domenica 21 dicembre 2008

E' NECESSARIO UN FORTE SEGNALE DEI POLITICI SERI SULLE SCELTE NEL SOTTOGOVERNO PROVINCIALE

( Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano " Libertà " di Siracusa


Le elezioni comunali e provinciali hanno rappresentato le ultime competizioni che hanno visto impegnati tutti i capi partito locali nel tentativo di avere il migliore risultato possibile.
Ciò perchè si sono determinate le percentuali in base alle quali, come è notorio, si distribuiscono i posti di sottogoverno spettanti ai vari partiti.
Terminate le elezioni e stabilita la rappresentanza nelle varie giunte è quasi calato il silenzio perchè le prossime elezioni importanti ai fini locali si svolgeranno almeno fra quattro anni ed i vari manovratori politici non saranno sottoposti ad esame per parecchio tempo.
Allo stesso modo nessuno di coloro che intendono dare il proprio contributo al normale corso della vita politica locale e dei partiti avrà voce in capitolo perchè non più determinante ai fini degli assetti politici e di potere.
Ciò è più valido in quei partiti ove si è da tempo lavorato per estromettere dai centri decisionali e dalle amministrazioni pubbliche coloro i quali hanno dimostrato di essere poco servizievoli e poco inclini ad uniformarsi ad una certa regola militare che ha invaso i partiti secondo la quale esiste solo un personaggio od un gruppo ristretto che decide tutto e gli altri devono recitare solo il gioco delle comparse se non delle servette adulatrici.
Siamo lontani dai partiti che rappresentavano il motore della democrazia così come è venuta meno la classe dirigente, rappresentante del territorio, che da il proprio contributo di idee, di capacità e di intelligenza per la individuazione e la soluzione dei problemi anche se non inserita nelle istituzioni.
In questa logica diventa normale che la classe dirigente viene sostituita dal nepotismo e dagli adulatori del capo con conseguente logico depauperamento delle capacità della stessa a porsi come interlocutore delle istanze dei cittadini in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo attraversando.
Se a tutto ciò aggiungiamo la presenza di elementi di lunga militanza nella gestione del potere politico che perseguono solo l’obiettivo di rimanere abbarbicati allo stesso il più a lungo possibile, pena la loro decadenza economica familiare, se ne deduce che i margini di gestione democratica dei partiti risultano molto ristretti.
Tutto ciò, in un momento di in cui la torta della spartizione del sottogoverno locale, con alcune posizioni da cui si gestiranno flussi di denaro pubblico non indifferente, genera ulteriori arroccamenti ed impedisce qualsiasi possibilità di interlocuzione se non nei limiti di una dimostrazione apparente e formale di vivacità interna tesa solamente a creare diversivi rispetto ai veri obiettivi di gestione pragmatica del potere.
Certamente in questo scenario esistono anche poche isole istituzionali che, con il loro impegno nella ricerca delle soluzioni ai problemi del territorio cercano di svolgere con dignità il proprio compito, ma sono ben poca cosa rispetto a coloro che non vogliono perdere le occasioni prossime per posizionarsi solo ai fini del consolidamento della propria situazione economica personale.
Purtroppo questa situazione ha effetti negativi sulle istituzioni che se finiscono in mano agli avventurieri del sottogoverno ne hanno un danno di gestione così come allo stesso modo la lotta per il posizionamento personale e partitico genera ritardi negli interventi pubblici anche di vitale importanza.
Sono ad esempio convinto, se ne deduce anche da un’attenta lettura della stampa, che la mancata nomina del personaggio e del partito che dovrà gestire l’autorità portuale di Augusta, rappresenta la madre di tutte le battaglie.
Sia perchè non permette, nei fatti, la normalizzazione degli altri enti, sia perchè impedisce l’utilizzo rapido degli stanziamenti per gli improcrastinabili interventi nella zona marittima ed industriale del territorio siracusano.
Sia perchè genera un potere politico ed economico che non può non avere pesanti riflessi sul normale flusso dei rapporti politici di questa provincia.
Ecco perchè, vi è in atto , in qualche partito, una forte azione per sbarazzarsi dei dirigenti non graditi e non accondiscendenti così come vi è un massiccio intervento della nomenclatura regionale tendente a determinare la scelta di chi dovrà gestire il più importante sottogoverno provinciale.
Tutto ciò senza considerare che, nei cittadini, vi è un forte rifiuto ad accettare personaggi di lunga militanza politica e di sottogoverno, ma senza alcuna competenza specifica a vantaggio di elementi anche con scarso curriculum politico, ma preparati al compito che dovranno svolgere.
Forse per capire il grado di maturità della nostra classe politica dobbiamo aspettare i risultati di questa scelta.
Se essa si orienterà verso personaggi che avranno solo il compito prioritario di occupare un posto importante e ben remunerato di sottogoverno che è anche destinato a gestire appalti e flussi economici non indifferenti allora vorrà dire che la nostra classe dirigente non è all’altezza di svolgere il compito di rappresentanza e di garante istituzionale per cui è stata eletta.
Sono però convinto che quanti operano nelle istituzioni in modo trasparente e nell’interesse del territorio faranno l’impossibile affinchè vengano individuate le persone adatte, competenti e non chiacchierate dando così dimostrazione che i cittadini possono ancora essere rappresentati da politici che hanno a cuore solo gli interessi obiettivi del proprio territorio.

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