Però il turismo vero, ad eccezione di quello confusionario delle sagre o della scampagnata a Marzameni, non si vede e non attecchisce.
Vi è la convinzione diffusa, ma fa parte della mentalità atavica del pachinese, che basta avere il sole, il mare e qualche festa paesana, che i turisti faranno la fila per vedere Pachino o Marzamemi.
Ci si dimentica di tutto il resto che è fatto di servizi, di organizzazione, di pulizia, di sicurezza, di offerta culturale e di predisposizione di tutte le componenti, cittadini compresi, a capire l'importanza economica del turismo.
Quì però siamo all'anno zero perchè ognuno è convinto di potere risolvere da solo i problemi e tutte le amministrazioni si sentono autoreferenziali e rifiutano qualsiasi apporto anche di persone che ne sanno più di loro per il lavoro e le professionalità che svolgono.
Ma per ritornare ai servizi segnalo una situazione emblematica che la dice lunga circa l'attenzione della politica e degli operatori turistici e commerciali in merito ai servizi.
Se andate sulla pagina web della società dei trasporti pulman che gestisce la tratta Siracusa - Pachino, troverete dell'incredibile.
Il primo pulman che parte da Siracusa, impiegando un'ora e venti per l'intera tratta fino a Pachino, è alle ore 11 con arrivo alle 12,20.
Chi vuole venire a Pachino per la mattinata o per l'intera giornata deve rinunciarci o venire in macchina perchè l'ultimo pulman che parte da Pachino per Siracusa è alle ore 15,30.
Una assurdità per il turismo, ma anche per la mobilità interna.
Intere fasce di turisti e di popolazione della provincia non può recarsi a Pachino perchè impedita dai vettori di trasporto. E tutti stanno a guardare.
E' il momento di una forte protesta e mobilitazione per non essere più considerati dei cavernicoli e cittadini emarginati nel sottosviluppo.
L'Amministrazione comunale, insieme alle forze politiche ed economiche locali, dovrebbe essere in prima linea nella difesa dei legittimi interessi dei cittadini e del loro sviluppo anzichè perdere tempo in beche interne.