martedì 10 luglio 2012

NUOVE ELEZIONI VECCHI RETAGGI



Ormai possiamo affermare senza eccessivi timori di smentita che, nel prossimo autunno, andremo a votare per il rinnovo del Presidente e dell’Assemblea regionale siciliana vista la situazione politica sfilacciata e la decisione di Lombardo di lasciare.

I partiti regionali, o ciò che resta di essi, hanno tutto l’interesse di defilarsi da questa strana sessione politica che ha visto un presidente eletto con i voti del centrodestra passare a gestire la Regione con il centrosinistra e molti partiti predicare bene e razzolare male.

Questa situazione politica abnorme e foriera di scarsa incidenza sulle tematiche ataviche e nuove della Sicilia avviene in un contesto di grave crisi economica che rende sempre più distante la nostra isola da uno scenario di normalità istituzionale che la possa inserire nel contesto virtuoso della individuazione e gestione degli obiettivi comuni.

Ancora una volta la sua classe dirigente, nella sua globalità, ha dimostrato l’inefficienza e l’inadeguatezza della stessa a gestire le cose di Sicilia e si è riaccartocciata su se stessa nella difesa dei privilegi di casta, degli interessi di cordata e della permanenza il più a lungo possibile nelle stanze privilegiate del potere.

Non si spiegherebbe altrimenti il totale fallimento politico ed istituzionale che ha coinvolto tutti, sia come singoli deputati che come partiti, in quanto hanno avuto tutti i loro momenti di gloria nel carro della maggioranza che ha governato.

L’assenza di una classe dirigente e di disegni strategici per la comprensione e la soluzione dei problemi della Regione e dei siciliani rischia di diventare sistemica anche perché nulla si vede all’orizzonte se non ulteriore qualunquismo e nuova improvvisazione che sono il presupposto per continuare a consegnare la nostra regione nelle grinfie di gruppi politico - mafiosi che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo ed il riscatto di questa terra.

Sono già iniziate, in tutti i soggetti politici ,le grandi manovre per riaccaparrarsi i posti di Sala D’Ercole secondo criteri di mera spartizione e di rafforzamento dell’esistente con qualche variante che riguarda la sostituzione dei padri con i figli, con le mogli o le amanti o parenti vai

Questo è anche realizzabile perché manca una vera coscienza civica collettiva assieme ad una nuova classe dirigente o di aspirante tale che sia capace di rompere con il passato soprattutto in termini di preparazione e di conoscenza dei problemi.

Si preferisce la strada comoda della sostituzione che non genera cambiamento politico e consolida la difesa degli interessi di parte che anche una burocrazia inamovibile assicura nella sua continuità.

Le novità sostanziali non saranno certamente rappresentate dal folclore dei Forconi o dalla discesa in campo dell’eclettico ed instabile Zamparini con il suo Movimento che forse guarda più ai propri interessi che a quelli dei siciliani che non conosce.

E’ la conseguenza della bassezza dell’azione e della qualità politica che esprime la Sicilia a convincere chiunque che fare politica o gestire le istituzioni sia la stessa cosa di vendere panini in qualsiasi chiosco serale.

Per questo sono tutti in fila a proporre nuovi Movimenti, a proporsi come deputati, a rifarsi verginità presentando parenti ed affini per gestire con altri volti i propri interessi .

A cambiare anche casacca per meglio soddisfare le proprie ambizioni a presentare come marginale il problema principe che rattrista i siciliani che hanno a cuore le sorti della loro terra e cioè constatare l’ulteriore affossamento della stessa.

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