lunedì 1 dicembre 2014



BERLUSCONI A CREDIBILITA’ ZERO

Il ritorno di Berlusconi nell’agone della propaganda politica sa molto di minestra riscaldata.
Non riesce più a dire qualcosa di nuovo se non cercare goffamente di restaurare le decadenze dei suoi vecchi slogan che non hanno più credibilità nel momento in cui è stato lui stesso a fallire la loro applicazione pratica.
Quale credibilità si può dare a chi si ostina ancora a dire di non essere un politico; che bisogna abbassare le tasse; che si devono fare le riforme; che bisogna unificare il centro destra avente lui allenatore; che praticamente propone di fare tutto ciò che lui non ha saputo o voluto fare continuando ad addebitare le colpe solo agli altri e autoproclamandosi sempre  innocente o vittima di congiure le più varie e le più strane.
Non ha capito che il mondo è cambiato, che ha fatto il suo tempo, che ha dimostrato l’incapacità assoluta di avere un progetto politico concreto di prospettiva per il Paese e anche per il suo partito – movimento, che la corte dei miracoli non può che portare alla decadenza  assoluta, che esiste anche un problema di moralità personale che è la premessa necessaria per assicurare la moralità pubblica.
Anche l’arte della comunicazione – propaganda ha un suo inizio ed una sua fine.
Solo i grandi personaggi capiscono quando è il momento di usare le giuste armi di convincimento e le giuste azioni per realizzare le promesse fatte così come quando capire che la propria stagione è arrivata al capolinea.
Berlusconi non ha capito niente di tutto questo ed è in discesa libera lungo il viale del tramonto e del ridicolo.
Renzi gli ha ricordato un dato importante di cui dovrebbe tenere conto e cioè che non è più lui che fa le carte.
Sono dell’avviso che un forte partito di centro destra da me mai votato, come forza Italia, è ancora utile per la politica italiana, ma senza che esso venga sacrificato sull’altare dell’artereosclerosi, dell’egocentrismo decadente e della convinzione che la reincarnazione del re sole possa ancora  essere utile ai problemi italiani.
Siracusa 1.12.2014                                                                                      Pippo Bufardeci

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