mercoledì 28 dicembre 2011

DOPO IL CONGRESSO SI E' INCARTATO L'UDC DI SIRACUSA?



La mia impresssione è che dopo la grande dimostrazione di radicamento e seguito elettorale emerso al congresso provinciale dell'UDC ci sia stata qualcosa che l'abbia fatto incartare.
Forse un'ubriacatura di fan di cui ancora non si è smaltita la sbornia se è vero, come è vero, che gli organismi eletti dal congresso non sono ancora stati convocati per dare un'assetto definitivo al partito.
Vi è stata una riunione di direzione provinciale statutariamente non legittima ed un paio di incontri per gli auguri di Natale, ma nessun adempimento statutario e nessuna seria discussione in merito alla linea politica negli enti locali, alle decisioni in merito alle prossime elezioni comunali che vedranno la nostra provincia impegnata con sei comuni. Nè si è decisa la posizione dell'UDC in merito alla strategia del terzo polo soprattutto in questo momento in cui viene evocata, spesso a sproposito, una sua funzione e presenza da parte degli altri partiti terzapolisti.
Alla luce anche della posizione dell'UDC a livello regionale, con l'uscita dalla maggioranza di Governo, sarebbe quanto mai opportuno un approfondimento anche nella nostra provincia.
Certamente è lungi l'idea della polemica, ma sorge realisticamente la necessità di uno stimolo a chi di dovere affinchè si riuniscan il comitato provinciale eletto dal congresso e si dia vita agli organismi del partito per lavorare assieme nell'interesse della nostra provincia.
Un partito come l'UDC che deve essere plurale e presente non può non coinvolgere tutti i suoi gruppi dirigenti se non vuole imboccare un percorso di asfissia politica che non gioverebbe a nessuno.

martedì 27 dicembre 2011

FUORI DAL CORO: D'ALIA METTE A NUDO LA FRAGILITÀ DEL GOVERNO LOMBARDO
Udc Sicilia(27/12/2011) - C’è qualcosa di misterioso dietro lo stop al Governo Lombardo da parte dell’Udc. C’è qualcosa di più sofferto dietro le parole del senatore Gianpiero D’Alia: il suo sorriso nasconde solo in parte la crisi di rapporti con il vulcanico presidente di Sicilia. Sarà magari anche colpa del “Natale da Quaresima” ma la sostanza non cambia: il partito di Casini esce dalla Giunta buonanotte al secchio, Caro Raffaele… “Vi è bisogno di una fase politica nuova per affrontare le emergenze dettate dalla crisi economica e sociale che sta scuotendo il Paese, il Sud e la Sicilia in particolare – sostiene l’Udc -. Per questo, un mese fa, abbiamo chiesto al presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, di trasformare l’alleanza parlamentare, che precariamente lo sostiene, in una maggioranza politica forte e coesa che attribuisca al Terzo polo un ruolo centrale. E’ questo passaggio ineludibile per realizzare quelle riforme utili a mettere in sicurezza i conti pubblici della Regione, garantendo crescita economica e sociale alla Sicilia, in sintonia con ciò che sta avvenendo a livello nazionale e per superare alcune rilevanti criticità riscontrate nell’azione dell’esecutivo regionale…”. E se cambiano i conti, a seconda di chi li fa, la sostanza resta la stessa: basta con questa politica che si chiude a riccio mentre la gente pretende risposte chiare in materia di lavoro, trasporti, sanità. Il concetto è più volte ribadito dal Senatore D’Alia: “L’Udc siciliano ritiene, pertanto, conclusa la collaborazione con questo governo regionale la cui maggioranza politica appare debole e poco coesa per affrontare con efficacia le dure prove che nel 2012 il Paese e la Regione saranno chiamate a sostenere...”. Dibattito politico a parte, ci sono pensieri cattivi ad animare l’attesa su quel che accadrà a Palermo. Che farà adesso Lombardo: cercherà di far tornare in sé D’Alia o si guarderà intorno per recuperare voti e uomini? Qualunque trattativa il Governatore intenda portare avanti si ricordi che solo una Giunta forte e sostenuta dalla politica può avere la forza per aiutare la Sicilia a uscire dalla crisi. ( da IMG PRESS)

giovedì 22 dicembre 2011

LA POLITICA SIRACUSANA VERSO IL NUOVO ANNO FRA LOTTE E PROSPETTIVE

Il mese di dicembre, sul piano politico locale, si chiude con alcuni avvenimenti che avranno ripercussioni nei primi mesi del prossimo anno, ma che sono destinati ad entrare da subito nel dibattito politico provinciale.

Innanzitutto la celebrazione dei due congressi dei partiti politici del terzo polo e cioè l’UDC ed il FLI.

Il primo partito ha dimostrato, forse anche in modo superiore alle attese, che esiste nella realtà politica provinciale un forte attaccamento della gente verso la proposta politica degli eredi della Democrazia Cristiana e verso la proposta di rinnovamento di cui l’UDC è portatore che prescinde dai dirigenti che sono stati chiamati o saranno chiamati a dare immagine a questo partito.

E’ stata importante la numerosa ed attenta partecipazione soprattutto da parte di giovani e donne in rappresentanza di tutti i paesi della provincia.

Diventa quindi ancora più marcante lo sforzo di credibilità e di coerenza che deve caratterizzare il nuovo gruppo dirigente che è emerso dal congresso e la proposta politico – programmatica che deve portare avanti nelle amministrazioni locali.

Anche il FLI ha celebrato il suo congresso dimostrando di essere ormai una realtà consolidata nella nostra provincia e portatore di istanze politico – programmatiche che possono prescindere dalla partecipazione diretta a giunte di enti locali non elette sulla base di accordi programmatici.

Per rimanere nel campo dei partiti di area terzo polo dobbiamo evidenziare come, sia l’MPA che Alleanza per la Sicilia di Cappadona, Bonomo ed Ortisi, si sentono più attratti alla partecipazione a Giunte comunali per la gestione politico della cosa pubblica anche se manca un progetto comune del terzo polo.

Questa posizione è stata oggetto di un documento dell’UDC e del FLI con relativa replica da parte dell’MPA, ma sostanzialmente evidenzia che l’amalgama politica nel terzo polo è ancora allo stato embrionale e può portare, alle prossime elezioni comunali, anche a posizioni ed alleanze diverse.

E’ continuata e si è fatta dura alla luce del sole la guerra in atto nel PD fra le varie anime che stanno arrivando ad una resa dei conti lungamente in gestazione fra gruppi interni fra loro eterogenei nel disegno politico, ma soprattutto nella strategia operativa in rapporto alle alleanze ed alla gestione degli strumenti politici provinciali.

Tutte cose che esistevano , ma che la fortunata coincidenza di avere tre deputati regionali espressione dei maggiori gruppi interni, aveva celato.

Adesso che gli equilibri si sono rotti con l’uscita di Bonomo, espressione del gruppo che annovera anche il segretario Cafeo, assieme alla possibilità delle prossime elezioni regionali che vedrebbero ridimensionata la rappresentanza del Pd nonché la diversa visione strategica della gestione della cosa pubblica provinciale, si è passati dall’incubazione alla lotta aperta.

Le cose non stanno meglio in casa della PDL dove fanno finta di convivere più anime, Bellucci, Vincullo, Sorbello, ma che sostanzialmente si stanno affilando le armi per la battaglia finale dove la posta in palio sarà l’elezione del deputato regionale in un clima di forte ridimensionamento elettorale che avrà ancora più ripercussioni all’amministrazione comunale di Siracusa ed alla provincia regionale.

In entrambi questi due enti la maggioranza che sostiene le Giunte è raccogliticcia ed appesa ad un filo.

Al comune i continui mal di pancia del gruppo di Rinascita PDL di Sorbello ,che potrebbero portare a clamorosi sviluppi, aggiunti ai distinguo sempre più conflittuali, di Titti Bufardeci di Grande Sud e di Pippo Gianni dei responsabili, non fanno vivere sonni tranquilli, ma serie ipotesi di “ tutti a casa “.

Lo stesso vale per la provincia regionale dove i fragilissimi equilibri che tengono in piedi la Giunta di Nicola Bono, affidati ai capricci di molti consiglieri da legione straniera, non danno garanzia di una politica del territorio all’altezza dei tempi che viviamo, ma di una gestione da fine impero.

In questo quadro già di per sé complessivamente difficile e drammatico per la situazione economica ed occupazionale che stiamo vivendo , si aggiungono le scorribande di avventurieri del sottobosco politico che portano ad una semplice deduzione.

Questa classe politica, nel suo complesso, ha fatto il suo tempo e va sostituita per iniziare un difficile percorso di recupero della credibilità istituzionale e della fattibilità indirizzata all’esclusivo bene comune.

Il vecchio anno quindi non può essere considerato politicamente degno di rimpianti, ma il nuovo sarà chiamato a dare testimonianza di grande cambiamento se non vorrà ripetere i guasti in atto nel sistema politico – istituzionale e nel tessuto sociale della nostra provincia.

( Articolo per il giornale Timeout )

martedì 20 dicembre 2011

FOTO DELLA SERATA CON IL DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE PACHINESI NEL MONDO






lunedì 19 dicembre 2011

ASSUNZIONI NELLE POSTE ITALIANE

Poste Italiane: aperte le selezioni per 6000 assunzioni nel corso del 2012
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Mentre le parole che sentiamo più spesso sono crisi, disoccupazione, recessione, Poste Italiane annuncia che realizzerà ben 6000 assunzioni nel corso del 2012. Le figure ricercate sono postalettere e addetti allo smistamento per cui Poste Italiane propone contratti di lavoro a tempo determinato, di durata bimestrale o trimestrale, e lo stipendio è di circa 1.100 Euro al mese.

Le assunzioni saranno realizzate a scaglioni nel corso del 2012 e precisamente verranno effettutate nei mesi di gennaio, aprile, luglio e settembre. Le selezioni per il mese di gennaio 2012 sono già aperte: è possibile inviare la propria candidatura attraverso la sezione lavora con noi del sito di Poste Italiane. Siccome la sezione è stata aggiornata è necessario che anche chi ha inserito in passato il CV, lo faccia di nuovo. Tra i requisiti richiesti: il diploma con un voto superiore a 70/100, un’età inferiore a 35 anni e la disponibilità a lavorare tutti i giorni escluso la domenica.

domenica 18 dicembre 2011

ASSEMBLEA UDC A SOLARINO

Assemblea, questa sera, dell'UDC di Solarino con la presenza del presidente del partito Pippo Sorbello, del segretario Edy Bandiera e dei dirigenti provinciali Pippo Bufardeci e Marco Capillo.
Un'assemblea molto affollata con numerosi giovani e donne ben organizzata dal coordinatore cittadino Dr. Salvatore Vasquez.
Era anche presente il sindaco avv. Pietro Mangiafico che ha portato il saluto dell'amministrazione ed espresso la volontà di potere avere l'apporto dell'UDC nella prossima campagna elettorale comunale.
Anche la dirigenza del partito di Casini ha dato la disponibilità a discutere di programmi e di alleanze.
Anche in questo incontro di Solarino è stata evidenziata la volontà di molti elettori e dirigenti di rivedersi nelel posizioni del partito e di farne parte cpsì come l'aumento dei consensi, nella nostra provincia, è molto visibile nel rapporto con i cittadini.

lunedì 12 dicembre 2011


NEGOZIO B-HAND
VIA BRENTA 42 SIRACUSA

ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
FORNITURE PER SOCIETA'




CONVENZIONATO CRAL, ASSOCIAZIONI E SOCIETA' SPORTIVE

venerdì 9 dicembre 2011

LE SIRENE DELLA MAGGIORANZA NON AMMALIANO IL TERZO POLO


In un documento ufficiale delle segreterie partitiche del FLI e dell'UDC si stigmatizza la notizia di stampa relativa ad una possibile entrata in giunta, al comune capoluogo ed alla Provincia regionale, dell'MPA di Gennuso.
Bisogna subito dire che lo stesso Gennuso ha subito dichiarato che non vi è questa disponibilità.
Però l'argomento politico oggetto degli interventi di Pippo Gianni anche a nome della PDL provinciale e di altri personaggi politici non è da lasciare cadere.
Da qualche settimana a questa parte vi è un'azione tendente ad aprire le porte delle amministrazioni locali al terzo polo facendo anche mea culpa sulla decisione sbagliata di escludere queste forze dai comuni siracusani che Forza del sud, PID e PDL presero come ritorsione verso chi appoggiava il governo Lombardo.
Adesso che non riescono ad andare avanti e risulta evidente il fallimento politico ed amministrativo delle amministrazioni locali amministrate da questa maggioranza, inerme e sfilacciata, si propongono ponti d'oro per l' UDC, il FLI e l'MPA.
Bisogna allora essere chiari.
Come forze politiche non possiamo portare rancori di nessun genere, ma dobbiamo rimarcare le posizioni politiche che possono generare o meno collaborazioni.
Innanzitutto non esiste nessuna possibilità che si possano puntellare amministrazioni, soprattutto il comune di Siracusa e l'Amministrazione provinciale, altamente deficitarie sia sul piano politico che programmatico con gravi conseguenze per i cittadini malamente amministrati.
Le condizioni per discutere sono quelle che portano prima alle dimissioni delle attuali Giunte e si avviino gli adempimenti per nuove elezioni.
In questa fase valuteremo la bontà dei programmi e sceglieremo le alleanze in base ad essi ed alla ricaduta positiva che potrebbero avere sui cittadini e sui nostri territori.
Ogni messa in atto di canti delle sirene che hanno i volti dei soliti noti non sono nè ammaliatori nè credibili.

mercoledì 7 dicembre 2011

IL SEN. D'ALIA PROPONE MODIFICHE ALLA LEGGE ELETTORALE REGIONALE


Mi sembra molto interessante la proposta del coordinatore regionale dell'UDC, sen. Gianpiero D'Alia, in merito alla modifica della legge elettorale regionale dopo che l'assemblea regionale siciliana ha ridotto il numero dei parlamentari da 90 a 70.
Difatti la nuova legge si ripercuote immediatamente nelle varie province modificandone il numero dei rappresentanti da eleggere e quindi la forza politica delle province più piccole rispetto a quelle cosidette metropolitane.
Ma, a mio avviso, non si tratta solo di un problema di rappresentanza numerica, ma anche di qualità della rappresentanza e di capacità di essere portatori di istanze vere ed obiettive del territorio senza che il deputato eletto senta il peso dei grandi elettori che, in una piccola provincia e con rappresentanza ridotta, sarebbe più determinante di prima.
Allora la proposta D'Alia di allargare i collegi elettorali unendo più province sarebbe una valida risposta perchè permetterebbe anche un confronto fra realtà diverse e diverse problematiche da rappresentare avendo alle spalle una maggiore forza dovuta ad un numero maggiore di cittadini e di elettori da rappresentare nel contesto politico regionale.
La provincia di Siracusa potrebbe essere accorpata territorialmente in un unico collegio elettorale con la provincia di Ragusa avendone sicuramente maggiori benefici politici e pratici visto lo sviluppo e la fattività della provincia ragusana.
Un'idea sicuramente da approfondire e sostenere che dimostra l'impegno del massimo esponente regionale dell'UDC nella ricerca di soluzioni politiche ed amministrative necessarie a sollevare le sorti della nostra regione.

martedì 6 dicembre 2011

AFFOLLATO E PARTECIPATO CONGRESSO UDC A SIRACUSA



Domenica 4 dicembre si è svolto il primo congresso provinciale dell'UDC di Siracusa dopo il nuovo corso inaugurato circa un anno fa.
E' stata massiccia ed al di là di ogni aspettativa la partecipazione della gente.
Segno evidente che vi è grande attesa per questo soggetto politico che i sondaggi nazionali danno in forte ascesa.
A testimonianza di questa nuova attenzione verso l'UDC è stata anche la partecipazione di molti soggetti politici di altri schieramenti che hanno portato il proprio saluto al congresso ed hanno auspicato collaborazioni ed intese politiche.
Da quelle istituzionali del sindaco di Siracusa Visentin e del presidente della provincia Bono a quelle partitiche di De Benedictis, Bufardeci Titti, Ortisi, Granata, del segretario del PD, dei sindacalisti Galioto e Sanzaro e di tanti altri che erano presenti in sala.
Ognuno ha tirato la giacchetta dell'UDC verso la propria parte anche coloro che avevano violentemente ecluso il partito dagli enti locali secondo la logica della rappresaglia dopo la fuoruscita del vecchio gruppo dirigente.
In politica si sa che non esistono nè avversari nè alleati fissi e come UDC, che guarda ai programmi piuttosto che alle logiche degli schieramenti, questa impostazione è da condividere ed attuare.
Però vi sono dei paletti che sono stati esposti da numarosi esponenti del partito di Casini ad iniziare dalle strategie nazionali e regionali evidenziate con molta chiarezza dal sen. Gianpiero D'Alia e finire in quelle a livello ocale.
L'UDC di Siracusa ha nel terzo polo la sua visione strategica in merito alle alleanze e nei programmi per il territorio quella sull'aggregazione elettorale soprattutto in vista delle prossime amministrative di primavera.
Nel terzo polo intende assumere una posizione di attiva elaborazione strategica senza fughe in avanti e senza protagonismi propri o di altri che rischierebbero di finire l'esperienza dell'alleanza prima ancora di concretizzarla.
Sul piano dei programmi amministrativi l'UDC proporrà i propri al confronto con gli altri e sceglierà le persone adatte per concretizzarle.
Anche quì non si accetteranno candidature precostituite o impacchetatte da presunte primarie cui il partito non è interessato perchè non ritiene si debbano dare poteri traumaturgici anche alla luce delle passate esperienze.
Allo stesso modo non sarà certamente disponibile a puntellare amministrazioni già esistenti che hanno fallito la propria missione amministrativa e politicamente risultano solo aggregazioni di sopravvivenza politica.
Per adesso il partito di Casini sarà impegnato, nei prossimi giorni, a completare la propria struttura interna e definire i quadri dirigenti per poi iniziare il confronto politico necessario a dare un serio contributo alla soluzione dei problemi della nostra provincia.

sabato 3 dicembre 2011

L’UDC SIRACUSANO A CONGRESSO RIELABORA LA PROPRIA PRESENZA



Finalmente è arrivato il momento dello svolgimento del primo congresso Provinciale dell’UDC di Siracusa dopo la nuova riorganizzazione senza la presenza del capo carismatico, L’on. Pippo Gianni, che ha caratterizzato gli ultimi anni del partito di Casini.

Lo registriamo come fatto di cronaca senza entrare nel merito delle motivazioni dell’abbandono o dell’eventuale rientro.

Il congresso di un partito è sempre un momento importante per la vita politica di una provincia perché è in esso che la classe dirigente del partito medesimo rielabora il proprio posizionamento politico, le proprie strategie, le alleanze e le proposte rispetto alla crescita del territorio.

Ho sempre considerato il partito di Casini come quello che, nella cosiddetta seconda Repubblica, ha avuto in sé una base culturale di riferimento ed una forte capacità di rappresentanza del territorio perché in esso fortemente radicato.

Due elementi fondamentali che lo hanno reso attrattiva elettorale indipendentemente dagli uomini che ne hanno gestito la rappresentanza.

La prova di ciò sta nel fatto che il partito, soprattutto nelle elezioni comunali, ha preso sempre più voti rispetto alla somma delle preferenze dei candidati.

Lo è dimostrazione anche il fatto che, come avvenuto in Sicilia con l’uscita del gruppo dei deputati che hanno dato vita al PID, non solo ha aumentato la propria rappresentanza in sede di Assemblea regionale siciliana, ma anche in voti e nei sondaggi degli ultimi giorni.

Un partito di questa caratura necessita di una classe dirigente credibile e capace di elaborare strategie di crescita del nostro territorio ed essere interlocutore politico degli enti locali e delle altre forze politiche e sociali.

In questo contesto non vi è dubbio che bisogna fare ogni sforzo per costruire l’alleanza politica del Terzo Polo senza posizioni di supremazia, ma anche senza accettazione di ruoli di indirizzo e di rappresentanza da parte di soggetti politici alleati che mirano sempre ad assumere atteggiamenti da primi della classe senza che ancora si sia formata la classe stessa.

Poiché è importante che si avvii un discorso politico serio per coinvolgere in un progetto condiviso tutti i soggetti politici riconducibili alla logica del Terzo Polo, penso che l’UDC potrà essere disponibile solo a svolgere un ruolo paritario, ma non subalterno a nessuna forza politica né a qualsiasi personaggio che volesse arrogarsi diritti non riconosciuti.

Stabilite le basi della convivenza interna e della proposta politica del Terzo Polo si potrà affrontare il problema delle alleanze sul piano locale che, in vista della prossima tornata elettorale comunale, non potrà non essere che indirizzata verso la proposta programmatica che maggiormente si ritiene utile per la soluzione dei gravosi problemi che stanno investendo le nostre comunità.

Quindi adesso nessuna fuga in avanti e nessuna esclusione aprioristica perché, mentre viene rivendicato il ruolo centrale del nuovo soggetto politico, va approfondita e verificata anche la proposta politica che verrà dagli altri schieramenti, molti andranno presto a celebrare i rispettivi congressi, per capire la volontà di spendersi seriamente nell’interesse del territorio senza steccati ideologici o di schieramento.

Sul piano interno e auspicabile che l’UDC possa riproporsi attraverso un nuovo gruppo dirigente che sappia essere all’altezza del compito politico che dovrà svolgere, ma soprattutto possa dare certezza in merito alla sua capacità, alla sua onestà, al suo rinnovamento ed alla sua dedizione verso il territorio che dovrà degnamente rappresentare.

La discriminante dell’appartenenza deve passare attraverso queste caratteristiche con l’aggiunta della continua vigilanza affinché l’appetibilità politica del partito di Casini non porti scomodi personaggi della politica o del sottobosco provinciale che inquinerebbero la volontà di appartenenza e di scelta elettorale da parte di numerosi cittadini che aspirano al nuovo ed alla serietà dei propri rappresentanti.

Il nuovo gruppo dirigente dell’ UDC non avrà un compito facile né troverà la strada spianata nella realizzazione del proprio programma politico, ma secondo me esistono le condizioni e la volontà per arrivare ad un cambiamento culturale ed interpretativo della presenza e dell’azione politica nella nostra provincia.

( Questo mio articolo è pubblicato sul settimanale " TIMOUT " ).

domenica 27 novembre 2011

OCCUPAZIONE A SIRACUSA, INIZIANO TEMPI BUI PER LA ZONA INDUSTRIALE


Le prossime settimane potrebebro essere difficilissime per l'occupazione nel siracusano.
Spirano tempi bui nella zona industriale ove sta entrando in forte crisi la parte di ISAB recentemente acquistata dai russi.
Sembra che si stiano accumulando perdite tali che porterà i nuovi proprietari a rivedere l'intero ciclo produttivo con serie possibilità di chiusura di alcuni reparti e quindi di messa in cassa integrazione di numerosi operai e con gravi conseguenze occupazionali anche per l'indotto.
Una triste e buoia prospettiva per l'economia siracusana e per l'occupazione già fortemente compromessa dalla crisi economica e dagli scarsi investimenti produttivi che stanno mettendo in ginocchio il tessuto economico provinciale generando nuova e più grave povertà sia giovanile che per intere famiglie.
Difronte a tutto questo sembra non esserci prospettiva degna di dare un minimo segnale di speranza e l'assenza delle forze politiche ed imprenditoriali diventa sempre più grave.
L'assurdità della vicenda economica ed occupazionale che investe il nostro territorio è rappresentata dall'assuefazione che regna ovunque all' ineluttabilità dell'arrivo del peggio senza che nessuno pensi a reagire.
La gravità della situazione della crisi globale non può essere un alibi per stare fermi.
La classe dirigente di questa provincia ha il dovere di trovare e mettere in campo le giuste soluzioni e le necessarie sinergie altrimenti se ne vada a casa.
Che fine hanno fatto i milioni di euro stanziati per il disinquinamento ambientale e per gli interventi di bonifica del territorio che, oltre a dare occupazione immediata, possono costruire adesso il futuro processo di sviluppo?.
Ed il rigassificatore con i soldi già disponibili che fine ha fatto?
Oggi non è più il momento delle elucubrazioni politiche o della disputa sulla fattibilità o meno, ma della scelta coraggiosa se farsi o no.
Se non si deve fare si cerchino nuove prospettive.
Ma se deve farsi e non vi sono più eccezioni di natura tecnica e politica perchè non viene firmato il relativo decreto da parte del presidente della Regione?
Non possiamo scherzare o fare giochini politici sulla pelle della gente che soffre sul piano economico e sulla prospettiva di vita.
E' la classe politica siracusana che deve smetterla di scimmiottare i guochi relativi ai confronti politici sul quadro nazionale ed internazionale e pensare seriamente alla gravità della situazione nel proprio territorio che rischia di diventare esplosiva e annientare le certezze fumose di molti psudo politici.

mercoledì 23 novembre 2011

UNA CLASSE POLITICA CHE VA SOSTITUITA


Non vi è dubbio che molti comportamenti della politica, nelle prossime settimane, saranno influenzati dalle probabili elezioni sia che esse siano nazionali o regionali.

Si creerà così un clima di incertezza che non sarà positivo per tentare soluzioni ai vari gravi problemi che la politica dovrebbe affrontare nell’interesse dei cittadini.

Siamo perciò convinti che il personale politico, a tutti i livelli, sicuramente penserà alla propria collocazione per il prossimo futuro che sarà ancora meno roseo se si cambierà la legge elettorale.

Personalmente sono convinto che alla fine non cambierà niente in merito a detta legge perché nessuno vorrà fare karakiri e soprattutto l’attuale maggioranza di centro destra non ha nessun motivo per cambiare la legge elettorale che, in questa situazione di difficoltà che attraversa, potrebbe rappresentare l’unica ancora di salvezza per tentare di riconfermarsi maggioranza.

Soffriranno soprattutto i nostri comuni che già di per se si trovano in una situazione di grave difficoltà nel gestire la cosa pubblica e nel trovare equilibri politici capaci di potere attuare i nterventiutili per il territorio.

Ciò è dovuto alla mancanza di risorse finanziarie che sta diventando sempre più cronica, allo spreco reiterato delle risorse nella gestione della cosa pubblica che non trova nessun argine da parte dei gruppi dirigenti ed alla instabilità dei gruppi consiliari che non trovano momenti di coesione per affrontare obiettivi univoci. Se a questo aggiungiamo una complessiva mediocrità della rappresentanza elettiva ai vari livelli se ne deduce che i margini di prospettiva positiva per le popolazioni del territorio si restringono sempre più. Eppure mai la nostra provincia ha avuto nella sua storia politica una rappresentanza così numerosa nelle istituzioni che avrebbe potuto dare un forte contributo allo sviluppo locale indipendentemente dalla congiuntura economica. I fatti purtroppo ci dicono che poco è stato fatto in tutti i settori per cui Siracusa e la sua provincia, pur avendo una disponibilità teorica di fondi per interventi sul territorio ad iniziare da quello della zona industriale, soffre fortemente la recessione economica, la disoccupazione e l’emergere galoppante di nuovi poveri. La politica non può più essere latitante per cui ho si danno una smossa o se ne ritornino alle loro case e lascino ad altri la gestione della cosa pubblica. Quest’invito è soprattutto rivolto agli amministratori ed ai politici di lunga carriera che restano abbarbicati alle loro poltrone che hanno fruttato molto per il soddisfacimento degli obiettivi personali, ma che hanno ignorato le problematiche della collettività. Ma se dopo alcuni anni di gestione della cosa pubblica molti esponenti politici esteri ritornano al loro lavoro originario pur avendo svolto compiti istituzionalmente importanti perché non dovrebbero farlo, dopo molti anni di presenza ovunque,molti nostri politici ed amministratori inconcludenti?. Hanno forse vinto un concorso?

E se così fosse la pensione arriva per tutti e molti di loro l’hanno lautamente acquisita.

I politici che hanno ancora qualcosa da dire e da proporre nell’interesse del proprio territorio possono farlo anche se non si siedono su remunerati scranni istituzionali ove è auspicabile l’arrivo di nuova linfa e di nuove intelligenze.


( QUESTO MIO ARTICOLO E' PUBBLICATO SUL GIORNALE DI SIRACUSA " TIMEOUT " DEL 16 NOVEMBRA 2011, MA E' STATO INVIATO AL GIORNALE IL 23 OTTOBRE 2011 )

martedì 22 novembre 2011

TUTTI VOGLIONO IL TERZO POLO, MA NON SERVONO GENERALI

Abbiamo assistito in questi giorni ad una diatriba politica sulla stampa locale ed in particolare sul giornale " La Sicilia ".
I protagonisti sono stati gli onorevoli Granata, Gianni e Bufardeci. Gli ultimi due, in prima battuta, avevano manifestato la loro volontà di aderire, con i rispettivi partiti, al terzo polo anche in provincia di Siracusa e, per la verità, davano l'impressione di avere già preso possesso del nuovo ruolo in quanto dimostravano di non rinunciare al loro protagonismo politico.
La cosa per la verità mi aveva creato molte perplessità in quanto si era in presenza di due deputati che ancora aspiravano ad entrare nell'alleanza del terzo polo assieme ai loro partiti e già parlavano da protagonisti come se gli altri fossero solo delle belle statuine al loro servizio.
Quando poi si parlava anche di intesa con Granata la cosa dava più fastidio perchè nessuno ha mai dato a Granata la delega a parlare in nome e per conto dei partiti del terzo polo.
Ma con certi personaggi politici bisogna sempre aspettare il giorno dopo che è arrivato scombussolando tutte le verità del giono prima e si sono sfiorati anche gli insulti.
La solita commedia di chi agli interessi obiettivi della collettività antepone quelli singoli e di gruppo aggravati dai rancori personali.
La solita storia delle tre scimmiette politiche che, a differenzza delle originali, sanno tutto e si propongono per l'immarcescibilità e la perpetuazione della loro presenza politica sempre e comunque.
Personalmente sono convinto che per i parlamentari siracusani di lungo corso sarebbe l'ora di un meritato riposo.
Non vi è dubbio che il terzo polo sta acquisendo sempre più consensi nel contesto politico nazionale ed incomincia a fare gola anche ad altri gruppi politici che si rendono conto di non potere raggiungere da soli il 4% a livello nazionale ed il 5% a livello regionale per avere la propria rappresentanza nei rispettivi contesti.
Anche molti parlamentari regionali e nazionali si sentono i piedi politicamente infreddoliti e cercano di costruirsi un riparo per continuare nel loro mestiere di deputati, ma non è più consentito che i partiti continuino ad essere delle stazioni ferroviarie dove si arriva per prendere il treno che soddisfi solo il raggiungimento di mete personali.
Allora un consiglio timido, ma chiaro che si può dare a tutti coloro che vorrebbero fare politica con il terzo polo o se già la fanno vorrebbero primeggiare è che stiano calmi perchè la disponibilità a discutere nell'interesse esclusivo del territorio e dei cittadini non ha nessuna subalternità nè dà passaggi verso posizioni di comando.
Non è di generali che si ha bisogno, ma di un chiaro progetto politico al servizio della comunità e di una classe dirigente e rappresentativa credibile, seria, competente ed onesta che la società esprime e che è già molto presente nel terzo polo che vuole costruire la nuova politica con uomini nuovi e credibili.

sabato 5 novembre 2011

MOLTI DEPUTATI ABBANDONANO LA BARCA DELLA MAGGIORANZA


A leggere i giornali si ha l'impressione che molti deputati della PDL stiano facendo a gara per abbandonare la nave o per conquistare posizioni molto vicine alla balaustra per poterlo fare in qualsiasi momento.
La stampa riporta altresì che il primato dell'abbandono della maggioranza spetta ai deputati siciliani che sembrano essere fra i più mobili.
Per quanto riguarda la provincia di Siracusa, sempre restando fra i deputati nazionali, abbiamo avuto il passaggio di Granata dalla PDL al FLI di Fini anche se in questo caso si tratta di un ritorno sotto le sole ali protettive del vecchio ed amico leader.
Il senatore Sebastiano Burgaretta eletto nelle liste dell'UDC di Casini transitò in quelle berlusconiane in un momento difficile per il cavaliere.
Allo stesso modo il pluri onorevole Pippo Gianni da leader UDC di Siracusa e da eletto al Parlamento in questo partito seguì l'esperienza del PID di Mannino, Cuffaro e Romano che, a quanto pare, adesso gli sta anche stretto per cui pensa di cercare altra sponda.
Ma non vorrebbe andare nella casa grande di Berlusconi assieme alla Prestigiacomo e Bruno Alicata come tutti pensavano, bensì ha cercato di strizzare l'occhio nuovamente all'UDC.
Ciò anche se, da buon guascone e smaliziato qual è, ha cercato di imitare la seduzione femminile con il si vede non si vede facendo dichiarazioni nette di rientro nel suo vecchio partito smentendole quasi subito dicendo anche che scherzava.
I maligni o i bene informati ,come vogliamo chiamarli, dicono che questo atteggiamento assomigli un po' alla favola di Fedro della volpe che riteneva acida l'uva e degna di abbandono, ma che in realtà rinunciata perchè troppo alta e difficile d'arrivarci.
Sempre i maligni dicono che in realtà si sia trovato difronte a qualche porta chiusa.
Conoscendo il nostro Pippo Gianni e la sua intelligenza politica potremmo scommettere che alla fine troverà una giusta collocazione.
Magari non sarà il massimo quale sarebbe il suo ritorno nell'UDC, ma tale che gli permetterà una nuova ricandidatura possibilmente vincente.
Comunque vadano le cose per i deputati siciliani e siracusani emerge il dato politico importante del panico di astinenza da poltrone che sta coinvolgendo molti che avevano trovato allocazione in questa maggioranza del cavaliere che ha creato molte figure istituzionali e...molti conti in banca.

giovedì 3 novembre 2011

Volontariato - Rivedere le politiche sociali e culturali del territorio


PACHINO - (sa.mar.) Inaugurata, nei giorni scorsi, la società onlus Leonardo le cui finalità statutarie prevedono l'erogazione di servizi socio-assistenziali e culturali oltre che l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. A presentare al pubblico il nuovo organismo che opererà nel sociale, è stata Assunta Rizza che è anche presidente di Leonardo.

«La nostra organizzazione è formalmente una cooperativa onlus cioè senza fini di lucro - ha affermato - ma è anche un nuovo modo di vedere le politiche sociali e culturali del territorio. In un momento in cui la politica e l'economia sono in crisi, le relazioni sociali difficili da gestire e quelle interpersonali sono diventate complesse, riteniamo che sia necessario unire le forze, mettersi in gioco».

( da Pachino Globale Socialblog )

mercoledì 2 novembre 2011

VI INVITO A VISITARE IL NUOVO NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO SPORTIVO. OFFERTE A PREZZI MOLTO COMPETITIVI E SCONTI PER MEMBRI DI ASSOCIAZIONI CONVENZIONATE

martedì 1 novembre 2011

PACHINO, INIZIA IL MERCATO DELLE VACCHE?


La crisi al comune di Pachino, formalmente risolta con la nomina della nuova Giunta da parte del sindaco Bonaiuto, continua ancora a trascinarsi senza alcuna positiva conclusione.
Difatti non esiste una maggioranza numerica e si è alla spasmodica ricerca di qualche consigliere che possa rimpinguare le fila dei fautori di Bonaiuto che, allo stato, naviga in acque burrascose.
Se da una parte non vogliamo esaminare gli aspetti politici e le decisioni prese perchè lasciamo tutto alla valutazione di chi ha le mani in pasta nella politica pachinese e dei cittadini che la subiscono, non possiamo non soffermarci su alcuni aspetti che a nostro avviso sono gravissimi.
La stampa riporta alcune decisioni ed alcune discrezioni che sono gravi perchè spezzano il filo fra politica e morale ed evidenziano possibili intrallazzi politici ed un sottobosco che si alimenta con la finanza pubblica ed alle spalle dei cittadini.
Ci riferiamo al fatto che molti consiglieri comunali con la complicità del sindaco, voluta o subita, hanno imposto loro parenti, nuore, figlie, amanti, concubine e capi popolo quali beneficiari di pubblico denaro elargito spesso senza nessuna necessità se non quella della logica del morso di pane per accaparrarsi il voto o l'appoggio del consigliere o politico di turno.
Se fossero stati necessari gli incarichi elargiti per rispondere a reali esigenze del comune di Pachino avremmo anche dovuto vedere i benefici in termini di soluzione del problema oggetto della loro assunzione o proposte capaci di fare impostare le giuste politiche all'amministrazione attiva.
Niente di tutto ciò, nemmeno uno straccio di relazione sul lavoro svolto, ma semplicemente l'iscrizione al libro paga mensile di un comune che fatica a pagare i propri dipendenti effettivi.
Se è come riportato dai giornali sorge spontaneo il sospetto che siamo in pieno mercato delle vacche che molti consiglieri e politici locali mettono in atto per soddisfare le loro esigenze personali a scapito dell'intera collettività.
Se a questo si aggiunge il continuo tentativo di abbindolare nuovi e vecchi consiglieri per rimpolpare la maggioranza dietro compenso con qualche favore, se ne deduce che siamo veramente in una situazione di basso profilo non solo politico, ma soprattutto morale.
Altri due fatti purtroppo confermano questo modo di intendere la politica e la cosa pubblica a Pachino.
Il sindaco ha azzerato tutti i posti di sottogoverno. Sarebbe un fatto meritorio se fosse tutto finalizzato alla diminuzione della spesa od a stabilire maggiori condizioni di efficienza. No i nuovi posti disponibili nel nuovo giro di valzer servono per soddisfare le esigenze di molti consiglieri che chiedono subito il pagamento del loro appoggio attraverso posti e preblende per i propri accoliti.
E' poi allucinante e moralmente grave vedere persone che hanno detto peste e corna del sindaco e dell'amministrazione comunale definendola un covo di ladri e di incapaci, correre ad assicurare la propria fedeltà dopo avere avuto un assessorato o coltivando la speranza di piazzare parenti ed amici nei posti di sottogoverno che si sono liberati.
Un assalto alla diligenza senza costrutto e senza dignità dal momento che di tutto si parla tranne che dei gravi problemi dei cittadini che dovrebbero essere amministrati.
Forse sono io che non mi sono accorto e non ho letto i loro programmi che sono solo ed esclusivamente puntati a fare il bene del popolo per cui mi fermo ed aspetto che qualcosa di buono si possa vedere non solo nel rattoppare qualche buco nelle strade, ma soprattutto nella ripresa di quella moralità che continua sempre più ad essere latitante nel contesto politico pachinese.

sabato 29 ottobre 2011

Pachino i consiglieri comunali trovano l’Aula Consiliare chiusa


Venerdì 28 ottobre 2011, i consiglieri comunali che si erano recati in Aula Consiliare di via Rubera, convocati dal presidente del Consiglio Comunale, Andrea Rubera, hanno avuto la sgradevole sorpresa di trovare i locali che ospitano l‘Aula Consiliare chiusa e al buio. Sorpresi hanno aspettato pazientemente, l’impiegato comunale, che doveva aprire i battenti per far entrare sia i consiglieri sia il pubblico, che assiste alla tenuta del Consiglio.

Nell’attesa abbiamo assistito allo show personale del consigliere Gibilisco, che si è presentato alla seduta, con due cartelli pubblicitari, tipo quelli che si mettono sulle auto o nelle casa con scritto VENDESI.

In piccolo c’erano scritte il tipo di merce o messaggio politico:

SI VENDE POSTO IN GIUNTA A CONSIGLIERE VENDUTO PURCHE’ SPECIALIZZATO IN ARTI MARZIALI.

Nell’altro cartellone la seguente scrittura: NO GRAZIE.

In complemento ai cartoni pubblicitari, il consigliere distribuiva il volantino fatto stampare qualche mese fa dal consigliere comunale Corrado Nastasi, contro la politica affaristica del sindaco Bonaiuto, con il seguente titolo:

I CITTADINI DI PACHINO DEVONO SAPERE.

Dopo un pò è arrivata la notizia che qualche responsabile dell’amministrazione, aveva dato ordine all’impiegato addetto, di non permettere l’accesso all’Aula, per non far tenere la seduta del Consiglio Comunale peraltro regolarmente convocato dal presidente in via straordinaria, per permettere di dibattere sull’azzeramento della giunta, operato dal sindaco Paolo Bonaiuto e sulle nuove nomine dei quattro assessori.

I consiglieri presenti, dopo aver acquisito la certezza, che la maggioranza ((minoranza nel numero di consiglieri) non voleva permettere la tenuta del Consiglio facendo mancare il numero legale, ma anche impedendo l’accesso in Aula per l’appello nominativo delle presenze, hanno chiamato le forze dell’ordine per far svolgere il Consiglio regolarmente convocato.

Nell’attesa che le forze dell’ordine facessero il necessario per far aprire l’Aula, i consiglieri presenti hanno esposto una denuncia alla procura della Repubblica esponendo la seguente motivazione:

I sottoscritti sigg. Consiglieri Comunali del Comune di Pachino espongono e denunciano quanto segue:

- Che in data 26/10/2011 il sig. Presidente del Consiglio Comunale dott. Andrea Rabito convocava ai sensi della normativa vigente il Consiglio Comunale con prot. 34305 per venerdì 28 ottobre 2011, alle ore 20.00

- Che in data 28 ottobre i sigg. Consiglieri Comunali sottoscriventi il presente esposto, arrivando presso i locali del C. C. hanno trovato le porte chiuse

- Che sino alle ore 20:10 i locali dell’aula rimanevano chiusi né risultava presente il personale comunale e il Segretario generale dell’Ente, come espressamente previsto dalla legge e dal regolamento del Consiglio

- Che fuori dai locali dell’aula Consiliare risultavano presenti altresì le forze di Polizia le quali hanno avuto modo di riscontrare la chiusura dei locali.

Per tutto quanto su esposto i sottoscritti sigg. Consiglieri Comunali denunciano alle Autorità competenti l’impossibilità concreta, per mancata inadempiente dei necessari atti di ufficio, a poter svolgere la regolare seduta come da apposita convocazione.

Pachino 28 ottobre 2011

Andrea Rabito ( Presidente de Consiglio )

Roberto Bruno ( Consigliere )

Buggea Giuseppe ( Consigliere )

Luciano Santo ( Consigliere )

Agricola Massimo ( Consigliere )

Gibilisco Salvatore ( Consigliere)

Tossani Patrizia ( Consigliere

Runza Giuseppe ( Consigliere

Midolo Salvatore ( Consigliere)

Appena finito di firmare l’esposto il personale comunale arrivava e apriva le porte dell’Aula, e alle 20.25 il Segretario generale procedeva all’appello dei consiglieri.

Risultavano presenti i seguenti consiglieri:

Rabito (presidente), Agricola, Gibilisco, Tossani, Runza, Luciano, Quartarone, Buggea, Bruno, Midolo, Giannone.

Essendo presenti 11 consiglieri la seduta veniva considerata valida.

Dopo l’appello nominativo dei consiglieri, Bruno comincia a parlare, ma appena un minuto dopo il consigliere Giannone usciva dall’Aula, riportando a 10 il numero dei consiglieri presenti.

Rifatto l’appello nominale è constatato che il numero dei consiglieri presenti era di 10, il presidente alle 20.35, chiudeva la seduta rinviandola all’indomani sabato 29 ottobre, alla stessa ora con la speranza “stavolta” di trovare i locali aperti.

Iano Capodicasa