ECOMUSEO DEL MEDITERRANO UN FATTIVO ESEMPIO DI COLLABORAZIONE
La stampa locale ha dato notizia della sentenza del TAR favorevole al comune di Pachino in merito al riutilizzo dei fondi europei del PIT Ecomuseo del Mediterraneo che erano stati ritirati dalla Regione in quanto non utilizzati nei termini previsti.
Si tratta di oltre due milioni di euro che saranno utilizzati per la sistemazione a verde del tratto di costa lungo la strada Marzamemi – Portopalo difronte al vecchio palmento Rudinì che, con lo stesso progetto, ha avuto finanziato il recupero per adibirlo a museo del vino.
Trattasi di un progetto messo in cantiere durante la sindacatura di Mauro Adamo che mi ha visto direttamente interessato in quanto ricoprivo, con quella amministrazione, l’incarico di assessore con delega anche allo sviluppo economico.
Non ne parlo per accreditarmi i meriti del lavoro svolto da quella amministrazione e dal sottoscritto in quanto direttamente impegnato nella preparazione e realizzazione del PIT nonchè nella individuazione dei progetti da inserire e realizzare.
Desidero solo evidenziare che è possibile impostare e vedere realizzate opere importanti nel proprio territorio se si crea un clima di collaborazione e sopratutto se si lavora nell’esclusivo interesse della città.
L’amministrazione Adamo era molto coesa e fra Sindaco ed assessori regnava un clima di fiducia e di collegialità anche se qualcuno era limitato da vecchi retaggi ideologico che ne limitavano l’incidenza.
Personalmente posso dire di avere vissuto mesi di intenso lavoro, basti pensare che oltre al PIT abbiamo anche messo in cantiere il “ Patto territoriale per l’agricoltura” che è andato anch’esso a buon fine anche se spesso alcuni vertici apicali della burocrazia comunale remavano contro.
L’altro aspetto fondamentale per la riuscita del PIT nel territorio della zona sud è stato rappresentato dall’armonia fra tutti i sindaci della zona sud.
Passarello ad Avola, Leone a Noto, Giuca a Rosolini, Adamo a Pachino, Cammisuli a Portopalo nonchè il vice sindaco di Portopalo Taccone ed il sottoscritto, animati solo dall’interesse per il proprio territorio, diedero vita, pur rappresentando schieramenti politici diversi, ad un gruppo di lavoro coeso, collaborativo ed efficiente.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Al PIT della zona sud aderirono successivamente anche il comune di Siracusa e l’Amministrazione provinciale che inizialmente avevano intrapreso strade autonome.
Il PIT “Ecomuseo del Mediterraneo”, anche a livello regionale ebbe riconosciuta la propria qualità che gli valse un premio aggiuntivo di finanziamenti rispetto a quelli preventivati.
Le amministrazioni comunali, dal punto di vista politico, passano con una velocità maggiore rispetto alle grandi realizzazioni per cui gli amministratori dei comuni di Pachino, Avola e Noto, per diversi motivi, non hanno potuto vedere concretizzato il loro lavoro, ma resta il messaggio di buona amministrazione assieme a molti cantieri ancora aperti per i lavori che si stanno realizzando.
La morale che se ne deve trarre è quella che le beghe interne e le continue conflittualità fra i vari amministratori non portano da nessuna parte ed indeboliscono le potenzialità realizzatrici del territorio.Ecco perchè bisogna puntare con forza a creare le condizioni per lavorare con serietà, capacità e solidarietà per rispondere esclusivamente agli interessi del territorio che si amministra sopratutto in un momento di galoppante povertà. .
Nelle foto
(in alto)
Pippo Bufardeci e Roberto Bruno a Marzamemi per la visita al DiRudinì degli studenti del Master Universitario sul Turismo.In basso alcuni particolari del palmento DiRudinì in fase di ristrutturazione.
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Pippo Bufardeci e Roberto Bruno a Marzamemi per la visita al DiRudinì degli studenti del Master Universitario sul Turismo.In basso alcuni particolari del palmento DiRudinì in fase di ristrutturazione.
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