mercoledì 19 marzo 2008

BASTA CON GLI ESOSI COSTI DELLA POLITICA


Nella mia ultima visita al sito ufficiale del comune di Siracusa ho voluto cliccare sulla voce “consulenti” per vedere se era possibile conoscere i nominativi dei consulenti nominati dal Sindaco su cui si era, nel tempo, imbastita una polemica circa il loro numero e i loro compensi.
Per la verità devo dire che, in base a quanto riportato dal sito, sia in merito al numero che ai compensi dei consulenti, ho dedotto che la polemica contro il sindaco potrebbe classificarsi come strumentale.
La mia curiosità si è poi spinta sul link “amministratori” convinto di trovare i nomi di tutti gli amministratori sia elettivi che di nomina nei vari Enti ove è rappresentato il comune di Siracusa e potere così conoscere finalmente chi ci rappresenta sopratutto negli organismi economici.
Si è spiegata innanzi a me una lunga lista di nomi, ma sopratutto di cifre che fanno riflettere sui costi della politica e sulla capacità del comune, nell’attuale situazione finanziaria, di poterli sopportare.
Difatti sono riportati tutti i compensi percepiti dagli amministratori comunali, di quartiere e dei vari enti, nel corso del 2007 messi in bella mostra perchè obbligati dalla legge Bersani sulla pubblicità di questi dati.
Adesso non voglio dare la sensazione di volere fare il moralista perchè ritengo che gli amministratori di una città devono anche potere percepire un compenso per il loro impegno al servizio dei cittadini e perchè anch’io, nella qualità di consigliere comunale, ho percepito dei compensi anche se, ho notato, ricopro uno degli ultimi posti rispetto agli altri colleghi.
Quello che però non può essere accettabile è il mantenere un tetto di spesa che stride con il contesto in cui si sviluppa perchè di fronte ad una situazione economica difficile per le casse comunali ed al cospetto di una crisi esistenziale di numerosi nuclei familiari della nostra città.
Basta vedere i costi dei presidenti dei consigli di quartiere che non servono a niente, degli assessori o del vice sindaco che supera i sessanta mila euro.
Allo stesso modo è troppo oneroso, per la città, il costo pro capite di ogni consigliere comunale sopratutto se, per molti, bisogna anche considerare i costi aggiuntivi pagati dal comune ai datori di lavoro per le assenze dei consigliere dal posto di lavoro in quanto svolgono attività istituzionale.
E che dire dei compensi percepiti dai rappresentanti in seno alle società, consorzi ed enti che non sono eletti, ma di nomina molto onerosi per la collettività in considerazione anche del fatto che non ho notato, fra i nominati, illustri mostri di capacità manageriale.
Mi rendo conto che la battaglia da me fatta per la riduzione del venti per cento dei compensi degli amministratori, poi approvata dall’amministrazione per il dieci per cento, è poca cosa e deve essere ulteriormente aumentata.
Non so se ritornerò, dopo le elezioni, a continuare a svolgere il compito di consigliere comunale perchè dipenderà dal consenso che otterrò dagli elettori, ma non vi è dubbio che il tema dei costi della struttura politica comunale dovrà essere oggetto di seria ed approfondita azione e di forte diminuzione.
Bisognerebbe da subito applicare la recente normativa che prevede un massimo di tre componenti il consiglio di amministrazione degli enti partecipati o di società comunali tipo Sogeas, Ato Idrico, Ato Rifiuti, Cosorzio Archimede ecc.
Allo stesso modo è necessaria una riduzione dei compensi per assessori, presidenti, consiglieri comunali e rappresentanti negli enti che li possa diminuire in modo vistoso.
Poichè vi sono anche normative regionali che determinano l’aumento delle spese per la gestione politica degli enti elettivi e di nomina, sarebbe opportuno che i deputati eletti prendessero l’impegno a rivedere la normativa sui permessi retribuiti per i lavoratori che ricoprono cariche elettive e sopratutto che si recepisca la normativa sui consigli di quartiere prevista nella legge finanziaria del 2007 che, per quanto riguarda la città di Siracusa, porterebbe alla loro soppressione, non tanto perchè sono inutili, ma perchè città inferiore ai duecento cinquanta mila abitanti.
Quindi è necessario, a mio avviso, che si apra un serio confronto affinchè, isolando i falsi moralisti e gi accaparratori di posti e di prebende, si discuta in termini obiettivi di sopportabilità dei costi e della ritrovata anima dell’impegno politico che è di servizio verso gli altri e non di occasione integrante il proprio patrimonio economico.

Siracusa 18.03.2008 I FATTI Pippo Bufardeci

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