mercoledì 12 marzo 2014



SQUALLIDO SPETTACOLO MEDIATICO DEI DEPUTATI REGIONALI SIRACUSANI SULLA SENTENZA DEL C. G. A

 Non sono un giurista e quindi non mi incammino lungo la contorta via della interpretazione dei cavilli giuridici relativi alla sentenza del C g a che ha deciso di fare ripetere le votazioni per le elezioni regionali in sei sezioni di Pachino e tre di Rosolini.
 Ho masticato e continua a masticare di politica per  capire che mi sembra eccessiva e poco conducente la battaglia mediatica che alcuni deputati siracusani stanno conducendo in merito all’applicabilità o meno della sentenza.
La loro elezione a deputati regionali o di operatori della politica ha come conseguenza, non quella di renderli esperti giuristi, ma di impegnarli al servizio della comunità e del territorio che rappresentano.
Avrebbero tutti, ricorrenti e non, dovuto prendere atto che questa vicenda macchia la politica siracusana nel suo complesso perché non si tratta di tifare per gli eletti o per i ricorrenti, ma di prendere atto della barbarie politica che caratterizza lo svolgimento elettorale in una provincia che vede sempre più abbassarsi il livello di capacità politica e culturale dei propri rappresentanti.
Avrebbero tutti dovuto prendere atto che forse a torto, in quanto trattasi di una sentenza senza prove accertate, si stia criminalizzando una fascia di elettori e due paesi che potrebbero essere sono costretti ad essere il ventre molle al servizio delle beghe elettorali e degli interessi di qualche politico locale che invece dovrebbe essere al servizio di questi territori.
Anche gli altri comuni e le altre sezioni elettorali non citate nei ricorsi non possono essere considerati immuni da eventuali brogli commessi con dolo o in buona fede dai componenti i seggi elettorali perché oggi sono fuori dalla mischia perché chi ricorre forse non li ha attenzionati.
Se invece di comportarsi come i galli nel pollaio i nostri deputati si rendessero conto ed esaminassero le discrasie di un sistema di votazione che porta a brogli capaci di inficiare la volontà liberamente espressa dagli elettori, forse supererebbero gli interessi di pura bottega per dare risposte capaci di assicurare maggiore impermiabilità alla rappresentazione delle indicazioni democratiche dei cittadini.
Mentre riteniamo che ogni atto giuridico debba fare il suo corso e  che la sentenza del C g a, piaccia o non piaccia, deve essere attuata ,auspichiamo che i deputati risparmino le energie dai comportamenti da comari da cortile e le usino per dare risposte serie ai gravi problemi del territorio in attesa che gli organismi preposti alla giustizia operino in assoluta autonomia e senza rincorrere le sparate di turno di giuristi improvvisati.
Pippo Bufardeci
 12.03.2014

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