giovedì 19 novembre 2015

Al sig. Sindaco del comune di Pachino
Caro Sindaco,
Desidero sottoporti un problema che interessa moltissimo numerosi cittadini di Pachino e a  quanti lo hanno dovuto lasciare per vivere altrove. Sai che, dalla fondazione ad oggi, la mentalità imperante a Pachino è stata quella di costruirsi subito una casa sia per se che per i propri figli che ha dato al nostro paese una particolare struttura costruttiva.
Sai anche che, le alterne situazioni di crisi economica e lavorativa, hanno costretto molti nostri concittadini a trovare fortuna altrove, spesso in terre lontane, lasciando, assieme ai loro affetti, la struttura abitativa che, con tanti sacrifici, avevano costruito nel proprio paese.
Quasi tutte queste strutture non sono più abitate e solo alcune lo sono durante un brevissimo periodo estivo da emigrati in paesi vicini che ritornano al proprio paese più spinti dal cuore che dalla razionalità.
Sai anche che dette abitazioni non possono essere affittate o vendute per l’assenza quasi assoluta di richieste e quindi non producono alcun reddito. Molti vecchi proprietari sono morti lasciando gli immobili ad eredi che, non essendo a Pachino, non li abitano per cui o li lasciano in abbandono o sono costretti ad un salasso economico per la loro gestione ordinaria.
Su questa gestione incidono fortemente le varie tasse che tartassano gli immobili stessi per cui spesso si diventa evasori e incuranti dell’immobile stesso che va ad aumentare il numero di edifici abbandonati e cadenti che abbruttiscono sempre più il nostro paese.
A mio avviso sarebbe invece da sviluppare una politica di agevolazioni tariffarie che possa ridare slancio alla possibilità di curare maggiormente gli immobili creando le condizioni per un miglioramento dell’immagine stessa del nostro comune soprattutto all’interno del centro urbano.
Ti propongo pertanto di ridurre fortemente l’aliquota delle tasse comunali di vario tipo che sono imposte su questi immobili che, non solo non sono abitati, ma anche considerati come seconda casa.
Capisco che una casa di villeggiatura nelle zone balneari può essere considerata, a ragione, seconda casa, ma quelle che si trovano all’interno del centro abitato i cui proprietari risiedono fuori dal territorio comunale, utilizzano pochi giorni all’anno quella pachinese e pagano già le imposte in altri comuni, non possono essere considerati immobili di ricchi e facoltosi proprietari.
Ti chiedo quindi di esaminare concretamente la possibilità, per gli immobili del centro abitato, di una sostanziale riduzione delle imposte, (IMU, TASI, TARI etc. ) di diminuire gli oneri di urbanizzazione esentando dalle imposte per alcuni anni chi ristruttura; di diminuire fortemente la quota di imposta per la spazzatura che questi soggetti non producono se non in modo minimale e in periodi limitati e la quota relativa ai servizi collettivi di cui non usufruiscono.
Infine, per evitare un contenzioso che non sarebbe utile per l’economia generale del Comune, ti chiedo di esaminare la possibilità di una sanatoria che riduca fortemente i debiti di imposte riguardante gli anni passati che i cittadini non sono nelle condizioni di pagare nella totalità in quanto molto onerosa.
Sarebbe una saggia politica sia di concretezza per le casse comunali che prenderebbero molto meno, ma sicuri, sia per dare risposta alla povertà sempre più imperante, sia per cercare di recuperare edifici obsoleti e sia per giustizia verso quei cittadini costretti ad emigrare per vivere, ma sempre più tartassati dal loro paese d’origine.
Cordiali saluti                                                           Pippo Bufardeci  ( Gruppo: Pachinesi nel Mondo )

Pachino 19.11.2015

Nessun commento:

Posta un commento