La grande bagarre per la elezione
del nuovo Sindaco della città di Siracusa si è conclusa con l’affermazione di
Giancarlo Garozzo e con la non elezione di
Ezechia Paolo Reale.
Incominciamo a non parlare di
vittoria e di sconfitta perché non si vince e non si perde quando si compete
per la gestione della propria città e per lavorare per la sua crescita.
Ciò anche per non dare ulteriore
ossigeno ad un modo di concepire la politica, soprattutto locale, come la
mobilitazione di tifoserie che rispondono più alle logiche dello stomaco che a
quelle del cervello.
Personalmente ho ritenuto che la
proposta politica e programmatica del candidato Garozzo rispondesse di più alla
mia visione politica e della gestione della città rispetto a quella del
concorrente Reale.Ma ciò non deve portare ad una visione settaria della
politica e degli interessi dei cittadini che dovrebbero essere il fine primario
dell’impegno di ciascuno.
Purtroppo il clima della contrapposizione
rispetto alla logica della collaborazione e del confronto sulle proposte
programmatiche ha avuto il sopravvento ed ha fatto emergere piccoli e grandi
personaggi che non avrebbero credito in un contesto più sereno e teso al bene
comune.
Siamo convinti che adesso bisogna
rasserenare gli animi perché chi è stato eletto deve essere il Sindaco di tutti
i cittadini di Siracusa e chi non è stato eletto deve svolgere un ruolo di
responsabilità, di supporto , di critica e di controllo rispetto al lavoro della
nuova compagine amministrativa.
Ci auguriamo altresì che le
persone scelte per far parte della nuova squadra di Governo non siano il frutto
di designazioni dovute ad equilibri tattici o di compensazioni politiche, ma
rispondano alla logica dell’interesse comune ed alla conoscenza effettiva delle
problematiche che incombono su una città importante quale lo è Siracusa.
Sappiamo che le doti
personali di equilibrio del nuovo
Sindaco sono già una garanzia per la buona amministrazione così come egli saprà
tenere la compagine amministrativa fuori dalle diatribe personali e politiche.
E di diatribe e di rese dei conti
interne ai partiti e fra personaggi degli stessi ce ne saranno molte nelle prossime settimane
perché la degenerazione del confronto politico ha portato alla ribalta
situazioni che covavano da tempo così come ha favorito l’uscita pubblica di
personaggi vecchi e nuovi non molto affidabili per la gestione della cosa
pubblica.
Ma adesso è solo il momento della
riflessione e della constatazione di un risultato che va subito sperimentato
nel contesto istituzionale attraverso le proposte e gli atti concreti
indirizzati per la oculata e seria gestione della città di Siracusa e per la
tutela del suo tessuto sociale.
Per il resto ci sarà tempo e si
inizierà subito dopo a constatarne le evoluzioni ed a consumare fiumi di
inchiostro per la loro narrazione.
Pippo Bufardeci
Nessun commento:
Posta un commento