IL TURISMO CULTURALE A PACHINO: PROGRAMMARE E
REALIZZARE
Penso che sarebbe importante, per Pachino, dare vita a delle e giornate di studio sul tipo di turismo che vogliamo fare e sulle iniziative che, sia i privati che il Comune, dovrebbero sviluppare nell’ambito di una programmazione confacente con l’indirizzo scelto.
Altrimenti
saremmo sempre imbrigliati nella logica del caos più assoluto dove ciascuno,
pensando solo al proprio orticello o al proprio interesse, si inventa unico
detentore delle doti di grande stratega turistico.
Ritengo
quindi che, a queste e giornate di studio, dovrebbero partecipare tutti i
soggetti che operano nel settore o che siano capaci di programmare azioni ed
interventi nell’interesse esclusivo di una strategia di sviluppo seria e
realizzabile.
Sono
convinto che l’offerta turistica debba essere differenziata in rapporto alle
peculiarità territoriali, paesaggistiche, della cultura, delle tradizioni, del
mare e dell’agricoltura che possono rappresentare una seria proposta di Pachino
ai potenziali turisti interessati a visitare il nostro territorio.
Il
tutto con un insieme di servizi concordati fra pubblico e privato per evitare
la giungla caotica delle iniziative slegate e spesso inconcludenti.
Sono
convinto altresì che il settore del turismo culturale deve rappresentare un
punto di forza dell’offerta turistica complessiva del territorio.
In
questo settore è necessario ridare rapida funzionalità al Palmento Di Rudinì
per fargli riprendere l’importante ruolo, sia storico che di contenitore
culturale, per Pachino e di dare vita ad un corollario di altre iniziative
stabili per ampliare ulteriormente l’offerta.
Mi
riferisco, in particolare, al migliore utilizzo dell’ex carcere quale
contenitore vero di arte contemporanea, alla concretizzazione della proposta
più volte approfondita con gli amici di ViviVinum Pachino, di un itinerario che
metta in rete i numerosi palmenti ancora esistenti all’interno del territorio
urbano e le varie cantine di produzione, ad una maggiore valorizzazione del
patrimonio archeologico presente nel nostro territorio.
Ritengo
altresì interessane portare all’attenzione dei turisti l’importante ruolo
svolto e che ancora svolge nel settore della cinematografia quale location
unica e inimitabile il nostro paesaggio e le nostre valenze strutturali.
Basti
ricordare l’ultima presenza con La stagione della caccia di Camilleri oltre
alle numerose scene girate per le varie rappresentazioni del commissario
Montalbano ed ai film che sono entrati a far parte della storia cinematografica
del nostro Paese e non solo.
Mi
riferisco a Sud di Gabriele Salvatores, L’Avventura di Michelangelo Antonioni,
Mario e il mago di Brandaeur, Il Viaggio di Vittorio De Sica e Kaos dei
fratelli Taviani.
Per
non parlare degli spot pubblicitari che, soprattutto negli ultimi anni, hanno
utilizzato la location di Marzamemi da parte di importanti società commerciali
che hanno reclamizzato i loro prodotti in abbinamento alle nostre accattivanti
bellezze.
Per
valorizzare, ricordare e incentivare questo importante settore culturale e
turistico a vantaggio del nostro territorio sarebbe fondamentale dare vita ad
un museo che, attraverso la cartellonistica, le descrizioni, le visioni
multimediali ed altro, potrebbe rappresentare un importantissimo volano di
attrazione turistica e di ritorno economico – lavorativo per l’intero
territorio.
La
struttura da utilizzare potrebbe essere l’ex istituto scolastico di Marzamemi
che, attraverso i fondi del PNNR, avrebbe la possibilità di essere adattato al
nuovo compito.
Quindi
lavoriamo su idee e progetti di forte interesse comune e incidenti nel contesto
economico e culturale del nostro territorio per una proposta turistica che sia
la più ampia e la più redditiva possibile e per una presa di coscienza, da
parte dell’Amministrazione di turno, che non è più tempo di vegetare ed
attendere, ma è tempo dello studio, dell’azione e della fattibilità.
03/04/2022
Pippo Bufardeci
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