BROGLI FIRME A SIRACUSA E’ MODA O
REATO O ULTERIORE CONFUSIONE?
L’ultima inchiesta, in ordine di
tempo, al comune di Siracusa riguarda presunte irregolarità nella
sottoscrizione per la presentazione della lista” Rinnoviamo Siracusa adesso” il
cui capolista, arch. Giuseppe Patti, ottenendo solo 82 voti di preferenza, non
è risultato eletto consigliere comunale.
E’ stato lo stesso arch. Patti, a
distanza di tre anni dall’elezione comunale, a ricordarsi di situazioni che lo
hanno indotto a ritenere, e quindi a denunciare, che anche Siracusa possa
essere coinvolta nel filone delle firme false.
Ciò dovrebbe assumere maggiore
rilievo politico perché la lista interessata al presunto broglio aveva
appoggiato la candidatura del sindaco Garozzo.
Ho già scritto in precedenza
della superficialità, al limite della legalità, con la quale è invalso l’uso
goliardico di raccogliere e utilizzare le firme degli elettori – presentatori
facendo venire meno l’importanza politica e giuridica dell’atto che si compie.
Ho auspicato che si ritorni al
passato con le firme raccolte davanti al notaio o segretario comunale, su liste
già definite e immutabili, ridando così seria valenza politica e giuridica alle
firme degli elettori che intendono presentare una qualsiasi lista.
Su questa vicenda in salsa
siracusana mi permetto di esprimere qualche considerazione ad alta voce.
Perché l’arch. Patti, capolista
della lista presunta incriminata di cui comunque apprezziamo il gesto, si
ricorda tardivamente che la sua lista al servizio della candidatura di Garozzo
possa essere stata oggetto di reato?
E chi può avere commesso reato se
non qualcuno dello staff elettorale della lista di cui l’arch. Patti ne era il
capolista?
E’ auspicabile che il capolista
di “Rinnoviamo Siracusa adesso”, (bella frittata per chi vuole rinnovare tutto
e subito) si ricordi anche i nomi e cognomi di chi ha operato in contrasto con
le norme di legge.
Infine mi farebbe piacere conoscere, come cittadino ed
elettore del sindaco Garozzo, le responsabilità dello stesso visto che, da
solo, non riesco a trovarle ed anzi sono dell’avviso che lo stesso possa essere
parte lesa in tutta questa vicenda.
Chiunque, difatti, potrebbe
manipolare le liste alleate di qualsiasi candidato a sindaco, senza che lo
stesso possa esercitare alcun controllo, e determinare le condizioni future per
ricatti politici al momento opportuno.
Aspettiamo quindi che la
magistratura siracusana faccia piena luce sull’argomento e che venga resa più
restrittiva la normativa sulla raccolta delle firme elettorali per avere
maggiore tutela verso coloro che vogliono mettere in atto eventuali brogli.
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