La conclusione del recente
comitato regionale dell’UDC ,con la elezione dell’on. Giovanni Pistorio a
segretario regionale,rimette in primo piano il ruolo del partito nel contesto
politico regionale.
Ciò avviene dopo una prima
rifondazione ,ad opera del Ministro Gianpiero D’Alia, che aveva visto l’UDC abbandonato
dalla sua vecchia classe dirigente e costretto a ricominciare daccapo con
sorprendenti risultati sia sul paino elettorale che politico e capace di
proiettare il partito a livelli percentuali a doppia cifra in Sicilia.
La svolta delle recenti elezioni politiche,
con i pessimi risultati elettorali raggiunti, ripropone una nuova strategia di
riposizionamento del partito e di individuazione di una nuova e preparata
classe dirigente che possa essere espressione vera dell’UDC regionale e non
raccogliticcia dalle crisi degli altri schieramenti.
Il nuovo segretario regionale
Pistorio, di cui conosciamo, da oltre un quarantennio, capacità e doti
politiche, deve svolgere il suo compito a tempo pieno se vuole riappropriarsi
degli spazi politici ed elettorali che ancora stanno nella potenzialità dell’UDC
regionale.
Uno sforzo importante di
riorganizzazione e di ripresa della proposta politica dell’UDC deve compiersi
anche nella provincia di Siracusa dove,
una classe dirigente poco accorta e autoreferenziale ed un nefasto dualismo
Bandiera – Sorbello, hanno rinsecchito la capacità politica del partito e
dilapidato un invidiabile patrimonio elettorale.
Un partito ridotto ad un
potenziale 2% non può affidare la propria prospettiva a delle mezze scartine politiche
che si arrogano il diritto di essere
classe dirigente snobbando tutte le realtà territoriali che si spendono, con
ottimi risultati, sul territorio provinciale.
E’ dai comuni e dalle realtà
sociali che deve venire fuori la nuova classe dirigente fatta di giovani, di
donne e di anziani affidabili per un nuovo partito che deve fare politica alla
luce del sole secondo un criterio di pluralità decisionale ed una
partecipazione di tutte le realtà alla gestione della politica provinciale.
Solo così l’UDC, prendendo atto
che la sua crisi siracusana non è dovuta alla mancanza di elettori disposti a
votarlo,ma alla poca affidabilità della sua classe dirigente, che ha
privilegiato gli interessi politici personali rispetto al partito stesso ed
agli interessi dei cittadini della provincia, potrà ridiventare interlocutore
serio e credibile.
Prendiamo atto che la nomina del
nuovo commissario provinciale del partito è, purtroppo necessaria quale conseguenza di questa incapacità della classe
dirigente locale che, forte di un deputato e di un segretario provinciale candidato a più
elezioni, ha la necessità di un attore terzo per potere ricominciare e
comunicare con dirigenti ed elettori.
Ci auguriamo che questa nuova
ripartenza possa non commettere gli errori del passato e possa scegliere una
nuova classe dirigente rappresentativa delle realtà territoriale ai vari
livelli, credibile e preparata per rendere aggregante la propria proposta
politica per la soluzione dei problemi provinciali che, fino a questo
momento,non sono stati posti all’apice dell’azione politica del partito.
Siracusa 7 agosto 2013
PIPPO
BUFARDECI
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