giovedì 31 luglio 2008
LA POLTRONA DEL PORTO BLOCCA LA GIUNTA
Praticamente hanno avuto conferita la patente, ma non sanno quale macchina dovranno guidare.
Il casus belli che ha fatto rimettere tutto in discussione e bloccato l’attività del Comune è rappresentato dalla notizia che il presidente della Regione Lombardo ha inviato al Governo nazionale una terna di nomi da cui dovrà essere scelto quello che siederà sulla poltrona dell’autorità portuale di Augusta e non ha segnalato nessun siracusano, ma un palermitano e due catanesi.
Una poltrona molto appetibile per il prestigio, per l’incidente ed importante lavoro che dovrà svolgere nonchè per i milioni di euro che dovrà amministrare blocca gli interessi dell’amministrazione comunale di Siracusa.
Pur condividendo molto, nel caso ci fossero uomini dello stesso livello dei segnalati,le rimostranze e le azioni tese verso la scelta di un siracusano e molto meno le motivazioni personali degli aspiranti presidenti, non posso non constatare come si possa bloccare l’attività di un comune, quale quello di Siracusa che, per l’importanza e la gravità dei suoi problemi, necessita di una Giunta che lavori subito in piena efficienza.
Collegare fra loro i vari problemi, sopratutto se hanno come filo conduttore il soddisfacimento di esigenze di potere e di sottopotere, può portare ad una paralisi che niente ha a che vedere con gli interessi dei cittadini.
EDY BANDIERA ELETTO PRESIDENTE DELCONSIGLIO COMUANLE DI SIRACUSA
Il nuovo Presidente è EDY BANDIERA che conoscendolo da bambino stimo moltissimo sul piano personale per le sue grandi doti umane e, sul piano politico, ho avuto modo di apprezzarne le doti e l’impegno negli anni trascorsi assieme a Palazzo Vermexio.
Sono sicuro che svolgerà con scrupolo e competenza questo nuovo incarico
PRESENTATA IN CASSAZIONE PROPOSTA UDC PER PREFERENZA ALLE POLITICHE
Si tratta di un importante iniziativa che vira la barra della politica italiana verso i concetti fondamentali del vivere civile e verso la completezza della Democrazia partecipata.
Finalmente gli elettori potranno, se passerà la proposta referendaria, riappropriarsi del loro diritto di scegliere gli uomini che li andranno a rappresentare nel Parlamento italiano.
Si metterà così fine ad una cappa che, non solo sul piano formale, ma sopratutto sostanziale potrebbe soffocare la Democrazia nel nostro Paese.
Il Parlamento ed i rappresentanti del popolo non possono essere l’espressione della volontà di poche persone che hanno le chiavi della loro elezione ed ai bisogni dei quali devono per forza rispondere ed essere asserviti, pena la loro estromissione e la non ricandidatura
Il Parlamento ed i suoi membri devono rispondere al popolo sovrano che li elegge con una scelta diretta attraverso il voto di preferenza.
I parlamentari devono rispondere solamente ai cittadini elettori ed al territorio che li esprime e di cui devono esserne l’espressione più diretta ed autentica.
Anche se tutto ciò dovrebbe essere ovvio in una Democrazia matura, il fatto che si debba ricorrere ad un Referendum per realizzarla la dice lunga sul degrado del nostro sistema democratico.
Non possiamo che essere grati all’ UDC, perchè dimostra ancora una volta di essere Partito di “ valori “ ed io che, in numerosi articoli politici ho evidenziato questa anomalia, non posso che esserne felice.
sabato 26 luglio 2008
Approfondiamo la proposta del Ministro Prestigiac omo AFFIDIAMO ALLE PROVINCE SERVIZI INTERCOMUNALI
Si tratta della dichiarazione con la quale evidenziava la necessità del ruolo dell’Ente Provincia e auspicava che le competenze degli ATO venissero assunte da quest’Ente.
Indubbiamente si tratta di un problema molto importante perchè ripropone il ruolo delle province e della loro necessità o meno di sopravvivere nel nostro ordinamento nazionale e regionale.
Secondo me l’Ente provincia può ancora svolgere un ruolo determinante per il riequilibrio dei poteri fra gli Enti locali e per rendere gli interventi sul territorio, che non può più essere solo quello comunale, più rispondente alle esigenze dei cittadini.
Ciò può avvenire sia sul piano degli interventi strutturali che di programmazione così come per la gestione dei servizi che necessitano di interventi finanziari e tecnici non riscontrabili nella ristrettezza delle disponibilità comunale.
Dobbiamo prendere atto che alcuni servizi ai cittadini che prima venivano erogati dai comuni con il raggiungimento di standard qualitativi appena sufficienti, adesso rischiano o il loro abbandono o una qualità sempre più limitata per di più ad un’utenza sempre più ridotta.
Ecco allora che per certi servizi diventa necessaria una programmazione che superi l’ambito comunale, ma accorpi le esigenze di un intero territorio provinciale per renderli più economici , qualitativamente migliori ed indirizzati ad una maggiore fascia di fruitori.
In questi anni si sono fatti dei tentativi di interventi intercomunali in vari settori, dal sociale all’agricoltura, alle zone montane , ai servizi socio-sanitari ,alla gestione delle acque ed a quella dei rifiuti solidi urbani.
Sin sono però create delle nuove infrastrutture tipo consorzi, comunità montane, distretti socio sanitari, società di gestione, ambiti territoriali ottimali ( ATO ) che, in quasi tutti i casi, hanno sostanzialmente fallito il loro compito.
Si sono spesso creati dei veri e propri carrozzoni che hanno incentivato l’occupazione di nuovi posti di sottogoverno, il clientelismo politico con assunzioni spesso non necessarie e con un costo economico per la collettività eccessivo e tale da aumentare in modo esponenziale sia l’esposizione debitoria di queste soprastrutture che i costi dei servizi per i cittadini.
L’esempio più eclatante che fa testo in questi mesi è rappresentato dagli Ato acqua e rifiuti che in poco tempo si sono distinti per disservizi, assunzioni non necessarie ed accumulo di debiti.
Lo stesso Governo regionale ha sentito la necessità di intervenire ridimensionando queste strutture ad una sola unità in ambito provinciale e cancellando tutti i vari consigli di amministrazione onerosi per la collettività.
Certamente i servizi non sono migliorati, ma hanno subìto una drastica riduzione dello standard qualitativo a fronte di un salato riscontro della bolletta individuale di pagamento cui devono far fronte i cittadini.
Basterebbe vedere, come è riscontrabile in questi giorni nella città di Siracusa, lo stato di degrado che caratterizza il servizio di raccolta della spazzatura, sia ibrida che differenziata, con cassonetti stracolmi, maleodoranti, insufficienti e spesso in stato di abbandono.
L’affidare la gestione di tutti i servizi intercomunale alla Provincia permetterebbe una concentrazione delle risorse che assieme ad una univocità di indirizzo gestionale e ad una diminuzione delle spese di gestione potrebbe rispondere alla richiesta da parte dei cittadini di servizi adeguati e di costi contenuti.
Senza parlare poi della possibilità concreta di operare, verso l’Ente Provincia, un serio decentramento delle competenze di funzioni regionali che riguardano il territorio e che adesso trovano ostacolo nella loro rispondenza alle esigenze dei cittadini a causa delle incrostazioni accentratorie che limitano la capacità operativa e l’immediata incidenza decisionale.
Certamente un argomento così importante e dalla caratteristiche istituzionali, politiche ed amministrative così complesse non può trovare una proposta esaustiva con un articolo di stampa, ma abbiamo voluto cogliere questo raggio di luce che ha proiettato sulla materia la proposta del Ministro Prestigiacomo.
Sarebbe quindi opportuno che si desse seguito a ciò per aprire un serio confronto fra le forze politiche e le istituzioni affinchè finalmente questo problema possa trovare la giusta collocazione nell’agenda politica.
Pubblicato sul quotidiano di Siracusa “LIBERTA’” venerdì 25.07.2009
giovedì 17 luglio 2008
COLLABORAZIONE CON IL QUOTIDIANO DI SIRACUSA " LIBERTA' "
RINGRAZIO IL DIRETTORE DOTT. GIUSEPPE BIANCA PER QUESTA OPPORTUNITA'CHE CERCHERO' DI ONORARE CON LA SOLITA SCHIETTEZZA ED OBIETTIVITA'DELLE POSIZIONI E DELLE VALUTAZIONI DEI FATTI E DEI PERSONAGGI.
SUL NUMERO DI OGGI L'ARTICOLO SI TROVA IN SECONDA PAGINA E SI INTITOLA " MENO SOTTOGOVERNO PIU' AMMINISTRAZIONE "
martedì 15 luglio 2008
COMUNE E PROVINCIA: TROPPI RITARDI PER LE GIUNTE
Hanno fatto bene sia il Sindaco di Siracusa Roberto Visentin che il Presidente della Provincia Nicola Bono ad esternare, sia pure con molta diplomazia, il loro malcontento per la lungaggine nella scelta degli assessori delle due giunte.
Non è possibile che a distanza di un mese dalle rispettive elezioni non si riesca ancora a trovare un equilibrio fra i vari partiti che compongono la coalizione di centro destra sia nel numero degli assessori da assegnare e sia nelle varie rubriche.
E non si tratta, come vorrebbero contrabbandarlo, di normale lavoro politico che segue qualsiasi elezione locale, ma di incapacità a raccordarsi con le reali aspettative della gente.
Dopo una campagna elettorale imperniata sulla gravità della situazione economica e sulla necessità di una vigorosa azione a favore del lavoro, del riequilibrio della spesa, di una maggiore rispondenza delle istituzioni alle esigenze dei cittadini, si da una risposta dilatoria nell’iniziare l’operatività di Comune e Provincia.
Speriamo che si tratti solo di un intoppo dovuto al così detto “ attrito di partenza” che caratterizza l’inizio di ogni movimento perchè le obiettive difficoltà che si incontrano nella gestione degli enti locali necessitano di decisioni rapide, di competenza e di coinvolgimento di tutti i soggetti disponibili.
In questo quadro assume grande importanza la individuazione, come assessori, di soggetti che possano dare garanzia di operatività e di conoscenza della macchina amministrativa.
Per queste motivazioni ho sempre sostenuto e continuo ad esserne convinto che gli assessori debbano essere soggetti che svolgono la funzione di consiglieri comunali senza che vi sia la incompatibilità fra i due incarichi .
In un serio sistema democratico gli elettori scelgono i loro amministratori con le elezioni e da questi vogliono essere amministrati che, a loro volta, ripasseranno dal vaglio elettorale.
Adesso succede che scelgono delle persone per svolgere il compito di consiglieri comunali con poteri limitatissimi e verranno invece amministrati da persone a volte sconosciute senza nessuna esperienza, ma solo scelti perchè uomini fidati di chi ha la possibilità di decidere.
Naturalmente andrebbe fatta una seria battaglia parlamentare per cambiare la norma, ma nell’attesa dobbiamo almeno sperare che i tempi della scelta siano molto brevi, che si scelgano persone che sappiano lavorare o che almeno non producano danni.
La rappresentanza parlamentare sia di aiuto alle amministrazioni assicurando la giusta collaborazione senza sovrapposizione di ruoli.
Allo stato attuale quella siracusana ha tutte le condizioni, personali, politiche e di Governo per rilanciare il ruolo, del Comune di Siracusa e della Provincia regionale che sono i due Enti locali più importanti e più capaci di fare da traino per una ripresa dello sviluppo e per dare risposte alle attese dei cittadini.
lunedì 14 luglio 2008
A PROPOSITO DELLA PROTESTA CONTRO I RUSSI DEL 1969
Si può condividere o meno l’angolatura politica che emerge dagli articoli del giornale, ma non vi è dubbio che sono molto articolati ed informati.
Indubbiamente rivolgo all’amico Franco Oddo, cui mi lega una vecchia conoscenza e condivisione di molte tematiche politiche e sociali, le più sincere congratulazioni ed un forte in bocca al lupo per il lavoro non facile che avrà di fronte.
Nella sua intervista di presentazione ricorda un fatto avvenuto nel 1969 che ha coinvolto, come lo stesso ha recentemente ricordato, anche il neo Presidente della provincia regionale di Siracusa on. Nicola Bono.
L’episodio riguarda un’azione di protesta che un gruppo di giovani fece all’interno della piscina comunale di Siracusa in occasione di un incontro di pallanuoto fra la squadra del Nervi e l’Università di Mosca.
Si protestò contro la squadra che rappresentava l’Unione Sovietica in quanto l’armata rossa aveva invaso la Cecoslovacchia e represso nel sangue la flebile primavera di Praga che, con i suoi maggiori leaders Dubcek e Svoboda, aveva tentato di addolcire la ferrea dittatura comunista con la teorizzazione e l’applicazione di alcuni principi alla base delle democrazie occidentali.
Franco Oddo fa i nomi di alcuni di coloro che furono arrestati dalla polizia per l’azione di protesta e per aver lanciato in acqua una bandiera cecoslovacca.
Io non fui arrestato, ma ero fra coloro che avevano organizzato la protesta.
Ricoprivo l’incarico di delegato giovanile della sezione Zecchino della Democrazia Cristiana di Siracusa ed assieme ai figli dell’allora deputato regionale DC On. Lo Magro organizzammo, con altri rappresentanti giovanili delle Acli e di associazioni cattoliche l’azione di protesta.
Il Gruppo missino, di cui non conoscevamo i componenti perchè allora non c’era comunicazione fra di noi e che adesso apprendiamo fosse composto anche da Oddo e Bono, arrivò in piscina per protestare, ma in modo autonomo rispetto a noi.
Vi fu anzi un momento in cui i democristiani volevamo desistere dalla protesta per evitare che ci accomunassero ai fascisti.
Ma la protesta vi fu e molti furono fermati dalla polizia e rilasciati dopo la individuazione.
Io ebbi la fortuna di essere fermato da un poliziotto amico che, in un momento di confusione si distrasse permettendomi di scappare e di rifugiarmi accanto ad una signora di mia conoscenza che, mettendomi una mano sulle spalle ed avvicinandomi a lei dette l’impressione che fossimo assieme e quindi estraneo alla protesta.
Adesso fa piacere constatare che senza saperlo, avevamo ricordi comuni con persone che allora stavano politicamente su barricate opposte e che adesso hanno un motivo in più per continuare un percorso di reciproca stima personale e politica.
sabato 5 luglio 2008
Tutto ciò che è stato sbandierato in campagna elettorale sembra già appartenere al passato.
La necessità di fare presto per risolvere i problemi della gente sembra non esistere più.
Adesso sono più importanti gli equilibri fra le forze politiche per la spartizione dei posti nelle varie giunte.
Tutti vogliono fare gli assessori anche coloro che non sanno dove si trova fisicamente il comune o la provincia.
Tutti vogliono dire la loro sopratutto coloro che non sanno casa dire.
Sono intanto trascorsi più di venti giorni ed i problemi dei cittadini attendono ancora che si risolvono quelli di pochi intimi.
Ma non avevano inventato questa legge elettorale per rendere più stabili e più omogenee le amministrazioni locali con gli assessori scelti prima delle elezioni?
Adesso hanno anche inventato gli assessori segnaposto.
Sono i deputati regionali e nazionali che vengono indicati prima assessori in fase di votazione pur sapendo che non possono continuare a farlo sia per incompatibilità giuridica che politica, ma servono solo per prenotare il posto per dopo le elezioni per qualcuno del proprio partito o meglio per qualche modesto ed ubbidiente gregario.
Già nella passata consiliatura il comune di Siracusa, come ebbi già modo di definirlo, si era inventato l’assessore in cassa integrazione.
Non aveva rubriche, non si occupava di niente, ma prendeva, da anni, lo stipendio regolarmente.
Adesso sia il neo eletto Sindaco che il Presidente della Provincia aspettano che altri decidano sui loro collaboratori che la legge prevede debbano essere esclusivamente loro a scegliere.
Assieme a loro, purtroppo, aspettano anche i cittadini con i loro problemi.
venerdì 4 luglio 2008
SI CERCANO GLI ASSESSORI: FERMATE IL MONDO
Tutto ciò che è stato sbandierato in campagna elettorale sembra già appartenere al passato.
La necessità di fare presto per risolvere i problemi della gente sembra non esistere più.
Adesso sono più importanti gli equilibri fra le forze politiche per la spartizione dei posti nelle varie giunte.
Tutti vogliono fare gli assessori anche coloro che non sanno dove si trova fisicamente il comune o la provincia.
Tutti vogliono dire la loro sopratutto coloro che non sanno casa dire.
Sono intanto trascorsi più di venti giorni ed i problemi dei cittadini attendono ancora che si risolvono quelli di pochi intimi.
Ma non avevano inventato questa legge elettorale per rendere più stabili e più omogenee le amministrazioni locali con gli assessori scelti prima delle elezioni?
Adesso hanno anche inventato gli assessori segnaposto.
Sono i deputati regionali e nazionali che vengono indicati prima assessori in fase di votazione pur sapendo che non possono continuare a farlo sia per incompatibilità giuridica che politica, ma servono solo per prenotare il posto per dopo le elezioni per qualcuno del proprio partito o meglio per qualche modesto ed ubbidiente gregario.
Già nella passata consiliatura il comune di Siracusa, come ebbi già modo di definirlo, si era inventato l’assessore in cassa integrazione.
Non aveva rubriche, non si occupava di niente, ma prendeva, da anni, lo stipendio regolarmente.
Adesso sia il neo eletto Sindaco che il Presidente della Provincia aspettano che altri decidano sui loro collaboratori che la legge prevede debbano essere esclusivamente loro a scegliere.
Assieme a loro, purtroppo, aspettano anche i cittadini con i loro problemi.
SI CERCANO GLI ASSESSORI: FERMATE IL MONDO
Tutto ciò che è stato sbandierato in campagna elettorale sembra già appartenere al passato.
La necessità di fare presto per risolvere i problemi della gente sembra non esistere più.
Adesso sono più importanti gli equilibri fra le forze politiche per la spartizione dei posti nelle varie giunte.
Tutti vogliono fare gli assessori anche coloro che non sanno dove si trova fisicamente il comune o la provincia.
Tutti vogliono dire la loro sopratutto coloro che non sanno casa dire.
Sono intanto trascorsi più di venti giorni ed i problemi dei cittadini attendono ancora che si risolvono quelli di pochi intimi.
Ma non avevano inventato questa legge elettorale per rendere più stabili e più omogenee le amministrazioni locali con gli assessori scelti prima delle elezioni?
Adesso hanno anche inventato gli assessori segnaposto.
Sono i deputati regionali e nazionali che vengono indicati prima assessori in fase di votazione pur sapendo che non possono continuare a farlo sia per incompatibilità giuridica che politica, ma servono solo per prenotare il posto per dopo le elezioni per qualcuno del proprio partito o meglio per qualche modesto ed ubbidiente gregario.
Già nella passata consiliatura il comune di Siracusa, come ebbi già modo di definirlo, si era inventato l’assessore in cassa integrazione.
Non aveva rubriche, non si occupava di niente, ma prendeva, da anni, lo stipendio regolarmente.
Adesso sia il neo eletto Sindaco che il Presidente della Provincia aspettano che altri decidano sui loro collaboratori che la legge prevede debbano essere esclusivamente loro a scegliere.
Assieme a loro, purtroppo, aspettano anche i cittadini con i loro problemi.