giovedì 1 dicembre 2016

BROGLI FIRME A SIRACUSA E’ MODA O REATO O ULTERIORE CONFUSIONE?


L’ultima inchiesta, in ordine di tempo, al comune di Siracusa riguarda presunte irregolarità nella sottoscrizione per la presentazione della lista” Rinnoviamo Siracusa adesso” il cui capolista, arch. Giuseppe Patti, ottenendo solo 82 voti di preferenza, non è risultato eletto consigliere comunale.
E’ stato lo stesso arch. Patti, a distanza di tre anni dall’elezione comunale, a ricordarsi di situazioni che lo hanno indotto a ritenere, e quindi a denunciare, che anche Siracusa possa essere coinvolta nel filone delle firme false.
Ciò dovrebbe assumere maggiore rilievo politico perché la lista interessata al presunto broglio aveva appoggiato la candidatura del sindaco Garozzo.
Ho già scritto in precedenza della superficialità, al limite della legalità, con la quale è invalso l’uso goliardico di raccogliere e utilizzare le firme degli elettori – presentatori facendo venire meno l’importanza politica e giuridica dell’atto che si compie.
Ho auspicato che si ritorni al passato con le firme raccolte davanti al notaio o segretario comunale, su liste già definite e immutabili, ridando così seria valenza politica e giuridica alle firme degli elettori che intendono presentare una qualsiasi lista.
Su questa vicenda in salsa siracusana mi permetto di esprimere qualche considerazione ad alta voce.
Perché l’arch. Patti, capolista della lista presunta incriminata di cui comunque apprezziamo il gesto, si ricorda tardivamente che la sua lista al servizio della candidatura di Garozzo possa essere stata oggetto di reato?
E chi può avere commesso reato se non qualcuno dello staff elettorale della lista di cui l’arch. Patti ne era il capolista?
E’ auspicabile che il capolista di “Rinnoviamo Siracusa adesso”, (bella frittata per chi vuole rinnovare tutto e subito) si ricordi anche i nomi e cognomi di chi ha operato in contrasto con le norme di legge.
Infine mi farebbe piacere conoscere, come cittadino ed elettore del sindaco Garozzo, le responsabilità dello stesso visto che, da solo, non riesco a trovarle ed anzi sono dell’avviso che lo stesso possa essere parte lesa in tutta questa vicenda.
Chiunque, difatti, potrebbe manipolare le liste alleate di qualsiasi candidato a sindaco, senza che lo stesso possa esercitare alcun controllo, e determinare le condizioni future per ricatti politici al momento opportuno.

Aspettiamo quindi che la magistratura siracusana faccia piena luce sull’argomento e che venga resa più restrittiva la normativa sulla raccolta delle firme elettorali per avere maggiore tutela verso coloro che vogliono mettere in atto eventuali brogli.

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