martedì 2 giugno 2020




FESTA DELLA REPUBBLICA 2020 E DELLA COSTITUZIONE.

IL RICORDO DI UNA GRANDE DONNA DELLA POLITICA SICILIANA E DELLA COSTITUZIONE IN UN MIO ARTICOLO SULLA RIVISTA "TALE' " DEL 2011


MARIA NICOTRA FIORINI VERZOTTO, DONNA DELLA COSTITUENTE 


Riteniamo interessante, nella ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’ Italia, evidenziare un aspetto importante di quell’avvenimento che riguarda il mondo femminile espresso attraverso la presenza delle donne sia in fase di votazione che soprattutto in seno all’Assemblea Costituente.
Fra queste donne ricordiamo una figura parlamentare molto importante per la nostra zona della Sicilia orientale e cioè l’on. Maria Nicotra Fiorini Verzotto che fu una delle 21 donne elette alla Costituente su 556 deputati.
Fu eletta nel collegio di Catania nella lista della Democrazia Cristiana con 22838 voti di preferenza rimanendo in carica dal 18 luglio del 1948 fino al 31 gennaio dello stesso anno per essere poi riconfermata nella successiva prima legislatura dello Stato repubblicano che si svolse dal 26 aprile del 1948 al 24 giugno del 1953.
Ma perché la Democrazia Cristiana, in un momento importante per la storia della Repubblica, scelse la giovane Maria Nicotra Fiorini che, nata a Catania il 6 luglio del 1913, all’atto della proclamazione avvenuta il 10 giugno del 1946 aveva appena 33 anni ed era anche donna?.
La nostra giovane politica, di professione casalinga, non era una donna qualsiasi e non lo fu nemmeno negli anni in cui svolse un ruolo politicamente non elettivo, ma negli organismi locali prima e quale moglie dopo di uno degli uomini più in vistai del dopoguerra nel panorama politico e manageriale siciliano.
Maria Nicotra Fiorini Verzotto appartiene ad una famiglia catanese che potremmo definire aristocratica e fin da giovane si distingue per le sue forti convinzioni religiose che, da fervente cattolica, la portano a ricoprire importanti incarichi nazionali nelle file dell’Azione Cattolica e delle Acli divenendo poi, nel 1958, anche vice delegata nazionale del Movimento Femminile della DC.
Il suo impegno civile si era espletato anche in diverse associazioni di volontariato fra cui la Croce Rossa Italiana nel periodo della guerra e della resistenza conseguendo la medaglia d’oro.
A Catania ricoprì anche l’incarico di segretaria provinciale della Democrazia Cristiana e di presidente dell’Istituto Autonomo per le case popolari dal 1960 al 1965.
Il 16 luglio del 1949 si sposa con un giovane funzionario della DC venuto dal Veneto ed inviato dal segretario nazionale della DC Fanfani per collaborare con il comitato provinciale di Catania e destinato a diventare, dal 1955 al 1975, l’uomo politico più importante della provincia di Siracusa ricoprendo l’incarico di segretario provinciale della DC, di Senatore eletto nel collegio di Noto, di segretario regionale del partito e di presidente dell’Ente Minerario siciliano.
Nel 1968 partecipa attivamente all’organizzazione della campagna elettorale del marito e della sua elezione a senatore così come si distingue nell’organizzazione della prima campagna elettorale dell’on. Concetto LoBello avvenuta nel 1972 che il marito sponsorizza fortemente.
 Frequenterà sempre più spesso la città di Siracusa trasferendosi definitivamente in un appartamento di corso Gelone per poi trasferirsi prima a Roma e poi in provincia di Padova dove, il 14 luglio del 2007, all’età di 94 anni, terminerà la sua intensa vita terrena dopo avere ricevuto il suo ultimo riconoscimento pubblico e cioè l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica da parte del Presidente Giorgio Napolitano il 27 ottobre 2006.
La sua presenza siracusana fu molto discreta e molto attenta allo svolgimento dei fatti politici pur senza mai interferire né manifestare pubblicamente la propria opinione se non in presenza di una ristretta e discreta cerchia di poche persone con cui intratteneva un serio rapporto di amicizia e fiducia e di cui mi onoro d’averne fatto parte.
L’unica evidente presenza pubblica si manifestò quando sostituì il marito alla presidenza del Siracusa calcio dal 1975 al 1978 diventando la prima donna in Italia a ricoprire la carica di presidente di una squadra di calcio ricevendo anche il premio dell’USSI, unione stampa sportiva italiana, che fu assegnato a sportivi e dirigenti meritevoli presso il comune di Cefalù.
Ma riprendiamo il discorso relativo all’impegno politico ed istituzionale di Maria Nicotra Fiorini che, nel 1946, la vede fra le 9 democristiane elette all’Assemblea Costituente assieme ad altre 9 rappresentanti del partito comunista italiano, a 2 socialiste e ad una rappresentante della lista dell’uomo qualunque.
Per la verità la percentuale, inferiore al 4%, delle donne presenti in Assemblea cozzava con la grande partecipazione femminile al voto che si era avuta, soprattutto nel mezzogiorno, a testimonianza di una presa di coscienza politica importante nel momento storico che vedeva nel 1946, la espressione del voto femminile per la prima volta a suffragio universale dopo venti tentativi storici di introduzione della norma andati a vuoto.
Difatti la percentuale delle donne votanti in Sicilia fu dell’86,2 % a fronte dell’84,8 % degli uomini così come in Sardegna fu rispettivamente dell’87,3 % e dell’84,4 %.
A questa alta percentuale di partecipazione femminile contribuirono vari fattori compresa una forte presa di coscienza del ruolo sociale della donna, l’esodo migratorio post bellico che non permise a molti uomini di rientrare nelle sedi d’origine per il voto e l’appello del 1945 di Papa Pio XII alle donne cattoliche a mobilitarsi fortemente.
L’attività delle donne democristiane e della Fiorini Nicotra nell’Assemblea Costituente, si svolse prevalentemente per fare riconoscere alcuni principi fondamentali quali la pari dignità sociale e l’eguaglianza difronte alla legge di tutti i cittadini, la parità di uomini e donne in ambito lavorativo, l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi all’interno del matrimonio e la parità di accesso agli uffici pubblici ed alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza.
Come ricorda la prof. Concetta Carrà in una relazione del 2009 su “Donne e Costituente “ – Fu come un’esplosione popolare dell’animo cristiano che vedeva la politica non tanto come la si possa pensare oggi ( fatta di compromessi ), ma come la rivalutazione delle profonde radici cristiane da mettere al servizio della ricostruzione dell’Italia - .
Nella prima legislatura repubblicana, che si svolse dal 26 aprile 1948 al 24 giugno 1953, Maria Nicotra Fiorini rappresentò nuovamente la circoscrizione catanese e svolse un importante lavoro legislativo sia come proponente che come firmataria di numerose proposte di legge ed interrogazioni ed interpellanze.
Fece parte della commissione Giustizia e di quella dei Trasporti nonché della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla e della Commissione parlamentare di vigilanza sulle condizioni dei detenuti negli stabilimenti carcerari.
Fra le proposte di legge ricordiamo quella sulla concessione della indennità di buonuscita al personale ex ausiliario delle poste e per la protezione degli scolari dai pericoli della tubercolosi. Nonché l’autorizzazione al Ministero dei lavori pubblici per la spesa di lire 19.809.700.000 per case popolari per i terremotati del 28 dicembre del 1908 e del 15 gennaio 1915, la istituzione dei collegi delle infermiere professionali e delle assistenti sanitarie visitatrici e l’organizzazione e la raccolta di fondi per la lotta contro i tumori.
Vi sono poi anche numerosi interventi, sia in aula che in commissione, riguardanti importanti atti legislativi e progetti di legge.
Fra i suoi interventi in aula relativi alla illustrazione di interrogazioni vorrei solo evidenziare quello del 27 ottobre del 1948 relativo ai moti contadini che si verificarono a Lentini il 19 ottobre del 1948 e nei giorni seguenti.
L’interrogazione, di cui è prima firmataria l’on. Maria Nicotra Fiorini e che vede, fra le altre, anche la firma del deputato netino Corrado Terranova, così recita: I sottoscritti chiedono di interrogare il Ministro dell’Interno per conoscere l’esatta versione dei gravi fatti verificatesi nel comune di Lentini durante i quali riportarono ferite agenti e carabinieri, venne invaso il Municipio ed ebbero a subire violenze i rappresentanti del comune, fra cui il sindaco e per conoscere quali provvedimenti siano stati presi - .
Attraverso la lettura dell’intervento della Nicotra Fiorini e dei relatori degli altri gruppi politici che avevano presentato simili interrogazioni si apre uno spaccato della vita contadina post fascista che non si limita solo alla realtà agricola del comune di Lentini, ma fotografa la situazione dei contadini siciliani sempre alla ricerca di una soluzione ai propri atavici problemi che sembrano non trovare mai punti certi di riconoscimento dei diritti che si protraggono nel tempo e si manifestano ciclicamente anche con azioni di grave impatto sociale.
Lentini, come nel tempo anche Portella delle ginestre, Avola ed altri ancora.
Il fatto specifico, che merita un approfondimento ulteriore è stato anche evidenziato di recente in un convegno svoltosi nel 2009 a Lentini.
Esso prende le mosse dalla contestata applicazione della legge sull’imponibile di manodopera in provincia di Siracusa che provocò arresti, feriti, disordini ed assalto alle istituzioni.
Una vita politica della Maria Nicotra Fiorini spesa al servizio delle istituzioni e nell’interesse delle popolazioni di cui aveva ricevuto la fiducia ed il mandato elettorale.
Possiamo tranquillamente affermare che con la scomparsa dell’on. Maria Nicotra Fiorini Verzotto viene meno un politico ed un servitore delle istituzioni che ha saputo dare testimonianza del concetto di servizio della politica così come lo furono tutti coloro che erano animati dagli ideali che professavano e che trasferivano nella gestione della cosa pubblica ed in particolare le rappresentanti del variegato e complesso mondo femminile del dopoguerra.

Pippo Bufardeci               Febbraio 2011