SOSTITUIRE IL LAVORO E
LA PROGETTUALITA’ ALLO SCIOPERO DELLA FAME
Se fossi sicuro di essere
ascoltato suggerirei al Sindaco di Pachino di non perdere tempo con lo sciopero
della fame e di non debilitarsi, ma di accumulare calorie da spendere per il
duro lavoro che dovrà svolgere per raddrizzare il suo comune e per perorare la
causa collettiva presso gli organismi regionali.
E’ vero che si tratta di un
comune senza una solida base economica, ma è altrettanto vero che non bisogna
aspettare che siano gli altri ad intenerirsi attraverso uno sciopero della fame
in quanto bisogna aiutarsi da se e prendere iniziative in modo diretto.
Per prima cosa evitare gli
sprechi nella gestione della cosa pubblica.
Fare subito le gare di appalto
per i servizi pubblici ed in particolare per la spazzatura, la gestione delle
acque, la fognatura e la fornitura dei servizi.
Solo così il comune avrebbe la
stabilità strutturale del servizio e degli oneri finanziari da affrontare senza
lo spettacolo pietoso che la precarietà
dei servizi determina.
Affrontare con la ditta che opera
per la metanizzazione il rispetto delle clausole contrattuali per il ripristino
immediato delle strade cittadine che sono diventate impraticabili.
Riorganizzare la fruibilità
turistica e commerciale della frazione di Marzamemi evitando che si trasformi
in una riserva commerciale per pochi intimi o in un grande campo profughi per
turisti vandalici.
Riorganizzare la struttura
comunale in modo razionale con l’utilizzo numerico dei dipendenti in base alle
effettive necessità degli uffici e ad una rispondenza più diretta alle esigenze
della cittadinanza.
Diminuire ulteriormente il numero
dei dirigenti per ottenere risparmi di spesa assieme ad una diminuzione degli
appannaggi agli amministratori che darebbero un segnale di serietà e di
credibilità rispetto alla crisi finanziaria delle famiglie, del comune stesso e
dei dipendenti che non possono prendere lo stipendio.
Non rinnovare la delega ad
assessori che, pur essendo brave persone, non sono in grado di svolgere il
ruolo che gli è stato affidato.
Coinvolgere i deputati regionali,
senza distinzione di appartenenza, anche se si dovrebbe chiedere più vicinanza
a chi ha i propri adepti in seno alla maggioranza e nella giunta comunale per
ottenere i finanziamenti regionali per la spesa corrente e per le opere più
importanti.
Cercare il consenso anche di
tutti coloro, politici e non, che si vogliono spendere dando il loro
contributo, per aiutare il paese di Pachino indipendentemente se facenti parte
della maggioranza o meno perché il bene comune appartiene a tutti così come le
conseguenze delle macerie di una pessima gestione della cosa pubblica saranno
un peso per tutti.
L’arroccamento politico, di
maggioranza o di casta, anche di coloro che non fanno parte della gestione
diretta del comune, non porta da nessuna parte se non nella ulteriore
cristallizzazione di uno stato di sub cultura e di povertà imperante.
Aiutare Pachino dovrebbe essere
il motto di tutti i cittadini responsabili dando la disponibilità a collaborare
nella ricerca delle giuste soluzioni se la maggioranza abiura all’auto
esaltazione di capacità che non sono intrinseche complessivamente nella classe
dirigente pachinese.
Nessuno ha le capacità del genio,
ma un gruppo serio e responsabile di persone che, riconoscendo le modeste
capacità personali, può lavorare seriamente per questo difficile comune
mettendosi insieme senza fini di carriera politica o difesa di interessi
personali.
Allora al bando gli scioperi
della fame o le critiche per partito preso, ma lavorare con concretezza e
responsabilità per tentare di superare il difficilissimo momento economico,
culturale e sociale che stanno vivendo i cittadini pachinesi.
19/05/2015
Pippo Bufardeci
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