BERLUSCONI A CREDIBILITA’ ZERO
Il ritorno di Berlusconi nell’agone della propaganda politica
sa molto di minestra riscaldata.
Non riesce più a dire qualcosa di nuovo se non cercare
goffamente di restaurare le decadenze dei suoi vecchi slogan che non hanno più
credibilità nel momento in cui è stato lui stesso a fallire la loro
applicazione pratica.
Quale credibilità si può dare a chi si ostina ancora a dire
di non essere un politico; che bisogna abbassare le tasse; che si devono fare
le riforme; che bisogna unificare il centro destra avente lui allenatore; che
praticamente propone di fare tutto ciò che lui non ha saputo o voluto fare
continuando ad addebitare le colpe solo agli altri e autoproclamandosi sempre innocente o vittima di congiure le più varie e
le più strane.
Non ha capito che il mondo è cambiato, che ha fatto il suo
tempo, che ha dimostrato l’incapacità assoluta di avere un progetto politico concreto
di prospettiva per il Paese e anche per il suo partito – movimento, che la
corte dei miracoli non può che portare alla decadenza assoluta, che esiste anche un problema di
moralità personale che è la premessa necessaria per assicurare la moralità
pubblica.
Anche l’arte della comunicazione – propaganda ha un suo
inizio ed una sua fine.
Solo i grandi personaggi capiscono quando è il momento di
usare le giuste armi di convincimento e le giuste azioni per realizzare le
promesse fatte così come quando capire che la propria stagione è arrivata al
capolinea.
Berlusconi non ha capito niente di tutto questo ed è in
discesa libera lungo il viale del tramonto e del ridicolo.
Renzi gli ha ricordato un dato importante di cui dovrebbe tenere
conto e cioè che non è più lui che fa le carte.
Sono dell’avviso che un forte partito di centro destra da me
mai votato, come forza Italia, è ancora utile per la politica italiana, ma
senza che esso venga sacrificato sull’altare dell’artereosclerosi, dell’egocentrismo
decadente e della convinzione che la reincarnazione del re sole possa ancora essere utile ai problemi italiani.
Siracusa 1.12.2014 Pippo
Bufardeci
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