SQUALLIDO SPETTACOLO MEDIATICO DEI
DEPUTATI REGIONALI SIRACUSANI SULLA SENTENZA DEL C. G. A
Non sono un giurista e quindi
non mi incammino lungo la contorta via della interpretazione dei cavilli
giuridici relativi alla sentenza del C g a che ha deciso di fare ripetere le
votazioni per le elezioni regionali in sei sezioni di Pachino e tre di Rosolini.
Ho masticato e continua a
masticare di politica per capire che mi
sembra eccessiva e poco conducente la battaglia mediatica che alcuni deputati
siracusani stanno conducendo in merito all’applicabilità o meno della sentenza.
La loro elezione a deputati regionali o di operatori della politica ha
come conseguenza, non quella di renderli esperti giuristi, ma di impegnarli al
servizio della comunità e del territorio che rappresentano.
Avrebbero tutti, ricorrenti e non, dovuto prendere atto che questa
vicenda macchia la politica siracusana nel suo complesso perché non si tratta
di tifare per gli eletti o per i ricorrenti, ma di prendere atto della barbarie
politica che caratterizza lo svolgimento elettorale in una provincia che vede
sempre più abbassarsi il livello di capacità politica e culturale dei propri
rappresentanti.
Avrebbero tutti dovuto prendere atto che forse a torto, in quanto
trattasi di una sentenza senza prove accertate, si stia criminalizzando una
fascia di elettori e due paesi che potrebbero essere sono costretti ad essere
il ventre molle al servizio delle beghe elettorali e degli interessi di qualche
politico locale che invece dovrebbe essere al servizio di questi territori.
Anche gli altri comuni e le altre sezioni elettorali non citate nei
ricorsi non possono essere considerati immuni da eventuali brogli commessi con
dolo o in buona fede dai componenti i seggi elettorali perché oggi sono fuori
dalla mischia perché chi ricorre forse non li ha attenzionati.
Se invece di comportarsi come i galli nel pollaio i nostri deputati si
rendessero conto ed esaminassero le discrasie di un sistema di votazione che
porta a brogli capaci di inficiare la volontà liberamente espressa dagli
elettori, forse supererebbero gli interessi di pura bottega per dare risposte
capaci di assicurare maggiore impermiabilità alla rappresentazione delle
indicazioni democratiche dei cittadini.
Mentre riteniamo che ogni atto giuridico debba fare il suo corso e che la sentenza del C g a, piaccia o non
piaccia, deve essere attuata ,auspichiamo che i deputati risparmino le energie
dai comportamenti da comari da cortile e le usino per dare risposte serie ai
gravi problemi del territorio in attesa che gli organismi preposti alla
giustizia operino in assoluta autonomia e senza rincorrere le sparate di turno
di giuristi improvvisati.
Pippo Bufardeci
12.03.2014
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