FINITO
A SIRACUSA IL PRIMO ATTO ELETTORALE
ADESSO IL DIFFICILE, COMPOSITO BALLOTTAGGIO
Finita l’euforia della corsa alla candidatura per
essere eletti sindaci o consiglieri comunali e sbattute molte teste sulla dura
parete della realtà del voto, possiamo solo sperare che si faccia un serio
esame della realtà uscita dalle urne e che l’interesse per la città possa avere
il sopravvento rispetto a quello della velleità personale.
Intanto speriamo che, finalmente, gli strateghi
elettorali capiscano che non è importante preparare tante liste attorno ai vari
candidati sindaci se poi esse non raggiungono il tanto trascurato 5% dei voti
validi per potere poi competere per aggiudicarsi i consiglieri comunali.
Non solo si eviterebbe di vedere la ridicola presenza
di liste con molti candidati che si fermano a zero voti, ma anche la
mortificazione di tanti candidati che magari hanno ottenuto un buon successo
elettorale, ma messi in una lista inferiore al 5% che non prende consiglieri e
candidati eletti con meno voti perché in liste che hanno superato detto
sbarramento.
A Siracusa città su 25 liste presentate solo 8
concorreranno per aggiudicarsi qualcuno dei 31 consiglieri comunali in quanto uno
deve essere assegnato al candidato sindaco che perderà il ballottaggio.
Quindi è sempre opportuno formare poche liste
elettoralmente forti piuttosto che una carnevalata di simboli, manifesti e
fotografie che poi non determineranno niente.
I candidati sindaci che si sfideranno al ballottaggio
sono Messina per il centrodestra e Italia espressione centrista di Azione
aderente al terzo polo.
Le liste saranno otto di cui quattro del centrodestra,
una di Italia, una di Garozzo, una del PD ed una di Bandiera. E’ chiaro che sia
le liste che i candidati con maggiori voti delle stesse dovranno aspettare sia gli
eventuali apparentamenti che il risultato del ballottaggio.
Il risultato del ballottaggio non solo ci dirà chi
sarà il nuovo sindaco, ma anche chi saranno i candidati che passeranno al grado
di consiglieri comunali e se saranno il frutto della spartizione del premio di
maggioranza o di quello che resterà alla minoranza.
Con la situazione ferma al primo responso delle urne
avremmo, in caso di vittoria di Italia, il pieno di consiglieri appartenenti
tutti alla sua lista, mentre le quattro liste del centrodestra, assieme alla
lista di Garozzo, di Bandiera e del PD dovrebbero concorrere per dividersi lo
striminzito numero dei seggi spettanti all’opposizione per di più diminuito
anche del seggio per il candidato sindaco perdente. Nel caso di vittoria di
Ferdinando Messina sarebbero quattro le liste che si dividerebbero i
consiglieri comunali di maggioranza, mentre le altre quattro liste e cioè
Bandiera, Garozzo, Italia e PD dovrebbero dividersi la dote spettante alle
liste perdenti.
Quindi potrebbe diventare importante il modo come si
arriverà agli apparentamenti delle varie liste per il ballottaggio.
Le liste senza consiglieri saranno poco cercate perché
difficilmente porterebbero voti i candidati che sanno di non potere uscire dal
limbo elettorale per diventare consiglieri e che, al massimo, qualcuno potrebbe
essere abbindolato con la promessa di assessori che però saranno molto richiesti
da chi avrà consiglieri comunali che daranno, in prospettiva, il loro apporto
al sindaco anche in consiglio comunale e potranno difendere il loro
assessorato.
A me sembra potrà avere più difficoltà il centro destra
nel cercare nuovi compagni di viaggio perché, avendo già la necessità di
soddisfare le esigenze di quattro liste già apparentate, non avrebbe altre
fette di torta per altri dell’ultima ora.
Nel campo di Italia potrebbero esserci più opportunità
di apparentamento, ma con grosse difficoltà che sono sia di natura politica che
operativa.
Se Italia si presentasse da solo al ballottaggio
avrebbe moltissimi suoi candidati diventare consiglieri comunali il cui numero
diminuirebbe in rapporto ai nuovi apparentamenti.
Praticamente la lista di Italia dovrebbe sacrificare,
e non sarebbe facile, molti sui candidati che non diventerebbero consiglieri
comunali perché, molti di questi, sarebbero appannaggio dei nuovi alleati.
Italia ha poi un altro problema oltre a quello del
numero dei consiglieri da assicurare alla sua lista che è di natura politica e
riguarda il rapporto con Garozzo per cui, i due capi provinciali, di Azione e
di Italia Viva, che assieme dovrebbero essere terzo polo, devono riflettere da
soli o dopo spiegazioni dei leader nazionali.
Le liste unitarie per le Europee, che Renzi e Calenda
non potranno evitare, impongono anche rapide riappacificazioni per l’interesse
politico comune che nessun rancore personale può essere prioritario nei
rapporti politici che non si esauriscono solo fra i due contendenti, ma
coinvolgono le strutture di due schieramenti che devono marciare insieme per
comuni obiettivi.
Chiuso nel più breve tempo possibile questo aspetto
politico, si dovrà decidere che tipo di rapporto si dovrà stabilire e quale
proposta politica ed amministrativa prospettare a Bandiera ed al PD per un loro
eventuale coinvolgimento.
Quindi ancora è tutto in alto mare, ma bisogna decidere rapidamente per rientrare in porto prima che infuri la tempesta.
PIPPO BUFARDECI
SIRACUSA 31/05/2023