GAROZZO AZZERA LA GIUNTA. PERCHE’
SOLO PER LO GIUDICE E’ LESA MAESTA’?
Ho letto le varie dichiarazioni che si sono susseguite dopo
che il Sindaco di Siracusa ha azzerato la Giunta comunale per una sua nuova
identità politica e per una ricerca di rinnovata azione amministrativa.
Non voglio entrare nel merito delle questioni politico –
amministrative che hanno determinato questa svolta in seno alla Giunta comunale
perché non ne conosco bene i termini.
Ma non sono riuscito a capirle nemmeno dai tanti interventi
contro l’azione del Sindaco in quanto nessuno ne ha parlato né all’interno del
PD né dalle opposizioni.
Tutti gli interventi si sono concentrati sulla rimozione dell’assessore
Lo Giudice in quanto ritenuto il migliore di tutti ed è stata evidenziata una
specie di lesa maestà operata dal Sindaco Garozzo.
Anche il recente documento passato alla stampa della
Direzione del PD si sofferma molto su questo argomento come se il dato, che pur
esiste, del traccheggio politico interno agli equilibri del PD fosse più
rilevante di un’azione amministrativa che, nella sua quotidiana difficoltà, ha
anche bisogno di fermarsi per riflettere per fare una specie di tagliando alla macchina
che gestisce le sorti comunali.
Quindi sul piano della responsabilità politico –
amministrativa mi sarei aspettato, sia da parte del Sindaco che degli organismi
del suo partito, un esame approfondito della situazione attuale ed un programma
di rapida attuazione per portare a soluzione alcuni problemi.
Sul piano dell’azione tecnica, che porta alle dimissioni dei
componenti la Giunta comunale e alla rimozione dell’assessore Lo Giudice, c’è
da dire che essa rientra nelle prerogative del Sindaco in quanto tutti gli
assessori sono delegati dallo stesso ad occuparsi di specifici rami dell’amministrazione
e possono essere sostituiti indipendentemente dalla loro azione personale in
quanto il titolare e responsabile diretto è il Sindaco e non i suoi delegati.
Ma perché, anche sul piano formale e del rispetto degli altri
colleghi di Giunta, Lo Giudice non doveva dimettersi come gli altri?.
Dal mio punto di vista, la difesa che si basa sul fatto che
fosse il migliore, è mortificante ed
irrispettosa verso gli altri assessori che hanno accettato la decisione del
Sindaco.
Che lo dica un organismo direttivo del partito, che ha il
maggior numero di assessori presenti ,è ancora più grave perché discrimina i
propri componenti ed iscritti.
Questo non vuol dire che non si debbano riconoscere gli
eventuali meriti di Lo Giudice, che indubbiamente ci sono, ma tutti devono
essere rispettati e tutti devono accettare le decisioni che chi ha la titolarità
della responsabilità politica ed istituzionale difronte ai cittadini della
gestione del governo cittadino può assumere.
Quindi è stato un errore politic o che lo Giudice non si sia
dimesso come gli altri assessori ed è un errore difenderlo con motivazioni
sbagliate.
Sarebbe più opportuno che si approfondissero in sede politica
i motivi che hanno indotto il Sindaco
Garozzo ad effettuare l’azzeramento
della Giunta e cercare assieme le soluzioni di natura politica ed
amministrativa nell’interesse della città magari chiedendo la riconferma degli
assessori che hanno intrapreso un cammino positivo di impegno e di azione
amministrativa.
Tutti gli altri argomenti servono solo a sollevare confusione
e permettere inutile risveglio parolaio
di presunti esperti e soloni della politica, dell’amministrazione e del bene comune.
Pippo Bufardeci
02/072014
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