’attuale maggioranza ed amministrazione comunale riesca a trovare il bandolo della matassa e metta in atto azioni capaci di dare risposte ai gravi problemi della nostra città, ma sappiamo che si tratta di una semplice pia illusione.

( Questo articolo è pubblicato sul settimanale I FATTI attualmente in edicola )



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sabato 3 settembre 2011

SOLO LA LOGICA SPARTITORIA ALLA BASE DELLA CRISI AL COMUNE DI SIRACUSA


Le tensioni accunulate all'interno della maggioranza al comune di Siracusa hanno prodotto la deflagrazione della Giunta con lo scioglimento operato dal Sindaco Visentin quale conseguenza, forse, di un sussulto d'orgoglio.
Ma il dibattito ricominciato fra i componenti la maggioranza dopo la decisione del Sindaco ha nuovamente ridotto la politica siracusana alla piliticuccia che conosciamo da molto tempo ed ai giochetti tutti interni nella ricerca di poltrone e seggiole varie.
Non una parola spesa per individuare le criticità della città e della sua grave crisi economica e sociale.
Solamente fiumi di parole sui rituali riposizionamenti dei nuovi assessori e sui giuochi interni ai gruppi di potere che stanno annichilendo la città.
Difatti tutti mettono le mani avanti per non perdere assessori chiedendone anche di più ed anche i nomi che circolano per sostituire i geni attuali ricalcano la logica spartitoria rispetto alla qualità ed alla capacità personale.
Nessuna fioca luce che possa far pensare ad un minimo di cambiamento.
In questa logica e con queste premesse i partiti di opposizione non possono e non vogliono farsi abbindolare dalle promesse di allargamento della maggioranza o dai posti di governo o sottogoverno.
In particolare l'UDC, come sicuramente rimarcheranno gli organismi politici del partito, non è affatto interessato ad alcun accordo se non a quello che possa mettere la parola fine a questa esperienza di maggioranza di centro destra nella città di Siracusa che ha procurato e continua a procurare danni irrimediabili.
E' la fine di un progetto politico e di una classe dirigente arrogante ed incapace.