mercoledì 15 luglio 2015



L’AUTOLOGORAMENTO MINA LA CREDIBILITA’ DEL PD SIRACUSANO

Il rinvio della già convocata assemblea provinciale per concretizzare gli accordi fra le varie componenti del Pd siracusano è certamente il sintomo di un malessere che presenta evidenti segni di cancrena.
Se a questo aggiungiamo malumori, diffidenze e guerre intestine fra i vari soggetti in campo, non possiamo non dedurre che questo partito sta minando fortemente la sua credibilità rispetto ai propri aderenti, ma soprattutto rispetto agli elettori cittadini del nostro territorio.
Quando si arriva a non riscontrare la necessaria  credibilità per operare politicamente e nelle istituzioni, non servono più i riti stantii che si consumano pedissequamente come se niente succedesse fuori dalle sale riunioni.
Servono invece soluzioni drastiche ed immediate che rimettano in discussione tutto quanto già preventivato per affrontare nuovi scenari capace di rilanciare l’azione politica di un grande partito che necessita di un forte aggancio con il territorio per essere rappresentativo dei molti e non delle stantie cariatidi di una nomenclatura che ha riscontri sempre più effimeri con i propri iscritti ed elettori.
Ecco perché l’alchimia dei numeri che può assegnare un componente in più o in meno ad una corrente piuttosto che ad un’altra all’interno di un inconcludente consesso politico quale l’assemblea provinciale non è solo il frutto di riti giurassici, ma il presupposto per la scomparsa collettiva.
Perciò, a mio avviso, vanno spazzate via tutte le formule e gli equilibri frutto degli alambicchi politici e azzerata ogni forma di gestione del partito che non sia conseguenza del confronto ampio, partecipato e frutto di un serio e concreto rinnovamento propositivo e strutturale.
Bisogna perciò chiudere ogni discorso di spartizione a tavolino di posticini vari per questa o quella componente e commissariare la struttura provinciale e locale del partito per effettuare un serio tesseramento  di adesione e un nuovo congresso provinciale capace di determinare gli equilibri interni e di essere rappresentativo della vera realtà provinciale di questo partito rappresentando le vere istanze del territorio.
Senza un intervento, anche traumatico, ma serio ed efficace, il Pd siracusano continuerà la sua  irrefrenabile  e logorante discesa che non fa presagire niente di buono per tutti coloro che in esso si identificano e per coloro che  potrebbero vedere in esso lo strumento serio di soluzione dei drammatici problemi della comunità provinciale.
Pippo Bufardeci
15/07/2015

domenica 5 luglio 2015



LA CONFLITTUALITA’ PARTITICA FRUTTO DELL’INCONCLUDENZA E DELL’ARROGANZA


Nella nostra provincia sembra non regni più il primato della politica nelle scelte dello sviluppo e del futuro che possa interessare migliaia di abitanti in crisi profonda di identità.
Non esiste un progetto elaborato sulla base del confronto fra forze politiche diverse o quelle economiche o quelle sindacali per avere soluzioni le più condivise possibili e le più incidenti possibili sulle sorti e le prospettive del territorio.
I sindacati sono quasi scomparsi dalle dinamiche sociali di questa provincia così come non esistono interlocutori economici che prospettino progetti per questo territorio se non quelli di incrementare la fuga e la dismissione delle attività.
I partiti politici sono svaniti nella loro nullità organizzativa e propositiva perché, in assenza di una identità culturale aggregante, si è accentuata la presenza di comitati elettorali che si intestano effimere battaglie solo al servizio di candidati contrapposti senza nessuna progettualità che sia rivolta al soddisfacimento degli interessi collettivi.
Gli eletti, sia a livello nazionale che regionale e locale, sono solo delle figure spesso sbiadite che hanno dimenticato le motivazioni per cui sono stati eletti o nominati e sbandierano solo effimeri vessilli del rinnovamento o del cambiamento come se la capacità e l’intelligenza avessero solo una misurazione anagrafica o circoscritta nel tempo.
In questo quadro desolante un bagliore di speranza per una ipotesi di aggregazione politica, nella nostra provincia, poteva essere rappresentato dal Pd che, sfoltito dalle incrostazioni ideologiche e massimaliste, poteva dare spazio a quanti capaci di dare il proprio contributo per individuare impegno e percorsi utili alla comunità locale.
L’esasperazione della conflittualità interna, anche in questi giorni, ha evidenziato l’inconsistenza politica dei vari rappresentanti delle diverse bande interne che sono tese alla conquista di un predominio evanescente perché, continuando con l’arroganza e l’inconcludenza, rischiano di trovare solo macerie.
In una situazione di grave crisi economica, sociale e spesso esistenziale, si corre il rischio che le sorti della nostra provincia siano affidate alle rivalse personali, ai demagoghi di turno, alla rabbia irrazionale frutto dell’esasperazione della gente.
Un partito che ha responsabilità di Governo, come il Pd, non può più rincorrere le diatribe, la nullità progettuale, l’inconcludenza dei suoi dirigenti apicali né può permettersi il lusso di lasciare solo macerie  frutto del tanto peggio tanto meglio.
E’ necessario un rinsavimento collettivo urgente dei gruppi dirigenti del Pd prima che sia tutto spazzato via dagli elettori che potrebbero anche  scegliere alternative nella logica del peggio senza fine vista la spazzatura alternativa che regna in politica.

Pippo Bufardeci
05/07/2015