Al sig. Sindaco del
comune di Pachino
Caro Sindaco,
Desidero sottoporti un problema
che interessa moltissimo numerosi cittadini di Pachino e a quanti lo hanno dovuto lasciare per vivere
altrove. Sai che, dalla fondazione ad oggi, la mentalità imperante a Pachino è
stata quella di costruirsi subito una casa sia per se che per i propri figli
che ha dato al nostro paese una particolare struttura costruttiva.
Sai anche che, le alterne
situazioni di crisi economica e lavorativa, hanno costretto molti nostri concittadini
a trovare fortuna altrove, spesso in terre lontane, lasciando, assieme ai loro
affetti, la struttura abitativa che, con tanti sacrifici, avevano costruito nel
proprio paese.
Quasi tutte queste strutture non
sono più abitate e solo alcune lo sono durante un brevissimo periodo estivo da
emigrati in paesi vicini che ritornano al proprio paese più spinti dal cuore
che dalla razionalità.
Sai anche che dette abitazioni
non possono essere affittate o vendute per l’assenza quasi assoluta di
richieste e quindi non producono alcun reddito. Molti vecchi proprietari sono
morti lasciando gli immobili ad eredi che, non essendo a Pachino, non li
abitano per cui o li lasciano in abbandono o sono costretti ad un salasso
economico per la loro gestione ordinaria.
Su questa gestione incidono
fortemente le varie tasse che tartassano gli immobili stessi per cui spesso si
diventa evasori e incuranti dell’immobile stesso che va ad aumentare il numero
di edifici abbandonati e cadenti che abbruttiscono sempre più il nostro paese.
A mio avviso sarebbe invece da
sviluppare una politica di agevolazioni tariffarie che possa ridare slancio
alla possibilità di curare maggiormente gli immobili creando le condizioni per
un miglioramento dell’immagine stessa del nostro comune soprattutto all’interno
del centro urbano.
Ti propongo pertanto di ridurre
fortemente l’aliquota delle tasse comunali di vario tipo che sono imposte su
questi immobili che, non solo non sono abitati, ma anche considerati come
seconda casa.
Capisco che una casa di
villeggiatura nelle zone balneari può essere considerata, a ragione, seconda casa,
ma quelle che si trovano all’interno del centro abitato i cui proprietari
risiedono fuori dal territorio comunale, utilizzano pochi giorni all’anno
quella pachinese e pagano già le imposte in altri comuni, non possono essere
considerati immobili di ricchi e facoltosi proprietari.
Ti chiedo quindi di esaminare
concretamente la possibilità, per gli immobili del centro abitato, di una
sostanziale riduzione delle imposte, (IMU, TASI, TARI etc. ) di diminuire gli
oneri di urbanizzazione esentando dalle imposte per alcuni anni chi
ristruttura; di diminuire fortemente la quota di imposta per la spazzatura che
questi soggetti non producono se non in modo minimale e in periodi limitati e
la quota relativa ai servizi collettivi di cui non usufruiscono.
Infine, per evitare un
contenzioso che non sarebbe utile per l’economia generale del Comune, ti chiedo
di esaminare la possibilità di una sanatoria che riduca fortemente i debiti di
imposte riguardante gli anni passati che i cittadini non sono nelle condizioni
di pagare nella totalità in quanto molto onerosa.
Sarebbe una saggia politica sia
di concretezza per le casse comunali che prenderebbero molto meno, ma sicuri,
sia per dare risposta alla povertà sempre più imperante, sia per cercare di
recuperare edifici obsoleti e sia per giustizia verso quei cittadini costretti
ad emigrare per vivere, ma sempre più tartassati dal loro paese d’origine.
Cordiali saluti Pippo Bufardeci ( Gruppo: Pachinesi nel Mondo )
Pachino 19.11.2015