martedì 26 giugno 2012

L'UDC NO VA A SINISTRA NE' A DESTRA, MA CERCA SERIE CONVERGENZE SUI PROGRAMMI


Mi sembra alquanto affrettata la dichiarazione del segretario provinciale UDC, almeno secondo quanto riportato dalla stampa, che l'UDC di Siracusa guarda ad una alleanza privilegiata con il PD.
In questo momento l'UDC di Siracusa, così come a livello regionale e nazionale, guarda solo ad individuare le esigenze effettive dei cittadini per farle diventare programma da portare a soluzione e realizzare nell'ambito degli enti locali provinciali.
Le alleanze saranno solo il frutto della condivisione del programma e della volontà e garanzia a realizzarlo concretamente.
Quindi con tutte le forze politiche e con i Movimenti che si renderanno disponibili attraverso uomini di provata serietà, onestà e capacità.
Se in queto momento dovessimo fare le alleanze solo sulla base delle posizioni o delle situazioni solamente politiche, non avremmo certo grande scelta se non quella di proporci da soli al giudizio degli elettori.
Il Pd è da molti mesi fortemente logorato da gravi lotte intestine per la supremazia dei vari gruppi all'interno del partito e non dà certamente garanzie di essere alleato serio, omogeneo e credibile per impostare un discorso di soluzione dei vari problemi del territorio.
La PDL esce da una cattiva e deleteria amministrazione dei due maggiori enti provinciali e cioè il comune di Siracusa e l'Ammministrazione provinciale dove il presidente Bono ha ingaggiato una lotta distruttrice dell'Ente con gli ex compagni di partito che si accingono a presentargli la mozione di sfiducia per mandarlo a casa prima della fine del mandato ed il Sindaco Visentin ha smesso da tempo di esercitare le sue funzioni lasciando un comune allo sbando.
Il Grande sud assieme agli alleati di Cantiere popolare non emerge per capacità, correttezza ed obiettività nel gestire la cosa pubblica, ma solo per il consolidamento delel posizioni di potere acquisite con i soliti noti e per il nepotismo più sfacciato.
L'MPA attraversa una grave crisi politica, di immagine ed anche giudiziaria che, assieme a quella di identità e di ricerca di certezze elettorali personali del proprio onorevole locale, non sono certo il meglio dell'affidabilità.
Quindi elaboriamo una nostra proposta da portare all'attenzione per prima cosa dei cittadini e poi cercare le convergenze serie e responsabili per l'integrazione e l'attuazione del programma con i tempi necessari per capire la buona fede dei compagni di viaggio senza agevolare i soliti trasformismi.
Ogni altra discussione estiva, fuori da questo quadro, non ha senso ed è destinata a svanire.

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