INTERVISTA A FARAONE DA: BUTTANISSIMA SICILIA
L’offesa dei paracadutati
"In Sicilia per rubare i voti: la
gente neanche li conosce". La crociata di Davide Faraone. "Musumeci?
Inesistente"
PAOLO MANDARÀ
I paracadutati non li sopporta più
nessuno. Neanche Davide Faraone, presidente dei Senatori di Italia Viva, che ha
scelto di candidarsi nel collegio proporzionale di Palermo, alla Camera, per
rimettere piede in parlamento. Lo farà in quella che è stata la sua casa da
sempre (è cresciuto nel quartiere Cruillas, poi ha frequentato San Lorenzo e lo
Zen), nonostante le difficoltà dettate da un esperimento – quello del Terzo
Polo – che in Sicilia ha bisogno di attecchire: “Sono palermitano e mi candido
a Palermo, perché no? So che è un’eccezione – esordisce il braccio destro di
Matteo Renzi -. Ma per me è un fatto di rispetto nei confronti dei miei
concittadini. Il Terzo polo andrà alla grande, ne sono certo”
Su
Facebook ha inaugurato la rassegna dei paracadutati nell’Isola. Ma i
paracadutati ci sono sempre stati. Perché stavolta hanno un ‘peso’ diverso?
Forse a causa della riduzione del numero dei parlamentari?
“Mai fenomeno è stato così vergognoso.
Ci saranno pochissimi siciliani in parlamento. Questi paracadutati dal Nord non
rubano un seggio ad un siciliano, rubano la rappresentanza ai siciliani. Io
potevo candidarmi in qualsiasi parte d’Italia, potevo scegliere posizioni più
comode, ho scelto di candidarmi nei luoghi dove sono conosciuto e riconosciuto,
nei luoghi dove ho fatto le scuole, dove ho fatto politica, dove ho costruito
relazioni. Qui tutti hanno il mio numero di telefono e possono anche suonare al
mio citofono di casa, prima e dopo le elezioni”.
Parlando
di Annamaria Furlan, ex segretaria nazionale della Cisl, Provenzano
(vicesegretario del Pd) ha detto che per fare gli interessi della Sicilia non
basta essere siciliani: concorda?
“Ma che cavolata è questa? È ligure la
Furlan? Le dessero il seggio in Liguria. Poi ci sono i casi semmai di quelli
nati in Sicilia, che non hanno mai fatto politica nel territorio siciliano ma
sono stati chiusi nei centri studi romani, come Provenzano”.
Passiamo
ai paracadutati eccellenti: da Bobo e Stefania Craxi a Michela Vittoria
Brambilla. Passando per la compagna di Berlusconi. Ce n’è uno più scandaloso di
un altro?
“Ma vi rendete conto che questi non
verranno nemmeno a chiedere il voto in campagna elettorale per la vergogna?
Sono uno più vergognoso dell’altro. Poi la Brambilla ha il 99,2% di assenze, ha
partecipato negli ultimi 5 anni a 95 votazioni su 11.707. Hanno la faccia di
bronzo già a ricandidarsi, figuriamoci a farlo lontano anni luce da casa. La
Fascina oltre ad essere la compagna di Berlusconi, residente ad Arcore, è nella
top 15 degli assenteisti. Anche lei non la vedrete in campagna elettorale,
figuriamoci dopo”.
Un
altro strano fenomeno, molto accentuato in questa vigilia, è la ‘migrazione
elettorale’. In Sicilia sono tutti alla ricerca della migliore agenzia di
collocamento per essere eletti. Così vengono meno le idee, le battaglie, i
valori, l’appartenenza. Perché?
“Eh già, mi lasci solo confessare lo
sdegno che sto provando nel vedere il valore della politica messo sotto i piedi
da chi cambia partiti con la stessa frequenza con cui cambia le mutande. Credo
che queste elezioni regionali siano il più grande spot per l’antipolitica ed il
qualunquismo”.
Anche
voi del Terzo Polo schierate alla presidenza Armao, che fino a ieri militava in
Forza Italia e che tuttora rimane nel governo Musumeci da vice-presidente e
assessore all’Economia. Non le pare strano?
“Noi stiamo aggregando tutti i moderati
che non vogliono essere schiavi del sovranismo della Meloni e del populismo di
Letta che insegue Conte, Fratoianni e Di Maio. In tanti stanno costruendo
questo terzo polo insieme a noi, dalla Carfagna alla Gelmini. Era strano che
fossimo in partiti diversi in passato, non che siamo nella stessa aggregazione
adesso”.
Qual
è la vostra valutazione complessiva sul governo Musumeci?
“Lei ricorda i cinque anni del governo
Musumeci per cosa? Me ne dica una realizzata, l’ascolterò con piacere. Io non
ricordo nulla, zero”.
Su
Schifani, il favorito della vigilia, ci sono stati giudizi poco lusinghieri da
parte di Conte, che lo ha definito “il peggio della politica” e di Claudio Fava,
che l’ha definito un “candidato opaco”. Qual è la sua opinione?
“Una brava persona con cui ho avuto il
piacere di collaborare in questi cinque anni in Senato, siamo su fronti
diversi, ma lo rispetto”.
I
5 Stelle sbandierano un primato nei sondaggi, almeno qui in Sicilia. Una
possibile chiave di lettura rimane il Reddito di cittadinanza: crede anche lei,
come Calenda, che vada confermato solo a chi non è in condizione di lavorare? E
gli altri?
“Chi non può lavorare, chi vive una
condizione di disagio e povertà deve essere assistito dallo Stato, senza se e
senza ma. Chi può lavorare deve essere aiutato dallo Stato a trovare lavoro e
formarsi per trovare un buon lavoro e ben retribuito, non può stare a casa
pagato da chi paga le tasse facendosi il mazzo, anche in questo caso senza se e
senza ma”.
Qual
è l’obiettivo del Terzo Polo alle Politiche? Calenda ha detto che se finite
oltre il 10% il centrodestra non vincerà e sarà necessario richiamare Draghi.
Secondo lei non è un rischio chiedere agli elettori di votarvi per imporre un
altro governo “ibrido” o di unità nazionale?
“Draghi non è un ibrido, è il meglio che
questo Paese può esprimere. È l’uomo con il miglior prestigio internazionale e
siccome parecchi dei nostri guai vengono da fuori, avere lui è la migliore
garanzia possibile per gli italiani. Draghi è la migliore espressione del
nostro patriottismo, altro che la Meloni”.
Ci
sono i margini per risolvere, o tamponare, la crisi energetica prima di andare al
voto? Sembrerebbe che lo vogliano tutti.
“Il 6 settembre torneremo in Senato
proprio per questo. La campagna elettorale va messa da parte di fronte alle
emergenze del Paese. Servono risorse per sostenere imprese e famiglie, servono
provvedimenti per una celerissima autonomia energetica”.
Nessun commento:
Posta un commento