mercoledì 7 agosto 2013

L’UDC siciliano e siracusano riparte ma deve scegliere una nuova, preparata e credibile classe dirigente




La conclusione del recente comitato regionale dell’UDC ,con la elezione dell’on. Giovanni Pistorio a segretario regionale,rimette in primo piano il ruolo del partito nel contesto politico regionale.
Ciò avviene dopo una prima rifondazione ,ad opera del Ministro Gianpiero D’Alia, che aveva visto l’UDC abbandonato dalla sua vecchia classe dirigente e costretto a ricominciare daccapo con sorprendenti risultati sia sul paino elettorale che politico e capace di proiettare il partito a livelli percentuali a doppia cifra in Sicilia.
La svolta delle recenti elezioni politiche, con i pessimi risultati elettorali raggiunti, ripropone una nuova strategia di riposizionamento del partito e di individuazione di una nuova e preparata classe dirigente che possa essere espressione vera dell’UDC regionale e non raccogliticcia dalle crisi degli altri schieramenti.
Il nuovo segretario regionale Pistorio, di cui conosciamo, da oltre un quarantennio, capacità e doti politiche, deve svolgere il suo compito a tempo pieno se vuole riappropriarsi degli spazi politici ed elettorali che ancora stanno nella potenzialità dell’UDC regionale.  
Uno sforzo importante di riorganizzazione e di ripresa della proposta politica dell’UDC deve compiersi anche nella  provincia di Siracusa dove, una classe dirigente poco accorta e autoreferenziale ed un nefasto dualismo Bandiera – Sorbello, hanno rinsecchito la capacità politica del partito e dilapidato un invidiabile patrimonio elettorale.
Un partito ridotto ad un potenziale 2% non può affidare la propria prospettiva a delle mezze scartine politiche  che si arrogano il diritto di essere classe dirigente snobbando tutte le realtà territoriali che si spendono, con ottimi risultati, sul territorio provinciale.
E’ dai comuni e dalle realtà sociali che deve venire fuori la nuova classe dirigente fatta di giovani, di donne e di anziani affidabili per un nuovo partito che deve fare politica alla luce del sole secondo un criterio di pluralità decisionale ed una partecipazione di tutte le realtà alla gestione della politica provinciale.
Solo così l’UDC, prendendo atto che la sua crisi siracusana non è dovuta alla mancanza di elettori disposti a votarlo,ma alla poca affidabilità della sua classe dirigente, che ha privilegiato gli interessi politici personali rispetto al partito stesso ed agli interessi dei cittadini della provincia, potrà ridiventare interlocutore serio e credibile.
Prendiamo atto che la nomina del nuovo commissario provinciale del partito è, purtroppo necessaria quale  conseguenza di questa incapacità della classe dirigente locale che, forte di un deputato e di un  segretario provinciale candidato a più elezioni, ha la necessità di un attore terzo per potere ricominciare e comunicare con dirigenti ed elettori.
Ci auguriamo che questa nuova ripartenza possa non commettere gli errori del passato e possa scegliere una nuova classe dirigente rappresentativa delle realtà territoriale ai vari livelli, credibile e preparata per rendere aggregante la propria proposta politica per la soluzione dei problemi provinciali che, fino a questo momento,non sono stati posti all’apice dell’azione politica del partito.
 Siracusa 7 agosto 2013                                                                                                        PIPPO BUFARDECI

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