FESTA DELLA REPUBBLICA 2020 E DELLA COSTITUZIONE.
IL RICORDO DI UNA GRANDE DONNA DELLA POLITICA SICILIANA E DELLA COSTITUZIONE IN UN MIO ARTICOLO SULLA RIVISTA "TALE' " DEL 2011
MARIA NICOTRA FIORINI VERZOTTO, DONNA DELLA COSTITUENTE
Riteniamo interessante, nella
ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’ Italia, evidenziare un aspetto
importante di quell’avvenimento che riguarda il mondo femminile espresso
attraverso la presenza delle donne sia in fase di votazione che soprattutto in
seno all’Assemblea Costituente.
Fra queste donne ricordiamo una
figura parlamentare molto importante per la nostra zona della Sicilia orientale
e cioè l’on. Maria Nicotra Fiorini Verzotto che fu una delle 21 donne elette
alla Costituente su 556 deputati.
Fu eletta nel collegio di Catania
nella lista della Democrazia Cristiana con 22838 voti di preferenza rimanendo
in carica dal 18 luglio del 1948 fino al 31 gennaio dello stesso anno per
essere poi riconfermata nella successiva prima legislatura dello Stato
repubblicano che si svolse dal 26 aprile del 1948 al 24 giugno del 1953.
Ma perché la Democrazia Cristiana ,
in un momento importante per la storia della Repubblica, scelse la giovane
Maria Nicotra Fiorini che, nata a Catania il 6 luglio del 1913, all’atto della
proclamazione avvenuta il 10 giugno del 1946 aveva appena 33 anni ed era anche
donna?.
La nostra giovane politica, di
professione casalinga, non era una donna qualsiasi e non lo fu nemmeno negli
anni in cui svolse un ruolo politicamente non elettivo, ma negli organismi
locali prima e quale moglie dopo di uno degli uomini più in vistai del
dopoguerra nel panorama politico e manageriale siciliano.
Maria Nicotra Fiorini Verzotto
appartiene ad una famiglia catanese che potremmo definire aristocratica e fin
da giovane si distingue per le sue forti convinzioni religiose che, da fervente
cattolica, la portano a ricoprire importanti incarichi nazionali nelle file
dell’Azione Cattolica e delle Acli divenendo poi, nel 1958, anche vice delegata
nazionale del Movimento Femminile della DC.
Il suo impegno civile si era
espletato anche in diverse associazioni di volontariato fra cui la Croce Rossa Italiana nel
periodo della guerra e della resistenza conseguendo la medaglia d’oro.
A Catania ricoprì anche
l’incarico di segretaria provinciale della Democrazia Cristiana e di presidente
dell’Istituto Autonomo per le case popolari dal 1960 al 1965.
Il 16 luglio del 1949 si sposa
con un giovane funzionario della DC venuto dal Veneto ed inviato dal segretario
nazionale della DC Fanfani per collaborare con il comitato provinciale di
Catania e destinato a diventare, dal 1955 al 1975, l’uomo politico più
importante della provincia di Siracusa ricoprendo l’incarico di segretario
provinciale della DC, di Senatore eletto nel collegio di Noto, di segretario
regionale del partito e di presidente dell’Ente Minerario siciliano.
Nel 1968 partecipa attivamente
all’organizzazione della campagna elettorale del marito e della sua elezione a
senatore così come si distingue nell’organizzazione della prima campagna
elettorale dell’on. Concetto LoBello avvenuta nel 1972 che il marito sponsorizza
fortemente.
Frequenterà sempre più spesso la città di
Siracusa trasferendosi definitivamente in un appartamento di corso Gelone per
poi trasferirsi prima a Roma e poi in provincia di Padova dove, il 14 luglio
del 2007, all’età di 94 anni, terminerà la sua intensa vita terrena dopo avere
ricevuto il suo ultimo riconoscimento pubblico e cioè l’onorificenza di
Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica da parte del Presidente
Giorgio Napolitano il 27 ottobre 2006.
La sua presenza siracusana fu
molto discreta e molto attenta allo svolgimento dei fatti politici pur senza
mai interferire né manifestare pubblicamente la propria opinione se non in
presenza di una ristretta e discreta cerchia di poche persone con cui
intratteneva un serio rapporto di amicizia e fiducia e di cui mi onoro d’averne
fatto parte.
L’unica evidente presenza pubblica
si manifestò quando sostituì il marito alla presidenza del Siracusa calcio dal
1975 al 1978 diventando la prima donna in Italia a ricoprire la carica di
presidente di una squadra di calcio ricevendo anche il premio dell’USSI, unione
stampa sportiva italiana, che fu assegnato a sportivi e dirigenti meritevoli
presso il comune di Cefalù.
Ma riprendiamo il discorso
relativo all’impegno politico ed istituzionale di Maria Nicotra Fiorini che,
nel 1946, la vede fra le 9 democristiane elette all’Assemblea Costituente
assieme ad altre 9 rappresentanti del partito comunista italiano, a 2
socialiste e ad una rappresentante della lista dell’uomo qualunque.
Per la verità la percentuale,
inferiore al 4%, delle donne presenti in Assemblea cozzava con la grande
partecipazione femminile al voto che si era avuta, soprattutto nel mezzogiorno,
a testimonianza di una presa di coscienza politica importante nel momento
storico che vedeva nel 1946, la espressione del voto femminile per la prima
volta a suffragio universale dopo venti tentativi storici di introduzione della
norma andati a vuoto.
Difatti la percentuale delle
donne votanti in Sicilia fu dell’86,2 % a fronte dell’84,8 % degli uomini così
come in Sardegna fu rispettivamente dell’87,3 % e dell’84,4 %.
A questa alta percentuale di
partecipazione femminile contribuirono vari fattori compresa una forte presa di
coscienza del ruolo sociale della donna, l’esodo migratorio post bellico che
non permise a molti uomini di rientrare nelle sedi d’origine per il voto e
l’appello del 1945 di Papa Pio XII alle donne cattoliche a mobilitarsi
fortemente.
L’attività delle donne democristiane
e della Fiorini Nicotra nell’Assemblea Costituente, si svolse prevalentemente
per fare riconoscere alcuni principi fondamentali quali la pari dignità sociale
e l’eguaglianza difronte alla legge di tutti i cittadini, la parità di uomini e
donne in ambito lavorativo, l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi
all’interno del matrimonio e la parità di accesso agli uffici pubblici ed alle
cariche elettive in condizioni di uguaglianza.
Come ricorda la prof. Concetta
Carrà in una relazione del 2009 su “Donne e Costituente “ – Fu come
un’esplosione popolare dell’animo cristiano che vedeva la politica non tanto
come la si possa pensare oggi ( fatta di compromessi ), ma come la
rivalutazione delle profonde radici cristiane da mettere al servizio della
ricostruzione dell’Italia - .
Nella prima legislatura
repubblicana, che si svolse dal 26 aprile 1948 al 24 giugno 1953, Maria Nicotra
Fiorini rappresentò nuovamente la circoscrizione catanese e svolse un
importante lavoro legislativo sia come proponente che come firmataria di
numerose proposte di legge ed interrogazioni ed interpellanze.
Fece parte della commissione
Giustizia e di quella dei Trasporti nonché della Commissione parlamentare
d’inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla e della
Commissione parlamentare di vigilanza sulle condizioni dei detenuti negli
stabilimenti carcerari.
Fra le proposte di legge
ricordiamo quella sulla concessione della indennità di buonuscita al personale
ex ausiliario delle poste e per la protezione degli scolari dai pericoli della
tubercolosi. Nonché l’autorizzazione al Ministero dei lavori pubblici per la
spesa di lire 19.809.700.000 per case popolari per i terremotati del 28
dicembre del 1908 e del 15 gennaio 1915, la istituzione dei collegi delle
infermiere professionali e delle assistenti sanitarie visitatrici e
l’organizzazione e la raccolta di fondi per la lotta contro i tumori.
Vi sono poi anche numerosi
interventi, sia in aula che in commissione, riguardanti importanti atti
legislativi e progetti di legge.
Fra i suoi interventi in aula
relativi alla illustrazione di interrogazioni vorrei solo evidenziare quello del
27 ottobre del 1948 relativo ai moti contadini che si verificarono a Lentini il
19 ottobre del 1948 e nei giorni seguenti.
L’interrogazione, di cui è prima
firmataria l’on. Maria Nicotra Fiorini e che vede, fra le altre, anche la firma
del deputato netino Corrado Terranova, così recita: I sottoscritti chiedono di
interrogare il Ministro dell’Interno per conoscere l’esatta versione dei gravi
fatti verificatesi nel comune di Lentini durante i quali riportarono ferite
agenti e carabinieri, venne invaso il Municipio ed ebbero a subire violenze i rappresentanti
del comune, fra cui il sindaco e per conoscere quali provvedimenti siano stati
presi - .
Attraverso la lettura
dell’intervento della Nicotra Fiorini e dei relatori degli altri gruppi
politici che avevano presentato simili interrogazioni si apre uno spaccato
della vita contadina post fascista che non si limita solo alla realtà agricola
del comune di Lentini, ma fotografa la situazione dei contadini siciliani
sempre alla ricerca di una soluzione ai propri atavici problemi che sembrano
non trovare mai punti certi di riconoscimento dei diritti che si protraggono
nel tempo e si manifestano ciclicamente anche con azioni di grave impatto
sociale.
Lentini, come nel tempo anche
Portella delle ginestre, Avola ed altri ancora.
Il fatto specifico, che merita un
approfondimento ulteriore è stato anche evidenziato di recente in un convegno
svoltosi nel 2009 a
Lentini.
Esso prende le mosse dalla
contestata applicazione della legge sull’imponibile di manodopera in provincia
di Siracusa che provocò arresti, feriti, disordini ed assalto alle istituzioni.
Una vita politica della Maria
Nicotra Fiorini spesa al servizio delle istituzioni e nell’interesse delle
popolazioni di cui aveva ricevuto la fiducia ed il mandato elettorale.
Possiamo tranquillamente
affermare che con la scomparsa dell’on. Maria Nicotra Fiorini Verzotto viene
meno un politico ed un servitore delle istituzioni che ha saputo dare
testimonianza del concetto di servizio della politica così come lo furono tutti
coloro che erano animati dagli ideali che professavano e che trasferivano nella
gestione della cosa pubblica ed in particolare le rappresentanti del variegato
e complesso mondo femminile del dopoguerra.
Pippo Bufardeci Febbraio 2011