Siamo alle ultime battute della campagna elettorale e
mai termine fu così appropriato per qualificare la sostanza delle proposte
politiche.
Solo delle battute degne del migliore avanspettacolo ,che
nulla ha a che vedere con la serietà e la responsabilità della politica, sono
quelle che campeggiano nei manifesti elettorali e negli slogan dei candidati.
Forse non potrebbe essere
altrimenti in un periodo politico ,che ormai si protrae da oltre venti anni ,che
basa la sua proposta di amministrare lo Stato o le piccole amministrazioni
locali sulla base dei sondaggi umorali della gente piuttosto che sulle reali
esigenze del territorio che deve essere amministrato.
Quindi la corsa di quasi tutti i
candidati a spararla più grossa per colpire la fantasia e l’umore dei cittadini
elettori che così si trasformano
inconsciamente in destinatari consumatori di un prodotto preconfezionato che di
bello ha solo l’involucro e dentro vuoto di qualsiasi sostanza.
Il berlusconismo e lo
scimmiottare del suo metodo, da parte di molti suoi avversari politici, ha
svuotato gli italiani di qualsiasi senso critico perché attraverso le
televisioni ed i mezzi di comunicazione di massa sono stati ridotti a meri
tifosi piuttosto che a persone capaci di relazionarsi, anche criticamente, ma
protesi al bene comune.
Ha fatto il resto la conseguenza
di questa visione distorta della politica come il venir meno dei partiti come
strumenti di partecipazione democratica, di selezione della classe dirigente,
di elaborazione delle proposte concrete di soluzione ai vari problemi del
territorio.
I partiti sono sempre più
diventati proprietà di piccole oligarchie al servizio del leader e funzionali
al suo disegno politico che spesso ha messo, come nel caso di Berlusconi, i
propri interessi personali in posizione prioritaria rispetto ai veri interessi
della collettività.
La nascita ed il consolidamento
dell’oligarchia politica, che ha sostituito la
democrazia in Italia, è stata
agevolata dal venir meno della preferenza nella scelta dei candidati che ha
tolto agli elettori il potere di selezione della classe dirigente e dei propri
rappresentanti permettendo, di contro, ai capi partito ed all’oligarchia
decisionale un potere immenso che ha di fatto cambiato i principi costituzionali della
rappresentanza democratica e delle scelte elettorali.
Quando si invoca, come fa
Berlusconi nelle sue proposte elettorali, la maggioranza assoluta per potere
liberamente operare nel Governo e superare il controllo costituzionale del
Parlamento si creano le condizioni per la nascita della dittatura.
Però nessuno osa ribellarsi con
la dovuta energia perché, nella logica del tifoso, ogni azione è lecita per
potere vincere ed operare secondo i propri desideri o di quelli della squadra
per cui si tifa.
Quindi niente di nuovo, ma spesso
di peggio, presenta la proposta politica di questa campagna elettorale che si
trasformerà ancora una volta in una occasione persa per il nostro Paese,
incancrenirà ulteriormente la democrazia partecipativa, determinerà condizioni
di perenne ingovernabilità.
Di conseguenza si darà sfogo alle battute di pessimo gusto,al
linguaggio scurrile della politica, all’inutilità di qualsiasi tentativo di
razionalizzare le proposte perché il circo mediatico delle bugie e
dell’incapacità richiede sempre più spettatori inconsapevoli, mediocri ed
ignoranti. PIPPO BUFARDECI
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