mercoledì 3 ottobre 2012

CASINI A SIRACUSA CON CANDIDATI ED ELETTORI UDC




Pierferdinando Casini è tornato a Siracusa a distanza di un anno e mezzo circa quando, sempre dal salone del Santuario della Madonna delle Lacrime, aveva dato il la alla fase di ricostruzione dell'UdC regionale e provinciale. Poi in una manciata di mesi lo scenario politico è profondamente mutato, sconvolto da scandali di differente natura, portato alla ribalta l'attuale governo tecnico, quasi spianando la strada al proprio partito. Da queste parti è tornato ieri sera per presentare i candidati siracusani all'Assemblea Regionale Siciliana: Edy Bandiera, Pippo Sorbello, Giuseppe Bastante, Antonella Franco, Tanino Romano e Veronica Moncada. Ad aprire l'incontro è toccato al segretario regionale, Gianpiero D'Alia.
"Unica vera risorsa della politica, in questo momento - ha detto D'Alia - è l'onestà da manifestare quotidianamente. La nostra lista è la sintesi di valori puliti. Tempo fa ci avevano dato per scomparsi, oggi ci presentiamo alle elezioni regionali come uno dei partiti di riferimento".
La parola è andata poi al leader nazionale dell'UdC che ha parlato di "forte disagio e di clima di antipolitica che è naturale ci sia tra la gente - ha detto Casini - Questa è questione italiana ma anche siciliana. Dobbiamo essere presenti con dimensione di sobrietà e serietà archiviando quegli atteggiamenti che hanno umiliato la politica. La gente è maturata, basta demagogia. L'unica cosa che possiamo promettere è impegno".
Sui temi della crisi occupazionale e dello sviluppo, Casini ha ripreso il dibattito riaperto sul Ponte dello Stretto di Messina. "E' datato pensare che gli investimenti debbano riguardare solo le grandi opere - ha spiegato il leader UdC - dobbiamo incominciare a capire che nell'epoca di internet e delle grandi opportunità del web che accorcia le distanze e che rende il mondo globale, anche la Sicilia possa trarre vantaggio, ad esempio dalla banda larga. Dobbiamo essere capaci di progettare il futuro in modo diverso dal tradizionale".
Laziogate e il caso Fiorito. L'ex presidente della Camera ha dato alla politica di oggi della "sporca, ma c'è solo un modo per renderla più pulita, cioè impegnarsi in politica perchè ciascuno sia in grado di spiegare a grillini o a coloro i quali non voteranno di usare il proprio voto, di non buttarlo via. L'arresto di Fiorito? Penso che quantomeno ci dovrebbe rimborsare e pagare i debiti, tirando fuori i soldi. Non sono tutti come lui. In tanti anni ho visto brave persone fare gli amministratori.
Verso le consultazioni del 28 ottobre. "Noi due anni fa eravamo azzerati, il nostro partito era stato preso e trasferito; alcuni si sono fatti folgorare passando col governo Berlusconi ma altri sono rimasti. Abbiamo rinnovato e oggi siamo più forti di prima e ci confermeremo alle elezioni. Qualcuno contesta il fatto di aver chiuso l'accordo con Crocetta - ha detto Casini - Io sono contento di aver fatto questo accordo. E' l'uomo giusto. E' uomo che si è sempre impegnato concretamente nella lotta alla mafia, è un personaggio eccentrico ma a me
piace. Trovo che ci sia un lavoro che può essere fatto insieme, perchè nei nostri intenti non ci sono demagogie". Casini ha parlato dell'alleanza Pd-UdC, oggi difficile a livello nazionale, come un incontro tra moderati "fatto sulla base della serietà. Senza le compagnie di Vendola o Di Pietro. Dall'altra parte invece cosa c'è? Passiamo alla domanda successiva" ha ironizzato Casini con riferimento alle coalizioni Musumeci o Miccichè, e guadagnadosi il plauso della platea.
Nell'intervento del leader del partito anche la necessità di ridurre i costi della politica, argomento suscitato da quanto fatto oggi in Consiglio di Presidenza all'Ars, dove spese annuali sono state tagliate per 4,1 milioni di euro, e il suo consenso all'ipotesi di un governo Monti-bis. "Non ho lo spirito entusiastico che mi dà la stampa ma sono pienamente convinto di Monti - ha dichiarato Casini - Dobbiamo essere rispettati a livello internazionale e l'Italia è tornata al centro della politica europea. Scusate Bersani o Alfano, possiamo mai rinunciare a quest'uomo? C'è qualcuno di voi che è pronto a governare il paese? Io sono convinto che dovremmo chiedere a Monti, per l'interesse nostro, di andare avanti. Nessuno è meglio di lui".
( Da il Giornale di Siracusa one line )
 

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