mercoledì 28 dicembre 2011

DOPO IL CONGRESSO SI E' INCARTATO L'UDC DI SIRACUSA?



La mia impresssione è che dopo la grande dimostrazione di radicamento e seguito elettorale emerso al congresso provinciale dell'UDC ci sia stata qualcosa che l'abbia fatto incartare.
Forse un'ubriacatura di fan di cui ancora non si è smaltita la sbornia se è vero, come è vero, che gli organismi eletti dal congresso non sono ancora stati convocati per dare un'assetto definitivo al partito.
Vi è stata una riunione di direzione provinciale statutariamente non legittima ed un paio di incontri per gli auguri di Natale, ma nessun adempimento statutario e nessuna seria discussione in merito alla linea politica negli enti locali, alle decisioni in merito alle prossime elezioni comunali che vedranno la nostra provincia impegnata con sei comuni. Nè si è decisa la posizione dell'UDC in merito alla strategia del terzo polo soprattutto in questo momento in cui viene evocata, spesso a sproposito, una sua funzione e presenza da parte degli altri partiti terzapolisti.
Alla luce anche della posizione dell'UDC a livello regionale, con l'uscita dalla maggioranza di Governo, sarebbe quanto mai opportuno un approfondimento anche nella nostra provincia.
Certamente è lungi l'idea della polemica, ma sorge realisticamente la necessità di uno stimolo a chi di dovere affinchè si riuniscan il comitato provinciale eletto dal congresso e si dia vita agli organismi del partito per lavorare assieme nell'interesse della nostra provincia.
Un partito come l'UDC che deve essere plurale e presente non può non coinvolgere tutti i suoi gruppi dirigenti se non vuole imboccare un percorso di asfissia politica che non gioverebbe a nessuno.

martedì 27 dicembre 2011

FUORI DAL CORO: D'ALIA METTE A NUDO LA FRAGILITÀ DEL GOVERNO LOMBARDO
Udc Sicilia(27/12/2011) - C’è qualcosa di misterioso dietro lo stop al Governo Lombardo da parte dell’Udc. C’è qualcosa di più sofferto dietro le parole del senatore Gianpiero D’Alia: il suo sorriso nasconde solo in parte la crisi di rapporti con il vulcanico presidente di Sicilia. Sarà magari anche colpa del “Natale da Quaresima” ma la sostanza non cambia: il partito di Casini esce dalla Giunta buonanotte al secchio, Caro Raffaele… “Vi è bisogno di una fase politica nuova per affrontare le emergenze dettate dalla crisi economica e sociale che sta scuotendo il Paese, il Sud e la Sicilia in particolare – sostiene l’Udc -. Per questo, un mese fa, abbiamo chiesto al presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, di trasformare l’alleanza parlamentare, che precariamente lo sostiene, in una maggioranza politica forte e coesa che attribuisca al Terzo polo un ruolo centrale. E’ questo passaggio ineludibile per realizzare quelle riforme utili a mettere in sicurezza i conti pubblici della Regione, garantendo crescita economica e sociale alla Sicilia, in sintonia con ciò che sta avvenendo a livello nazionale e per superare alcune rilevanti criticità riscontrate nell’azione dell’esecutivo regionale…”. E se cambiano i conti, a seconda di chi li fa, la sostanza resta la stessa: basta con questa politica che si chiude a riccio mentre la gente pretende risposte chiare in materia di lavoro, trasporti, sanità. Il concetto è più volte ribadito dal Senatore D’Alia: “L’Udc siciliano ritiene, pertanto, conclusa la collaborazione con questo governo regionale la cui maggioranza politica appare debole e poco coesa per affrontare con efficacia le dure prove che nel 2012 il Paese e la Regione saranno chiamate a sostenere...”. Dibattito politico a parte, ci sono pensieri cattivi ad animare l’attesa su quel che accadrà a Palermo. Che farà adesso Lombardo: cercherà di far tornare in sé D’Alia o si guarderà intorno per recuperare voti e uomini? Qualunque trattativa il Governatore intenda portare avanti si ricordi che solo una Giunta forte e sostenuta dalla politica può avere la forza per aiutare la Sicilia a uscire dalla crisi. ( da IMG PRESS)

giovedì 22 dicembre 2011

LA POLITICA SIRACUSANA VERSO IL NUOVO ANNO FRA LOTTE E PROSPETTIVE

Il mese di dicembre, sul piano politico locale, si chiude con alcuni avvenimenti che avranno ripercussioni nei primi mesi del prossimo anno, ma che sono destinati ad entrare da subito nel dibattito politico provinciale.

Innanzitutto la celebrazione dei due congressi dei partiti politici del terzo polo e cioè l’UDC ed il FLI.

Il primo partito ha dimostrato, forse anche in modo superiore alle attese, che esiste nella realtà politica provinciale un forte attaccamento della gente verso la proposta politica degli eredi della Democrazia Cristiana e verso la proposta di rinnovamento di cui l’UDC è portatore che prescinde dai dirigenti che sono stati chiamati o saranno chiamati a dare immagine a questo partito.

E’ stata importante la numerosa ed attenta partecipazione soprattutto da parte di giovani e donne in rappresentanza di tutti i paesi della provincia.

Diventa quindi ancora più marcante lo sforzo di credibilità e di coerenza che deve caratterizzare il nuovo gruppo dirigente che è emerso dal congresso e la proposta politico – programmatica che deve portare avanti nelle amministrazioni locali.

Anche il FLI ha celebrato il suo congresso dimostrando di essere ormai una realtà consolidata nella nostra provincia e portatore di istanze politico – programmatiche che possono prescindere dalla partecipazione diretta a giunte di enti locali non elette sulla base di accordi programmatici.

Per rimanere nel campo dei partiti di area terzo polo dobbiamo evidenziare come, sia l’MPA che Alleanza per la Sicilia di Cappadona, Bonomo ed Ortisi, si sentono più attratti alla partecipazione a Giunte comunali per la gestione politico della cosa pubblica anche se manca un progetto comune del terzo polo.

Questa posizione è stata oggetto di un documento dell’UDC e del FLI con relativa replica da parte dell’MPA, ma sostanzialmente evidenzia che l’amalgama politica nel terzo polo è ancora allo stato embrionale e può portare, alle prossime elezioni comunali, anche a posizioni ed alleanze diverse.

E’ continuata e si è fatta dura alla luce del sole la guerra in atto nel PD fra le varie anime che stanno arrivando ad una resa dei conti lungamente in gestazione fra gruppi interni fra loro eterogenei nel disegno politico, ma soprattutto nella strategia operativa in rapporto alle alleanze ed alla gestione degli strumenti politici provinciali.

Tutte cose che esistevano , ma che la fortunata coincidenza di avere tre deputati regionali espressione dei maggiori gruppi interni, aveva celato.

Adesso che gli equilibri si sono rotti con l’uscita di Bonomo, espressione del gruppo che annovera anche il segretario Cafeo, assieme alla possibilità delle prossime elezioni regionali che vedrebbero ridimensionata la rappresentanza del Pd nonché la diversa visione strategica della gestione della cosa pubblica provinciale, si è passati dall’incubazione alla lotta aperta.

Le cose non stanno meglio in casa della PDL dove fanno finta di convivere più anime, Bellucci, Vincullo, Sorbello, ma che sostanzialmente si stanno affilando le armi per la battaglia finale dove la posta in palio sarà l’elezione del deputato regionale in un clima di forte ridimensionamento elettorale che avrà ancora più ripercussioni all’amministrazione comunale di Siracusa ed alla provincia regionale.

In entrambi questi due enti la maggioranza che sostiene le Giunte è raccogliticcia ed appesa ad un filo.

Al comune i continui mal di pancia del gruppo di Rinascita PDL di Sorbello ,che potrebbero portare a clamorosi sviluppi, aggiunti ai distinguo sempre più conflittuali, di Titti Bufardeci di Grande Sud e di Pippo Gianni dei responsabili, non fanno vivere sonni tranquilli, ma serie ipotesi di “ tutti a casa “.

Lo stesso vale per la provincia regionale dove i fragilissimi equilibri che tengono in piedi la Giunta di Nicola Bono, affidati ai capricci di molti consiglieri da legione straniera, non danno garanzia di una politica del territorio all’altezza dei tempi che viviamo, ma di una gestione da fine impero.

In questo quadro già di per sé complessivamente difficile e drammatico per la situazione economica ed occupazionale che stiamo vivendo , si aggiungono le scorribande di avventurieri del sottobosco politico che portano ad una semplice deduzione.

Questa classe politica, nel suo complesso, ha fatto il suo tempo e va sostituita per iniziare un difficile percorso di recupero della credibilità istituzionale e della fattibilità indirizzata all’esclusivo bene comune.

Il vecchio anno quindi non può essere considerato politicamente degno di rimpianti, ma il nuovo sarà chiamato a dare testimonianza di grande cambiamento se non vorrà ripetere i guasti in atto nel sistema politico – istituzionale e nel tessuto sociale della nostra provincia.

( Articolo per il giornale Timeout )

martedì 20 dicembre 2011

FOTO DELLA SERATA CON IL DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE PACHINESI NEL MONDO






lunedì 19 dicembre 2011

ASSUNZIONI NELLE POSTE ITALIANE

Poste Italiane: aperte le selezioni per 6000 assunzioni nel corso del 2012
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Mentre le parole che sentiamo più spesso sono crisi, disoccupazione, recessione, Poste Italiane annuncia che realizzerà ben 6000 assunzioni nel corso del 2012. Le figure ricercate sono postalettere e addetti allo smistamento per cui Poste Italiane propone contratti di lavoro a tempo determinato, di durata bimestrale o trimestrale, e lo stipendio è di circa 1.100 Euro al mese.

Le assunzioni saranno realizzate a scaglioni nel corso del 2012 e precisamente verranno effettutate nei mesi di gennaio, aprile, luglio e settembre. Le selezioni per il mese di gennaio 2012 sono già aperte: è possibile inviare la propria candidatura attraverso la sezione lavora con noi del sito di Poste Italiane. Siccome la sezione è stata aggiornata è necessario che anche chi ha inserito in passato il CV, lo faccia di nuovo. Tra i requisiti richiesti: il diploma con un voto superiore a 70/100, un’età inferiore a 35 anni e la disponibilità a lavorare tutti i giorni escluso la domenica.

domenica 18 dicembre 2011

ASSEMBLEA UDC A SOLARINO

Assemblea, questa sera, dell'UDC di Solarino con la presenza del presidente del partito Pippo Sorbello, del segretario Edy Bandiera e dei dirigenti provinciali Pippo Bufardeci e Marco Capillo.
Un'assemblea molto affollata con numerosi giovani e donne ben organizzata dal coordinatore cittadino Dr. Salvatore Vasquez.
Era anche presente il sindaco avv. Pietro Mangiafico che ha portato il saluto dell'amministrazione ed espresso la volontà di potere avere l'apporto dell'UDC nella prossima campagna elettorale comunale.
Anche la dirigenza del partito di Casini ha dato la disponibilità a discutere di programmi e di alleanze.
Anche in questo incontro di Solarino è stata evidenziata la volontà di molti elettori e dirigenti di rivedersi nelel posizioni del partito e di farne parte cpsì come l'aumento dei consensi, nella nostra provincia, è molto visibile nel rapporto con i cittadini.

lunedì 12 dicembre 2011


NEGOZIO B-HAND
VIA BRENTA 42 SIRACUSA

ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
FORNITURE PER SOCIETA'




CONVENZIONATO CRAL, ASSOCIAZIONI E SOCIETA' SPORTIVE

venerdì 9 dicembre 2011

LE SIRENE DELLA MAGGIORANZA NON AMMALIANO IL TERZO POLO


In un documento ufficiale delle segreterie partitiche del FLI e dell'UDC si stigmatizza la notizia di stampa relativa ad una possibile entrata in giunta, al comune capoluogo ed alla Provincia regionale, dell'MPA di Gennuso.
Bisogna subito dire che lo stesso Gennuso ha subito dichiarato che non vi è questa disponibilità.
Però l'argomento politico oggetto degli interventi di Pippo Gianni anche a nome della PDL provinciale e di altri personaggi politici non è da lasciare cadere.
Da qualche settimana a questa parte vi è un'azione tendente ad aprire le porte delle amministrazioni locali al terzo polo facendo anche mea culpa sulla decisione sbagliata di escludere queste forze dai comuni siracusani che Forza del sud, PID e PDL presero come ritorsione verso chi appoggiava il governo Lombardo.
Adesso che non riescono ad andare avanti e risulta evidente il fallimento politico ed amministrativo delle amministrazioni locali amministrate da questa maggioranza, inerme e sfilacciata, si propongono ponti d'oro per l' UDC, il FLI e l'MPA.
Bisogna allora essere chiari.
Come forze politiche non possiamo portare rancori di nessun genere, ma dobbiamo rimarcare le posizioni politiche che possono generare o meno collaborazioni.
Innanzitutto non esiste nessuna possibilità che si possano puntellare amministrazioni, soprattutto il comune di Siracusa e l'Amministrazione provinciale, altamente deficitarie sia sul piano politico che programmatico con gravi conseguenze per i cittadini malamente amministrati.
Le condizioni per discutere sono quelle che portano prima alle dimissioni delle attuali Giunte e si avviino gli adempimenti per nuove elezioni.
In questa fase valuteremo la bontà dei programmi e sceglieremo le alleanze in base ad essi ed alla ricaduta positiva che potrebbero avere sui cittadini e sui nostri territori.
Ogni messa in atto di canti delle sirene che hanno i volti dei soliti noti non sono nè ammaliatori nè credibili.

mercoledì 7 dicembre 2011

IL SEN. D'ALIA PROPONE MODIFICHE ALLA LEGGE ELETTORALE REGIONALE


Mi sembra molto interessante la proposta del coordinatore regionale dell'UDC, sen. Gianpiero D'Alia, in merito alla modifica della legge elettorale regionale dopo che l'assemblea regionale siciliana ha ridotto il numero dei parlamentari da 90 a 70.
Difatti la nuova legge si ripercuote immediatamente nelle varie province modificandone il numero dei rappresentanti da eleggere e quindi la forza politica delle province più piccole rispetto a quelle cosidette metropolitane.
Ma, a mio avviso, non si tratta solo di un problema di rappresentanza numerica, ma anche di qualità della rappresentanza e di capacità di essere portatori di istanze vere ed obiettive del territorio senza che il deputato eletto senta il peso dei grandi elettori che, in una piccola provincia e con rappresentanza ridotta, sarebbe più determinante di prima.
Allora la proposta D'Alia di allargare i collegi elettorali unendo più province sarebbe una valida risposta perchè permetterebbe anche un confronto fra realtà diverse e diverse problematiche da rappresentare avendo alle spalle una maggiore forza dovuta ad un numero maggiore di cittadini e di elettori da rappresentare nel contesto politico regionale.
La provincia di Siracusa potrebbe essere accorpata territorialmente in un unico collegio elettorale con la provincia di Ragusa avendone sicuramente maggiori benefici politici e pratici visto lo sviluppo e la fattività della provincia ragusana.
Un'idea sicuramente da approfondire e sostenere che dimostra l'impegno del massimo esponente regionale dell'UDC nella ricerca di soluzioni politiche ed amministrative necessarie a sollevare le sorti della nostra regione.

martedì 6 dicembre 2011

AFFOLLATO E PARTECIPATO CONGRESSO UDC A SIRACUSA



Domenica 4 dicembre si è svolto il primo congresso provinciale dell'UDC di Siracusa dopo il nuovo corso inaugurato circa un anno fa.
E' stata massiccia ed al di là di ogni aspettativa la partecipazione della gente.
Segno evidente che vi è grande attesa per questo soggetto politico che i sondaggi nazionali danno in forte ascesa.
A testimonianza di questa nuova attenzione verso l'UDC è stata anche la partecipazione di molti soggetti politici di altri schieramenti che hanno portato il proprio saluto al congresso ed hanno auspicato collaborazioni ed intese politiche.
Da quelle istituzionali del sindaco di Siracusa Visentin e del presidente della provincia Bono a quelle partitiche di De Benedictis, Bufardeci Titti, Ortisi, Granata, del segretario del PD, dei sindacalisti Galioto e Sanzaro e di tanti altri che erano presenti in sala.
Ognuno ha tirato la giacchetta dell'UDC verso la propria parte anche coloro che avevano violentemente ecluso il partito dagli enti locali secondo la logica della rappresaglia dopo la fuoruscita del vecchio gruppo dirigente.
In politica si sa che non esistono nè avversari nè alleati fissi e come UDC, che guarda ai programmi piuttosto che alle logiche degli schieramenti, questa impostazione è da condividere ed attuare.
Però vi sono dei paletti che sono stati esposti da numarosi esponenti del partito di Casini ad iniziare dalle strategie nazionali e regionali evidenziate con molta chiarezza dal sen. Gianpiero D'Alia e finire in quelle a livello ocale.
L'UDC di Siracusa ha nel terzo polo la sua visione strategica in merito alle alleanze e nei programmi per il territorio quella sull'aggregazione elettorale soprattutto in vista delle prossime amministrative di primavera.
Nel terzo polo intende assumere una posizione di attiva elaborazione strategica senza fughe in avanti e senza protagonismi propri o di altri che rischierebbero di finire l'esperienza dell'alleanza prima ancora di concretizzarla.
Sul piano dei programmi amministrativi l'UDC proporrà i propri al confronto con gli altri e sceglierà le persone adatte per concretizzarle.
Anche quì non si accetteranno candidature precostituite o impacchetatte da presunte primarie cui il partito non è interessato perchè non ritiene si debbano dare poteri traumaturgici anche alla luce delle passate esperienze.
Allo stesso modo non sarà certamente disponibile a puntellare amministrazioni già esistenti che hanno fallito la propria missione amministrativa e politicamente risultano solo aggregazioni di sopravvivenza politica.
Per adesso il partito di Casini sarà impegnato, nei prossimi giorni, a completare la propria struttura interna e definire i quadri dirigenti per poi iniziare il confronto politico necessario a dare un serio contributo alla soluzione dei problemi della nostra provincia.

sabato 3 dicembre 2011

L’UDC SIRACUSANO A CONGRESSO RIELABORA LA PROPRIA PRESENZA



Finalmente è arrivato il momento dello svolgimento del primo congresso Provinciale dell’UDC di Siracusa dopo la nuova riorganizzazione senza la presenza del capo carismatico, L’on. Pippo Gianni, che ha caratterizzato gli ultimi anni del partito di Casini.

Lo registriamo come fatto di cronaca senza entrare nel merito delle motivazioni dell’abbandono o dell’eventuale rientro.

Il congresso di un partito è sempre un momento importante per la vita politica di una provincia perché è in esso che la classe dirigente del partito medesimo rielabora il proprio posizionamento politico, le proprie strategie, le alleanze e le proposte rispetto alla crescita del territorio.

Ho sempre considerato il partito di Casini come quello che, nella cosiddetta seconda Repubblica, ha avuto in sé una base culturale di riferimento ed una forte capacità di rappresentanza del territorio perché in esso fortemente radicato.

Due elementi fondamentali che lo hanno reso attrattiva elettorale indipendentemente dagli uomini che ne hanno gestito la rappresentanza.

La prova di ciò sta nel fatto che il partito, soprattutto nelle elezioni comunali, ha preso sempre più voti rispetto alla somma delle preferenze dei candidati.

Lo è dimostrazione anche il fatto che, come avvenuto in Sicilia con l’uscita del gruppo dei deputati che hanno dato vita al PID, non solo ha aumentato la propria rappresentanza in sede di Assemblea regionale siciliana, ma anche in voti e nei sondaggi degli ultimi giorni.

Un partito di questa caratura necessita di una classe dirigente credibile e capace di elaborare strategie di crescita del nostro territorio ed essere interlocutore politico degli enti locali e delle altre forze politiche e sociali.

In questo contesto non vi è dubbio che bisogna fare ogni sforzo per costruire l’alleanza politica del Terzo Polo senza posizioni di supremazia, ma anche senza accettazione di ruoli di indirizzo e di rappresentanza da parte di soggetti politici alleati che mirano sempre ad assumere atteggiamenti da primi della classe senza che ancora si sia formata la classe stessa.

Poiché è importante che si avvii un discorso politico serio per coinvolgere in un progetto condiviso tutti i soggetti politici riconducibili alla logica del Terzo Polo, penso che l’UDC potrà essere disponibile solo a svolgere un ruolo paritario, ma non subalterno a nessuna forza politica né a qualsiasi personaggio che volesse arrogarsi diritti non riconosciuti.

Stabilite le basi della convivenza interna e della proposta politica del Terzo Polo si potrà affrontare il problema delle alleanze sul piano locale che, in vista della prossima tornata elettorale comunale, non potrà non essere che indirizzata verso la proposta programmatica che maggiormente si ritiene utile per la soluzione dei gravosi problemi che stanno investendo le nostre comunità.

Quindi adesso nessuna fuga in avanti e nessuna esclusione aprioristica perché, mentre viene rivendicato il ruolo centrale del nuovo soggetto politico, va approfondita e verificata anche la proposta politica che verrà dagli altri schieramenti, molti andranno presto a celebrare i rispettivi congressi, per capire la volontà di spendersi seriamente nell’interesse del territorio senza steccati ideologici o di schieramento.

Sul piano interno e auspicabile che l’UDC possa riproporsi attraverso un nuovo gruppo dirigente che sappia essere all’altezza del compito politico che dovrà svolgere, ma soprattutto possa dare certezza in merito alla sua capacità, alla sua onestà, al suo rinnovamento ed alla sua dedizione verso il territorio che dovrà degnamente rappresentare.

La discriminante dell’appartenenza deve passare attraverso queste caratteristiche con l’aggiunta della continua vigilanza affinché l’appetibilità politica del partito di Casini non porti scomodi personaggi della politica o del sottobosco provinciale che inquinerebbero la volontà di appartenenza e di scelta elettorale da parte di numerosi cittadini che aspirano al nuovo ed alla serietà dei propri rappresentanti.

Il nuovo gruppo dirigente dell’ UDC non avrà un compito facile né troverà la strada spianata nella realizzazione del proprio programma politico, ma secondo me esistono le condizioni e la volontà per arrivare ad un cambiamento culturale ed interpretativo della presenza e dell’azione politica nella nostra provincia.

( Questo mio articolo è pubblicato sul settimanale " TIMOUT " ).