mercoledì 31 maggio 2023

 

FINITO A SIRACUSA IL PRIMO ATTO ELETTORALE

ADESSO IL DIFFICILE, COMPOSITO BALLOTTAGGIO

 

Finita l’euforia della corsa alla candidatura per essere eletti sindaci o consiglieri comunali e sbattute molte teste sulla dura parete della realtà del voto, possiamo solo sperare che si faccia un serio esame della realtà uscita dalle urne e che l’interesse per la città possa avere il sopravvento rispetto a quello della velleità personale.

Intanto speriamo che, finalmente, gli strateghi elettorali capiscano che non è importante preparare tante liste attorno ai vari candidati sindaci se poi esse non raggiungono il tanto trascurato 5% dei voti validi per potere poi competere per aggiudicarsi i consiglieri comunali.

Non solo si eviterebbe di vedere la ridicola presenza di liste con molti candidati che si fermano a zero voti, ma anche la mortificazione di tanti candidati che magari hanno ottenuto un buon successo elettorale, ma messi in una lista inferiore al 5% che non prende consiglieri e candidati eletti con meno voti perché in liste che hanno superato detto sbarramento.

A Siracusa città su 25 liste presentate solo 8 concorreranno per aggiudicarsi qualcuno dei 31 consiglieri comunali in quanto uno deve essere assegnato al candidato sindaco che perderà il ballottaggio.

Quindi è sempre opportuno formare poche liste elettoralmente forti piuttosto che una carnevalata di simboli, manifesti e fotografie che poi non determineranno niente.

I candidati sindaci che si sfideranno al ballottaggio sono Messina per il centrodestra e Italia espressione centrista di Azione aderente al terzo polo.

Le liste saranno otto di cui quattro del centrodestra, una di Italia, una di Garozzo, una del PD ed una di Bandiera. E’ chiaro che sia le liste che i candidati con maggiori voti delle stesse dovranno aspettare sia gli eventuali apparentamenti che il risultato del ballottaggio.

Il risultato del ballottaggio non solo ci dirà chi sarà il nuovo sindaco, ma anche chi saranno i candidati che passeranno al grado di consiglieri comunali e se saranno il frutto della spartizione del premio di maggioranza o di quello che resterà alla minoranza.

Con la situazione ferma al primo responso delle urne avremmo, in caso di vittoria di Italia, il pieno di consiglieri appartenenti tutti alla sua lista, mentre le quattro liste del centrodestra, assieme alla lista di Garozzo, di Bandiera e del PD dovrebbero concorrere per dividersi lo striminzito numero dei seggi spettanti all’opposizione per di più diminuito anche del seggio per il candidato sindaco perdente. Nel caso di vittoria di Ferdinando Messina sarebbero quattro le liste che si dividerebbero i consiglieri comunali di maggioranza, mentre le altre quattro liste e cioè Bandiera, Garozzo, Italia e PD dovrebbero dividersi la dote spettante alle liste perdenti.

Quindi potrebbe diventare importante il modo come si arriverà agli apparentamenti delle varie liste per il ballottaggio.

Le liste senza consiglieri saranno poco cercate perché difficilmente porterebbero voti i candidati che sanno di non potere uscire dal limbo elettorale per diventare consiglieri e che, al massimo, qualcuno potrebbe essere abbindolato con la promessa di assessori che però saranno molto richiesti da chi avrà consiglieri comunali che daranno, in prospettiva, il loro apporto al sindaco anche in consiglio comunale e potranno difendere il loro assessorato.

A me sembra potrà avere più difficoltà il centro destra nel cercare nuovi compagni di viaggio perché, avendo già la necessità di soddisfare le esigenze di quattro liste già apparentate, non avrebbe altre fette di torta per altri dell’ultima ora.

Nel campo di Italia potrebbero esserci più opportunità di apparentamento, ma con grosse difficoltà che sono sia di natura politica che operativa.

Se Italia si presentasse da solo al ballottaggio avrebbe moltissimi suoi candidati diventare consiglieri comunali il cui numero diminuirebbe in rapporto ai nuovi apparentamenti.

Praticamente la lista di Italia dovrebbe sacrificare, e non sarebbe facile, molti sui candidati che non diventerebbero consiglieri comunali perché, molti di questi, sarebbero appannaggio dei nuovi alleati.

Italia ha poi un altro problema oltre a quello del numero dei consiglieri da assicurare alla sua lista che è di natura politica e riguarda il rapporto con Garozzo per cui, i due capi provinciali, di Azione e di Italia Viva, che assieme dovrebbero essere terzo polo, devono riflettere da soli o dopo spiegazioni dei leader nazionali.

Le liste unitarie per le Europee, che Renzi e Calenda non potranno evitare, impongono anche rapide riappacificazioni per l’interesse politico comune che nessun rancore personale può essere prioritario nei rapporti politici che non si esauriscono solo fra i due contendenti, ma coinvolgono le strutture di due schieramenti che devono marciare insieme per comuni obiettivi.

Chiuso nel più breve tempo possibile questo aspetto politico, si dovrà decidere che tipo di rapporto si dovrà stabilire e quale proposta politica ed amministrativa prospettare a Bandiera ed al PD per un loro eventuale coinvolgimento.

Quindi ancora è tutto in alto mare, ma bisogna decidere rapidamente per rientrare in porto prima che infuri la tempesta.                                                   

PIPPO BUFARDECI

SIRACUSA 31/05/2023