domenica 27 marzo 2011

RIGORI FATALI PER L'ORTIGIA PALLAMANO


Sono stati fatali i rigori per l'Ortigia pallamano che stasera dopo avere chiuso i tempi regolamentari in pareggio con il risultato di 26 a 26, hanno decretato la sconfitta per 5 rigori a 4.
Fra i rigori purtroppo il terzo tiro si è stampato sulla parte bassa del palo ed ha provocato la sconfitta.
La partita è stata molto combattuta sia sul piano del giuoco che sul piano fisico.
La squadra del Cus Palermo, che aveva chiuso al primo posto il campionato regolare, fa molto affidamento nello scontro fisico che, sia per la stazza dei propri giocatori e per la loro esperienza di gente anziana di pallamano e di età, sommata all'incapacità spesso evidenziata dagli arbitri, hanno determinato la sconfitta dell'Ortigia.
La partita era iniziata male per l'Ortigia che non riusciva ad indirizzare il tiro in porta anche per la bravura del portiere ospite ed era arrivata ad uno scarto di sei reti a favore del Cus Palermo.
L'Ortigia con un gioco veloce riesce a colmare il distacco pareggiando prima e superando il Cus dopo.
Il secondo tempo si è svolto con alternanza continua del risultato e con falli anche pesanti che hanno fatto interrompere il giuoco più volte.
Moldo duri e scorbutici gli ospiti e molto incapaci gli arbitri.
Il risultato finale dei tempi regolamentari vedeva avanti l'Ortigia a pochi minuti dal termine, ma alcune sviste arbitrali avevano permesso il recupero ed il pareggio all'ultimo secondo per i palermitani.
I rigori hanno penalizzato l'Ortigia e permesso la vittoria del Cus.
Comunque l'Ortigia esce a testa alta ed i ragazzi ce l'hanno messa tutta.

sabato 26 marzo 2011

PANTANI SICILIA SUD ORIENTALE: IN 500 IERI HANNO ADERITO ALL’INIZIATIVA A FAVORE DELL’ISTITUZIONE DELLA RISERVA

Più di 500 persone hanno aderito ieri alla passeggiata simbolica lungo l’argine del Pantano Longarini proposta dalla LIPU e da altre numerose associazioni ambientaliste per chiedere all’assessore al Territorio e all’Ambiente della Regione Sicilia Calogero Gian Maria Sparma l’istituzione della riserva dei Pantani della Sicilia sud- orientale.
Nonostante la minaccia di pioggia, le tante persone affluite ai pantani testimoniano la voglia di un cambiamento culturale delle nostre amministrazioni, che spesso dimenticano che il valore di un territorio è legato anche alla bellezza della natura che le ospita.
Oltre al birdwatching, durante la mattinata un gruppo di volontari della vicina città di Pachino ha rimosso dei rifiuti depositati lungo le sponde, frutto delle numerose discariche abusive che affliggono i pantani e che potrebbero essere eliminate se l’area fosse finalmente tutelata come riserva.
“L’istituzione della riserva è un fatto irrinunciabile e non più rinviabile – dichiara Nino Provenza, responsabile LIPU Sicilia – Solo così si potrà dare certezza e protezione alle specie che numerose nidificano in quest’area, evitando che nel prossimo autunno a dare il benvenuto ai migratori siano ancora una volta i fucili dei cacciatori”. “L’eccezionale importanza di queste aree umide per i migratori è nota da tempo – aggiunge Claudio Celada, direttore Area Conservazione Natura LIPU – A fronte della presenza di specie a rischio di conservazione, patrimonio di tutti, la caccia continua a causare danni alle popolazioni, agli habitat e l’inquinamento delle acque a causa della presenza dei pallini di piombo. La riserva deve al più presto essere istituita, solo così si darà un’adeguata protezione alle sue ricchezze naturalistiche”.
Con entusiasmo, i ragazzi, le famiglie e i bambini si sono alternati ieri ad osservare con i cannocchiali dei volontari della LIPU i bellissimi fenicotteri che popolano l’area. Oltre a questi eleganti uccelli rosa, la LIPU attende il ritorno di altri due simboli importanti della futura riserva dei pantani: l’anatra marmorizzata e la moretta tabaccata. Due specie minacciate a livello europeo che nidificano nei pantani della Sicilia sud-orientale. Specie molto schive che risentono del disturbo dell’uomo, in particolare quello legato all’attività venatoria, e che vedono ridotte sempre più le aree utili per l’alimentazione e la nidificazione. Anche in questo caso la riserva garantirebbe la tutela del loro habitat e la conservazione di un importante aspetto della biodiversità.
La LIPU ringrazia infine la polizia provinciale di Ragusa la cui presenza ha garantito il sereno e ordinato svolgersi dell’evento.
Le associazioni promotrici dell’iniziativa di ieri erano, oltre la LIPU: Legambiente, EBN Italia, WWF, CAI, Fondo Siciliano per la Natura, CIRS, Italia Nostra, Esplorambiente, Tutela Terre d’Oriente, Kalura, FAI , Ente Fauna Siciliana, LAV, Sicilia Antica, Natura Sicula, Fare Verde, Attinkitè.
Hanno aderito all’iniziativa i Comuni di Ispica, Noto, Scicli, Modica.


mercoledì 23 marzo 2011

CARABINIERI E FINANZA AL COMUNE DI PACHINO


Durante la giornata di ieri sembrava che lo spiazzale davanti l'ingresso del comune di Pachino si fosse trasformato in una caserma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Erano parecchi i militari che facevano la spola fra i loro mezzi posteggiati nell'androne ed il primo piano del palazzo dove si trovano gli uffici del sindaco , che si trovava a Roma, e della segreteria.
L'attività dei dipendenti bloccata per la normale amministrazione, ma molto dinamica nella preparazione di tutto il materiale che chiedevano gli ufficiali delle due armi presenti in forze.
Secondo notizie di stampa si sono fatte copie di delibere di varie attività amministrative a partire dal 2009 per potere poi verificare ed esaminare eventuali reati commessi.
Pare che l'indagine sia avvenuta a seguito dello sport preferito da qualche poco rispettabile pachinese che si trincera dietro le lettere anonime invece di denunciare apertamente eventuali reati di sua conoscenza.
Naturalmente le forze dell'ordine sono intervenute su imput della Procura che non può ignorare le notizie di reato.
E' chiaro che non sappiamo niente e non possiamo entrare nel merito del lavoro degli inquirenti.
Possiamo solo augurarci che il tutto venga fatto nel modo più serio e veloce possibile affinchè i cittadini sappiano se sono amministrati da persone per bene o meno e gli amministratori siano messi, in tempi brevi, nella condizione di chiarire la loro posizione senza aspettare decenni per potere magari essere assolti, ma nel frattempo, addidati al pubblico disprezzo.

domenica 20 marzo 2011

Una Rsa per lungodegenti

Il servizio, previsto dall'Asp, destinato a una utenza provinciale con le attrezzature già esistenti

  • Sabato 19 Marzo 2011
  • Siracusa,
  • pagina 39

il presidio ospedaliero di pachino
Appare più vicina l'istituzione a Pachino, nei locali dell'ospedale, della residenza sanitaria assistita per lungodegenti.
Il servizio, da tempo previsto dall'Asp di Siracusa, è destinato ad una utenza provinciale e dovrebbe sfruttare le attrezzature di cui è già stato fornito l'ospedale pachinese mai entrato in funzione. Gran parte degli arredi sono stati già acquistati e sono presenti all'interno della struttura che è anche stata adeguata alla nuova destinazione.
Nelle settimane scorse poi l'Asp ha indetto un bando che consente la mobilità di personale in servizio all'interno dell'azienda sanitaria. L'obiettivo è quello di coprire il fabbisogno in termini di personale medico e sanitario. In particolare, a disposizione dell'utenza, l'Asp dovrebbe mettere un dirigente medico specialista in psichiatria, uno in geriatria, uno in neurologia, un assistente sociale professionale, un educatore professionale, quattro fisioterapisti, 18 operatori socio-sanitari, sette infermieri professionali, un collaboratore sanitario professionale, un assistente amministrativo e due ausiliari specializzati di categoria A.
Tuttavia, reperire il personale sanitario necessario non sembra essere facile, dato che, sembra che le domande finalizzate ad essere destinate alla residenza sanitaria di Pachino, pervenute alla direzione sanitaria dell'Asp non siano sufficienti per coprire i posti in organico. Ciò avrebbe spinto la direzione sanitaria dell'Asp a riaprire i termini senza tuttavia avere migliori successi.
La residenza sanitaria assistita è un luogo di accoglienza e di cura di anziani con bisogni sanitari e assistenziali diversificati. Si tratta di una struttura extra-ospedaliera per anziani disabili, prevalentemente non autosufficienti, non assistibili a domicilio, e bisognevoli di trattamenti continui e persistenti. La struttura è finalizzata a fornire accoglienza ed erogazione di prestazioni sanitarie, assistenziali, e di recupero delle attività funzionali e sociali. Tale struttura si inserisce nella rete dei servizi territoriali, in cui deve realizzarsi il massimo della integrazione degli interventi sanitari e sociali. L'obiettivo è di fornire una attività riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare. La residenza sanitaria assistita eroga inoltre prestazioni di medicina generale, specialistica, farmaceutica, protesica e infermieristica- riabilitativa oltre che di assistenza tutelare e di aiuto e sostegno psicologico non solo nei confronti del paziente ma anche verso la famiglia.
Spesso infatti i lungodegenti che vengono ricoverati nelle residenza sanitarie assistite non sono facilmente gestibili dai familiari per le molteplici patologie e le cure specialistiche che necessitano. Dopo lungo tempo l'Asp ha ritenuto che le strutture dell'ex ospedale potessero essere utilizzate per questo tipo di servizi ancora poco presenti nel territorio, completando così l'offerta sanitaria e garantendo, a tutto il territorio ed a Pachino un servizio all'avanguardia.
Salvatore Marziano


19/03/2011

venerdì 18 marzo 2011

CONSEGNATI LIBRI AL CARCERE DI NOTO


Stamattina, con una semplice, ma sentita cerimonia, alcuni amici di Pachino hanno consegnato dei libri per incrementare la biblioteca del carcere di Noto.
L'idea è stata dal preside Corrado Di Pietro che durante l'estate ha coinvolto parecchi amici per dare il loro modesto contributo finanziario per la riuscita dell'iniziativa che si è concretizzata stamattina con la consegna diretta presso la struttura carceraria.
Quindi niente coinvolgimento istituzionale, politico, associativo od altro, ma il frutto della sensibilità personale di ciascun partecipante.
L'iniziativa è stata resa possibile dalla disponibilità della Direttrice del carcere, dai suoi collaboratori e dal personale che si occupa dei rapporti con i detenuti.
Abbiamo trovato un clima di grande disponibilità ed è stato possibile anche parlare con il gruppo di detenuti che si occupa della biblioteca e della distribuzione dei libri ai numerosi richiedenti.
Particolare interessante è stato il constatare, non solo la buona tenuta e l'organizzazione della modesta biblioteca, ma sapere la sete di conoscenza che vi è fra i detenuti e la loro propensione alla lettura dei testi di poesia.
L'incontro molto cordiale e umanamente positivo è durato circa un'ora.
Vi hanno partecipato il preside Corrado Di Pietro con la moglie, il poeta Corrado Di Pietro, lo scrittore Sebastiano Burgaretta, il parroco della Chiesa Madre di Pachino, la professoressa Traversa con il marito Barbato, la professoressa Pina Ignaccolo, la giornalista Cetty Amenta e Pippo Bufardeci.

giovedì 17 marzo 2011

Un concerto di musica classica per celebrare l’Unità d’Italia


PACHINO - Grandi festeggiamenti, questa mattina, in occasione della festa del 150 dell'unità d'Italia. La casa municipale ha invitato tutti i cittadini ad esporre il tricolore all'esterno delle proprie abitazioni. In piazza poi sono state previste delle manifestazioni con la deposizione, da parte del sindaco di Pachino Paolo Bonaiuto e di quello di Portopalo Michele Taccone, di una corona di fiori ai caduti in guerra. Sarà inoltre presente la Fanfara dei Bersaglieri che, con passo celere, suonerà tra le vie della città. Annunciata anche la presenza di numerose scolaresche. Ancorché gli istituti scolastici, per l'occasione, rimarranno chiusi, il primo cittadino ha invitato studenti ed insegnanti a prendere parte alle celebrazioni ed alle manifestazioni indette per la ricorrenza del 150° anniversario dell'unità d'Italia.

L'istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'alberghiero inoltre per tutta la mattinata offrirà dolci tipici preparati dai giovani studenti oltre all'immancabile torta tricolore. In serata invece, è previsto un concerto di musica classica nei locali del Palmento Rudinì, concerto aperto a tutta la cittadinanza. Saranno eseguiti brani celebri che fanno riferimento all'unità d'Italia. I brani saranno eseguiti da un'orchestra di 40 elementi e con la presenza di due soprani. Nelle prossime settimane inoltre è stata prevista l'apposizione di una lapide commemorativa di Diego Arangio, personaggio storico e protagonista della fase rinascimentale, di origine pachinese.

Sa. Mar.
Categoria: Cronaca Inserita il: 17-03-2011
Letta: 20 volte Fonte: LaSicilia.it

martedì 15 marzo 2011

PACHINO, ANCORA POLEMICA SUL PIANO REGOLATORE





Non accenna a placarsi la polemica tra i membri della commissione urbanistica pachinese composta dal Patrizia Tossani, Roberto Bruno e Salvatore Midolo, e l'assessore provinciale Aurelio Basilico. Quest'ultimo, recentemente coinvolto in un'altra polemica con l'assessore allo spettacolo Piero Scala, aveva criticato fortemente i membri della commissione e le modalità di approvazione delle linee guida del piano regolatore comunale. Al centro della questione c'era la decisione da parte del consiglio comunale di approvare delle linee guida condivise con l'opposizione e che escludevano una parte della maggioranza consiliare. «Nessuno, -ha affermato Roberto Bruno- si permetta di bollare come "lavoro di scienziati", con tono palesemente di scherno, il lavoro legittimo di valutazione, critica e proposta che la commissione ha fatto sul Prg. Rigettiamo le critiche di Basilico restituendole al mittente. La commissione nella sua interezza ha lavorato con un unico obiettivo, quello dell'interesse della città e dei pachinesi, interesse che certamente non può essere condiviso da chi pachinese non è». Secondo la commissione, le linee guida del Prg hanno seguito l'ipotesi, ampiamente condivisibile, di una minore cementificazione e del recupero e riqualificazione urbana. «Bisogna dare atto, -ha affermato il presidente della commissione Patrizia Tossani- dell'ottimo lavoro di mediazione svolto dal capo dell'amministrazione e per avere favorito il dialogo tra maggioranza ed opposizione, e sul lavoro che la commissione ha svolto, siamo disponibili ad un pubblico confronto con l'assessore provinciale Elio Basilico». Da Midolo invece, non è mancata una stoccata al sindaco Bonaiuto. «Sul Prg il lavoro di mediazione è stato ottimo. Altrettanto non può dirsi su quanto è accaduto successivamente. Nell'azzeramento infatti il primo cittadino è apparso debole politicamente e messo sotto scacco da parte dei partiti che gli hanno imposto la riconferma degli stessi assessori». Ma la nota polemica nei confronti dell'assessore provinciale Basilico è continuata. «Chiediamo a Basilico, -hanno continuato i membri della commissione- contezza del suo operato in qualità di assessore provinciale al turismo, e sulle motivazioni che lo hanno portato a revocare un impegno di finanziamento già preso in favore del comune di Pachino per il carnevale appena trascorso. Ci chiediamo inoltre se il comportamento adottato sia un preludio di quanto sarà fatto per l'estate prossima». Salvatore Marziano. fonte foto e testi: lasicilia

( NELLA FOTO, I Consiglieri componenti la Commissione Urbanistica, Bruno, Tossani e Midolo )



lunedì 14 marzo 2011

L'eccessiva concorrenza dei media

Per Corrado Di Pietro, scrittore e saggista, la crisi della lettura è dovuta ai mezzi di comunicazione più pratici

  • Domenica 13 Marzo 2011 Quotidiano " LA SICILIA "
  • Siracusa,
  • pagina 39

La lettura sembra destinata non più alla massa, ma solo a una cerchia ristretta di persone
Chiara Cannuli
Corrado Di Pietro, poeta, scrittore, saggista e conferenziere ha condotto numerose ricerche nel campo della cultura siciliana, esplorando i vari momenti di crescita e sviluppo della poesia sicula.
Promotore della cultura, analizza l'aspetto antropologico di quest'ultima, affermando che: «questo è un buon momento per la lettura, nonostante tutto, perché le sollecitazioni culturali sono numerose. La televisione, la radio, i giornali, il cinema e tutti gli altri mezzi di comunicazione possono aiutare a pubblicizzare i libri e, di conseguenza, a promuovere la lettura».
La lettura sembra però destinata non più alla massa, ma solo a una cerchia ristretta di persone che, «educate» sin dalla più tenera età a ciò, continuano, nonostante la crisi economica, ad acquistare libri e leggerli con passione.
«La cultura appartiene a un'«élite intellettuale» - sostiene Di Pietro - che deve educare il popolo, e sviluppare così in esso un gusto rinascimentale per la lettura».
Il libro proposto al bambino di sei anni è un libro di orientamento scolastico, un manuale volto all'apprendimento, che non sarà visto come un piacere, ma come una fatica e dunque non gradito al bambino.
Lo scrittore spiega e affronta così il problema della diffusione dell'interesse per la lettura e la sua mancata presenza.
Di Pietro parla anche di «diseducazione» in generale, riferendosi soprattutto ai giovani che trovano tanto altro interesse in quei mezzi di comunicazione che, anche se a volte d'aiuto, offrono una varietà di notizie che la maggior parte delle persone finisce per preferire a un buon libro.
Colpa dei computer, dunque? Alla domanda «sono i computer che uccidono l'interesse?» il poeta risponde così.
«In parte. E' un mezzo utilissimo perché possiede tutto ciò che soddisfa qualsiasi richiesta e funge anche da archivio; il computer «uccide» nel momento in cui viene meno la voglia, il desiderio, di leggere un buon libro al quale bisogna dedicare indubbiamente più tempo di quanto se ne possa trascorrere su internet, cercando attraverso i siti le notizie, i libri e qualsiasi altro tipo di informazione serva».


13/03/2011

sabato 5 marzo 2011

E' LA POLITICA CHE DEVE CAMBIARE PASSO



Il Governatore della Banca D’Italia, Mario Draghi, ha parlato di “ gioventù sprecata” a proposito della disoccupazione giovanile che impedisce a milioni di giovani di cimentarsi nel mondo del lavoro.

Io aggiungerei anche l’aggettivo” umiliata” perché non riesce a vedere una prospettiva né una strategia politica capace di dare risposte serie al futuro di un’intera generazione che rischia la rovina della propria vita lavorativa e non solo.

La soluzione alla drammaticità del momento sociale che stiamo vivendo passa attraverso una seria politica occupazionale con la messa in campo di tutti gli strumenti utili e necessari.

Non passa dalle polemiche da sguattere sul quotidiano cortile della politica né dalla dissolutezza morale di chi la interpreta anche se, tutti e due questi aspetti, offuscano ed umiliano il vero obiettivo dell’impegno politico ed istituzionale che deve essere mirato esclusivamente al bene comune.

E’ la non consapevolezza di questo impegno, quale fonte primaria del mandato politico,

che non permette ogni sforzo necessario a vantaggio della soluzione del drammatico problema dell’occupazione nel nostro Paese e di quella giovanile in modo particolare.

Anche nella nostra provincia questo tema sta diventando drammatico ed anche nella nostra provincia non vi è nessuna azione politica né istituzionale che si muova lungo la direzione della ricerca di una giusta e seria soluzione.

La classe politica è tutta presa dalla guerra in atto fra partiti e partitini,che sorgono come i funghi dopo la rugiada, per potere avere il tempo di pensare a queste cose dimostrando una seria inadeguatezza ad elaborare qualsiasi progettualità.

La rappresentanza istituzionale, che vede nelle varie giunte comunali e provinciali esponenti frutto dei labili equilibri politici piuttosto che amministratori capaci e competenti, sguazza in una mediocrità che forse, storicamente, non è stata mai così in basso.

Così anche importanti interventi, che potrebbero dare un serio contributo per diminuire il tasso di disoccupazione nella nostra provincia, languono nel più assoluto abbandono e nel pieno dimenticatoio anche se, da anni, vantano impegni finanziari notevoli che restano non spesi per l’inefficienza politica, istituzionale e burocratica.

Ci riferiamo al piano di disinquinamento ambientale che da solo potrebbe dare lavoro a migliaia di persone oltre a creare le condizioni di migliore vivibilità e maggiore possibilità di nuovi investimenti più consoni ad uno sviluppo più sostenibile.

Ci riferiamo al rigassificatore dal cui dibattito sterile e contrapposto dobbiamo uscire guardando prima alla sua utilità e poi alla sua collocazione più idonea oppure decidendo con celerità che questo investimento non è utile.

Il sapere che, per una decisione o per un permesso, sono necessari anni di assoluta inconcludenza, impedisce investimenti anche da parte di aziende che si sposerebbero benissimo con uno sviluppo più consono al nostro territorio.

Oltre ad altre scelte che la politica e le istituzioni devono fare per cercare, anche a livello infrastrutturale, le condizioni affinché i capitali per investire si spostino nelle nostre zone a vantaggio dell’occupazione e dei giovani.

Ma la nostra classe dirigente, sia di maggioranza che di opposizione, si logora sul chiacchiericcio giornaliero e non riesce a capire le motivazioni dell’impegno politico che sono la scommessa quotidiana nella ricerca di soluzioni alle problematiche che investono la collettività per il soddisfacimento delle proprie esigenze quotidiane, ma anche e soprattutto di prospettiva.

Pippo Bufardeci

( QUESTO ARTICOLO E' PUBBLICATO NEL NUMERO IN EDICOLA QUESTA SETTIMANA DEL SETTIMANALE " I FATTI " )


AL COMUNE DI PACHINO UNA PROBABILE TRUFFA DI OLTRE 500 MILIONI?


Certo che accadono cose stranissime che si ripercuotono sulla pelle dei cittadini che sono costretti a seguire inconsapevolmente le nefandezze di coloro che si occupano di cosa pubblica, ma che non sanno fare gli interessi della collettività.
Per fortuna che ogni tanto il diavolo ci mette la coda e spariglia tutto ripristinando la verità delle cose ed offrendo ancore di salvezza ai cittadini.
Ci riferiamo all'assurda vicenda del pagamento di arretrati che vantava la ditta che curava il servizio di spazzatura del comune di Pachino prima che l'attuale amminitrazione comunale affidasse il servizio ad altra società e cambiasse anche i vertici burocratici che, per conto del comune, sovrintendevano ai pagamenti.
Il comune, anche con sentenza del TAR di Catania, doveva pagare entro novanta giorni, alla vecchia ditta 2 milioni e 100 mila euro di arretrati in base a dei conteggi presentati dalla ditta stessa ed avallati dal dirigente comunale che si occupava del controllo del servizio.
Quindi un ulteriore salasso economico ed una grave mazzata per un comune che a stento riesce a pagare gli stipendi e qualche altra spesa che eviti il disastro economico ed ulteriori tasse per i cittadini.
Il comune non riesce a pagare e viene nominato un commissario, da parte della Prefettura, per costringerlo a farlo.
Ebbene, quando si mette mano per controllare i conteggi ci si accorge che il debito del comune nei confronti della vecchia ditta della spazzatura, non ammontava a 2 milioni e 100 mila euro, ma alla ridotta cifra di580 mila euro.
Cioè la metà di quella di prima che il comune potrà pagare anche subito utlizzando i fondi residui accantonati in base alla relativa normativa.
A questo punto sorge spontanea qualche domanda.
E se il comune avesse regolarmente pagato in base ai primi conteggi avrebbe regalato oltre 500 milioni di euro, che non sono bruscolini, alla vecchia ditta della spazzatura a danno dei servizi ai cittadini.
Ma il funzionario che ha controllato i conteggi perchè non se ne è accorto?.
Dobbiamo pensare che era incapace o connivente?.
Adesso il comune inizierà un procedimento giudiziario nei confronti del funzionario comunale che ha provocato già un danno di immagine e di spese legali al comune e ne avrebbe3 procurato un'altro gravissimo in temini economici?
Vedremo quali saranno gli sviluppi ulteriori.

giovedì 3 marzo 2011

AEROPORTO DI PACHINO, UN MURO PER RICORDO



Durante la seconda guerra mondiale anche Pachino aveva il suo aeroporto e sorgeva nella zona pianeggiante detta Pianetti o “Quattrumura” sulla strada che, uscendo dal lato ovest del paese conduce fino alla vicina Ispica.
Vi era allocata una base che comprendeva dei militari, soprattutto riservisti, e pochi aerei veri perché gli altri erano di cartone colorato e mimetizzato.
Lo scopo dell'aeroporto, anche se era adatto per eventuali atterraggi di emergenza, non era quello di partecipare attivamente alle operazioni belliche, ma di proteggere il vero e più importante aeroporto militare che si trovava allocato a Comiso.
Era quello che potremmo definire uno specchietto per le allodole.
Difatti, in un periodo di aviazione pioneristica, senza strumenti sofisticati a bordo, il volo avveniva con avvistamento ad occhio umano ed il nemico, non avendo mappe idonee ed aggiornate, poteva facilmente confondere un posto con un altro.
Ecco, l'aeroporto di Pachino, aveva la funzione di far confondere i piloti nemici per cui sarebbe stato eventualmente bombardato senza tante conseguenze al posto del vero aeroporto militarmente importante che era Comiso.
E di bombardamenti sbagliati ve ne furono parecchi.

Che questi errori succedessero con una disarmante normalità è testimoniato da molta documentazione e scritti di ex piloti di quel periodo storico che vedeva, soprattutto in Italia, i primi passi dell’Arma aeronautica utilizzata in azioni militari dentro e fuori i confini del nostro Paese.

Per fermarci a quanto descritto nei suoi ricordi, ne abbiamo ampia testimonianza, nel libro di memorie del generale Corrado Deodato, eroe pachinese dell’aviazione militare italiana durante la costituzione della stessa e nelle numerose missioni che contraddistinsero il suo coraggio e la sua capacità militare nel corso della seconda guerra mondiale che lo videro protagonista.
L’aeroporto militare che sorgeva a Pachino aveva anche lo scopo, tutto frutto della propaganda fascista, di dimostrare, ai ricognitori nemici, la potenza militare italiana in quanto oltre agli aerei finti, vi erano anche cannoni, carri armati ed altre bocche di fuoco che non avrebbero spaventato nessuno perché finte, ma viste dai binocoli del nemico davano la sensazione di un armamentario devastante.

A dimostrazione di ciò vi è un fatto molto emblematico e storicamente verificatesi, riportato anche nel libro di Alfio

Scuderi, “ 45 giorni di guerra in Sicilia “ dove alla pagina 102, testualmente scrive: - Con le stesse modalità e senza spargimento di sangue veniva occupato l’aeroporto di Maucini che nel 1940 eraq stato scambiato per quello di Malta dal Suderland pilotato dal generale Bajres; era stato quello il primo aereo catturato in Italia, in piena efficienza “-.

Questo fatto storicamente accertato è importante, a mio avviso, per dimostrare che l’aeroporto di Pachino o “ campo di aviazione “ come veniva chiamato in quel periodo, era già funzionante nel 1940 anche se lo Scuderi lo individua con il nome di Maucini forse inquadrando la zona Pianetti nel più vasto territorio del feudo portante tale nome; che l’aeroporto di Pachino era anche utilizzabile per aerei veri, oltre che per quelli finti; che l’altro episodio raccontato dagli anziani relativo ad un aereo atterrato con personalità italiane importanti può assumere connotati di veridicità storica.

Ma non erano solo gli inadeguati mezzi dei ricognitori o degli aerei militari nemici che generavano errori, ma anche quelli, non certo modernissimi, in dotazione alle nostre forze armate per proteggere gli aeroporti strategici..

Per restare al tema dei due aeroporti di Comiso e Pachino e degli effetti di depistaggio del secondo rispetto al primo, possiamo ricordare un episodio realmente accaduto nell’aeroporto di Comiso.

Durante la seconda guerra mondiale mio padre svolse quasi interamente il suo servizio militare presso l’aeroporto di Comiso addetto all’autoreparto prima ed all’amministrazione dopo sotto il comando diretto dell’allora capitano Gaetano Tafuri di Pachino.

Una notte, durante il turno di responsabilità dell’accensione delle luci di pista dell’aeroporto di un aviere pachinese, al secolo Savarino, due aerei sorvolarono lo spazio aereo dell’aeroporto facendo comprensibili segnali che intendevano atterrare.

Il Savarino accese le luci per permettere l’atterraggio e le spense ad operazione completata.

Grande fu la sua sorpresa quando, dopo pochi minuti, si vide circondato da un gruppo di avieri inglesi che chiedevano di essere fatti prigionieri dagli italiani in quanto avevano paura che potessero cadere nelle mani dei tedeschi.

Savarino si presentò al comando amministrativo dell’aeroporto con la notizia che un gruppo di inglesi volevano essere arrestati dagli italiani.

Subito una caterva di sfottò e di ilarità si abbatté sull’aviere pachinese da parte di tutti i presenti tranne poi prendere atto che si trattava di una disarmante verità.

Quindi l’errore era quasi nella normalità della vita militare di allora sia che si volasse sia che si operasse a terra.

La situazione di pericolo per la popolazione pachinese si fece più grave con l’approssimarsi del previsto sbarco alleato nelle coste della zona in quanto l’azione di ricognizione si fece sempre più pressante ed i bombardamenti per neutralizzare gli apparati militari italiani si intensificarono sempre di più.

Ciò anche perché l’aeroporto di Pachino, pur con le sue ovvie limitazioni, incominciò a registrare un movimento di mezzi a terra e di aerei superiore alla normalità registrata fino ad allora ed anche adesso gli anziani del paese ricordano questi movimenti compreso l’atterraggio, non si sa se per problemi logistici o di avaria del mezzo aereo, di un gruppo di alte personalità del governo italiano.

Secondo quanto riferiscono gli anziani locali fra queste personalità vi sarebbe stato l’allora principino Umberto di Savoia e alte cariche del comando militare italiano.

Se queste voci rispondessero, come dicevamo, ad una verità storica accertata potremmo azzardare l’ipotesi, anche alla luce dei documenti ritrovati negli archivi statunitensi e resi recentemente accessibili agli studiosi, si potrebbe pensare ad una sosta nel viaggio di ritorno dalla Spagna all’Italia.

Difatti è storicamente accertato che, nei mesi precedenti l’armistizio, vi fu un fitto rapporto di note diplomatiche e di visite agli alti livelli, nelle ambasciate italiane ed inglesi di Spagna e Portogallo per chiedere prima e definire dopo i dettagli dell’armistizio che si sarebbe poi firmato a Cassibile dopo lo sbarco anglo – americano.

Fu per tutti questi motivi che molti pachinesi presero la decisione di trasferire le proprie famiglie nelle zone di campagna ritenute più sicure anche perché spesso le bombe non distinguevano i siti militari dalle abitazioni civili ed un aeroporto a poche centinaia di metri dalla periferia del paese poteva essere solo foriero di lutti.

Naturalmente ignoravano, i contadini pachinesi, che con il loro trasferimento nelle campagne, soprattutto delle zone marine, non avrebbero fatto altro che andare incontro al nemico che sarebbe sbarcato molto presto.
Dopo la guerra rimasero nella zona solamente le mura dell'ampia recinzione che era ancora possibile ammirare in tutta la loro maestosità ed in tutto il loro ricordo del recente passato bellico anche quando, negli anni cinquanta, quella zona divenne il punto di raccolta di quasi tutta l’abbondante produzione dei covoni di frumento per la trebbiatura meccanica che faceva i suoi primi passi.

Lunghe ed alte file di covoni riempivano i terreni spianati dell’ex aeroporto in filari che quasi imitavano la predisposizione urbanistica dei quartieri del paese con in mezzo, al posto del cortile, le nuove fiammanti trebbiatrici che avevano sostituito i muli ed i cavalli ed inghiottivano i grandi covoni che contadini stanchi e sudati caricavano sulle loro spalle salendo su per le scale di legno fino a scaricarle dall’alto nella coclea interna che girava e macinava tutto.

Con il passare degli anni queste mura sono state tutte demolite per utilizzare il materiale in molte costruzioni cittadine vista la mancanza di materiale da costruzione e di soldi per comprarlo.
Adesso rimane solo un muro a forma di C greca a ricordare un passato che molti non conoscono più e che, a mio avviso, dovrebbe essere salvaguardato a ricordo storico della presenza di una struttura che, tutto sommato, si inquadrava nella logica della strategia militare del periodo.
Penso che un paese accorto rispetto alla sua storia passata ed alla necessità di rendere testimonianza delle presenze storiche che si sono sviluppate all’interno del proprio territorio, non dovrebbe chiudere nel dimenticatoio tutto ciò, ma cercare di dare visibilità e continuità storica.

Ciò che resta delle mura dell’aeroporto non è la visione di un anonimo manufatto di pietre e calce che può essere abbattuto perché non ha valore quantificabile in termini economici per poterlo tenere in piedi, ma esso è l’emblema di un periodo storico che, possa piacere o non piacere, è stato vissuto dalla popolazione locale che ha il dovere di non eliminare quello che può essere un ricordo per le giovani generazioni.

Sarebbe quindi opportuno che il comune chiedesse alla Sovrintendenza ai beni culturali un intervento di salvaguardia, di mantenimento della struttura e, perché no, anche di valorizzazione.

Pippo Bufardeci

Testo dell'articolo pubblicato sulla rivista TALE' in questi giorni in edicola )

Nella foto l'aeroporto di Pachino con aerei veri e sullo sfondo l'istituto delle scuole elementari - scuoli viecci -.

martedì 1 marzo 2011

L'esordio sabato 19 marzo a Mascalucia

Ortigia, adesso la Poule Promozione
Cuzzupè: “Siamo noi la favorita”

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Scritto da Giuseppe Basile
Lunedì 28 Febbraio 2011 - 13:10

Siracusa – L’ultima giornata della regular season di serie A2 maschile, girone F, giocata sabato al Pala “Lo Bello” contro la capolista Cus Palermo, non ha fatto altro che confermare lo stato di grazia dell’Ortigia che con una condotta esemplare ed estrema concretezza, ha imposto il pesante passivo di 32-23 a chi fino a quel momento il girone l’aveva ampiamente dominato. “Il Palermo era in formazione rimaneggiata e già matematicamente primo in classifica, ovviamente il loro atteggiamento non è stato dei migliori – ha commentato il tecnico biancoverde, Andrea Cuzzupè – Però a me è piaciuta la gara dei ragazzi che hanno dimostrato di aver raggiunto una grande maturità e consapevolezza dei propri mezzi. So di avere a disposizione 14 giocatori di grande livello e questo mi ha permesso di poter avviare le soluzioni di gioco, ottenendo sempre il massimo dalla squadra”.

Prima parte di stagione archiviata, in ordine di classifica, Cus Palermo, Aetna, Ortigia e Girgenti, si contenderanno adesso, in girone unico all’italiana e con gare di andata e ritorno, la Poule Promozione; competizione che permetterà soltanto ad una di partecipare alla prossima stagione di serie A1.

Il calendario. Si partirà il 19 marzo, con match settimanali ed un turno di riposo tra la 4a e la 5a giornata, fino al 7 maggio. L’Ortigia esordirà a Mascalucia contro i rivali dell’Aetna; poi il 26 marzo, in casa contro il Cus Palermo; 2 aprile, ad Agrigento; 9 aprile, al Pala Lo Bello contro l’Aetna; il 30 aprile, ospiti del Cus Palermo, per chiudere il 7 maggio, in casa contro il Girgenti. Secondo lo stesso calendario della Poule Promozione, Alcamo, Kelona, Amaranto e Mascalucia si contenderanno i play-out.

“Adesso ci separano venti giorni dal ritorno in campo – ha spiegato Cuzzupè – Venti giorni di lavoro duro e intenso. È una sosta lunga che penso farà bene a chi dispone di roster numericamente ridotti. Quindi non a noi, che invece facciamo della grande disponibilità la nostra arma migliore. Nessun’altra squadra può permettersi quello che a mio avviso è un lusso, cioè 14 elementi così validi”.

Cus Palermo, Aetna, Ortigia, Girgenti: quattro nomi per un unico obiettivo. “Il Cus Palermo è la squadra più d’esperienza, sono i volponi del girone – ha concluso il tecnico siracusano – l’Aetna quella più rognosa e difficile da affrontare, mentre il Girgenti la più vivace, la più abituata alle pressioni e la più in forma, proviene da 9 vittorie di fila. L’Ortigia? La favorita. La mia non è presunzione ma pura convinzione. Dovremo essere bravi noi a confermare sul campo le mie parole. Speriamo che anche il pubblico ci darà una grossa mano, raggiungendo in massa il Palazzetto dello Sport”.