giovedì 13 gennaio 2022

 L’IRA DI MUSUMECI È DA BAMBINO CAPRICCIOSO

La elezione dei rappresentanti siciliani per l’assemblea che dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, ci ha dato l’immagine del presidente della nostra regione, Nello Musumeci, simile ad un bambino capriccioso che piange se non vince al giuoco con gli altri bambini.
Non sta scritto da nessuna parte che il presidente di una qualsiasi regione debba essere parte insostituibile dei grandi elettori che devono eleggere il Presidente della Repubblica altrimenti nella costituzione sarebbe stato indicato come membro di diritto.
Ma egli, come gli altri, deve passare attraverso una libera elezione dei componenti l’assemblea regionale. In una elezione, che non prevede obblighi di maggioranza o di opposizione, può essere eletto chiunque faccia parte dell’assemblea regionale.
Lui è stato eletto in terza posizione, ma nessuna legge gli garantisce il posto più alto del podio anche perché, in fase di votazione, anche del Presidente della Repubblica, tutti i voti valgono uno.
La sua reazione è stata da bambino viziato perché ha messo in crisi il Governo, ha sbraitato contro tutti e contro tutto, ha dato valore ricattatorio al voto stesso ed ha sciorinato epiteti gravi contro i deputati votanti senza una motivazione né politica né istituzionale.
Ha incentrato tutto sul suo ego ferito. Perché non ha avuto una simile reazione quando i suoi decreti o provvedimenti di Governo sono stati bocciati dalla maggioranza che doveva difenderli?
Sicuramente una brutta caduta di stile, di rispetto della volontà dell’aula, del diritto di qualsiasi deputato di votare secondo i propri convincimenti su atti che non impegnano su nessuna solidarietà di Governo quale è da considerare la elezione dei delegati siciliani al voro presidenziale.
Quindi caro presidente Nello Musumeci, non faccia il bambino offeso e capriccioso e, se ne è capace, continui a lavorare per la Sicilia che per adesso lei rappresenta e per la quale è stato votato e non per sbraitare inesistente lesa maestà.
(PIPPO BUFARDECI)

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