Il libro,scritto da Pippo Bufardeci ed edito da Morrone editore, rappresenta un sunto dei ricordi delle poche fonti orali che hanno vissuto e soprattutto ricordano quei tempi ed una ricerca che l’autore ha svolto per riappropriarsi di un momento storico importante.
L’Aeroporto o Regio Campo di Aviazione, come veniva chiamato, rappresenta un momento importante della memoria collettiva di una zona che ha così intensamente vissuto il difficile momento dello sbarco e con esso la gioia della fine delle ostilità ed il ritorno alla vita normale.
Attraverso la lettura delle pagine di questo libro si rivivono anche i momenti sociali e le condizioni difficili di sopravvivenza dei contadini, dei giovani e delle mamme di un periodo storico particolare caratterizzato da fame e miseria.
Il lavoro dell’autore si propone di riportare alla memoria collettiva episodi storici, sociali ed economici che molto spesso spariscono dai ricordi e tolgono alle nuove generazioni momenti di condivisione con le generazioni passate.
L’aeroporto di Pachino, le cui tracce sono adesso solo visibili in pochi metri di muro rimasti di quelli che determinavano il recinto dell’aeroporto, sfata anche una tradizione che vuole questa struttura solo sede di aerei di cartone e cannoni di cemento per rappresentare solo un abbaglio per il nemico.
L’autore ricostruisce l’intenso traffico aereo sviluppatesi nei primi giorni dell’invasione presso il Campo di Aviazione di Pachino così come riporta alla luce episodi significativi sia dal punto di vista militare che strategico che hanno sicuramente influenzato il corso della guerra.
Allo stesso modo traspare chiaramente il rimpianto per la poca lungimiranza della classe dirigente del tempo che non ha saputo vedere, nell’Aeroporto, un futuro di sviluppo possibile per l’intera zona.
Dal libro parte anche una richiesta alle autorità istituzionali ed alla Sovrintendenza affinché quelle poche mura rimaste siano salvaguardate per assicurare almeno il ricordo storico per le future generazioni.
Il libro sarà presentato venerdì 18 maggio alle ore 19 presso il palmento Di Rudinì a Marzamemi
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