domenica 30 settembre 2012
ELEZIONI REGIONALI FRA OPPORTUNISMO ED IMPROVISAZIONE
giovedì 27 settembre 2012
a riflessione
«In politica il rinnovamento
non è questione anagrafica»

Il rinnovamento (si potrebbe anche dire «rifondazione») della politica non è soltanto una questione di ricambio generazionale: è invece una questione di cambiamento di idee, di programmi, di azione. Ed è quello che oggi manca a questa politica. Lo dimostra la presa di posizione di Corrado Piccione sulla questione della trattativa tra politica e mafia: una questione che nasce a Palermo e però coinvolge ormai tutti i territori; compreso quello siracusano. Il sostituto procuratore di Palermo Antonino Ingroia, ricorda il novantenne avvocato siracusano, ha lanciato, in un pubblico convegno, un'accusa pesante: la politica è stata sempre collusa. Con la mafia. A questo punto faccia nomi e cognomi dei collusi. E proceda. Faccia pulizia. Si faccia così ovunque: da Bolzano a Portopalo di Capo Passero. E chi rivendica questa pulizia e, quindi, questo rinnovamento, questa rifondazione non è un giovanotto di primo lancio, bensì un novantenne che del cammino della politica ha percorso tutte le tappe. Sempre con onore. E nel pubblico interesse. Scrive l'avvocato Piccione, decano del Foro siracusano e antesignano di tutti i cambiamenti (e avanzamenti) di questo territorio: «Abbiamo letto su tutti i giornali che un giovane magistrato, il dottor Ingroia, rompendo tutti gli indugi in una pubblica manifestazione, ha testualmente dichiarato: "L'anomalia italiana è avere una classe politica sempre compromessa con la criminalità". E' un'affermazione impegnativa e coraggiosa, che comporta inevitabili responsabilità morali e storiche. Quel "sempre" pesa come un macigno sulla storia della Repubblica italiana. Noi - afferma Piccione - contestiamo la genericità indifferenziata della suddetta perentoria affermazione e difendiamo la dignità storica e l'onore civile di una classe politica che ha retto degnamente l'Italia repubblicana innanzi a tutto il mondo: da De Nicola a Sturzo ad Einaudi a De Gasperi a Gonella, Vanoni, Pertini, Scelba, Alessi, Spadolini, e molti altri. E siamo fieri di aver militato e partecipato insieme a loro alla vita pubblica. A questo punto dobbiamo affermare che non è più tempo di falsi segreti, è tempo di verità intere senza reticenze e senza riserve. Per questi motivi abbiamo il diritto di chiedere ai detentori delle verità di uscire allo scoperto: fuor i nomi, fuori le carte. L'opinione pubblica ha il diritto di conoscere tutta la verità, quale che sia». In definitiva, si potrebbe ricordare con Trilussa (ma a questo punto anche con Piccione), non basta che «tutto si riduca a parer mio levati tu che mi ci metta io»: occorre innovare nel profondo; con i giovani di oggi e con quelli di ieri. Insieme. In una proficua e rinnovatrice osmosi di pensiero e di azione, di esperienza e di cambiamento.
26/09/2012
lunedì 17 settembre 2012
NUOVO SIMBOLO DELL'UDC

Naturalmente il simbolo sarà utilizzato per tutte le altre elezioni in quanto nuovo emblema dell'Unione di Centro.
Al posto del cognome " CASINI" in alto vi è la scritta " ITALIA".
Va dato atto al partito, ma soprattutto all'on. Casini, della spersonalizzazione del partito che l'era Berlusconiana aveva portato i partiti ad essere individuabili con il nome del laider, per passare al partito di tutti senza che corrisponda ad un singolo dirigente indipendentemente dal suo prestigio.
Pippo Sorbello, candidato UDC alle prossime elezioni regionali, in un giro elettorale a Priolo stamattina che abbiamo fatto insieme, ha rimarcato la necessità della partecipazione di tutti gli elettori ed iscritti alle scelte del partito e dei suoi eletti.
Il partito non più uninominale o padronale è il presupposto per renderlo un bene di tutti anche formalmente.
Pur non avendo mai pensato al partito padronale, come in altri schieramenti, bisogna dare atto all'on. Casini che ha dato un segnale forte, non solo di democrazia, ma soprattutto della riappropriazione, attraverso il simbolo indistinto, del partito e della politica da parte dei cittadini.
DIPENDENTI COMUNALI SENZA STIPENDIO A PACHINO, SI LAVORI PER UNA RAPIDA SOLUZIONE SENZA RITARDI NE' SPECULAZIONI

Ciò indipendentemente dalla crisi e dalle situazioni di cassa che si fanno sempre più drammatiche per chi amministra un Ente pubblico. Il comune di Pachino, che da oltre due mesi non paga gli stipendi, sapeva da tempo che quest'epilogo era fra le cose che potessero accadere.
Non ha saputo impostare una politica finanziaria che attutisse tutto ciò.
Ma soprattutto non ha saputo coinvolgere tutti i dipendenti esponendo con chiarezza la drammaticità della situazione finanziaria e, di conseguenza, la necessità di un forte giro di vite nel togliere privilegi e disparità fra gli stessi dipendenti.
Allo stesso modo la cinghia andava stretta e va stretta fra le spese degli amministratori con una forte riduzione degli emolumenti che, anche se finanziaramente relativi, danno un forte segnale di natura psicologica e di condivisione delle difficoltà degli altri.
Bisogna subito impostare una seria politica finanziaria comunale che individui le ampie fasce di evasione ed elusione che regnano nel comune e soprattutto freni ed elimini le spese inutili e clientelari.
Solo così si potrà sperare in un futuro meno complicato ed evitare che la speculazione politica o di parte faccia perdere di vista il vero problema principale che è il sacrosanto diritto di ogni lavoratore ad avere la giusta remunerazione senza ritardi nè tergiversazioni.
lunedì 10 settembre 2012
ELEZIONI REGIONALI DOMENICA 28 OTTOBRE 2012

Cari amici, vi informo che alle prossime elezioni regionali, nella lista dell'UDC, sarà candidato l'amico
PIPPO SORBELLO
che ha svolto con competenza e capacità il ruolo di Sindaco del comune di Melilli.
Penso che sia il candidatoo giusto per il momento difficile che attraversa la Regione Siciliana e per potere seriamente affrontare i problemi del nostro territorio.
Per questo lo proprongo alla vostra attenzione.
ELEZIONI REGIONALI DOMENICA 28 OTTOBRE 2012
Cari amici, vi informo che alle prossime elezioni regionali, nella lista dell'UDC, sarà candidato l'amico
PIPPO SORBELLO
Penso che sia il candidatoo giusto per il momento difficile che attraversa la Regione Siciliana e per potere seriamente affrontare i problemi del nostro territorio.
Per questo lo proprongo alla vostra attenzione.
giovedì 6 settembre 2012
Airport Pachino
la storia dimenticata di un
Regio Campo di Aviazione
Pippo Bufardeci
84 pagine dense di storia, di luoghi, di persone e fatti di un territorio
posto a sud di Siracusa, la cittadina di Pachino. L'autore racconta con dovizia
di particolari e con lo stile giornalistico dell'informazione l'esistenza sul
quel territorio di un Regio Campo di Aviazione, sorto durante la II guerra
mondiale per depistare gli aerei nemici e proteggere il più importante e
vicino aeroporto di Comiso, bersaglio ambito in periodo di guerra.
Raccontando delle contrade a ridosso del campo di aviazione, dei suoi
abitanti, del sistema di difesa, sorto intorno, della cattura di aerei nemici,
Bufardeci ci parla di Pachino come protagonista di quella storia che lo ha
toccato e che ha vissuto la cattura di un B.24D Consolidated Liberator e
del suo equipaggio, tra cui era presente una donna alla sua ventesima
missione di guerra, oltre a vedere l'atterraggio di alte autorità istituzionali
e militari italiane del tempo.
Molti gli aneddoti ricordati, non sempre supportati da fonti storiche,
ma testimoniati dai racconti di coloro che hanno vissuto quel periodo bellico.
Generoso il contributo dell'autore nei confronti della comunità, cui
ha restituito tasselli importanti affinché entrino a far parte della memoria
collettiva.
Un volume che fa luce dopo settant'anni dall'ultima guerra mondiale
su un passato poco noto, ma senza dubbio pieno di fascino e di interesse
territoriale.
Eleonora Romano
Editore Morrone 2012
pagg. 84, € 14,00
Airport Pachino
la storia dimenticata di un
Regio Campo di Aviazione
O 2012I
( RECENSIONE DEL LIBRO SULLA RIVISTA CULTURALE: I SIRACUSANI DI APRILE – GIUGNO 2012 )
la storia dimenticata di un
Regio Campo di Aviazione
84 pagine dense di storia, di luoghi, di persone e fatti di un territorio
posto a sud di Siracusa, la cittadina di Pachino. L'autore racconta con dovizia
di particolari e con lo stile giornalistico dell'informazione l'esistenza sul
quel territorio di un Regio Campo di Aviazione, sorto durante la II guerra
mondiale per depistare gli aerei nemici e proteggere il più importante e
vicino aeroporto di Comiso, bersaglio ambito in periodo di guerra.
Raccontando delle contrade a ridosso del campo di aviazione, dei suoi
abitanti, del sistema di difesa, sorto intorno, della cattura di aerei nemici,
Bufardeci ci parla di Pachino come protagonista di quella storia che lo ha
toccato e che ha vissuto la cattura di un B.24D Consolidated Liberator e
del suo equipaggio, tra cui era presente una donna alla sua ventesima
missione di guerra, oltre a vedere l'atterraggio di alte autorità istituzionali
e militari italiane del tempo.
Molti gli aneddoti ricordati, non sempre supportati da fonti storiche,
ma testimoniati dai racconti di coloro che hanno vissuto quel periodo bellico.
Generoso il contributo dell'autore nei confronti della comunità, cui
ha restituito tasselli importanti affinché entrino a far parte della memoria
collettiva.
Un volume che fa luce dopo settant'anni dall'ultima guerra mondiale
su un passato poco noto, ma senza dubbio pieno di fascino e di interesse
territoriale.
Eleonora Romano
Editore Morrone 2012
pagg. 84, € 14,00
Airport Pachino
la storia dimenticata di un
Regio Campo di Aviazione
O 2012I
( RECENSIONE DEL LIBRO SULLA RIVISTA CULTURALE: I SIRACUSANI DI APRILE – GIUGNO 2012 )
sabato 25 agosto 2012
D'Alia: "Musumeci guida l'Arca di Noè Da destra attacchi nazisti a Crocetta"
Sabato 25 Agosto 2012 08:01 di Salvo Toscano
Intervista al leader dell'Udc. "Il veto di Sel e Idv nei nostri confronti dettato da tatticismi politici". Fli nella coalizione? "Abbiamo uno splendido rapporto". L'Api? "Una 'costoletta' del Pd". E Lombardo? "Chiedete a Musumeci, è alleato con lui".
Pochi giorni prima di spiazzare tutti, Pd in testa, col suo endorsement per Rosario Crocetta, Gianpiero D'Alia, leader della nuova Udc per giorni s'era scambiato cortesie a mezzo stampa col sindaco di Gela. “Uomo di Cuffaro”, gli aveva detto Crocetta; “candidato di Lombardo”, gli rispondeva D'Alia. Che si prendeva dall'eurodeputato del “figlio di papà” e che si diceva pronto a votare Fava piuttosto che il politico gelese. Poche oro dopo, l'alleanza.
Senatore D'Alia, Cos'è successo in quei primi giorni di agosto che le ha fatto cambiare idea così repentinamente su Crocetta?
“È la prova provata di come in politica sia necessario, se si ha a cuore il bene comune, anteporre ai motivi di scontro i motivi di incontro. Con Crocetta abbiamo sottoscritto un patto sulle questioni che da sempre l'Udc ha posto: lotta all'illegalità diffusa e rigore economico e e finanziario. In questi igorni si parla solo di alleanze e di alchimie politiche, ma è qui il nodo reale: la crisi finanziaria della Regione, che l'Udc da sola ha denunciato nei mesi scorsi. A fronte di questa drammaticità è ridicolo impuntarsi sulle persone. Noi abbiamo candidato un programma, l'ho detto tante volte. Crocetta lo ha sposato e ora vogliamo offrire ai siciliani un progetto politico coerente”.
Risolte le divergenze politiche, avete messo da parte anche le tensioni personali?
“Avendo chiarito quelle politiche, non ci sono questioni personali. Noi non apparteniamo a quella politica settaria che ragiona in termini di amico-nemico: non è la nostra cultura politica”.
La base dell'Udc come vede Crocetta?
“Abbiamo fatto una riunione del coordinamento regionale del partito lunedì scorso e non ho trovato particolari dissensi rispetto a questa candidatura e a questo proegetto. Al di là di alcune strumentalizzazioni di sue frasi, estrapolate dal contesto, Crocetta è coerente coi nostri valori. Anzi, mi permetta di dire una cosa: ho visto attacchi a Crocetta dal Pdl e da altri, basati sulle preferenze sessuali delle persone, e questo è un modo nazista di affrontare le cose, che fa schifo. Guardi, da Germanà a Gasparri e Storace, il peggio della destra italiana, in molti stanno offrendo un pessimo ospettacolo. È un modo fascitsa di fare politica. O staliniano, faccia lei. Certo non cattolico. E poi quei signori che parlano così hanno votato in Parlamento dicendo di credere che ruby era la nipote di Mubarak. Chiedano scusa agli italiani”.
Pare che qualcuno nel Pd pensi che sarebbe meglio trovare un altro candidato per allargare la coalizione.
“Io parto dal presupposto che noi abbiamo un accordo politico col Partito democratico, fatto con il consenso di tutti, a Roma e in Sicilia. Non ho queste notizie e non vedo motivo di mettere in discussione quell'accordo”.
L'alleanza però non ha trovato sponda a sinistra, proprio per la vostra presenza...
“Noi non abbiamo mai posto pregiudiziali con Idv e Sel sul programma, cioè sul risanamento economico e finanziario della Regione. Questa per noi è la condizione irrinunciabile. Noi non abbiamo fatto preclusioni, gli altri sì. E sono pregiudiziali frutto di tatticismi interni a partiti che hanno un problema di identità che non ha nulla a che vedere col buon governo della Sicilia”.
Con Fli e Api come va il dialogo? Troverete un'intesa su Crocetta?
“Noi abbiamo un buon rapporto con Fli. I rapporti tra Fini e Casini sono splendidi. Api è un movimento politico che partecipa alle primarie del Pd, e quindi è diventata in qualche modo una costola del Partito democratico. Una costoletta, più che una costola”.
Ma Api e Fli stanno al governo con Lombardo e non ne hanno preso le distanze. Non è un problema?
“Il governo è finito. Noi condividiamo un progetto politico. Se altri sottoscrivono il patto di programma, possono starci”.
E perché loro sì e l'Mpa no?
“Ma a quello che leggo sui giornali l'Mpa è alleato di Musumeci. La faccia a lui questa domanda”.
E se invece questo patto con Musumeci non reggesse, lei porrebbe un veto ai lombardiani?
“Di dietrologia e restoscena ne possiamo costruire tanti. Ma restiamo ai fatti. Crocetta è sostenuto da Pd, Udc, Psi. Il nostro è un progetto aperto fondato sulla discontinuità dei contenuti rispetto agli ultimi dieci anni. Ci sono i movimenti territoriali di Nello Di Pasquale e un dialogo aperto con Fli e Api. Miccichè e Lombardo da quello che leggo sui giornali hanno un'intesa con Castiglione, Alfano, Firrarello e Storace, con i loro migliori amici”.
Ha detto Di Pasquale. Ma allora sta con Crocetta o no?
“C'è una discussione in corso. Ci siamo già incotrati, abbiamo pensato che si può condividere un percorso comune”.
Che ne pensa di Nello Musumeci?
“È una persona perbene che credo si sia imbarcato da primo comandante di un'arca di Noè. Speriamo che non lo declassino a nocchiero”.
Quali sono le prime cose da fare al governo?
“Rimettere subito in sintonia il governo regionale con l'agenda Monti, partendo dalla così detta spending review e da una manovra di bilancio che nei cinque anni porti a un complessivo risanamento dei conti della Regione. Tutto questo va fatto, correttamente ha detto Crocetta, senza macelleria sociale. Il personale non può essere licenziato ma utilizzato al meglio, rendendo efficienti i sevizi della Regione. Penso per esempio allo straordinario patrimonio dei parchi che richiede un processo di riqualificazione”.
In questi tempi di vacche magre non ha l'impressione che l'elettorato non creda più a facili promesse?
“Io credo che l'elettorato siciliano abbia compreso e stia progressivamente comprendendo che bisogna sempre più controllare i propri amministratori nell'uso delle risorse pubbliche”.
Che risultato si aspetta?
“Che venga premiato un progetto di governo e non un progetto di potere. E che coloro che usano queste elezioni solo per giochi politici slegati dall'interesse della Sicilia vengano puniti”.
giovedì 23 agosto 2012
E' stato presentato ieri sera presso il salone del Palmento di Rudinì di Marzamemi il libro di poesie " Ad ogni lacrima una gemma " di Giuseppina Abbate. Pur non avendo avuto la possibilità, per altri impegni nella zona sud, di assistere a tutta la durata della manifestazione, che ha visto la partecipazione di numerosi amici, ho assicurato una breve presenza per salutare l'amica poetessa ed i presenti. ( Nella foto io, Giuseppina Abbate e l'ex sindaco di Melilli Pippo Sorbello).
venerdì 3 agosto 2012
TROPPE BANDE A PACHINO COMPRESE QUELLE MUSICALI

Sabato 28 luglio nella piazzetta Regina Margherita di Marzamemi si è esibita la banda musicale per allietare i presenti, ma le note musicali avevano un'area di montagna o meglio di Monterosso visto che i musicisti erano del piccolo paese ibleo.
Oltre questo concerto ne sono previsti altri due, naturalmente con la giusta remunerazione, della banda musicale monterossana.
Noi non abbiamo niente contro questi musicisti che pensiamo siano all'altezza della situazione e che hanno il diritto di suonare in qualsiasi piazza come fa,riscuotendo consensi ed applaus, la banda musicale Alessandro Rizza di Pachino.
Già, la banda musicale di Pachino che, non solo è osannata per la sua bravura anche fuori Pachino, ma ha una convenzione con l'Ammnistrazione comunale per suonare durante i periodi più significativi.
Ciò vuol dire che il Comune paga già i musicisti pachinesi ragion per cui ci sembra strano che si paghino altri musicisti con una situazione economicamente difficile in cui versano le casse comunali che vedono i dipenenti senza stipendio.
Siamo abituati ai paradossi dell'Amministrazione pachinese, ma ci sembra che a volte i nostri amministratori abbiano tanta fantasia che se usata per trovare soluzioni ai problemi comunali potrebbero risollevare le sorti del paese.
Invece si spendono ulteriori soldi e ci sovviene la malignità che possa trattarsi anche di qualche favore a qulche protettore politico in vista delle prossime elezioni.
Naturalmente si tratta di una malignità, ma come è possibile che le prestazioni di questi musicisti vengono pagate subito e la banda musicale di Pachino non percepisce i dovuti compensi da un paio d'anni nonostante la convenzione stipulata?
Qualcosa non quadra per cui sarebbe opportuno che chi di dovere all'interno del comune di Pachino ci spiegasse cone stanno realmente le cose in quanto i fatti che si notano non giuocano a favore di Sindaco ed assessori vari.