MANIFESTAZIONI A
PACHINO,USCIRE DALLA LOGICA PAESANA E PENSARE AL TURISMO
Lo scorso fine settimana, 23 e 24
maggio, ha visto lo svolgimento, a Pachino, di due importanti manifestazioni quali
lo sono diventate “ La settimana Brancatiana” che riprende e ingloba il vecchio
premio di giornalismo intitolato allo scrittore pachinese e “ L ‘ Inverdurata”
che espone mosaici elaborati con gli ortaggi di produzione locale.
Sono fortemente convinto,e l’ho
scritto più volte, che queste manifestazioni, assieme al Cinema di Frontiera,
alla Passio Christi e la Festa del Ciliegino IGP, dovrebbero rappresentare il
motore trainante per portare a Pachino quanti più turisti possibile.
Non entro nel merito delle varie
feste che sono già elogiabili per l’impegno degli organizzatori fra tante
difficoltà, ma desidero esternare alcuni pensieri, non critiche, che potrebbero
migliorare l’offerta turistica ed il valore delle feste stesse.
Innanzitutto un maggiore aiuto
agli organizzatori da parte del comune, non solo in contributi, ma soprattutto
nella logistica ed un migliore coordinamento nello svolgimento delle stesse.
Non ho affatto condiviso lo
svolgimento contemporaneo didue manifestazioni che hanno, indubbiamente,
separato l’utenza non residente e comunque non hanno arricchito la potenzialità
economica che le presenze turistiche agli eventi avrebbe potuto portare al
nostro comune.
Gli eventi importanti, quali Il
Brancati e L’ Inverdurata, devono svolgersi in periodi diversi e distanti per
permettere la presenza di maggiori visitatori a tutti e due con la maggiore
possibilità di spesa degli stessi.
Dobbiamo capire che questi eventi
non si fanno solo per lo sfizio dei pachinesi, ma soprattutto per permettere l’arrivo
di persone non locali che possono spendere per i souvenir, nei bar, nei
ristoranti, negli esercizi commerciali e nelle strutture ricettive portando
ricchezza al territorio.
Se si fa tutto nello stesso
periodo si diminuisce la possibilità economica e il tempo che si dedica a
ciascun evento.
Per quanto riguarda l’inverdurata,
che non è una brutta copia dell’infiorata perché ha una sua autonoma validità,
dobbiamo capire che non può svolgersi a ridosso della manifestazione netina perché
chi è già andato a Noto la domenica prima difficilmente tornerà a Pachino se
non ha un margine di tempo maggiore per riorganizzarsi.
Quest’anno l’inverdurata si è
svolta in via Cavour che è più ampia, ma meno affascinante di via Roma, con
conseguenze negative per la viabilità in quanto non vi era nessuna segnaletica
aggiuntiva per i turisti che rimanevano imbottigliati nelle varie strade
limitrofe.
La stessa cosa vale per la
segnaletica indicante la manifestazione assolutamente inesistente per cui, come
mi è capitato, amici miei che erano in piazza a visitare Pachino, non sapevano né
dell’Inverdurata né dell’ubicazione in quanto niente la segnalava.
Per il discorso fatto prima dell’utilità delle
manifestazioni per portare turisti e denaro è un fatto molto grave che va
ascritto alle strutture comunali e non agli organizzatori che fanno salti mortali
per farla svolgere.
Secondo me l’inverdurata si
dovrebbe svolgere nei due lati della piazza, del bar Ciclope ed in quello
difronte, permettendo lo svolgimento del traffico regolarmente nelle altre due
direttive di marcia usufruendo dell’intera piazza per tutte le attività di
supporto e per gli stand valorizzando nel contempo l’ambiente con l’afflusso di
tante persone e con maggiori servizi vicini..
Poi per tutte le manifestazioni
bisogna fare un calendario con date certe di svolgimento per essere
pubblicizzate prima, per permettere ai
turisti di organizzare la venuta, per diventare punto certo di riferimento per
chi intende svolgere attività di
supporto alla manifestazione stessa.
Quindi non critiche ma idee da
confrontare con altre idee per evitare che il tutto si svolga, come al solito,
con una visione paesana delle cose e con nessun effetto economico per il paese.
26.05.2015
Pippo Bufardeci
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