Non vi è dubbio che non possono accettarsi comportamenti di una Amministrazione comunale che non riesce a gestire le proprie finanze assicurando prioritariamente gli stipendi dei propri dipendenti.
Ciò indipendentemente dalla crisi e dalle situazioni di cassa che si fanno sempre più drammatiche per chi amministra un Ente pubblico. Il comune di Pachino, che da oltre due mesi non paga gli stipendi, sapeva da tempo che quest'epilogo era fra le cose che potessero accadere.
Non ha saputo impostare una politica finanziaria che attutisse tutto ciò.
Ma soprattutto non ha saputo coinvolgere tutti i dipendenti esponendo con chiarezza la drammaticità della situazione finanziaria e, di conseguenza, la necessità di un forte giro di vite nel togliere privilegi e disparità fra gli stessi dipendenti.
Allo stesso modo la cinghia andava stretta e va stretta fra le spese degli amministratori con una forte riduzione degli emolumenti che, anche se finanziaramente relativi, danno un forte segnale di natura psicologica e di condivisione delle difficoltà degli altri.
Bisogna subito impostare una seria politica finanziaria comunale che individui le ampie fasce di evasione ed elusione che regnano nel comune e soprattutto freni ed elimini le spese inutili e clientelari.
Solo così si potrà sperare in un futuro meno complicato ed evitare che la speculazione politica o di parte faccia perdere di vista il vero problema principale che è il sacrosanto diritto di ogni lavoratore ad avere la giusta remunerazione senza ritardi nè tergiversazioni.
Ciò indipendentemente dalla crisi e dalle situazioni di cassa che si fanno sempre più drammatiche per chi amministra un Ente pubblico. Il comune di Pachino, che da oltre due mesi non paga gli stipendi, sapeva da tempo che quest'epilogo era fra le cose che potessero accadere.
Non ha saputo impostare una politica finanziaria che attutisse tutto ciò.
Ma soprattutto non ha saputo coinvolgere tutti i dipendenti esponendo con chiarezza la drammaticità della situazione finanziaria e, di conseguenza, la necessità di un forte giro di vite nel togliere privilegi e disparità fra gli stessi dipendenti.
Allo stesso modo la cinghia andava stretta e va stretta fra le spese degli amministratori con una forte riduzione degli emolumenti che, anche se finanziaramente relativi, danno un forte segnale di natura psicologica e di condivisione delle difficoltà degli altri.
Bisogna subito impostare una seria politica finanziaria comunale che individui le ampie fasce di evasione ed elusione che regnano nel comune e soprattutto freni ed elimini le spese inutili e clientelari.
Solo così si potrà sperare in un futuro meno complicato ed evitare che la speculazione politica o di parte faccia perdere di vista il vero problema principale che è il sacrosanto diritto di ogni lavoratore ad avere la giusta remunerazione senza ritardi nè tergiversazioni.
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