LA CONFLITTUALITA’
PARTITICA FRUTTO DELL’INCONCLUDENZA E DELL’ARROGANZA
Nella nostra provincia sembra non regni più il primato della
politica nelle scelte dello sviluppo e del futuro che possa interessare
migliaia di abitanti in crisi profonda di identità.
Non esiste un progetto elaborato sulla base del confronto fra
forze politiche diverse o quelle economiche o quelle sindacali per avere
soluzioni le più condivise possibili e le più incidenti possibili sulle sorti e
le prospettive del territorio.
I sindacati sono quasi scomparsi dalle dinamiche sociali di
questa provincia così come non esistono interlocutori economici che prospettino
progetti per questo territorio se non quelli di incrementare la fuga e la
dismissione delle attività.
I partiti politici sono svaniti nella loro nullità
organizzativa e propositiva perché, in assenza di una identità culturale
aggregante, si è accentuata la presenza di comitati elettorali che si intestano
effimere battaglie solo al servizio di candidati contrapposti senza nessuna
progettualità che sia rivolta al soddisfacimento degli interessi collettivi.
Gli eletti, sia a livello nazionale che regionale e locale,
sono solo delle figure spesso sbiadite che hanno dimenticato le motivazioni per
cui sono stati eletti o nominati e sbandierano solo effimeri vessilli del
rinnovamento o del cambiamento come se la capacità e l’intelligenza avessero
solo una misurazione anagrafica o circoscritta nel tempo.
In questo quadro desolante un bagliore di speranza per una
ipotesi di aggregazione politica, nella nostra provincia, poteva essere
rappresentato dal Pd che, sfoltito dalle incrostazioni ideologiche e
massimaliste, poteva dare spazio a quanti capaci di dare il proprio contributo
per individuare impegno e percorsi utili alla comunità locale.
L’esasperazione della conflittualità interna, anche in questi
giorni, ha evidenziato l’inconsistenza politica dei vari rappresentanti delle
diverse bande interne che sono tese alla conquista di un predominio evanescente
perché, continuando con l’arroganza e l’inconcludenza, rischiano di trovare
solo macerie.
In una situazione di grave crisi economica, sociale e spesso
esistenziale, si corre il rischio che le sorti della nostra provincia siano
affidate alle rivalse personali, ai demagoghi di turno, alla rabbia irrazionale
frutto dell’esasperazione della gente.
Un partito che ha responsabilità di Governo, come il Pd, non
può più rincorrere le diatribe, la nullità progettuale, l’inconcludenza dei
suoi dirigenti apicali né può permettersi il lusso di lasciare solo
macerie frutto del tanto peggio tanto
meglio.
E’ necessario un rinsavimento collettivo urgente dei gruppi
dirigenti del Pd prima che sia tutto spazzato via dagli elettori che potrebbero
anche scegliere alternative nella logica
del peggio senza fine vista la spazzatura alternativa che regna in politica.
Pippo Bufardeci
05/07/2015
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