lunedì 26 ottobre 2009

PIU' POTERE AI COMPETENTI

Durante la presentazione di un libro su Luigi Sturzo un giovane rampante della politica siracusana, si è scagliato contro i partiti del centro destra .Ha lamentato il tempo che i responsabili di questi partiti perdono ogni venerdì per parlare degli accordi del sottogoverno invece che risolvere i problemi della gente.
Naturalmente dimenticando che la presidenza che egli ricopre è essa stessa il frutto di accordi sulla spartizione del governo e del sottogoverno provinciale.
Però, al di là delle speculazioni partitiche o personali dei vari politici, il problema della ripresa di una progettualità politica che si basi sui gravi problemi che interessano la nostra provincia esiste ed è anche preoccupante.
La polemica personale fra alcuni esponenti politici provinciali ha avuto più spazio e maggiore amplificazione da parte dei protagonisti rispetto all'impegno per espletare il necessario compito istituzionale per il quale sono stati eletti.
Così come la logorante trattativa per la spartizione degli incarichi di sottogoverno ha stancato i cittadini elettori.
Ciò non perchè non si riconosce la validità di molti organismi da nominare nello scacchiere degli enti che potrebbero contribuire a determinare le condizioni di sviluppo del territorio, ma perchè il rituale degli avvoltoi attorno alla carne ed alcuni nomi che circolano non graditi ai cittadini, determinano un obiettivo senso di nausea.
Per questo siamo dell'avviso che si chiuda questo capitolo al più presto possibile, che si scelgano uomini che non siano solamente i migliori raccomandati o servizievoli possibili, ma abbiano almeno un minimo di senso civico e di visione degli interessi dell'ente che andranno a gestire e dell'intera provincia.
Ciò sopratutto negli enti elettivi, in particolare il comune di Siracusa e la Provincia regionale, ove la scarsa qualità di molti componenti le varie giunte rende più urgente una riqualificazione delle stesse ed una più incisiva azione amministrativa.

( Quest'articolo è stato pubblicato a pag.7 del n° 235/2009 del settimanale " I FATTI DELLA DOMENICA"

ORTIGIA PALLAMANO VINCE IL TORNEO DI RAGUSA " TIFO X TE "


L'ORTIGIA SI AGGIUDICA IL TORNEO DI PALLAMANO DI RAGUSA SVOLTOSI DOMENICA 25 OTTOBRE.
PER ULTERIROI NOTIZIE VISITA IL SITO: http://www.handballortigia.it/

sabato 24 ottobre 2009

BALZELLI DEL COMUNE DI SIRACUSA SU CULTURA E SPORT DILETTANTISTICO

In un periodo di grave difficoltà economica tutti i comuni cercano di racimolare quanti più soldi possibile per fare quadrare i bilanci.
In una situazione di normalità e di correttezza amministrativa niente di male anche se' per evitare che i cittadini paghino la cattiva amministrazione, è sempre meglio che i bilanci abbiano più linfa dalla diminuzione degli sprechi e dalle spese inutili che possono essere eliminate senza recare danno ad alcuno.
Il comune di Siracusa fra le varie iniziative che ci auguriamo abbia messo in campo per fare quadrare i conti, ha optato per tartassare due settori che finanziaramente non si reggono in piedi e che non hanno mai trovato aperti i cordoni della borsa comunale nemmeno in tempo di vacche grasse.
Ci riferiamo allo sport dilettantistico ed alla cultura.
Il comune ha deciso di fare pagare l'utilizzo delle sale comunali per manifestazioni culturali ed in particolare il salone Borsellino di palazzo Vermexio ove si svolgono attività culturali senza alcun riscontro economico quale può essere la presentazione di un libro.
Si pagano 250 euro per l'utilizzo, per qualche ora, della sala.
Mi risulta che, nei giorni scorsi, un eminente sacerdote siracusano ha, in piena presentazione di un libro, bacchettato il Comune di Siracusa per questo balzello su un settore già di per se povero.
Pare addirittura che sia una ditta privata ad occuparsi del pagamento del balzello con la conseguenza che, alla fine, il comune di Siracusa incasserà qualche spicciolo solamente.
Allo stesso modo le piccole società sportive che a mala pena riescono ad iscriversi ai campionati e non esercitano alcuna attività di riscontro economico, devono pagare anticipatamente delle quote per potere accedere agli impianti sportivi a fronte di nessun servizio in quanto tutto rimane a carico delle stesse società.
Potremmo, visto la situazione economica delle piccole società, che sul bagnato ci piove o, come il detto siciliano, " u cani tira o stazzatu ".
Speriamo che almeno non ci siano particolarità fra soggetti sportivi a fronte della insensibilità comunale verso la cultura e lo sport.

mercoledì 21 ottobre 2009

UNIVERSITA' FA RIMA CON ILARITA'?

Continua la querelle sui corsi di laurea universitari a Siracusa dopo la decisione dell'Università di Catania di eliminare quelli sui beni culturali per privilegiare quello di architettura.
Si consumano fiumi di inchiostro e si sprecano milioni di parole al vento da parte di tutti coloro che pensano di avere a che fare con il problema università, ma non si cava il classico ragno dal buco.
Anzi un fatto così importante e determinante per la crescita culturale e sociale di una città come Siracusa si banalizza con un rimpallo di responsabilità amministrative o meglio, di vile denaro, e non si ha nessuna traccia del valore culturale che l'università rappresenta.
Si acuisce quasi l'ilarità delle situazioni rispetto alla serietà del problema.
E' serio che una città come Siracusa perda i corsi di laurea sui Beni culturali a vantaggio di quelli, pur rispettabili,ma secondari, di Architettura?
E' serio che si sostiene l'insostenibilità economica dei corsi che vengono soppressi e se ne introduce un'altro che può interessare solo a pochi?
E' serio che l'Università di Catania tuteli solo i propri interessi di casta e di città a scapito di Siracusa?
E' serio che gli amministratori siracusani diano l'impressione di svolgere un ruolo di vassallaggio rispetto ai catanesi e non cercano soluzioni alternative più serie?
Ditemi se tutto questo sia serio o invece faccia, purtroppo, rima con ilarità?

A PACHINO TUTTI PAZZI PER LA "PDL"

Parafrasando il titolo della trasmissione di Antonella Clerici, potremmo dire a "Pachino tutti pazzi per la PDL.
Naturalmente non ci auguriamo che possa politicamente succedere quello che è successo alla Clerici e cioè la chiusura della trasmissione dopo solo due puntate per mancanza di ascolti.
Certamente siamo in presenza di un fatto politico importante, ma strano che può forse succedere solo nel contorto mondo politico pachinese.
Importante perchè attorno al sindaco si forma una maggioranza molto forte che, teoricamente, dovrebbe permettergli di lavorare con serenità.
Strano perchè quasi tutti quelli che sono passati dalla parte della maggioranza sono coloro che, in campagna elettorale, hanno fortemente osteggiato la elezione dell'attuale sindaco permettendogli di essere eletto solo con un esiguo vantaggio di circa duecento settanta voti rispetto all'avversario.
Non possiamo escludere che questi consiglieri forse vista la bontà della proposta amministrativa dell'attuale sindaco si siano pentiti per non averlo votato o dissociati da un raggruppamento di minoranza non ritenuto idoneo a formulare proposte utili per il paese di Pachino.
Ma ai comportamenti politici non si può " spaccare il capello" e prendiamo per buona la versione più adulcolata che la vuole ammantata del bene dell'interesse generale.
Adesso però, nella confusione che si potrebbe creare fra chi ha combattuto e vinto la battaglia per l'elezione del sindaco fin dalla prima ora e coloro che sono saliti dopo sul carro del vincitore, speriamo possa essere il buon senso ad avere il sopravvento.
Ed il buon senso ci suggerisce che non si può stravolgere tutto e far finta che la vita politica pachinese stia iniziando adesso come se si fosse scherzato in fase di campagna elettorale.
Il buon senso ci suggerisce altresì che il comune di Pachino non ha bisogno di alchimie politiche fra gruppi, gruppetti e singoli politicanti, ma di una strategia seria che possa fare uscire questo paese dalle secche politiche ed amministrative in cui si trova da tanto tempo.
Abbiamo già perso troppo tempo prezioso e non ci possiamo permettere il lusso di perderne altro.

domenica 18 ottobre 2009

A PACHINO I VIGILI RICOMINCIANO A FARSI SENTIRE PER LA LEGALITA'

A Pachino i Vigili Urbani hanno, finalmente, ripreso con vigore la lotta ai gradassoni delle due ruote ed agli incoscienti che circolano senza casco.
Si tratta di un segnale forte verso i cittadini disamorati da un certo lassismo che si è impadronito a Pachino verso tutto ciò che riguarda l'ordine pubblico e la quiete .
Il paese del vento di brancatiana memoria o dell'ultimo saggio di Corrado Di Pietro sembra, sempre più, trasformarsi nel paese del gridare e del vociare che, come diceva sempre Brancati, anche quando era minima la vicinanza fra gli interlocutori sembrava si parlassero come se si trovassero a grande distanza, tale era il gridare.
Però i tempi sono cambiati ed i cittadini, per non dire i turisti, non sopportano più il Far West dei comportamenti di molti pachinesi che agiscono infischiandosene delle esigenze degli altri.
Così i motorini la fanno da padroni con il loro smarmittare ed impennare, i venditori ambulanti bandezzano a qualsiasi ora imitati dagli stereo a tutto volume dentro le macchine che sfrecciano come in una pista da circuito.
Anche gli agricoltori pretendono che tutti si devono svegliare alla loro stessa ora e partecipare ai loro rumorosi preparativi sia dei mezzi che delle conversazioni da stadio che intavolano con familiari ed amici alle tre del mattino.
E che dire delle soste selvagge delle auto lasciate solo in funzione delle esigenze degli automobilisti che devono prendere il caffè al bar o parlare con gli amici o comprare le sigarette mentre gli altri cittadini sono costretti ad aspettare i loro comodi o effettuare gingane fra i vari ostacoli.
O d'estate con lo stero od il caraoche a tutto volume nelle ore del riposo o essere costreti ad ascoltare, alle Granelli, tutti i preparativi che la domenica, ad altoparlanti a tutto volume, vengono messi in atto fin dalle prime luci dell'alba per poi effettuare le corse dei cavalli nell'ippodromo dei pantani.
Una situazione che, se non controllata, porta al perpetuarsi di una mentalità che reputa tutto possibile.
Da quì nasce poi la conseguenza della ribellione alle regole del vivere civile e della ricerca , con tutti i mezzi, della soddisfazione del proprio bisogno personale che spesso, per i giovani, si concretizza con forme di asocialità difficile poi da controllare.
Tutto questo non per fare filosofia, ma per evidenziare come il fare o il non fare tutti il proprio dovere, cittadini, vigli urbani, amministrazione comuanle, insegnati, politici, genitori etc, porta a forme anche di sottosviluppo culturale di un intero paese.
Allora ben venga l'iniziativa dell'amministrazione comunale che, attraverso i propri vigili, cerca di riprender la matassa della legalità sia con azioni di repressione che con l'azione educativa che si vuole intraprendere anche nelle scuole.
Personalmente mi permetto di suggerire l'avvio di un incontro-confronto fra tutte le forze di polizia che a Pachino gestiscono la sicurezza dei cittadini affinchè, atteraverso un serio coordinamento, si possa dare maggiore sicurezza ai cittadini e migliore conviveza civile che determina il grado anche di crescita culturale di una comunità

giovedì 15 ottobre 2009

NEI COMUNI NON QUADRANO I CONTI MA NON CERCANO MODERNE SOLUZIONI


Il comune di Pachino, così come altri comuni, ha scoperto che non quadrano i conti del canone idrico perchè ha verificato che, a fronte di 2 milioni e 160 mila euro da incassare, ottiene invece la ridicola cifra di 160 mila euro. Tutto questo nuoce indubbiamente alle casse comunali che impediscono di spendere denaro per le esigenze dei cittadini ed ai cittadini stessi perchè, sempre i soliti, devono pagare anche per gli altri.
Però il comune di Pachino, così come altri comuni, non può limitarsi a prendere atto dal punto di vista ragionieristico che mancano dei soldi all'appello.
Deve attrezzarsi per risolvere im modo strutturale il problema consentendo migliori servizi e maggiori entrate facendo pagare a tutti la giusta quota.
Già molti comuni stanno sfruttando la nuova tecnologia informatica per un riassetto complessivo delle utenze idriche e degli immobili per permettere di capire l'effettiva e reale situazione patrimoniale, l'ubicazione degli immobili con la loro vera consistenza, l'effettiva quota che il cittadino deve pagare di tutte le tasse comunali e la possibilità, per tutti i cittadini di controllare, per via informatica, la propria situazione di contribuente e la giustezza dei pagamenti che gli vengono richiesti.
Allo stesso tempo stanno ristrutturando l'organizzazione degli uffici comunali in funzione delle nuove esigenze dei cittadini e della giusta tecnologia per dare risposte sempre più rispondenti ad un paese moderno.
Il tutto informatizzato e con accesso diretto anche da casa e con nessun anticipo, da parte del comune, per attuare il progetto perchè si autofinanzia.
Gli amministratori devono uscire la testa oltre il loro uscio di casa e capire cosa sta succedendo nel mondo.
Molti comuni si stanno attrezzando e si stanno dotando di strumenti nuovi e capaci di assicurare servizi migliori ai cittadini.
Speriamo che se ne accorga anche il comune di Pachino.

venerdì 9 ottobre 2009

A PROPOSITO DELL'ECOMUSEO DEL MEDITERRANEO E DEL RUDINI'


L'architetto Saro Spinello, con una nota che riporto sul Blog, ripropone il passaggio storico che ha portato alla ristrutturazione dell'ex Palmento Rudini' ed esprime apprezzamenti positivi e lusinghieri sul mio operato di politico-amministratore di Pachino che si è sforzato di cercare, con pochi altri, anche su posizioni politiche diverse, di tracciare una strategia condivisa di sviluppo del territorio.
Detto questo devo confermare che l'arch. Spinello propendeva per la rivalutazione della tonnara di Marzamemi, ma ciò non fu possibile per diverse ragioni.
La scelta dei progetti da proporre fu demandata a me in qualità di assessore allo sviluppo economico, ma di concerto con il Sindaco Mauro Adamo e non vi fu, come lascia intendere Spinello, nessun intervento dell'allora assessore ai lavori pubblici Malandrino.
L'unico assessore che partecipò e mi sostituì in qualche incontro con gli altri amministratori della zona sud fu Sebastiana Borgh.
Perchè scegliemmo il palmento Rudinì ed il recupero della fascia costiera fra Pachino e Portopalo.
Perchè questi due progetti, o meglio tesi di laurea abbozzati a progetti di massima da parte dell'ufficio tecnico comunale, rispondevano alle caratteristiche del tema generale del Por che era " Ecomuseo del Mediterraneo "; Che erano inseriti nel programma di Agenda 2000 esitato dalla Provincia regionale su segnalazione dei comuni; Che erano di facile acquisibilità e contigui fra di loro in modo tale da determinare un unicum di intervento e di fruizione; erano nel piano triennale delle opere pubbliche; si potevano in tempi rapidi trasformare in cantierabili come previsto dalla normativa prima del finanziamento del Por. La tonnara aveva solo un'ipotesi di acquisizione da parte del Comune, ma senza soldi, senza la volonta dei proprietari di vendere, senza possibilità di presentare un progetto cantierabile in tempi brevi.
Dopo la scelta e l'avvio del Por sopraggiunse la prematura scomparsa del sindaco Adamo che portò anche al commissariamento ed a nuove amministrazioni comunali.
Secondo le mie informazioni questo Por non ebbe grande interesse da parte del comune di Pachino e fu approvato quasi per caduta senza spinta.
Il poco interesse viene dimostrato dal fatto che si riesce per il rotto della cuffia a salvare il finanziamento per il palmento, ma si perde quello per il recupero della fascia costiera.
Pare per la poca diligenza del comune di Pachino nel seguire tutti gli adempimenti.
Adesso siamo al punto che il Palmento Rudinì può essere definitivamente recuperato con l'ulteriore finanziamento di circa 500 mila euro per la recinzione per poi decidere, ma in tempi brevi, il suo utilizzo.
L'altro progetto relativo alla fascia costiera, dopo il ricorso del comune sul ritiro dei finanziamenti da parte della Regione, potrà andare in appalto perchè sono state riassegnate le somme.
In conclusione non possiamo non constatare che, a distanza di anni, il comune di Pachino continua ancora ad usufruire degli aspetti positivi del lavoro di impostazione dei problemi che fu svolto dall'Amministrazione Adamo in un anno e mezzo di vita.

Pachino Promontorio Marzamemi sul Palmento di Rudini di Pippo Bufardeci mio commento


Ho crititicato quella scelta, poichè, secondo me, nel contesto urbanistico e di sviluppo locale la priorità dell'oggetto architettonico da recuperare DOVEVA essere quella di indicare la TONNARA DI MARZAMEMI...Sul tema ho scritto più di un commento.Ma piangere sul latte versato e sulle scelte che secondo me,non per togliere il merito a Pippo sono state mediate con l'allora assessorea i lavori pubblici e all'urbanistica: che manco a dirlo poi si è ritrovato fra i progettisti e direttore dei Lavori della stessa opera. Detto questo che mi sembra essenziale per capire come sono andate le vicende. Se mi manca qualche dettaglio sono sempre pronto a prenderne atto e nel caso modificare la mia impostazione dei vari commenti che oggi,purtroppo , non sono leggibili perche scritti su Pachinoglobale.Si possono comunque fare delle ricerche sulle pagine cache con paole chiavi mirate che consentono di potere raggiungere alcune pagine con una ricerca ovviamente semplicemente fatta con google.Come si diceva prima, oggi è inutile piangere sul latte versato e la recente acquisizione al pubblico della chiesetta sconsacrata in parte conferisce uno spazio pubblico coperto alla comunità locale..fermo restando gli impegni convenzionali che il comune di Pachino ha definito attraverso la pratica edilizia che ha poi consentito di effettuare i lavori della sistemazione dei loggioni della tonnara e il conseguente spostamento degli scieri...confrontate e conformi al piano di Recupero di Marzamemi...

Fatta questa ulteriore precisazione a questo punto mi sembra quanto mai importante che si inneschi un processo di recupero di tutti i fabbricati adiacenti ch epoi sono i vecchi magazzini del vino,costruiti da parte di privati per la connessione facile con la ferrovia...che affiancavano la grande struttura deL Palmento di Rudini che rappresenta l'oggetto architeTtoniche deriva direttamente dalla struttura economica del feudo di Xibini e Bimmisca...del costone arenario che da una parte sovrasta l'aria umida e dall'altra è in diretta connessione con l'asse ferroviario,declassato a pista ciclabile d'importanza comunitaria...
Il recupero del Palmento di Rudini e l'organizzazione dei suoi spazi rappresentano una opportunità unica che può e deve innescare un processo di recupero complessivo di tutti i fabbricati che sono su quella area...Al percorso longitudinale, nel senso del percoso nord sud se ne costruisca un'altro che a partire dal mare,dove tra l'altro e collegata con due vinodotti( oggi in completo abbandono, tra: mare, case, paludi,strada, costone arenario,fabbricati,ferrovia,strada,pista ciclabile e marciapiede e la testata dell'Istituo alberghiero e agrario...di Pachino..
Un'area speciale aperta capace di diventare polo dinamico tra studio del territorio e istituzione del percorso storico archeologico della storia economica e ubanistica,antropologica,degli usi e costumi,connessi al Pachino Promontorio..
In un contesto di queste proporzioni l'iniziativa di Pippo io francamente la condivido in pieno.In un rapporto di collaborazione che si può creare mettendo a disposizione della città le varie conoscenze...
Conosco quello di cui parla Pippo poichè lo posso dire: le affinità inetellettuali connesse alla politica e a come si dovrebbe fare per sviluppare il futuro di Pachino mi vede molto vicino alle posizioni di Pippo su questo e sugli argomenti che riguardano Pachino...
Io credo che se ci concentriamo sulle cose che ci uniscono possiamo dare un contributo per la crescita di Pachino e avere un più alto riscontro di vincità. Se ci soffermiamo sui grandi principi o sulle battute personali e sulle varie considerazione sul fatto del giorno non essenziali rimane una perdita di tempo..
Ecco perchè accolgo con molto entusiasmo l'iniziativa e fin da subito metto adisposizione per l'impresa...

( Questo commento è dell'arch. Saro Spinello )

martedì 6 ottobre 2009

PALMENTO RUDINI' DI MARZAMEMI: ASSICURARNE LA SICUREZZA E DAR VITA AL MUSEO


Purtroppo i vandali continuano a farsi vivi nella struttura del vecchio Palmento Rudinì che si trova sulla collina prospiciente il porto di Marzamemi.
Si tratta di un vero gioiello di archeologia industriale che si sposa con la tradizione contadina di Pachino e con la sua storia sociale ed economica.
Fu per questa importanza che scelsi personalmente, da assessore allo sviluppo economico dell'amministrazione Adamo, questo progetto nell'ambito del POR Ecomuseo del Mediterraneo che, ancora oggi, rappresenta un'esempio di sana e fattiva azione nell'interesse della collettività.
Adesso però il problema riguarda la sua sicurezza perchè è di vitale importanza avere la certezza che nessuno può operare atti delinquenziali a scapito del patrimonio storico che sicuramente la strutturata sarà destinata ad ospitare.
E' un passo importante ottenere i finanziamenti regionali per completare la recinzione esterna e migliorare la fruibilità, ma bisogna anche intervenire con opportuni sistemi di sorveglianza e con una chiara decisione in merito alla sua reale utilizzazione.
Personalmente sono convinto che debba diventare un contenitore culturale capace di ospitare un'attività museale legata alle tradizioni culturali del territorio.
Personalmente, assieme ad alcuni amici, stiamo lavorando alla definizione degli aspetti giuridici ed economici che possano vedere la nascita di una casa museale della musica e degli strumenti musicali anche discografici.
Vi è già la disponibilità della materia espositiva molto importante ed unica nel suo genere che potrebbe dare, all'iniziativa pachinese, quella caratteristica ed unicità capace di attirare presenze ed interessi molto ampie creando anche possibilità lavorative per i giovani locali.
Non appena l'amministrazione comunale avrà iniziato i lavori di messa in sicurezza illustreremo il nostro progetto e siamo convinti che esistono concrete possibilità per una sua rapida realizzazione.

lunedì 5 ottobre 2009

MENO IPOCRISIA PIU’ FATTI CONCRETI


Le tragedie, come quelle del messinese con tante abitazioni sommerse dal fango, ma sopratutto con tanti cittadini inermi che hanno perso la vita, solleva sempre una grande commozione e mette in moto un profondo senso di solidarietà e di dolore.
Purtroppo, assieme a tutto ciò, mette in moto tutta una serie di corollari fatti di interviste, commenti e dibattiti che servono solo a fare spettacolo ed ove spesso intervengono personaggi che nulla hanno a che vedere con i problemi reali che dovrebbero trattare, ma sono presenti solo per fare passerella o arricchire la pletora delle frasi fatte per portare acqua al proprio mulino.
Spesso si tratta di vergognosa speculazione politica o di tutela di interessi che nulla hanno a che vedere con la tragedia di cui ci si dovrebbe occupare.
Trovo vergognosa speculazione, tranne quella dei cittadini in buona fede o scarsamente informati o facilmente suggestionabili, quella che si sta svolgendo in queste ore relativa alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
Io penso che si può essere daccordo o contrari alla sua realizzazione perchè rappresentano posizioni legittime se in buona fede, ma non è accettabile che si crei un dualismo fra opere che non sono alternative fra di loro.
Una cosa è la realizzazione o meno del ponte ed un’altra è la messa in sicurezza del territorio nazionale che necessita tale intervento.
Se confondiamo le due cose allora rischiamo, sopratutto noi meridionali, di cadere nel gioco di chi ha interesse a lasciarci nel sottosviluppo e dirottare i flussi finanziarii in altre parti del territorio nazionale.
Ricordiamo che storicamente quando spettava al Mezzogiorno avere le ferrovie efficienti si diceva che il futuro era sulle autostrade che si costruivano al nord; quando si dovevano fare le autostrade al Sud si diceva che l’alta velocità avrebbe risolto tutti i problemi o le autostrade del mare.
Naturalmente l’alta velocità si faceva al nord ed i corposi finanziamenti per le autostrade del mare erano appannaggio degli armatori del nord.
Vi siete chiesti perchè si parla solo del Ponte, quale opera da sacrificare,e non della dorsale del Brennero, delle autostrade a sei corsie o delle costosissime paratie per l’acqua alta di Venezia tanto per citarne alcuni.
Quindi noi siciliani e meridionali non piangiamoci addosso e chiediamo fortemente i nostri diritti e ciò che ci spetta.
Vogliamo il Ponte sullo stretto di Messina, così come le ferrovie efficienti, il sistema autostradale degno di tale nome, gli aeroporti e gli interventi idrogeologici.
Non vogliamo sacrificare niente perchè non chiediamo elemosina, ma ciò che ci spetta e non ci è stato dato da nessun colore politico.
Quindi basta con l’ipocrisia e facciamo valere le nostre vere ragioni.

giovedì 1 ottobre 2009

AUTOSTRADA SIRACUSA GELA REGNO DEGLI ALLUCINOGENI ?.

Non solo la strada attuale che viene definita autostrada Siracusa - Gela ha tutte le caratteristiche di una visione da allucinati per definirla tale, ma anche la gestione di tutto ciò che è di complemento ad essa segue la stessa direttrice.
Difatti dopo la segnaletica relativa ai vari paesi della zona attraversata che non ha alcuna logica così come le indicazioni per raggiungere i vari svincoli, anche le comunicazioni agli automobilistici sembrano essere studiate sotto l'effetto di qualche allucinogeno o con elevato tasso alcolico.
Come si può pensare che un'indicazione importantissima come la chiusura di un acarregiata venga affidata solo alla segnalazione di un cartello grande quanto un foglio A4 utile per le fotocopie.
come devono fare gli automobilisti a leggerlo se mantengono anche una bassa velocità?
Dovrebbero solo scendere dal mezzo, mettersi un bel paio di occhiali ed avvicinarsi ai cavalletti che sostengono la segnalazione.
Cose da rabbrividire.
Eppure i signori che gestiscono l'autostrada per segnalare la chiusura al traffico del tratto fra il casello di Noto e quello di Rosolini hanno usato un semplice foglio di carta per segnalarlo.
Molti automobilisti sono stati costretti o ad immediate frenate od a peripezie varie per immettersi nel nuovo percorso.
Cose da rimanere allibiti o da sottoporre ai test alcolici o a drug test i vari responsabili.