domenica 5 luglio 2015



LA CONFLITTUALITA’ PARTITICA FRUTTO DELL’INCONCLUDENZA E DELL’ARROGANZA


Nella nostra provincia sembra non regni più il primato della politica nelle scelte dello sviluppo e del futuro che possa interessare migliaia di abitanti in crisi profonda di identità.
Non esiste un progetto elaborato sulla base del confronto fra forze politiche diverse o quelle economiche o quelle sindacali per avere soluzioni le più condivise possibili e le più incidenti possibili sulle sorti e le prospettive del territorio.
I sindacati sono quasi scomparsi dalle dinamiche sociali di questa provincia così come non esistono interlocutori economici che prospettino progetti per questo territorio se non quelli di incrementare la fuga e la dismissione delle attività.
I partiti politici sono svaniti nella loro nullità organizzativa e propositiva perché, in assenza di una identità culturale aggregante, si è accentuata la presenza di comitati elettorali che si intestano effimere battaglie solo al servizio di candidati contrapposti senza nessuna progettualità che sia rivolta al soddisfacimento degli interessi collettivi.
Gli eletti, sia a livello nazionale che regionale e locale, sono solo delle figure spesso sbiadite che hanno dimenticato le motivazioni per cui sono stati eletti o nominati e sbandierano solo effimeri vessilli del rinnovamento o del cambiamento come se la capacità e l’intelligenza avessero solo una misurazione anagrafica o circoscritta nel tempo.
In questo quadro desolante un bagliore di speranza per una ipotesi di aggregazione politica, nella nostra provincia, poteva essere rappresentato dal Pd che, sfoltito dalle incrostazioni ideologiche e massimaliste, poteva dare spazio a quanti capaci di dare il proprio contributo per individuare impegno e percorsi utili alla comunità locale.
L’esasperazione della conflittualità interna, anche in questi giorni, ha evidenziato l’inconsistenza politica dei vari rappresentanti delle diverse bande interne che sono tese alla conquista di un predominio evanescente perché, continuando con l’arroganza e l’inconcludenza, rischiano di trovare solo macerie.
In una situazione di grave crisi economica, sociale e spesso esistenziale, si corre il rischio che le sorti della nostra provincia siano affidate alle rivalse personali, ai demagoghi di turno, alla rabbia irrazionale frutto dell’esasperazione della gente.
Un partito che ha responsabilità di Governo, come il Pd, non può più rincorrere le diatribe, la nullità progettuale, l’inconcludenza dei suoi dirigenti apicali né può permettersi il lusso di lasciare solo macerie  frutto del tanto peggio tanto meglio.
E’ necessario un rinsavimento collettivo urgente dei gruppi dirigenti del Pd prima che sia tutto spazzato via dagli elettori che potrebbero anche  scegliere alternative nella logica del peggio senza fine vista la spazzatura alternativa che regna in politica.

Pippo Bufardeci
05/07/2015

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