RIMESCOLARE LA POLITICA PER AFFRONTARE I PROBLEMI
La situazione politica che si è determinata, con la
costituzione del nuovo gruppo politico di Alfano ed i vari movimenti interni a
molte forze politiche, potrebbe portare ad un rimescolamento del quadro
politico complessivo sbloccando la rigida contrapposizione fra gli attuali
schieramenti.
Ciò perché può dare
agli elettori una maggiore possibilità di scelta rispetto alla rigidità del
quadro politico attuale.
Fino ad oggi, difatti, non c’è stato spazio per riconoscersi
in una proposta politica, ma solo per il tifo a prescindere e ad escludendum in
quanto se si era con un contendente bisognava necessariamente odiare l’altro
senza confronto.
Questa rigidità nel capire le ragioni dell’altro e dar vita
ad un confronto come premessa di una sana dialettica democratica è stata cercata
in modo scientifico.
Solo ragionando con lo stomaco si poteva escludere la scelta
politica come conseguenza di un’analisi intelligente da parte di cittadini
critici, ma costruttivi.
Adesso siamo ancora agli inizi e non è stata cambiata nemmeno
la legge elettorale per dare normativa più corretta alla ricerca degli
interessi obiettivi della collettività rispetto a quelli personali, di gruppo o
di consorteria.
Solo una maggiore consapevolezza del ruolo fondamentale dell’elettore-cittadino,
che affida la soluzione dei problemi ad un rappresentante nelle istituzioni che può giudicare con
il suo voto diretto, potrà ristabilire un rapporto di reciproca collaborazione
e di serietà dell’azione di ciascuno.
Questa è l’unica premessa per riaprire il dialogo sulla
direttrice di crescita del Paese e sugli strumenti più consoni per ripartire perché
le dispute e le guerriglie portano solo all’impoverimento economico, politico e
culturale di tutti senza distinzione.
Pippo Bufardeci
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