venerdì 27 aprile 2012

INCONTRI ELETTORALI CON IL SEN. GIAMPIERO D'ALIA



Da una comunicazione tramite SMS da parte del segretario porovinciale dell'UDC si apprende che domani Sabato 28 Aprile, il sgretario Regionale del Partito Sen. Giampero D'Alia, sarà nella provincia di Siracusa.
Il calendario degli impegni prevede unh incontro a Floridia alle ore 16,30 presso la sala Valentina di viaBordonaro 23 e subito dopo sarà ad Avola alle ore 18 nell'ex refettorio Dominicano.
la serata del Presidented ei senatori de''UDC, Giampiero D'Alia si concluderà a Melilli alle ore 19,30.

domenica 22 aprile 2012

LA TRISTE COMMEDIA DEI CONSIGLIERI LAVORATORI ALLE SPALLE DEI CITTADINI DI SIRACUSA


In questi giorni, da parte dei grillini della provincia di Siracusa, è stato postato sul web un commento con relativo elenco degli emolumenti che, direttamente od indirettamente, finiscono nelle tasche dei consiglieri comunali.

Si tratta di un lavoro interessante anche se, a mio avviso, parziale perché non coinvolge tutti i consiglieri interessati, ma solo coloro che hanno un rapporto di lavoro con aziende private.

In sostanza lo studio evidenzia come il comune di Siracusa sia soggetto ad un esborso calcolato in 8000.000 Euro annui per compensare gli stipendi che le società private pagano ai consiglieri comunali che non vanno al lavoro in quanto impegnati nell’attività istituzionale.

Premesso che dal punto di vista strettamente giuridico non vi sono reati diretti da parte dei consiglieri comunali, ma mi sembra che la stessa cosa non si possa dire dal punto di vista morale.

E’ moralmente irreprensibile l’azione di un uomo delle istituzioni che, una volta eletto, si fa assumere da una società privata che spesso appartiene ad amici e parenti pur sapendo che non andrà mai a lavorare , ma arrecando uno sborso di denaro pubblico all’Ente ed ai cittadini che dovrebbe servire e difendere?

Ma una società privata che assume una persona con livelli economici superiori alla media e spesso in posizione dirigenziale, si può permettere il lusso di assumere un dipendente già consigliere e quindi sicura che non potrà usufruire delle sue prestazioni perché non andrà a lavorare?

Allora nasce il sospetto che il tutto potrebbe essere concordato per permettere al consigliere di avere un guadagno che non si sognerebbe mai d’avere se non si trovasse nella condizione di essere consigliere comunale e di avere Pantalone pronto a pagare.

Sarebbe interessante vedere la dichiarazione dei redditi di queste società per capire se possono essere nelle condizioni di permettersi un dipendente così lautamente pagato ed un sostituto dello stesso che faccia realmente il lavoro di chi è stato assunto pur sapendo che non avrebbe svolto alcuna attività.

E se la ditta non assume nessun sostituto vorrà dire che non aveva bisogno di un dipendente e quindi il sospetto non riguarderebbe più l’aspetto morale, ma forse anche l’aspetto penale che qualcuno dovrebbe verificare.

La stessa cosa vale per i consiglieri comunali che, appena eletti, vengono assunti con lauti stipendi in società a capitale pubblico magari con interessi nello stesso comune che si dovrà amministrare.

La scelta di queste società ,che restano in vita con i soldi di tutti i cittadini contribuenti ,viene fatta in base alla professionalità dei soggetti scelti, anche se difficilmente andranno a lavorare, oppure ad altri motivi che si annidano nel sottobosco della politica meno nobile?

Il sospetto è d’obbligo perché, nella migliore delle ipotesi, oltre a pagare con soldi anche provenienti dal pubblico persone lavorativamente poco disponibili, si rischia una limitazione psicologica del consigliere nello svolgere il proprio mandato qualora si presentassero decisioni in conflitto fra la società di cui si è dipendenti e l’Ente pubblico in cui sono stai eletti.

Ma l’oneroso esborso di denaro in stipendi da parte del comune non elimina il fisso mensile che i consiglieri percepiscono per la loro partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari per trattare gli argomenti di interesse del comune stesso.

Ma se queste commissioni vengono convocate in continuazione senza che ce ne sia un reale bisogno se non quello di permettere l’accumulo delle presenze per il massimo compenso mensile siamo in presenza di un problema organizzativo, istituzionale ,morale o siamo nell’ambito penale della truffa a danno del comune e quindi dei cittadini?.

Questa ipotesi è suffragata sia dalle riunioni in numero spropositato rispetto alla reale necessità sia da fatti acclarati ed anche riportati dalla nota dei grillini che vedono consiglieri comunali presenti per i pochi secondi necessari per firmare la presenza e percepire il gettone che si aggira sui 60 euro a seduta.

Ma non sono solo i consiglieri cui il comune paga lo stipendio ai privati perché anche quelli dipendenti dagli enti pubblici sono un peso economico per i cittadini.

Difatti vengono pagati senza esercitare alcuna attività lavorativa e costano in termini di servizio non prestato per la comunità, ma anche per pagare i loro sostituti a scuola o lo straordinario ai colleghi che li devono sostituire.

Cioè siamo in presenza di ulteriori costi aggiuntivi per i cittadini solo per permettere a certi personaggi di eccedere in privilegi rispetto a quelli che sarebbe normale avere.

Difatti è giusto che abbiano il tempo necessario per studiare e prepararsi gli argomenti per affrontare il consiglio comunale così come è giusto che vi sia il lavoro preventivo nelle commissioni così come è giusto che abbiano una remunerazione, ma quello che non è giusto è il mettere in atto elementi di sfruttamento di questo diritto che mirano solo ad incrementare le entrate economiche di chi è stato eletto a rappresentare i cittadini.

E nessuno può dire il contrario perché ci sono modi comportamentali ed organizzativi che potrebbero portare agli stessi effetti impedendo l’utilizzo di un flusso di denaro così cospicuo che potrebbe essere utilizzato in parte per le esigenze del comune.

Ciò soprattutto in un momento di grave crisi come l’attuale.

Basterebbe ridurre i giorni da impegnare per i lavori di commissione utilizzando solo il martedì ed il giovedì per l’intera giornata visto che gli uffici comunali sono aperti e si risparmierebbe, oltre ad una cifra ridotta almeno dei due terzi, anche lo straordinario che bisogna corrispondere ai dipendenti che si occupano delle commissioni.

Questo non comporterebbe alcuna disfunzione nel lavoro istituzionale perché non esiste né la quantità né l’urgenza degli adempimenti che possa giustificare tanti giorni di sedute di commissioni.

Allo stesso modo i consigli comunali, quando vengono convocati, si possono svolgere il sabato o la domenica che permetterebbero di non pagare quelle giornate lavorative perché molti consiglieri non lavorano in questi giorni della settimana e si darebbe anche al pubblico che lavora la possibilità di assistere alle riunioni del consiglio.

Negli altri giorni della settimana tutti i consiglieri potrebbero svolgere il loro regolare lavoro producendo per la ditta che li pagherebbe diminuendo in modo sensibile l’onere del comune che potrebbe utilizzare le somme risparmiate per le sue politiche sociali a favore dei meno abbienti.

Quindi esistono i modi giusti per permettere ai consiglieri comunali ed a quanti percepiscono compensi economici legati al loro ruolo istituzionale di potere dimostrare di essere dei bravi amministratori, di non essere dei parassiti del loro comune e di dare fiato alla loro moralità privata che è il presupposto necessario per quella pubblica.

mercoledì 11 aprile 2012

PACHINO: ANIMI ESACERBATI E POLITICA RISSOSA


Stamane al comune di Pachino due argomenti movimentavano la giornata politico - amministrativa.
La prima, fra i dipendenti comunali, la mancata corresponsione dello stipendio del mese di marzo, ma soprattutto le particolarità che, a detta di molti dipendenti comunali, vengono commesse.
Mentre non ci sono soldi per gli stipendi si pagano i progetti particolari a certi dipendenti e ad altri no, si pagano consulenze e soprattutto il Sindaco si paga subito il proprio stipendio.
Non si respira un buon clima in seno al comune di Pachino e gli animi sono molto esarcebati.
Non potrebbe essere diversamente perchè con il reddito dei lavoratori non si può scherzare.
L'altro argomento, tutto politico, riguarda l'ennesimo rimpasto in Giunta con esclusioni e conferme di assessori vecchi e nuovi e con gruppi che si formano e si scompongono con grande velocità.
Con queste situazioni e con la scarsezza congenita della classe dirigente pachinese non si prospettano tempi buoni, ma solo sulla scia dell'arretratezza di sempre.

giovedì 5 aprile 2012

A PACHINO CIMITERO AL BUIO PER MANCANZA DI FONDI

Rimane completamente al buio il cimitero di Pachino. Nonostante il camposanto sia dotato, in tutti i vialetti, di un moderno impianto di illuminazione con faretti e lampioni collegati agli impianti di illuminazione pubblica, da qualche settimana il cimitero, al calare del sole, rimane completamente avvolto nelle tenebre.
Prive di energia elettrica sono anche le lampade votive e i lumini che i privati hanno nelle tombe singole o nelle cappelle. Un'oscurità spettrale e lugubre, avvolge i luoghi dove riposano i defunti per i quali viene così meno il rispetto dovuto.
L'assenza di illuminazione all'interno dei viali impedisce, inoltre, la normale vigilanza e i controlli che non dovrebbero mancare all'interno di un cimitero comunale, esposto ad atti vandalici o, nei casi più gravi, a veri e propri raid notturni di malintenzionati.
Le carenze di liquidità economica del Comune di Pachino, si riflette anche sul cimitero, dove oltre al mancato funzionamento dell'impianto di illuminazione, da tempo deve registrarsi il cattivo funzionamento delle celle frigorifere della sala mortuaria e il cattivo stato in cui versa la sala per le ispezioni autoptiche.
Da qualche settimana poi, con sempre maggiore insistenza, si parla di un possibile ampliamento del cimitero con la costruzione, mediante project financing, di nuove tombe. Il progetto ammonterebbe a svariati milioni di euro e, secondo l'opposizione, trasformerebbe i servizi cimiteriali in un vero e proprio business. In tanti invece, preferirebbero un ampliamento più modesto, ma da tutti ritenuto necessario, magari autofinanziato da coloro che hanno fatto richiesta di assegnazione di nuovi loculi o tombe familiari.
Sa.Mar.


04/04/2012 ( GIORNALE LA SICILIA )

mercoledì 4 aprile 2012

LA DIGNITA’ NON ABITA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


Abbiamo già evidenziato come la situazione politico - amministrativa ed i rapporti fra i gruppi politici in seno al comune di Siracusa determinassero uno sfilacciamento della sindacatura Visentin.

Lo stato attuale dell’azione politica ed amministrativa non fa altro che accentuare sempre più questo sfilacciamento assieme ad una assoluta incapacità di governare le problematiche comunali.

Questa Giunta e questo consiglio comunale sono quindi un determinante fattore negativo per la città perché imbottigliati in un marasma politico che affossa sempre più ogni tentativo di svolgere un minimo di azione amministrativa nell’interesse della città.

La cosa è maggiormente aggravata dalla crisi complessiva che investe il Paese che avrebbe la necessità di confrontarsi con amministrazioni locali capaci di elaborare risposte strategiche e non il tirare a campare.

Ma la gravità della crisi politica è resa ancora più drammatica dalla recente posizione del presidente della provincia regionale che, abbandonando il partito che lo aveva indicato alla presidenza, ha determinato ulteriore instabilità in un quadro provinciale già di per se asfittico ed improduttivo.

Naturalmente non critichiamo il diritto di ciascun soggetto politico, se ha valide motivazioni, di scegliere il contenitore partitico più idoneo per operare, ma non possiamo sottacere rimanendo molto perplessi, il modo come ciò è avvenuto.

Senza una valida strategia di assicurazione della continuità dell’azione amministrativa della provincia attraverso una maggioranza omogenea e sufficiente, ma solamente con l’accentuazione del caos amministrativo e politico.

Non è un mistero che già la maggioranza provinciale aveva, attorno ai partiti, elementi raccogliticci buoni solo a chiedere posti di governo e di sottogoverno condizionando qualsiasi decisione.

Adesso si è ufficialmente passati ad una maggioranza che si raccoglie di volta in volta cercando di essere tale solo dopo il raggiungimento di equilibri che fanno a pugni con la politica.

Ogni consigliere provinciale giuoca la sua partita che quasi sempre non coincide con gli interessi della collettività.

Ciò in un quadro di grande crisi e di pesanti problematiche dello sviluppo che necessiterebbero di politici ed amministratori con i giusti attributi oltre che con le necessarie capacità.

Il tutto però è affidato al tirare a campare.

Certamente non ci illudiamo che un sussulto di dignità politica possa portare alle dimissioni del Sindaco di Siracusa e del Presidente della Provincia nel constatare lo stato di grave disgusto politico che si è creato.

Allo stesso modo non ci illudiamo che chi tira le fila con vecchie o nuove alleanze , sempre fra gli stessi soggetti che da quasi un trentennio dominano la scena politica provinciale, possa avere un sussulto di dignità e porre fine a questo logoramento continuo degli interessi veri dei cittadini.

Non ci illudiamo nemmeno che molti di questi presunti giovani politici, arrampicatori che parlano bene e razzolano male, possano essere all’altezza di svolgere azioni di dignità politica.

Speriamo solo che i cittadini non siano più disposti a sopportare queste situazioni e, ad ogni scadenza elettorale, li mandino tutti a casa.