mercoledì 4 febbraio 2009

LA CRISI CI SOFFOCA E LA POLITICA SI TRASTULLA


C'è una calma surreale nella politica siracusana nonostante il mondo stia cambiando intorno a noi e gli effetti della grave crisi mondiale incominciano a stagliarsi nella periferia della nostra città.
Sembra di essere nel periodo della decadenza dell'impero romano con una miriade di danze e pranzi luculliani mentre i barbari scardinavano le porte della città.
Oppure al suono dell'orchestra ed ai balli del Titanic mentre imbarcava acqua.
Nella politica siracusana non vi è traccia di una riflessione seria sulla crisi occupazionale e sociale che potrebbe coinvolgerci drammaticamente nè una ipotesi di azioni e misure atte ad attutire gli eventuali effetti sui cittadini.
La politica discute di sottogoverno, di posti da assegnare, di crisi nelle amministrazioni locali, di equilibri ( leggasi posti e prebende per se e per gli amici ) fra i partiti ed i gruppi.
La macchina amministrativa è ferma perchè si aspetta l'assegnazione di un importante posto di sottogoverno quale viene considerato l'autorità portuale di Augusta e sul contentino ad una persona si manda in malora un'intera provincia.
Il cappio della crisi ci stringe sempre più e, certa politica, continua a suonare la solita canzone per il trastullo di pochi.

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