domenica 18 marzo 2012

CHE SENSO HA RIPROPORRE SEMPRE GLI STESSI


Nei giorni scorsi l’on. Fabio Granata ha rilanciato la candidatura degli onorevoli Titti Bufardeci e Bruno Marziano per ricoprire ruoli di primo piano negli enti locali siracusani e in particolare al comune capoluogo ed alla provincia regionale.

Naturalmente a ruoli invertiti rispetto alla loro ultima esperienza amministrativa.

Secondo Granata bisognerebbe recuperare due politici che hanno saputo bene amministrare nel precedente ruolo di Sindaco il primo e presidente della provincia il secondo.

Naturalmente ogni affermazione è opinabile anche se bisogna ammettere che Titti Bufardeci, da sindaco della città di Siracusa, ha saputo impostare e portare a soluzione alcuni problemi importanti per cui ha poi deciso di percorrere altre strade politicamente più importanti.

Anche Marziano ha saputo caratterizzare la sua esperienza amministrativa alla provincia regionale.

Ma ogni esperienza, soprattutto amministrativa, va inquadrata nel contesto storico in cui si svolge e le casualità che determinano anche la riuscita o meno di una esperienza.

Ma Granata, che non si è votato certamente a fare il filantropo politico, cosa vuole fare egli stesso oltre che il promotore politico?

E gli altri deputati che hanno caratterizzato e caratterizzano la politica siracusana negli ultimi venti anni, cosa vorranno fare.

Forse vorranno partecipare a questo moderno giuoco politico delle coppie che, gattopardianamente, permetterà a tutti di continuare a svolgere ruoli privilegiati nella nostra provincia anche se in posizioni diverse nell’ambito di una pax politica che accontenti tutti?

Non mi pare proprio che i cittadini, così ansiosi di vedere avviati a soluzione problemi atavici che l’attuale classe dirigente non ha saputo affrontare e risolvere, abbiano tutta questa gran voglia di accettare il perpetuarsi ,sulla scena politico – amministrativa, sempre degli stessi personaggi.

Anche perché molti di loro lo sono già da troppo tempo e tendono a costituire , più che una democrazia, una monarchia che tramandi a figli, nipoti e parenti vari i privilegi di cui loro hanno ampiamente goduto.

Anche qui non penso che i cittadini che non hanno tendenze servili siano disponibili ad accettare simili proposte che, secondo Granata, dovrebbero addirittura caratterizzarsi nel fare coppia visto che propone tandem di politici che prescindono, non solo dalle qualità personali ed individuali, ma anche dall’appartenenza politica.

Mi sembra proprio che molti nostri politici siano a corto di idee prospettiche e si limitano a volere gestire il futuro con minestre riscaldate del passato mentre la realtà necessita di una nuova classe dirigente che sia all’altezza di affrontare i problemi e non di nuove rivisitazioni o cooptazioni di personaggi che possano essere parenti o utili servitori personali.

Secondo me ciascuno, singolarmente, si presenti al giudizio degli elettori per essere riconfermato se ha ben operato o mandato a casa se non ha saputo svolgere il ruolo affidatogli.

Gli elettori sapranno scegliere bene anche perché, con questo tempi di crisi, sapranno meglio valutare oltre all’impegno istituzionale, anche l’uso che ciascun eletto ha fatto del potere affidatogli e capire se l’ostentato potere o ricchezza personale non siano frutto di usi illeciti del potere stesso.

Pippo Bufardeci

( Questo articolo è pubblicato sul settimanale di Siracusa TIMEOUT da oggi in edicola)

giovedì 15 marzo 2012


OGGI MI TROVAVO A PACHINO IN VIA DURANDO ANGOLO VIA CRISTOFORO COLOMBO E, DISTRATTAMENTE, HO NOTATO QUALCOSA DI DIVERSO NEL TOMBINO DELLA FOGNATURA AL CENTRO DEL QUADRIVIO.
E' UN TOMBINO, COME SI VEDE NELLA FOTO, DELL'ERA FASCISTA.
ESATTAMENTE DELL'ANNO XI DELL'ERA FASCISTA.
COME DIRE: PER FORTUNA CHE QUALCOSA CHE ANCORA RIMANE E' STATA FATTA NEL PASSATO ALTRIEMNTI....CON QUESTO CHIARO DI LUNA.

giovedì 8 marzo 2012

DIREZIONE PROVINCIALE UDC SENZA VISIONE POLITICA UNITARIA

Riunione della Direzione provinciale dell'UDC ieri sera nei locali del partito.
L'ordine del giorno prevedeva l'esame della situazione politico - amministrativa , in particolare, a Melilli, Floridia ed Avola.
Per Melilli è già tutto compiuto e sabato prossimo vi sarà la presentazione del candidato Sindaco.
A Floridia la situazione è molto fluida, ma si lavora sul piano delle alleanze che vedono la candidatura del PD giudicata molto debole e poco aggregante, mentre gli incontri avuti con l'area dei moderati danno maggiori garanzie sul piano politico e del programma.
Nell'attesa che il quadro politico sia meno ingarbugliato si è deciso di dare forza ed organizzazione all'UDC di Floridia e lavorare sulla formazione di una lista valida e competitiva.
Per Avola la situazione è più difficile e non sempre il gruppo dirigente provinciale si è mostrato all'altezzza della situazione nel trovare le soluzioni più idonee per il partito.
E' ormai alla luce del sole che i due gruppi UDC di Avola, rappresentati da Murè e Giovanni Magro, non possono coesistere per diversa impostazione politica e visione delle cose.
Si è fatta strada la tendenza, come proposto dal segretario Bandiera, a presentare due liste di estrazione UDC e far decidere agli elettori
Però l'interpetrazione delle due liste è andata al di la di ogni ragionevolezza politica quando si è deciso che le due liste possono fare accordi anche diversi e contrapposti fra di loro con altri alleati e candidati sindaco.
Cioè un partito contrapposto sul piano elettorale esterno con pezzi che si faranno la guerra e che poi rientrano come se nulla fosse successo. Ho espresso il mio dissenso ed ho votato contro.
La mia proposta era quella che, in ogni caso, tutti e due le liste dovevano trovarsi nell'identico schieramento politico e con lo stesso candidato sindaco scelti dalla direzione provinciale.
Purtroppo, a mio avviso, alla logica del partito si è sostituita quella degli interessi elettorali soprattutto in vista delle elezioni regionali i cui voti interessano qualche esponente di spicco del partito.
E poco importa se ad Avola sarà una faida continua prima e dopo le elezioni comunali e se si è codificata l'autorizzazione a che ogni dirigente o gruppo può fare quello che vuole tanto poi può rientrare come e quando vuole.

lunedì 5 marzo 2012

400 POSTI ALLA GDF

- Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il bando di concorso per l’ammissione di 400 Allievi Marescialli della Guardia di Finanza.
Al concorso possono partecipare i cittadini italiani che:
- abbiano compiuto, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, il diciottesimo anno di età e non superato il ventiseiesimo;
- siano in possesso del diploma di istruzione di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi di laurea previsti dal decreto ministeriale 16 marzo 2007;
- non essendo in possesso del citato diploma alla data di scadenza per la presentazione della domanda, lo conseguano entro l’anno scolastico 2011/2012.
La domanda di partecipazione va compilata esclusivamente on line sul sito www.gdf.gov.it area “concorsi Online” - entro il 12 marzo 2012. Sul sito internet sono disponibili informazioni di dettaglio sul concorso.

( Da " ifattidelladomenica.it )

DUE FOTO DELLA SERATA DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO A SIRACUSA


Il libro " Se la memoria si fa storia", scritto da Pippo Bufardeci, costituisce un'opera narrativa singolare nella quale la vita semplice di una Pachino del Secondo Novecento si intreccia con i ricordi di bambino dell'autore. Infatti lo scrittore ripercorre, attraverso la memoria, i sentimenti, le emozioni, la vita e le tradizioni di un paese che gli ha dato i natali ed al quale è profondamente legato.
Lo stile narrativo, in perfetto equilibrio con lo stile descrittivo, riesce a condurre il lettore in un passato non molto lontano inducendolo alla riflessione ed alla riscoperta di quei valori genuini che rafforzano la sua appartenenza ad una comunità e gli consentono di perseguire il bene comune. Un libro da leggere tutto d'un fiato grazie allo stile fluido ed alla ricchezza di particolari che trasformano quest'opera in una vera testimonianza di vita.....
Dott.ssa Teresa Santoro



sabato 3 marzo 2012

COLPIRE IL PATRIMONIO DEI CORROTTI


La recente dichiarazione del Procuratore generale della Corte dei Conti, fatta propria anche dal procuratore regionale, in merito all’imperante corruzione, soprattutto nella pubblica amministrazione, non può lasciarsi a livello di semplice enunciazione anche se proveniente da fonte autorevole.

Allo stesso modo la proposta del procuratore antimafia Grasso, di utilizzare la legislazione mafiosa per il sequestro dei capitali dei corrotti ,dovrebbe avere immediato riscontro in termini legislativi ed operativi.

Non solo i fatti recenti di cronaca, che hanno avuto vasta eco sulla stampa in merito ai finanziamenti pubblici agli ex partiti tipo Margherita, ma anche fatti e situazioni più o meno noti localmente ci devono indurre ad essere solidali con proposte di serio contrasto alla corruzione.

E la normativa anticorruzione sarebbe di grande importanza anche se ancora non è stata prevista la sua canalizzazione nei lavori parlamentari pur potendo ridare credibilità ad una politica ampiamente screditata.

La certezza del rispetto delle regole da parte di chi è deputato a legiferare le regole per i cittadini deve essere assoluta e le pene per coloro che si lasciano corrompere devono essere severe e rapide.

Ciò perché colpire severamente i corrotti ai massimi livelli è necessario per eliminare o rendere insignificante l’emulazione a livello locale di centinaia di corrotti che si infiltrano nella pubblica amministrazione solo per il proprio tornaconto personale.

Non bisogna essere dei bravi investigatori per constatare come intere famiglie di politici vivono con i proventi diretti ed indiretti della politica.

Così come figli e parenti ricevono incarichi professionali di gran lunga superiori alle loro capacità superando anche bravi professionisti del settore e conducono un tenore di vita superiore a quello che si potrebbe ritenere idoneo.

Allora sorge spontaneo pensare se questi incarichi possono essere il camuffamento di tangenti o di quant’altro possa permettere di retribuire favori o acquiescenze.

Quello del tenore di vita di certi politici e familiari, che spesso sono superiori ad ogni possibile rispondenza con gli introiti ufficiali,sono sotto gli occhi dei cittadini che ne fanno un motivo di riflessione e di rifiuto della politica.

Poiché siamo in un momento difficile, si dal punto di vista economico che sociale, è necessario che la democrazia ed il vivere civile si difendano anche con la certezza che chi accumula ricchezze illecite a danno della collettività venga scovato e severamente punito.

E per danno alla collettività intendiamo, non solo quello in termini economici, ma anche quello che privilegia persone inadeguate e paravento dei corrotti, ma che hanno solo il privilegio di essere familiari dei politici.

Ecco perché la proposta del procuratore Grasso di colpire il patrimonio dei politici corrotti e dei loro familiari e prestanomi deve essere legiferata ed applicata nel più breve tempo possibile.

Intanto, poiché la legislazione attuale permette di svolgere serie ed approfondite indagini patrimoniali su tutti i soggetti sospettati di avere accumulato patrimoni discutibili, sarebbe opportuno che, chi di dovere, iniziasse un’azione densa e dura in questa direzione nell’attesa che la legge antimafia verrà applicata anche per i corrotti che operano nella politica e nelle istituzioni.

Pippo Bufardeci

( Questo articolo è pubblicato sul settimanale " I FATTI DELLA DOMENICA " di Siracusa già in edicola )

venerdì 2 marzo 2012

News

Cultura e Spettacolo


Se la memoria si fa storia. Duecento metri di storie e di storia


Il fascino del «basalatu» di Pachino è unico, suscitando sempre il ricordo di chi lo ha calpestato. Quei duecento metri di strada al centro della cittadina siracusana, dagli anni Quaranta del secolo scorso, hanno conquistato, formato, curato, divertito ma soprattutto hanno fatto vivere, crescere e sognare decine di migliaia di pachinesi. Ora il sessantacinquenne Pippo Bufardeci squarciando e quasi accarezzando i suoi ricordi e quelli dei suoi compaesani li ha consegnati alla letteratura. Li ha realizzati, in uno stile narrativo semplice, evidenziando tutte le sfaccettature umane, sentimentali, emotive della memoria che con i particolari si è fatta storia, storia di uno spaccato di vita, storia di un mondo e dei suoi personaggi-protagonisti che hanno saputo lasciare una traccia nella comunità poi seguita da Bufardeci. Nella gremita sala del Privitera, la docente Beatrice Mauceri ha presentato il volume di Pippo Bufardeci

«Se la memoria si fa storia», edito da Fratantonio, mentre Assunta Rizza, presidente della cooperativa Leonardo di Pachino, si è soffermata su Maruzza, personaggio tipico e figura umana che andrebbe riscoperta e questo volume è anche certamente un passo deciso in questo senso. Prima della conclusione di Pippo Bufardeci, il relatore ufficiale Corrado Di Pietro ha detto tra l'altro: «L'autore ha saputo riscoprire il passato di Pachino accompagnando il lettore, tra memoria, testimonianze e documenti, ad immergersi dentro la vita familiare e sociale di una Pachino che non c'è più: dal "basalatu" alle preghiere delle nonne, dai giochi ai "zitagghi", dalla politica alle tradizioni popolari e religiose, dai vigneti al cinema e alla televisione». Un crescendo conoscitivo di costumi, personaggi e fatti della Pachino di ieri che tanta parte ha nella Pachino di oggi.

Giuseppe Aloisio ( Testo pubblicato sul giornale "LA SICILIA" e riproposto da Pachino blobale.)