CHE COSA E’
TECNICAMENTE L’ITALICUM
L’Italicum è legge dello Stato per cui, volenti o nolenti,
tutta la problematica elettorale dovrà fare i conti con le nuove disposizioni
che regoleranno le prossime elezioni per eleggere la Camera dei Deputati.
Ma vediamo quali sono i punti salienti della nuova legge
elettorale.
Innanzitutto dobbiamo individuare il quadro di azione in cui
si confronteranno gli elettori e che si svolgerà in 20 circoscrizioni nazionali
all’interno delle quali vi sarà una
suddivisione in collegi elettorali per un totale di cento.
Poiché il numero dei collegi è inferiore al numero dei
candidati da eleggere vuol dire che si tratta di collegi plurinominali al cui
interno si vedranno più candidati e più eletti.
Quindi non un collegio con un candidato, ma un collegio con
più candidati che variano complessivamente da tre ad un massimo di nove in base
alla popolazione residente nel collegio.
Ogni lista avrà un capolista fisso il cui nome sarà riportato
nella scheda elettorale che sarà eletto indipendentemente dai voti che riuscirà
a prendere perché legato esclusivamente ai voti complessivi del partito in quel
collegio.
Cioè se il partito avrà assegnato un seggio in quel collegio
esso andrà al capolista mentre eventuali altri andranno ai candidati che
avranno ottenuto il maggio numero di preferenze.
E qui si evidenzia
un’altra caratteristica dell’Italicum che è l’introduzione, anche se parziale,
delle preferenze.
I capilista complessivi nei collegi sono soggetti a
restrizioni di genere nel senso che nessuno dei due generi, maschile o
femminile, potrà avere un numero di capilista superiori al 60% dei capilista
complessivi.
Anche le liste dei candidati devono rispettare l’alternanza
uomo – donna nelle liste stesse e l’elettore potrà esprimere due preferenze, ma
per ogni genere diverso e cioè una per quello maschile ed una per quello
femminile.
Se una lista otterrà il 40% dei voti validi avrà assegnato un
premio di maggioranza corrispondente al 54% del totale dei seggi da attribuire.
Nel nostro caso 340 seggi.
Se nessuna lista raggiungerà la percentuale del 40% si va ad
un turno di ballottaggio, come avviene per i sindaci, che dopo quindici giorni
dalla prima elezione determinerà a quale partito andrà il premio di
maggioranza.
Poiché l’Italicum è una legge proporzionale che presenta due correttivi e cioè il premio di maggioranza
alla lista vincente ed una soglia di sbarramento, non potranno accedere alla
spartizione dei seggi tutte quelle liste che non avranno superato la soglia di
sbarramento del 3%.
Un aspetto un po’ trascurato, ma importante, è rappresentato
del fatto che, a differenza di quanto
avviene nella elezione dei sindaci, non sono ammessi apparentamenti fra i
partiti nella fase di ballottaggio.
Infine dobbiamo dire che l’elezione dei deputati assegnati ai
collegi esteri avverrà con le stesse modalità di adesso e che la novità sta
nell’introduzione del voto per corrispondenza per tutti quegli elettori che,
per motivi di lavoro o di studio, si troveranno all’estero per almeno tre mesi,
nella fase delle votazioni.
Sul piano più strettamente politico, al di là delle polemiche
più o meno legate agli interessi di bottega, si evidenzia il superamento delle
coalizioni obbligate a costituirsi per vincere. Ciò avrà il risultato di fare
contare i partiti maggiormente rappresentativi e di assegnare, ai minori, una
specie di diritto di tribuna con il
superamento della soglia minima del 3%
che li rende proporzionalmente competitivi nell’assegnazione dei
rimanenti seggi dopo lo scorporo di quelli assegnati alla maggioranza.
Questo è il motivo che vede, da un lato, i partiti maggiori
non condizionati dai piccoli partiti nelle loro mire di presenza anche
superiori alla loro consistenza e, allo stesso modo, non obbliga i piccoli
partiti ad essere per forza satelliti di quelli maggiori.
Difatti i partiti che ritengono di superare la soglia di
sbarramento possono evidenziare la loro identità ed autonomia presentandosi da
soli senza far parte di calderoni elettorali e operare in assoluta autonomia in
seno alla Camera dei Deputati.
Questa legge, difatti, è valida solo per la camera dei
deputati in quanto si punta all’approvazione del disegno di legge
costituzionale che vedrà il superamento del bicameralismo perfetto con
l’assegnazione di nuovi compiti al Senato e soprattutto non considerandola più
seconda camera elettiva.
Il tutto, nel quadro della concezione della assoluta mancanza
di perfezione delle cose terrene, può piacere o meno, ma la nuova legge
elettorale è un dato di fatto e con essa si dovranno misurare tutte le forze
politiche che entreranno in competizione per la gestione del Governo della
Nazione.
06/05/2015
Pippo Bufardeci
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