Siamo arrivati alle ultime
battute della campagna elettorale di queste ennesime elezioni amministrative
che stanno però declinando verso il
giorno della votazione senza alcun sussulto né attenzione da parte dei
cittadini.
Regna la sfiducia complessiva da
parte dei cittadini verso tutti i soggetti che si propongono per ricoprire i
vari incarichi comunali perché è palese il vuoto politico e la mancanza di
proposta operativa che caratterizza questa corsa verso gli scranni si palazzo
Vermexio.
Siamo difatti in presenza di una
classe politica raffazzonata, senza alcuna preparazione né visione specifica
delle problematiche che investono l’ente comune che dovrebbe amministrare.
Essa da di se un’immagine con
chiari connotati folkloristici rispetto alla sostanza delle cose che veramente
interessano i cittadini.
Non vi è, difatti, un programma
politico complessivo che abbia la caratteristica della rispondenza delle
soluzioni ai gravi problemi della città.
Nessun candidato sindaco riesce a
polarizzare l’attenzione dei cittadini;
Nessuno è riconosciuto con le
capacità ed il carisma necessari a rappresentare una importante e complessa
città come Siracusa;
Nessuno ha un retroterra politico
che attesti l’impegno ed il disegno strategico dei gruppi politici che lo
sostengono nell’espletamento del difficile compito che la elezione determinerà
per la città.
Siamo cioè nella confusione più
assoluta dove regna sovrana l’improvvisazione e l’estemporaneità delle proposte
a scapito di una oculata, seria, approfondita, realistica e realizzabile agenda
di lavoro e di impegni che possa vantare un minimo di disegno strategico.
Il basso livello del quadro
elettorale complessivo è avallato anche dalla pletora di candidati che si sono
catapultati a firmare una candidatura per correre nella giostra elettorale
nella completa ignoranza della conoscenza del compito che dovranno svolgere in
un momento particolare e difficile della storia comunale.
Personaggi di tutti i livelli
culturali e lavorativi che si erano esercitati nel disprezzo della politica e
della partecipazione attiva a qualsiasi elezione si catapultano in un posto di
candidato disponibile in qualsiasi lista senza alcuna remora politica né morale
e senza farsi carico della contraddizione con quanto professato in precedenza.
Siamo in presenza della decadenza
più assoluta dove l’apparire ha offuscato l’essere per cui è più importante la
propria faccia su un manifesto elettorale, sulla home pagina di facebook, sulle
pubblicità nei giornali e nei fac - simile, piuttosto che la comprensione e la
proposta operativa su cui chiedere i consensi.
Non sono poi pochi coloro che
ritengono, visti i precedenti, che far parte di un consesso elettivo possa
rappresentare una soluzione al proprio stato di disoccupato sia con la
possibilità di percepire il compenso di consigliere e sia, sulla base di
precedenti, di poter aspirare ad un posto stabile di lavoro.
Il tutto naturalmente a scapito
della credibilità dei pochi che, pur nella situazione di ignoranza politica ed
amministrativa in cui si trovano, vorrebbe effettivamente fare qualcosa anche
se ne ignora i contenuti dello stesso fare.
Il quadro quindi in cui deve
maturare la scelta politica degli elettori non è dei più rosei e non fa che
aumentare la disaffezione verso la politica ed i suoi uomini in una spirale di
antidemocrazia che non promette niente di buono.
SR 24.05.2012
Pippo Bufardeci
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