domenica 27 maggio 2012

LO SCANDALO DEI CONSIGLIERI LAVORATORI CHE AFFOSSA IL COMUNE MORALMENTE ED ECONOMICAMENTE



L'on. Titti Bufardeci, sulla stampa di stamane, si scaglia contro l'abuso dei rimborsi alle società che hanno assunto alcuni consiglieri comunali che portano ad un raddoppio della cifra prevista in bilancio che si potrebbe attestare oltre gli 800 mila euro.

Ritiene il fatto così grave che preannuncia un suo intervento alla Regione al fine di modificare la relativa normativa. Non possiamo non essere daccordo rispetto a questo problema che possiamo definire vergognoso sia per il malcostume che esso rappresenta sul piano morale e dell'esempio sia per la grave incidenza che ha sul bilancio comunale in un momento di grave crisi economica per le famiglie.
Questo tema l'ho personalmente affrontato in un recente articolo pubblicato dalla stampa locale e, da consigliere comunale, non solo non me ne sono avvalso, ma ho evidenziato il problema complessivo anche proponendo una riduzione percentuale degli emolumenti.

Nell'attesa però che venga modificata la normativa, si potrebbe otttenere un congruo risparmio per le casse comunali se si apportassero alcune modifiche tecniche nei comportamenti attuali da parte dei consiglieri.

Per prima cosa si potrebbe stabilire che le commissioni consiliari si possono riunire solo nei giorni di martedì e giovedì che vede il comune aperto anche nel pomeriggio e quindi con gli uffici disponibili al servizio delle commissioni.

Si può fare perchè non esiste quella quantità di lavoro nelle commissioni che possa giustificare la presenza ogni giorno se non per non mandare a lavorare i consiglieri comunali.

In questo modo le presenze si ridurrebbero di due terzi che in termini economici, vista la cifra degli 800 mila euro, significherebbe un risparmio di circa 550 mila euro senza considerare che diminuirebbero di due terzi anche gli emolumenti relativi ai gettoni di presenza.

Se a questo risparmio aggiungiamo quello relativo alle presenze in consiglio comunale che potrebbero essere ridotte economicamente facendo svolgere le seute nei giorni di sabato e domenica che non sono lavorativi, se ne deduce che il risparmio economico sarebbe enorme.

Questo si può fare con una semplice decisione del Sindaco e del presidente del consiglio comunale.

Non sarebbe poi male se il comune incaricasse i finanzieri, con cui ha la convenzione per scoprire gli approfittatori delle prestazioni comunali, di verificare i bilanci delle società che assumono per vedere se possono o no permettersi un dipendente lautamente pagato ed assunto dopo l'elezione pur sapendo che non avrebbe mai svolto alcun lavoro.

Come si vede se si vuole si può ed anche subito. Giriamo la proposta anche all'on. Bufardeci vista la sua manifestata sensibilità verso il problema.




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