IL DOPO
ELEZIONI FRA SCONFORTO ED EUFORIA
La battaglia elettorale è ormai terminata e si contano solo
morti e feriti.
Però il campo di battaglia, come naturale, sta scemando in
quanto inizia un periodo di riassestamento in attesa di altre battaglie su fronti
diversi anche se, in molti casi, paralleli.
Innanzi tutto abbiamo assistito ad un semi sconvolgimento
degli equilibri partitici siracusani se si considera che vi è adesso una forte
presenza dei grillini, una scomparsa sul piano della rappresentanza politica
regionale dei lombardiani con la non elezione di Pippo Gennuso e dei miccicheniani
con Titti Bufardeci che non è riuscito ad ottenere il quorum necessario
all’assegnazione del seggio provinciale.
Fa da contraltare la presenza di Zito quale rappresentante
del Movimento 5 stelle e di Pippo Sorbello in rappresentanza del nuovo UDC che
aveva visto l’abbandono del partito da parte dell’unico deputato Pippo Gianni e
del notaio Gianbattista Coltraro che ha ottenuto il seggio della lista
Crocetta.
Non sono riusciti a garantirsi la riconferma anche gli ex eletti del PD De Benedictis e
Bonomo nonché il subentrato dell’ex UDC
Nunzio Cappadona oltre naturalmente allo stesso Pippo Gennuso che,
sicuramente, presenterà il suo bravo ricorso al TAR.
Il PD provinciale porta a due la sua rappresentanza in quanto
la candidata nel listino crocettiano, Marika Cirone De Marco, ha conquistato
uno scranno a palazzo dei Normanni.
L’attuale rappresentanza si rinnova quindi lasciando a casa ben quattro uscenti
sostituendoli con quattro nuovi subentranti donandoci, statisticamente, il dato
del 50% di diversità.
Naturalmente sono in molti ad augurarsi che sia la vecchia
guardia che i nuovi subentranti possano operare nell’interesse della nostra
provincia anche se regna un forte scetticismo che l’esperienza passata ha
fortemente introdotto nella mentalità degli elettori che hanno risposto con il
non voto e con una forte protesta.
Comunque la si voglia commentare questa elezione ha in se una
valenza storica importante ed allarmante perché traduce la disaffezione
strisciante alla politica in protesta concreta
che va esaminata con la giusta determinazione dando risposte serie e non
ideologiche ai gravi problemi che la nostra provincia ha insiti nel suo tessuto
sociale, economico e politico istituzionale.
Chiunque pensi che tutto può essere ricondotto alla logica
gattopardiana della nostra terra non ha capito che il mondo è già cambiato e il
suo essere desueto si è già concretizzato.
( Pubblicato sul settimanale Taimeut di questa settimana )
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