mercoledì 21 gennaio 2009

POLITICA: DALLA CONDIVISIONE PASSIVA ALLA PARTECIPAZIONE ATTIVA

Sembrava che quelo attuale dovesse essere un periodo politico abbastanza tranquillo visto che non vi sono elezioni in vista se non le europee che atttizzano i cuori di pochi.
Però vi è molto movimento sopratutto all'interno dei partiti ed in particolare di Alleanza Nazionale che è il partito più colpito dagli abbandoni degli ultimi mesi.
Nel consiglio comuanle di Siracusa, dopo l'abbandono di Sergio Bonafede, passato in sordina anche per l'ancora scarsa caratura del personaggio, fa scalpore l'abbandono incavolato di Marco Mastriani che è un autorevole esponente della nuova generazione di giovani universitari passati alla politica.
Anche il più consumato on.Giancarlo Confalone, dopo aver lasciato Forza Italia ed approdato al movimento autonomistico di Lombardo, veleggia verso L'UDC di Turi Magro e Pippo Gianni.
Questi cambi di casacca vengono giustificati dalla mancanza di democrazia interna e dall'impossibilità di esprimersi democraticamente nei vari partiti. Personalmente rispetto le decisioni degli altri come pretendo che vengano rispettate le mie e concordo anche con le motivazioni addotte anche se, al di là del cai casi specifici, non tutti i passaggi hanno l'aureola della santità.
Purtroppo, però, anche gli altri partiti sono nelle stesse condizioni.
Oggi la vera politica si può fare solo nella fase di prepolitica e con i pochi strumenti associativi disponibili.
Paradossalmente la politica, che presuppone un forte rapporto con gli altri per il bene della "res pubblica ", si è interiorizzata per cui il politico vero è costretto a manifestare il proprio credo nella sfera delle sue azioni individuali senza la possibilità di confrontarsi con gli altri per elaborare un progetto condiviso e sopratutto partecipato.
L'establishement politico e partitico ti chiede solo di condividere assentendo al proprio progetto al quale devi essere funzionale altrimenti incappi nella emarginazione.
La scommessa per il prossimo futuro sarà quella di superare, con la forza delle proposte, la fase della interiorizzazione assiemando gli emarginati per elaborare un progetto partecipato e condiviso.

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