martedì 31 maggio 2011

" SE LA MEMORIA SI FA STORIA " La recenzione del gruppo Car - Tec nella cartella di presentazione del libro



Il gruppo Car-Tech è lieto ed onorato di poter partecipare alla presentazione dell’ultimo libro dell’amico Pippo Bufardeci “Se la memoria si fa storia”, dove cultura, tradizione, ricordi ed amore per la terra si mescolano come colori ad olio nella tela di un pittore.

E l’amico Pippo Bufardeci, come sempre, nel dipingere la sua ultima opera ha scelto i colori più caldi per la Pachino di un tempo, grulla e selvaggia nell’aspetto e forte nelle tinte… ed i nostri occhi ne rimangono incantati!

I profumi più intensi, troppo diversi da quelli di oggi perché figli di una vita lontana ma la cui essenza penetra nelle narici così come nella carne fino a diventarne parte!

Il sapore di un tempo lontano, forse troppo perché tutto scorre… e nella bocca rimane solo un amaro retrogusto, tale perché troppo bello e troppo passato!

E il cuore, il sentimento, la tradizione e la storia che diventano percorsi: cosa eravamo e cosa siamo! Cosa c’era e cosa è rimasto… Cosa è un ricordo e cosa non può essere dimenticato

L’amico Pippo Bufardeci ci regala una passeggiata nei ricordi di infanzia della sua Pachino, perché niente vada perduto e perché il presente deve essere “riconoscente” al passato che diventa il sentiero attraverso il quale diventare un “uomo moderno”.

Terra e Ricchezza, tradizione e cultura, passato ed innovazione…

Il gruppo Car-Tech condivide con l’amico Pippo Bufardeci la voglia di conoscenza del territorio e la ricostruzione, storica e moderna, di ogni sua singola porzione, particella o fazzoletto di terra che si trasforma in tecnologia, progresso e ricchezza

domenica 22 maggio 2011

MINISTERI AL NORD, LA LEGA ORDINA ED I MINISTRI LACCHE' DEL MERIDIONE UBBEDISCONO


Il centro destra e la Lega le stanno tentando tutte pur di riconquistare il comune di Milano che per loro rappresenta la casa madre destinata a racchiudere tutti i bollenti spiriti leghisti e l'emblema della politica nordista di questi ultimi anni a discapito del Sud.
Naturalmente ogni partito è libero di farsi la campagna elettorale come vuole purchè nell'ambito delle regole democratiche e purchè non avvenga a vantaggio solo di una parte del Paese ed a scapito di altre.
E' quello che sta avvenendo anche dal punto di vista itituzionale con la proposta di trasferire almeno due Ministeri da Roma a Milano.
Non si tratta di una proposta qualsiasi ma della concretizzazione anche visiva di un partito, la Lega, e di un territorio rispetto alle altre regioni e soprattutto del Sud che mai, come in questo periodo storico, è stato così bistrattato dalle istituzioni.
Nessuna voce di parlamentari del Sud del centro destra si è levata per dire no a questa abberrazione.
Dove è finito l' onorevole Miccichè che si è autoeretto a difensore del Sud e della Sicilia?
Dove sono finiti tutti i Ministri del Sud e della Sicilia che si pavoneggiano nel loro inconcludente ruolo?
Continuano solo a fare gli ascari al servizio della Lega e degli interessi opposti alle esigenze del Meridione e gli utili lacchè di Berlusconi che ha potere di vita e di morte politica su di loro.
La difesa degli interessi del territorio e delle popolazioni che dovrebbero tutelare, rappresentare e fare sviluppare rimane solo un fastidioso optional.


PACHINO NEL CONTINUO CONFLITTO POLITICO CHE FA RIMA CON IGNORANZA


Non vi è mai pace per la vita politica- amministrativa nel comune di Pachino per il continuo accapigliarsi dei vari consiglieri per motivi a volte futili, a volte fruppo dell'ignoranza, dell'arroganza o della difesa di interessi che nulla hanno a che spartire con la collettività.
Purtroppo non è un modo di operare che è addebitabile solo a questa amministrazione comunale perchè altrimenti avremmo risolto il problema sostituendola.
La storia ci insegna che l'ingovernabilità e l'incapacità di gestire i problemi complessi di un paese difficile come Pachino è quasi nella logica della normalità pachinese perchè almeno negli ultimi venti anni, ma anche in molti di quelli precedenti, troviamo situazioni simili.
Vi è stato, negli anni, un depauperamento della cultura amministrativa e sociale dei gruppi dirigenti del paese che ha impedito di avere consiglieri comunali ed amministratori all'altezza del compito che sono chiamati a svolgere anche se le poche eccezioni non possono certamente risolvere il problema da soli.
Purtroppo l'ignoranza complessiva che si è impadronita di questo paese coinvolge, non solo la classe politica, ma l'intera classe dirigente e la società nella sua complessità.
E' per questo che, in prospettiva, oltre ai politici più disponibili bisognerebbe coinvolgere le scuole, le professioni ed il mondo del lavoro.
E' necessaria una nuova visione culturale ed una elevazione complessiva del senso comune per intraprendere la strada dello sviluppo.
Intanto, per l'avorare con i mezzi attuali, sarebbe necessaria una politica comunale di coinvolgimento di tutti coloro che possono apportare il loro serio e fattivo contributo sulla base di un programma minimo condiviso senza prime donne nè l'arroganza dell'ignoranza imperante per individuare ciò che si può fare per questo paese.
Non ci sono segnali incoraggianti nememno in coloro che fanno dell'età e non delle capacità, la discriminante della classe dirigente.
E' più facile pensare a preparare mozioni di sfiducia più o meno giustificate nella logica della guerriglia o dell'arroganza di chi detiene le redini della cosa pubblica, ma certamente tutte lontane dalla logica dell'interesse dei cittadini che necessità di coerenza, capacità, preparazione e fattibilità nell'interesse esclusivo del bene comune.

PRESENTAZIONE A PACHINO DEL LIBRO DI CORRADO DI PIETRO

martedì 17 maggio 2011

PONTE VIA XXV LUGLIO PACHINO, AL VIA IL PROGETTO ESECUTIVO


Nei giorni scorsi abbiamo dato la notizia del nuovo finanziamento accoradato dalla Regione Sicilia per permattere la risistemazione del ponte di via XXV luglio con un finanziamento di protezione civile di oltre 500 mila euro.
Ciò è stata la conseguenza della visita palermitana dell'assessore ai lavori pubblici Corrado Bufardeci presso il competente assessorato regionale.
Adesso si è fatto subito un ulteriore passo avanti che è importante ai fini dell'avvio dei lavori.
Il comune di Pachino ha comunicato il via libera all'architetto Gaetano Sarta, quale progettista dei lavori, di redigere subito il progetto esecutivo dell'opera per avviare le procedure che porteranno all'appalto.

E' VERAMENTE ASSURDA LA DECISIONE PRESA DAL SEN. CENTARO QUALE COORDINATORE PROVINCIALE DI FORZA DEL SUD DI ESPELLERE LA CONSIGLIERA COMUNALE DI PACHINO PATRIZIA TOSSANI.
CI SAREBBE DA SBELLICARSI DALLE RISATE, MA ANCHE DAL CONSTATARE LA QUALITA' DI CERTA CLASSE DIRIGENTE.

( L'articolo è tratto dal " giornale di Sicilia" di oggi

sabato 14 maggio 2011

PACHINO, ARRIVANO I SOLDI PER SISTEMARE IL PONTE DI VIA XXV LUGLIO

Sembra che finalmente la lunga telenovela del completamento del ponte di via XXV luglio, a Pachino, stia per terminare.
In tal senso è stato proficuo l'ultimo viaggio presso gli assessorati palermitani della Regione Sicilia da parte dell'assessore ai lavori pubblici Corrado Bufardeci.
Sono difatti stati erogati, da un contributo più ampio da parte della protezione civile, oltre 500 mila euro per finanziare l'appalto dei lavori di sistemazione del ponte che sovrasta via Nuova e permette il defluire del traffico lungo l'importante arteria di via XXV luglio.
Siamo quindi alla vigilia della concretizzazione della eliminazione, oltre che di un serio pericolo per i cittadini, anche di uno scempio del paesaggio e di un monumento all'incuria che le fatiscenti strutture del ponte hanno rappresentato.
E' difatti dal terremoto del 1990 che si aspetta una sua sistemazione definitiva.
Adesso speriamo che sia la volta buona.

giovedì 12 maggio 2011

PONTILE E DISCARICA A PACHINO, ESEMPIO DI PARTECIPAZIONE POPOLARE E DI INCONCLUDENZA POLITICA?


Non vi è dubbio che le ultime settimane della vita politica ed amministrativa della città di Pachino sono state caratterizzate da due episodi importanti.
Talmente importanti che hanno avuto il potere di smuovere l'atavica indolenza dei pachinesi e fare passare in secondo piano l'avvilente teatrino dei continui cambiamenti degli assetti della Giunta comunale ed i passaggi da uno scranno ad un altro nel consiglio comunale.
Si tratta dell'autorizzazione per la messa in opera delle strutture per la realizzazione di un pontile alla Balata di Marzamemi e per la formazione di una discarica di inerti in una cava dismessa della contrada Camporeale.
La gestione politica di questi due fatti importanti per il paese di Pachino è fra quelle da annoverare fra gli esempi di come non si deve amministrare una comunità.
Noi non vogliamo entrare nel merito delle questioni perchè non abbiamo sufficienti elementi tecnici per esprimere un parere degno di rispetto, ma ci limitiamo a constatare gli aspetti politici della vicenda.
Non si possono esprimere pareri per realizzazioni così importanti per l'intera comunità senza nessuna chiarezza e la giusta informazione, ma solo facendo leva sulla personale decisione che sfiora l'arroganza.
Bisogna capire che sempre, ma soprattutto in un momento di grave crisi e di aumentata capacità critica da parte dei cittadini, l'unico modo per amministrare è quello che ha come cardini la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni importanti.
Nulla di tutto questo è stato fatto.
La reazione dei cittadini è stata giusta nel chiedere informazioni e chiarezza così come la dimostrazione che sui problemi importanti si può creare, anche nell' apatica Pachino, una vasta mobilitazione.
Anche quì però vi sono state delle crepe.
Sul piano della politica perchè nessuno si è assunta la responsabilità di gestire il problema dando soluzioni e prospettando percorsi giuridici idonei per ottenere risultati positivi.
Quasi tutti hanno cercato di cavalcare il momento della protesta per tirarsi fuori da quello che è il compito del presidente del consiglio, del sindaco, degli assessori e dei consiglieri nel contesto delle responsabilità che hanno difronte agli elettori - cittadini.
E' stato il solito scaricabarile.
I cittadini protestanti hanno finito per dare spazio alle voci di chi ha anche interessi diretti nel fomentare la protesta o di chi la vuole incanalare nel binario della caciara a se stante senza alcuno sbocco concreto.
Sia nell'uno che nell'altro schieramento vanno isolate queste frange negative ed inerti sul piano della soluzione dei problemi.
In entrambi gli schieramenti bisogna dare spazio a chi intende approfondire seriamente i problemi e trovare le giuste soluzioni che abbiano come fine il solo interesse obiettivo della collettività.
Se questo avverrà potremmo dire che i numerosi giovani che, con entusiasmo sono scesi in piazza, possono fare ben sperare che una nuova pagina di partecipazione e responsabilità si stia scrivendo all'interno della comunità pachinese.
Senza questo ricadremmo nella vecchia logica pachinese dell'operare pro domo sua o del blaterare senza costrutto.

lunedì 9 maggio 2011

Primo posto per "Turismo in Città"

Premiato l'Istituto Alberghiero di Pachino
al Premio Città di Giulianova

Lascia un commento Stampa E-mail
Scritto da Gaetano Guzzardo
Domenica 08 Maggio 2011 - 17:30

Pachino – Si sono aggiudicati la prima piazza del Premio Città di Giulianova “Turismo in Città”, indicata dal voto popolare dei cittadini giuliesi, i ragazzi dell’Istituto “Paolo Calleri” di Pachino, premiati dal preside Leonilde Maloni e dal vice-sindato di Giulianova, Gabriele Filipponi, con una serigrafia del pittore Gigino Falconi ed un soggiorno di cinque giorni al Grand Hotel Don Juan per due ragazzi concorrenti. Si è conclusa così con successo e con una grande festa per la scuola pachinese, al Grand Hotal Don Juan di Giulianova Lido la tre giorni dedicata ai concorsi internazionali “Donna Dina Migliori”, per Addetti al Ricevimento d’Albergo, e “Luca Gabrielli”, sul Turismo in Città.

Le due manifestazioni, giunte rispettivamente alla VI e e IV edizione, ideate, organizzate e realizzate dall’Istituto Alberghiero “Venanzo Crocetti di Giulianova. La serata finale ha visto le premiazioni dei vincitori ed i riconoscimenti per tutti i partecipanti, ventotto Istituti Alberghieri iscritti ai concorsi di cui undici stranieri.

Il riconoscimento più ambito è andato all’Istituto “Raineri-Marcora” di Picenza che ha vinto un soggiorno di 5 giorni da trascorrere all’hotel Cristallo di Giulianova, l’iscrizione come Socio Cadetto all’Aira, l’Associazione Impiegati di Ricevimento d’Albergo, ed un abbonamento per un anno alla rivista “Hotel Domani”.

Primo posto, dunque, come abbiamo detto, della giuria del Premio Città di Giulianova “Turismo in Città”, per l’Istituto “Paolo Calleri” di Pachino. Un premio speciale è stato assegnato all’Istituto “Arturo Prever” di Pinerolo (To) che ha realizzato il più alto quoziente scaturito dalla somma dei punti conseguiti nell’ambito delle due manifestazioni.

Una serigrafia della pittrice Miriam Salvalai ed una medaglia d’argento del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano sono stati i riconoscimenti consegnati alla scuola piemontese dal dirigente scolastico Leonilde Maloni e dal responsabile scolastico provinciale di Teramo Lantino Romani.

Al termine un tour nell’ampia sala della torta dell’Unità d’Italia a forma di stivale e doverosamente decorata con i colori nazionali bianco, rosso e verde.

Nella foto il momento della premiazione dell'Istituto Alberghiero di Pachino

( TRATTO DAL GIORNALE DI SIRACUSA ONE-LINE )

venerdì 6 maggio 2011

NOMINATO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DELL'UDC


Ieri sera a Siracusa ho incontrato il presidente dei senatori e coordinatore regionale dell'UDC, sen. Gianpiero D'Alia, al quale ho dato la mia disponibilità ad occuparmi del partito nella provincia di Siracusa per curare, in particolare, l'organizzazione dello stesso in un momento di ripresa dell'attività politica dell'UDC provinciale e del nuovo rapporto con il territorio.
Il sen. D'Alia, cui mi legano sentimenti di stima, di amicizia e di collaborazione radicate nel tempo, ha provveduto stamattina, d'intesa con il coordinamento provinciale, a formalizzare la nomina ufficiale per il mio nuovo ed impegnativo incarico politico.

giovedì 5 maggio 2011

APPROVATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE PER COMUNI E PROVINCE


.

Con una rapidità sconosciuta ai nostri legislatori, le modifiche alla legge elettorale per la elezione dei sindaci e dei consigli comunali nonché dei Presidenti delle province e dei rispettivi consigli, è stata approvato da un ampio schieramento compresa parte dell’opposizione.

Naturalmente le norme approvate sono il frutto di un compromesso e di uno scambio di favori politici fra maggioranza ed opposizione, ma adesso possiamo valutare la portata delle modifiche su basi più concrete essendo diventate leggi della Regione.

Fra le conferme di quanto inserito nella proposta di legge vi è quella della scissione fra il voto assegnato al consigliere prescelto e quello assegnato al candidato Sindaco o Presidente della provincia.

Con la normativa precedente se si votava un consigliere di una lista collegata al candidato Sindaco o Presidente, il voto, anche se non espresso, andava automaticamente a questi due.

Vi era cioè l’effetto trainamento per cui erano le liste che determinavano l’elezione del Sindaco o del Presidente di provincia.

Adesso è obbligatorio esprimere, nella stessa scheda, anche la preferenza per il Sindaco o il Presidente che potrà essere scelto indipendentemente dallo schieramento di appartenenza del candidato consigliere cui si è data la preferenza.

Questo porterà il Sindaco o il Presidente ad avere un loro quoziente elettorale diretto e diverso rispetto alle liste.

La lotta diventa più diretta fra i vari candidati e ci sarà meno imposizione da parte dei gruppi politici che non potranno più determinare la scelta di un candidato anche se non gradito agli elettori.

Un’altra importante conferma è quella relativa alla possibilità che i consiglieri comunali e provinciali possano essere nominati assessori senza doversi dimettere dalla loro carica come avviene attualmente con relativo mercato e colpi bassi di rivalsa partitica e correntizia.

Difatti spesso succede che si promuove un consigliere assessore per poterlo poi subito sostituire e farlo fuori dai giuochi della politica.

Vi è però una limitazione che pensiamo sia giusta ed importante e cioè che le Giunte possono avere solo la metà di assessori consiglieri e metà di esterni.

Sul piano strettamente elettorale vi è un’importante modifica relativa ai comuni con popolazione compresa fra i dieci ed i quindicimila abitanti che, a mio parere, bisognava estendere almeno fino ai venticinquemila abitanti e cioè l’elezione del Sindaco in un unico turno senza il ballottaggio.

Il candidato Sindaco che prende più voti al primo turno viene eletto senza andare al ballottaggio evitando il relativo mercato delle vacche ed i condizionamenti vari che si determinano in questa fase.

Nella provincia di Siracusa i comuni interessati a questa modifica, dal turno elettorale del prossimo anno, sono quelli di Francofonte, Melilli, Priolo, Palazzolo, Sortino, Canicattini e Solarino.

Questa nuova norma farà in modo che i partiti scelgano persone che abbiano una loro capacità di imporsi agli elettori ed obbligherà tutti a fare una scelta di schieramento subito senza aspettare di vendere dopo i propri voti.

Fra le norme approvate vi è quella relativa alla sfiducia al Sindaco o Presidente di provincia ed ai Presidenti dei rispettivi consigli.

Riteniamo giusto che si possa sfiduciare il presidente del consiglio in quanto era diventato l’unico incarico elettivo inamovibile per tutta la durata del mandato anche se fossero sopraggiunti validi motivi politici per la sostituzione e constatazione obiettiva di incapacità a svolgere il ruolo.

La sfiducia al Sindaco ed al Presidente di Provincia, già esistente, la si voleva rendere più difficile e meno soggetta al capriccio dei partiti e dei consiglieri reintroducendo la sfiducia tramite referendum fra tutti gli elettori.

Non è stato possibile e si sono alzati gli argini politici di salvaguardia dell’incarico prevedendo una sfiducia proposta dai due terzi dei consiglieri, ma non prima dei due anni di attività e non negli ultimi sei mesi.

Queste limitazioni permettono di dare il tempo, nei due anni, di dimostrare qualcosa ai cittadini che ne possa o meno giustificare la sfiducia ed evitare le furbate di qualcuno negli ultimi sei mesi.

Anche nella nostra provincia qualche sindaco si è fatto sfiduciare negli ultimi mesi per dimostrare di non avere terminato regolarmente il mandato e potersi ricandidare per il terzo mandato altrimenti escluso per legge.

Infine non possiamo non parlare della cosiddetta preferenza di genere che vuol dire che l’elettore avrebbe potuto esprimere una preferenza sia per il candidato maschio che per il candidato donna separatamente per permettere la presenza femminile nei vari consigli.

Questa proposta non è stata approvata per cui si potrà esprimere una sola preferenza indipendentemente dal sesso.

Questo della preferenza di genere è un argomento che accende il dibattito fra i pro ed i contro con argomenti convincenti da tutti e due le parti.

Personalmente sono stato sempre scettico sulla istituzione di una specie di riserva indiana per le donne in quanto ritengo che vada premiata ed incentivata la possibilità di essere scelti, uomini e donne, in base alle capacità ed ai consensi elettorali piuttosto che alla bellezza od al sesso.

Quindi una serie di norme che, pur essendo insufficienti e non complete per una buona funzionalità degli enti locali, sono destinate a rivedere una serie di consolidate prassi sia all’interno dei partiti che nelle stesse istituzioni.

Pippo Bufardeci


( QUESTO ARTICOLO E' PUBBLICATO SUL SETTIMANALE TIMEOUT DI QUESTA SETTIMANA)






QUASTO ARTICLO E' PUBBLICATO SUL SETTIMANALE TIMEOUT DI QUESTA SETTIMANA

martedì 3 maggio 2011

PREFAZIONE DI SANTINA GIANNONE ( Giornalista Direttrice della Rivista Culturale TALE' ) al mio libro.

Conoscere per ri-conoscersi, la coscienza collettiva di Pippo Bufardeci

Di Santina Giannone

L’opera narrativa di Pippo Bufardeci non è solo una sfida irriverente per l’ostinato scorrere del tempo, ma è anche lo spiraglio di una porta che si spalanca su una dimensione personale della coscienza collettiva.

Parlare di coscienza collettiva oggi è cosa assai rara e, ancora più, pericolosa.

Quasi sempre, infatti, una coscienza collettiva non può prescindere da una capacità di riconoscimento personale – di sé stessi, delle proprie aspettative e del proprio percorso –che nell’epoca dell’identità “liquida” di Bauman stenta a trovare le condizioni per sopravvivere. Ognuno non è più, semplicemente, ciò che è, bensì ciò che le condizioni esterne gli consentono di essere.

In questo contesto di straniamento, il narrare è una delle più alte forme di conoscenza.

L’esperienza, infatti, strumento primario della conoscenza umana, diventa in questo caso, il mezzo privilegiato per ri-conoscersi come appartenenti ad una storia corale di cui si rischia sempre più di perdere la memoria.

E’ già difficile oggi, per la generazione dei trentenni, raccogliere in maniera congrua il senso di una storia che a loro sfugge.

Sarà dunque impossibile, domani, soprattutto per la nuova generazione di fanciulli che si affaccia oggi al mondo, rappresentare coscientemente un ruolo attivo e propositivo senza la “riconoscenza” – termine qui utilizzato pienamente nella doppia valenza di “omaggio”, ma soprattutto di “consapevolezza di appartenenza”- a radici comuni.

Due i tramiti che spesso vengono utilizzati nel processo di gnosi umana: quello delle mappe concettuali, che tende a semplificare la realtà complessa per gruppi, e quello delle identità, che permette a ciascuno di entrare in contatto con l’essenza delle cose attraverso il reciproco riconoscimento.

Entrambi sono presenti nell’opera di Giuseppe Bufardeci, tessuti mirabilmente attraverso le trame del racconto, che tutto avvolge.

Il racconto diventa in questo caso la ramificazione attraverso cui si collegano le mappe “sentimentali” che formano il reticolato vero e proprio del libro. Mappe che riescono a tracciare un quadro organizzato, complesso ed allo stesso tempo completo di una umanità e di una Pachino come porzione di ricordi personali, ma anche di percezioni collettive.

Il racconto, poi, si fa veicolo per tratteggiare quei contenuti che formano l’identità condivisa, grazie ai valori comuni – quello delle chiacchiere sotto la luna di mezza estate davanti alla porta di casette patrie di ricordi, della sorpresa dinanzi alle prime trasmissioni della “scatola parlante”, del rumore del pallone che strascicava i suoi passi sul “basalatu”, della povera tavola che riusciva a sprigionare odori mai sopiti negli arcani meccanismi della memoria – territorio su cui diventa fecondo il meccanismo del mutuo riconoscimento.

Tutto ciò sarebbe difficilmente possibile, del resto, se questa sua capacità di sintesi storica e culturale non fosse accompagnata da una confezione elegante e raffinata, che però non scade mai nell’esperimento letterario alla ricerca del valore o del preziosismo ma, anzi, ritrova queste caratteristiche abbandonandosi alla semplicità più genuina, con effetti piacevoli per il lettore.

L’opera di ricostruzione sociale, dunque, va molto oltre e si ammanta del sapore di una ricostruzione storica, antropologica, intima che diventa un tributo ed un omaggio d’amore a Pachino e ai personaggi che ne popolano le sue memorie. Una città che l’autore, evidentemente, riconosce come sua partenza e, allo stesso tempo, meta d’arrivo del suo percorso.

lunedì 2 maggio 2011

ACQUISTO LIBRO


CHI DESIDERA ACQUISTARE IL LIBRO "SE LA MEMORIA SI FA STORIA" PUO' SEGUIRE LE INDICAZIONI DEL LINK SOTTOSTANTE PER EFFETTUARE IL PAGAMENTO E RICEVERE LA RELATIVA COPIA. IL PREZZO DI COPERTINA E' DI EURO 15,00 COMPRESE LE SPESE DI SPEDIZIONE.
CHI VOLESSE AVERE INFORMAZIONI PERSONALIZZATE PUO' LASCIARE UN MESSAGGIO SU FACEBOOK O NELLA MIA CASELLA: PIPPO.BUFARDECI@GMAIL.COM.









Seleziona il tipo di Spedizione
Indirizzo per la Spedizione: Via,Città, Provincia e Codice Postale
Email